Sospira il lituano dopo aver finito l'ennesimo compito dato dal suo padrone.
Oggi è una giornata calma Estonia e Lettonia sono fuori per varie commissioni e Russia è in riunione con i capi, sa benissimo che tornerà a casa nervoso.
Sistema la bottiglia dei vodka assieme a un bicchiere sul tavolino di vetro rivolto verso il camino, meglio che si sfoghi sul bere e che si addormenti che sfogarsi su di loro o meglio su di lui, Toris ormai ha preso le difese di tutti, lui e Ivan hanno fatto un patto sarà il lituano a pagare per le varie colpe gli altri due non verranno sfiorati neanche con un dito.
È una scelta che per molti può risultare finta o nascondere un lato masochista che non esiste, oh beh non deve di certo dare spiegazioni agli altri solo loro due sono a conoscenza di questo patto.
Si stiracchia dando una rapida occhiata tutto è stato fatto adesso può davvero rilassarsi si dirige in biblioteca finalmente può leggere un buon libro non ci riesce quasi mai e gli manca farlo ha sempre adorato leggere, un libro attrae la sua attenzione lo afferra e si mette in una delle tante poltrone è decisamente il momento di rilassarsi.
Il tempo scorre senza che se accorga si è perso in quell'intreccio di parole così tanto da non accorgersi dal rientro del padrone di casa.
Alza lo sguardo dal libro quando si sente fissare scattando subito in piedi facendo cadere il libro non esce una parola dalla mia bocca tutto potrebbe essere sbagliato adesso.
Un gelo piomba fra loro due finché le labbra del russo si aprono in una frase strana per essere pronunciata da lui.
Le mani gelide si poggiano sulla guancia del lituano spostandogli un ciuffo ribelle.
< Eri così bello immerso in quel libro>
Toris si stupisce di quelle parole non lo dà a vedere ma è a dir poco sconvolto sa che Ivan è un bambino troppo cresciuto ma questa reazione è strana anche per lui.
< "Vi sentite bene? Siete più bianco del solito." >
Toris appoggia delicatamente una mano sulla fronte del russo come sospettato sta bruciando.
<"Adesso mi occupo io di voi" >
Afferra Ivan per mano portandolo al piano superiore, che strano di solito è al contrario ma non è il momento adatto per pensarci.
Porta il russo nella propria camera spogliandolo per poi mettergli vesti più calde e più comode.
<"Vi farò stare meglio non temete" >
Con difficoltà vista la differenza riesce a mettere il russo steso e coprirlo.
< "Posso chiederti una cosa Toris?" >
È strano sentire il nome del lituano uscire dalla bocca del russo non lo usa spesso.
<" Non dovete fare una domanda del genere chiedete senza problema sarò sempre qua a ascoltare." >
Un tenuo rossore avvolge le guance del russo.
<" Ti stendi qua con me?" >
Alla fine di quella frase il rossore aumenta, stavolta il lituano è davvero stupito da quella richiesta e lo si vede dal viso ma in poco il sorriso torna sul volto del lituano.
Senza rispondere a parole si stende avvicinandosi al russo che si apre in un sorriso infantile ma non è quello di cui devono avere paura è un sorriso senza secondi fini.
Toris si stende in quel letto enorme è decisamente troppo grande per lui si sente una bambola la mano del russo che nel mentre si è avvicinato si posa di nuovo sul suo volto accarezzandolo.
<"So che andrete tutti via quando tutto questo sarà finito e farà male." >
Toris passa una mano nei capelli biondi di Ivan per rassicurarlo proprio come si fa per un bambino.
<"Il futuro è da vivere non possiamo sapere come andrà ma adesso non pensateci vivete alla giornata vi aiuterà." >
Alla fine di questa frase Ivan appoggia la testa sul petto di Toris.
<"Sai sempre cosa dire al momento adatto." >
Toris ridacchia per questa frase.
<"Mi è sempre stato detto forse è la mia ragione di vita ognuno di noi ne ha una." >
Ivan annuisce debolmente mentre il respiro diventa regolare e gli occhi si chiudono facendolo scivolare nel sonno.
Toris gli accarezza i capelli dolcemente sorridendo in questo momento Ivan sembra un bambino è una bella immagine che il lituano terrà sempre segreta nel suo cuore.
ns 15.158.61.51da2