Appoggio la fronte alla grande finestra che dà sul porto sperando di veder arrivare il tuo galeone, una grossa parte di me si è arresa al fatto che anche oggi non tornerai ma quella piccola fiammella di speranza arde ancora.
Rimango non so per quanto tempo a guardare, sembra che il tempo si fermi in quei momenti.
Stacco lo sguardo dalla finestra mentre la tristezza prende possesso di me avevi promesso che non sarebbe stato lungo il tempo del tuo distacco ma anche questa volta non hai rispettato quanto mi hai promesso
Scendo le scale andando in libreria dove prendo uno dei tanti libri che leggerò oggi per cercare di allontanare la tristezza avessi almeno mio fratello con me sarebbe un po' più facile ma sono solo.
Mi sistemo sulla grande poltrona iniziando a leggere accorgendomi dopo qualche pagina di aver preso un libro sulla pirateria che caso.
Mi ci immergo volando con la fantasia vedendo mille immagini nella mia testa voglio essere pronto quando mi porterai con te me lo hai promesso e non puoi rompere questa promessa non te lo perdonerei mai.
Finisco questo libro e corro a cercarne altri questo argomento mi ha sempre affascinato sopratutto da quando me ne hai parlato facendomi brillare gli occhi con i tuoi racconti.
Non mi accorgo che è arrivata la sera finché non vedo più corro ad accendere una candela questo libro mi sta piacendo più degli altri mi ha catturato come una mosca nella ragnatela non sento la fame sono troppo preso da quelle parole che sfrecciano sotto ai miei occhi.
Lo finisco quando la luna è alta nel cielo guardando la posizione devono essere le una.
Quando chiudo la dura copertina sento il sonno avere la meglio tanto da addormentarmi li senza accorgermene.
Un sorriso mi si stampa sul volto mentre la mente naviga in quel mare di parole, immagini di vascelli e galeoni si fanno sempre più spazio nella mia mente non vedo nessuno attorno a me sono solo in quella vasta distesa d’acqua ma il mio sguardo è sopraelevato da quello che vedo di solito, sto guidando io uno di quei magnifici e giganti galeoni.
Sento la brezza marina accarezzarmi il viso, gli uccelli che volano sopra di me come se mi accompagnassero.
Sono troppo preso da questo sogno da accorgermi che è arrivata l’alba però mi dà fastidio facendomi girare dalla parte opposta dandomi la possibilità di tornare a quel sogno.
Sono talmente preso da non accorgermi del portone che si apre e della coperta che mi viene messa addosso, non sono abituato a fare così tardi mi addormento almeno tre ore prima e poi è così bello e vivido questo sogno non mi voglio staccare.
Mi sveglio un ora dopo non accorgendomi di essere sulla poltrona ma sopratutto di avere la coperta addosso.
Mi dirigo in bagno e poi verso la cucina ma un rumore mi fa sussultare, in silenzio prendo il bastone che uso per difendermi se pensano di farla franca non hanno capito con chi hanno a che fare.
Senza fare il minimo rumore mi avvicino in cucina correndo dentro con il bastone alzato non mi farò fregare, ma la visione che mi si para davanti lo fa crollare mi stropiccio gli occhi più volte sto ancora sognando non è possibile, li riapro e ti vedo di nuovo allora non è un sogno.
Veloce come un fulmine ti corro incontro saltandoti poi addosso ho abbastanza forza per rimanere aggrappato poi sento le tue braccia sostenermi.
<Sei tornato!!<
Ho un sorriso enorme.
<Te lo avevo promesso anche se non ho mantenuto la promessa di stare poco.<
Lotto per non far uscire le lacrime oh andiamo non sei più un bambino (Invece lo sei) dice la voce nella mia testa, non riesco più a trattenermi mi aggrappo lasciando uscire un pianto che ho tenuto dentro dalla tua partenza.
Ti metti seduto e mi accarezzi la testa so che sai il perché di questo mio sfogo dopo interminabili minuti riesco a calmarmi asciugandomi gli occhi con i pugni facendoti sorridere anche se mi chiedo il perché.
<Stavo facendo un viaggio prima del tuo arrivo.<
Mi guardi con la faccia interrogativa non ne avevo dubbi, senza dire altro scendo e mi avvio in biblioteca so che mi seguirai, prendo il grande libro che ho letto facendo tardi passandotelo picchiettando sulla scritta in alto.
<Mi stavo preparando a quando mi porterai con te perché lo farai vero?<
Una morsa mi stringe lo stomaco la paura di un tuo no è gigante.
<Certo che ti porto con me ho bisogno di un vice capitano abile.<
Con quelle parole i miei occhi tornare a brillare di felicità aspettavo da tanto tempo queste parole.
<Però ecco ehm…<
Abbasso lo sguardo vergognandomi, sento la tua mano stropicciarmi i capelli e allora decido di parlare.
<Delle parole più difficili non sono riuscito a leggerle non capivo cosa significano.<
Ti sento ridere fai raramente questa risata ma è così bella da sentire.
<Allora l’unica cosa da fare è una.<
Prendi sottobraccio il libro mettendoti sulla poltrona che ho occupato io in tua assenza, mi inviti a sedermi sulle tue gambe e io non me lo faccio ripetere due volte.
Dopo aver aperto il libro mi metti il tuo cappello in testa e ridi di nuovo visto quanto mi sta grande, lo sistemo per vederci meglio e inizio a indicare le parole che non ho capito via via che giri le pagine adesso le frasi hanno più senso era un po' difficile capire senza sapere il significato.
Altri libri che ho letto hanno parole che non capisco e adesso sono curioso, verso la fine dell’ultimo inizio a sbadigliare e stropicciarmi gli occhi il pianto mi ha stancato potrei addormentarmi in giro di qualche istante cosa che faccio mentre sento la tua voce continuare a leggere è così bello averti a casa e adesso so che non è un sogno.
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