ROUGE
<<Rouge…>>
<<Qualcosa non va Nora?>>
Mi siedo di fianco a lei sulla panca della pianola.
<<Com’è essere invisibili? Dico come ci si sente a non avere davvero nessuno con cui poter parlare?>>
<<Non è esattamente la cosa più bella del mondo, non augurerei a nessuno quello che ho passato.>>
Nora è particolarmente strana in questi giorni, da quando ha rivelato a Silver che mi vede e mi sente non è più tranquilla come prima.
<<Nora è successo qualcosa?>>
Lei nega con un gesto del capo ma non proferisce parola.
Per un po’ regna il silenzio, fino a quando una lacrima di Nora non cade sulla tastiera che abbiamo davanti.
<<N-Nora…>>
<<Tu sei morto vero?>>
La domanda di Nora mi spiazza completamente.
<<I-io… la verità è che non lo so…>>
<<Sai Rouge, tu sei la prima persona che ho voluto conoscere di mia spontanea volontà… come avrai capito non ho molti amici e non mi interessa averne tanti… mi piaceva essere invisibile agli occhi di tutti, ma ora… tutti mi guardano male e non potrò più portarti da James, sono una tale incapace… io…>>
<<Nora cos’è successo? Ti prego parla con me.>>
Prima di iniziare a parlare si asciuga le numerose lacrime che sono cadute sulle sue guance.
<<Non è nulla Rouge, passerà te lo prometto.>>
Il silenzio di prima si ricrea e gli occhi di Nora diventano nuovamente lucidi.
Non mi piace vederla così, fino ad oggi ho imparato a conoscere una Nora spensierata e a tratti sorridente, cosa che per il carattere che ha non è così scontata, devo trovare alla svelta qualcosa che la distragga.
Istintivamente abbasso lo sguardo e mi viene un’idea.
Inizio a far scorrere le mie dita sulla tastiera e mi metto a suonare la prima canzone che mi viene in mente, presto sento gli occhi di Nora su di me.
<<La conosci?>>
<<Sì… Si chiama King, è una delle mie canzoni preferite>>
Nora abbozza un sorriso e inizia a cantare.
Solo alla fine della canzone mi rendo conto che la sua testa è appoggiata alla mia spalla.
Questa ragazza, inconsapevolmente mi sta stravolgendo l’esistenza… non voglio che le succeda nulla di brutto.
<<Puoi rimanere qui sta notte? Ho bisogno di un po’ di compagnia.>>
<<Certo non ti preoccupare Nora, starò qui tutto il tempo che vorrai.>>
- - -
Sta sera Nora si è addormentata piuttosto presto, ho notato che ha silenziato il telefono e lo ha lasciato sulla scrivania con lo schermo rivolto verso il basso, in più ha spento anche il computer.
Sembra quasi aver voglia di sparire.
La curiosità supera il mio buon senso e prendo in mano il suo telefono, non so il suo pin, ma mi basta vedere tutte le notifiche di chiamate perse che ha accumulato per capire che qualcosa non va.
Silver ha tentato di chiamarla più volte e la stessa cosa vale per Violet.
Non riuscendo ad indagare ulteriormente decido di prendere ili suo diario e aprirlo per leggere le ultime cose che ha scritto.
Caro diario,
oggi è una delle giornate più pesanti della mia vita… è esattamente una settimana che a scuola girano delle voci su di me. Le mie paranoie si sono avverate, Violet non mi stava così tanto vicina solo perché desiderava essere mia amica. Oggi ho scoperto tutto… è stata lei stessa a venirmi a dire che gli è scappato di dire che parlo “da sola”.
Ecco perché mi stava vicina, non sono arrabbiata con lei al contrario di quello che puoi pensare… sono arrabbiata con me stessa perché non mi sono data retta.
Sto per dire una cosa brutta, ma in questo momento invidio tanto Rouge… sarebbe tutto più facile se fossi invisibile.
Comunque non ho detto a nessuno di quello che mi ha rivelato Violet, dopotutto Silver sembra davvero molto felice quando è con lei.
Non credo dirò mai questa cosa a Rouge, non voglio farlo sentire in colpa o altro… però sai una cosa devo proprio dirtela, quel ragazzo… gli voglio davvero bene e so che probabilmente non riuscirò mai a dirglielo, ma so che lui è la fuori da qualche parte… per me sarebbe davvero un sogno riuscire ad abbracciarlo e a ringraziarlo per tutto quello che fa per me.
Chiudo il diario di Nora e lo rimetto al suo posto.
Non immaginavo che fosse un problema così grande, non avrei mai voluto causarle tutti questi problemi.
<<Sai, in parte speravo che avresti letto quella pagina, ma non ti facevo il tipo da frugare nelle cose degli altri.>>
A sentire la voce di Nora ancora impastata dal sonno mi spavento e poso immediatamente il mio sguardo su di lei.
<<Scusa, non avrei dovuto davvero. Scusami, scus…>>
<<So che pensi sia colpa tua, ma non è così. Grazie per starmi vicino nonostante il mio pessimo carattere.>>
Sospiro e abbasso lo sguardo.
<<Non volevo causarti tanti problemi davvero…>>
<<Rouge, grazie. Tu sei forse la persona che mi causa meno problemi in questo mondo, davvero non sentirti in colpa perché non ne hai.>>172Please respect copyright.PENANA9oF87Kvfs2
Alzo nuovamente la testa e i miei occhi incontrano i suoi, poso una mano sulla sua guancia e con estrema sorpresa sento sui miei polpastrelli il calore del suo viso, ma in quel momento vedo una luce bianca e per un attimo la mano sparisce dalla mia vista.
Cerco di reprimere ogni smorfia di paura o timore e faccio finta di niente.
<<Ora dormi, ne hai bisogno. Quando ti sveglierai io sarò qui di fianco a te.>>
- - -
Questa mattina Nora si è svegliata piuttosto presto e dopo poco è subito uscita di casa, mi ha detto che voleva evitare la ressa di studenti, per questo è partita prima.
Sono in cucina seduto al fianco di Decimo, anche se non mi può vedere rimane una persona davvero importante per me e anche solo standogli accanto riesce a farmi compagnia.
<<Rouge caro, hai proprio stravolto la vita alla mia ragazza.>>
Alle parole di Decimo rimango un attimo interdetto, non dirmi che anche lui può sentirmi…
<<Quante volte mi hanno dato del pazzo quando parlavo con mia moglie… per qualche motivo riuscivo a vederla solo io. Poi un giorno lei è andata via e non l’ho più vista.>>
Decimo alza la testa dalla sua tazza di caffè per guardare fuori dalla finestra.
<<Se hai qualche segnale, non lasciarti sopraffare dall’idea che sia giunta l’ora della decisione di vivere o morire…Nora ti cercherà qualunque sia il risultato, ne sono sicuro.>>
<<Decimo i-io…>>
<<Ah, sono troppo vecchio per stare dietro a queste cose ormai. Mia moglie mi ucciderebbe a sapere che parlo ancora al vento, ma spero che queste parole siano servite a quel ragazzo.>>
Decimo esce dalla cucina e io rimango qui seduto a pensare alle sue parole.
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