Una sveglia che suona mi riporta alla realtà, per fortuna era solo un sogno, il solito che faccio quando si avvicina il 25 dicembre, tanti non vedono l'ora io ne sono indifferente anzi, ho cominciato a nutrire una specie di odio per quel giorno dopotutto non lo abbiamo mai festeggiato come ogni famiglia.
Sbuffo e mi alzo per andare in bagno passando davanti alla camera di Sam, per una volta sta dormendo ancora è un evento da scrivere al calendario.
Sono lontani quei giorni quando ero io a svegliarlo con una colazione arrangiata come meglio potevo.
Quante volte ho invidiato il suo dormire pacifico mentre io passavo nottate intere sveglio a controllare la situazione stando attento a non addormentarmi per non far arrabbiare nostro padre, anche se per me è difficile chiamarlo così.
Sospiro nuovamente cercando di far sparire quei pensieri dopotutto ne è passato di tempo le cose sono successe e non si può cambiare il passato, ma sembra che oggi non riesca in quell'intento quei ricordi hanno intrappolato la mia mente.
Vado in cucina a prepararmi un caffè, oggi ne ho bisogno più del solito.
Mi siedo al tavolo quando sento un rumore familiare che non sentivo da un pezzo, Sam è sveglio ed è caduto dal letto.
Ridacchiando inizio a preparare uova e toast al formaggio una delle sue cose preferite, mentre cucino una sensazione di nostalgia mi avvolge era un bel po' che non preparavo la colazione ormai siamo abituati ad andare in qualche bar o qualsiasi altro posto, ordinare e mangiare nella camera di qualche sperduto motel.
Gli metto la colazione davanti non appena si è seduto guardando il suo viso stupito, era veramente da tanto che non cucinavo.
Almeno non inizia a fare domande cosa che ringrazio sinceramente non ho molta voglia di parlare di cose spiacevoli soprattutto di mattina.
Con una scusa abbastanza credibile esco dalla parte del parcheggio ho una strana sensazione addosso come se l'aria non riempisse completamente i miei polmoni.
Probabilmente è tutto legato al mio risveglio non sento cose strane addosso da allarmarmi e pensare che stia succedendo qualcosa.
Avverto un rumore familiare alle mie spalle
“Quale assurda guerra dobbiamo combattere oggi? “
Chiedo a Cas che mi guarda stupito per averlo sentito, di solito non me ne accorgo e sussulto ogni volta.
“Ti vedo strano e poi sei stato tu a chiamarmi”
Lo guardo non capendo a modo la sua frase quando lo avrei chiamato che sono sveglio da poco?
Aspetta un attimo..
Forse è per il sogno?
Ma no dai che cosa ridicola non può essere possibile.
“Io? Ma se sono in piedi da poco come posso averlo fatto? “
La mia curiosità trova risposta dopo poco quando mi dice che l'ho fatto stanotte, sinceramente non sapevo che si potesse fare questa cosa.
Mi passo una mano nei capelli ancora incredulo di averlo fatto.
«Beh non sarai venuto mica solo per questo, perché ecco la mia non era una cosa voluta, intendo quella di chiamarti. “
Mi fissa con quella faccia e quegli occhi innocenti e curiosi come quelli di un bambino.
”Beh ecco si non è la sola motivazione che volevo farti una domanda. “
Lo guardo si vede che è imbarazzato e io con quella reazione sono ancora più curioso.
“Beh avanti chiedi non ti mordo mica razza di scemo”
Lo vedo ancora molto incerto sul parlare o no e io amo quel suo lato innocente.
“Ecco... io...”
Mi guarda di nuovo come se cercasse in me il coraggio di parlare, ma io aspetto senza mettere furia.
”Ti volevo chiedere come passate il natale voi umani. “
Un sorriso si allarga sul mio volto dopo aver sentito quella domanda.
”Non per smontare la tua richiesta ma non sono la persona più adatta a cui fare questa domanda. “
Mi guarda strano per la mia risposta però è vero noi non abbiamo passato il natale come le altre famiglie.
”Teoricamente a natale o meglio la vigilia che è il 24 ci si ritrova tutti assieme fra amici e famiglia in una casa dove si cena tutti assieme aspettando l'arrivo della mezzanotte. “
Non smette di fissarmi devo aver attirato la sua attenzione.
”Arrivata quell'ora scatta il giorno dopo che essendo il 25 è natale dove ci si scambiano regali soprattutto. “
Lo guardo spero di essermi fatto capire.
Ma ecco la domanda più temuta.
”Tu come lo passavi il natale? “
Chiudo gli occhi per un secondo, non mi aspettavo che questa domanda arrivasse da lui me la aspettavo da altri.
“Il mio e quello di Sam non si poteva chiamare natale, nostro padre era sempre fuori per una caccia, casualmente tutti gli anni di questo periodo arrivava una minaccia che gli impediva di essere a casa con noi, sempre le solite promesse mai mantenute. *
Sento la rabbia salirmi in corpo.
”Io dovevo trovare una scusa tutte le dannate volte ogni anno era sempre più difficile mettere Sam a letto non faceva altro che chiedere di papà se fosse arrivato per aspettare con noi Babbo Natale.
Ma non gli rimprovero niente era un bambino quelle domande erano normali per la sua età. “
Sospirò.
"Ma anche tu lo eri" mi dice con quella voce innocente.
Io scuoto la testa.
”No io ho smesso di esserlo da quando è nato Sam, io dovevo crescere immediatamente per aiutarli senza essere un impiccio. *
Mi poggia una mano sulla spalla.
“Ho sbagliato a farti questa domanda non volevo svegliare brutti ricordi. “
Scuoto la testa.
”Tu non hai colpe, stanotte ho sognato di nuovo tutto per questo mi hai sentito, ti ho chiamato involontariamente.
Natale si avvicina e io inizio con questi incubi quindi mi scuso se ti chiamerò altre volte. “
Mi abbraccia nella sua maniera goffa ancora non ha imparato come si fa ma che lo stia facendo è già un passo avanti.
“Non posso cancellare il passato non è in mio potere ma, posso cercare di migliorare il tuo futuro. “
Lo guardo con occhi spalancati mai mi sarei aspettato una frase del genere da lui.
Ma non posso di certo dire che mi dispiace non ho mai sentito dire questa frase da chi doveva dirmela, sono parole così calde.
Mi appoggio a lui senza dire nulla godendomi quel momento di pace assoluta, riesce a calmare ogni mio pensiero con un semplice abbraccio e pensare che io neanche credevo agli angeli.
Mi stacco quando sento ridacchiare Sam, non l'ho sentito uscire.
”Vi siete dichiarati finalmente e fate i fidanzatini? “
Lo guardo e alzo il dito medio come risposta.
”Diciamo che gli dovevo le mie scuse per una volta l'ho chiamato senza volerlo. “
Vedo Sam che mi guarda aspettando una mia spiegazione a questa frase.
”Fra pochi giorni è natale sai cosa succede in questo periodo. “
Vedo che annuisce deve aver collegato le mie parole.
Il mio stomaco che brontola interviene in quel silenzio, ah già ho preso solo il caffè non ho mangiato niente, prendo entrambi a braccetto dirigendomi verso la tavola calda sorridendo.
Questa adesso è la mia famiglia.
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