La persona che corrispondeva al termine 'Koala' non era altri che la sorella minore di Jason, Lizbeth Phenyx. Appena diciottenne aveva una gran passione per la psicologia e le tecniche da mentalista. Liz, di sei anni più piccola di J si era guadagnata dal fratello, quando era bambina, il soprannome di 'Koala' per la sua grande espansività che la portava ad abbracciare, o meglio, a stritolare J ogni qualvolta ne sentisse bisogno... il che accadeva molto spesso. Così Jason tentò di prepararsi psicologicamente all'assalto della sorella, benché questo avrebbe reso ancor più difficile chiederle di seguirlo. Come era appena stato chiederlo a Ed.
Mentre questi pensieri gli affollavano la mente prese la linea tramviaria e si diresse verso la casa dei signori Phenyx, delle persone squisite che quando lo trovarono abbandonato in fasce sull'uscio di casa, lo accudirono lo crebbero e lo adottarono. Sebbene non fossero i suoi veri genitori Jason se ne affezionò velocemente e altrettanto fece con Liz. Il pensiero di doverli abbandonare gli diede una stretta al cuore, ma si riprese concentrandosi sulla strada da fare. Avrebbe cercato di parlargli prima di partire. Glielo doveva. Non ci mise molto a tornare nella casa in cui era cresciuto.
Era una semplice villetta a due piani appena fuori città dipinta di un giallo leggero e col tetto a spiovente. Due poggioli si aprivano sul fronte e sul fianco rendendo la casa asimmetrica e molte finestre la bucherellavano su tutti i lati. Un grande giardino recintato le stava di fronte e questo era diviso in due sezioni: la più piccola era riservata a piante ed erbe aromatiche usate in cucina. La maggiore era caratterizzata da una grande prato rettangolare dove a due vertici opposti si trovavano dei piccoli aceri giapponesi rossi e verdi, mentre negli altri due crescevano dei grandi cespugli di ortensie azzurre e rosa.
Giunto sul cancelletto d'ingresso J provò una grande nostalgia... quelle mura contenevano molti ricordi felici. Era un peccato non poterne creare altri. Esitò un attimo prima di premere il bottone del campanello. Il bottone rispose con il suo familiare dling e le luci d'ingresso si accesero, il cancelletto si aprì in automatico e Jason attraversò il vialetto. Giunto alla porta principale attese... quando si aprì un urlo e una nuvola di capelli gli vennero addosso con tanta foga che venne quasi scaraventato a terra. <<Fratellone!>> l'urlo di Liz mentre tentava di stritolare il fratello fece assordare il povero J, <<Ah! Mi hai quasi distrutto le orecchie!>> <<Esagerato! A una sorella che non si vede da tanto tempo bisogna abbracciarla e dire che si è mancati!>>. Liz tentò di fare un serio rimprovero mettendo il broncio ma J, che conosceva il suo gioco la fissò dritta negli occhi. A quel punto Liz non ne poté più e entrambi scoppiarono a ridere. Quando si calmarono Jason chiese <<Allora Koala, hai intenzione di farmi entrare o vuoi che rimanga a dormire sulla soglia?>> imbarazzata, Liz si affrettò a farlo passare.
Una volta entrato Jason ripose la giacca sull'appendiabiti e si diresse in cucina dove i signori Phenyx avevano appena finito di cenare. <<Ciao ma'! Ciao pa'! Buon appetito in ritardo, scusate il poco preavviso...>> disse con voce squillante. Max, il signor Phenyx, intento a lavare i piatti, dallo spavento si girò di scatto e schizzò mezza cucina. Marie, intenta a leggere qualche articolo di giornale, balzò in piedi e corse ad abbracciare, o meglio a comprimere, Jason. Liz aveva appreso da lei quella tecnica samurai micidiale. <<Tesoro che bella sorpresa! Sei pallido e sei dimagrito... hai mangiato?>> chiese con tono di rimprovero, Jason alzò gli occhi al cielo <<Da bianco mi farai diventare viola d'asfissia se non mi lasci ma'! Comunque no, devo ancora mangiare. Sono stato parecchio impegnato>> aggiunse a mo' di scuse. <<Su, su siediti allora che mi invento qualcosa di veloce. Max mi aiuti?>> asciugate le mani (e mezza cucina) il signor Phenyx aiutò la moglie a saccheggiare dispensa e frigo in cerca di qualcosa di veloce da fare. Optarono per una pizza surgelata. <<Non sarà granché, ma almeno metterai qualcosa sotto i denti>> disse con un gran sorriso Max. <<Dunque, cosa porta qui il nostro geniaccio preferito? Hai bisogno dei tuoi appunti? Sono ancora in camera tua. Oppure sei qui per farmi qualche scherzo come quando mi hai messo quel ragno meccanico nel letto>> fece scherzosa Liz, J sorrise al ricordo <<Hahaha! No, niente del genere, sebbene vorrei ricordati che quello fu un felice incidente!>> <<Per te magari, di certo non per me!>>. Tra un boccone e un altro Jason disse <<Devo avere qualche motivo particolare per vedere la mia famiglia?>> 'Sì' gli fecero in coro i signori Phenyx e la sorella <<Da quando hai avuto quel laboratorio tutto tuo, stai sempre la dentro, e quando esci sei sempre a qualche convention in giro per il mondo! E quando torni hai sempre bisogno di qualche file o dei tuoi taccuini!>> lo riproverò imbronciata Liz, Jason alzò le mani in segno di arresa <<Hahaha! Okay, ammetto di unire spesso l'utile al dilettevole. È più efficiente Hahaha!>>.
Alla seconda risata Liz si rabbuiò <<Tu sei preoccupato per qualcosa...>> Max e Marie si girarono preoccupati <<Eh, non ti sfugge niente vero Liz? Hai proprio talento per queste cose. In effetti sono qui perché devo parlarvi di una cosa. Ma ho bisogno di farlo in due momenti diversi. Liz avresti tempo per me appena finisco di mangiare? Sì? Bene. Ma', pa' posso restare qui stanotte?>> <<Ma certo! Non devi nemmeno chiedere! Camera tua è esattamente nello stesso stato caotico in cui l'hai lasciata. E tutti gli aggeggi sono al loro posto>> <<Perfetto, grazie!>>.
Finita la pizza J e Liz si sedettero sul letto in camera della sorella. <<Va bene fratellone, spara!>> Jason si lanciò per la seconda volta in poche ore nel resoconto di quanto successo. Mostrò alla sorella, tramite la gemma, la visione e appena gli occhi di lei tornarono normali, assunsero un'aria serena, ma decisa. D'un tratto si slanciò verso il fratello per afferrare la pietra <<Vengo! Fammi pronunciare quella specie di giuramento>>. Jason, bloccandola con una mano, (era più bassa di lui) scattò subito <<Stai giù sciocca! Tu, e la tua impulsività statevene a cuccia!>> sospirò <<Ma non capisci? Se giuri non solo rinunci alla vita ma rinunci ai tuoi sogni, ambizioni e progetti futuri. Non c'è garanzia che torneremo indietro. E non c'è garanzia che rivedrai mamma, papà o i tuoi amici!>>. Liz si fece più seria, come se riflettesse seriamente solo in quel momento sulla faccenda. Piegò la testa di lato <<Ma allora... perché hai chiesto a me di accompagnarti?>> <<Non che mi faccia piacere. Come ho detto a Edward, mi pesa condannarvi a portare ciò che dovrebbe essere solo un mio peso. Ma sarei folle a non considerare i vantaggi nell'avere dei compagni, ed è giusto che vi renda partecipi e liberi di scegliere consci delle conseguenze. Aggiungo solo che, se dovessi restare, capirei benissimo anzi ti direi che sei stata saggia e non penserei male di te e ti vorrei bene ugualmente sorellina. Quindi prima di prendere decisioni così importanti frettolosamente dormici su almeno una notte>>. <<Comunque per rispondere alla tua domanda ho chiesto a te perché non sapendo che persone o esseri incontrerò, avrò bisogno della tua abilità nell'indagare e leggere gli altri>>. Detto questo Liz s'imbronciò <<Ma io ho già deciso! Ti ho detto che voglio venire, sono grande abbastanza per decidere cosa voglio fare. E mentre rimanendo qui quelli vicini a me rimangono al sicuro, lo stesso non vale per te. Se la mia presenza può aumentare le probabilità della tua sopravvivenza ben venga!>> a quel punto fece un gran sorriso <<E in più andiamo J, è una dannata avventura di quelle che leggi solo nei racconti. È un'opportunità che non mi lascio sfuggire! Potrei divertirmi da matti!>>. Jason sospirò profondamente <<D'accordo sei stata chiara. Ma almeno promettimi che ci penserai su stanotte ok? Fallo per me>> <<Va bene fratellone, se questo ti mette l'animo in pace lo farò>>. J, visibilmente più sereno, si stese sul letto <<Grazie>>.
Il mattino seguente Jason si svegliò presto per parlare con Max e Marie. Li trovò in cucina, come se non si fossero mai mossi dalla sera precedente. <<Oh J, siediti mentre preparo la colazione>> fece il signor Phenyx <<Grazie pa'>>. Marie si sporse avanti <<Allora Jason di cosa dovevi parlarci?>> J, bevve un gran sorso di thè e spiegò loro la situazione <<Dunque capite che è probabile non ci vedremo più? E a seconda di cosa sceglierà Liz non vedrete più nemmeno lei? E mi dispiace un sacco, da quando mi avete adottato, mi avete accudito, cresciuto e mi avete insegnato e dato tutto e di più. E sono mortificato nel causare un dolore così grave alle vostre vite. Ma se davvero non ho fuga voglio solo dire questo:>> sorrise commosso <<Grazie per essere stati mia madre e mio padre!>>. I signori Phenyx, inteneriti, corsero a stringere il figlio <<E per noi sei la più grande gioia che avessimo potuto ricevere, siamo orgogliosi di averti avuto e pregheremo di rivederti prima o poi>> Jason, un po' stupito chiese <<Non mi impedirete di andarmene?>> <<Tesoro, certo che vorremmo che tu restassi qui. Ma dopo aver visto la visione, ci rendiamo conto che rappresenta la realtà dei fatti. E che con o senza la nostra volontà, gli eventi si compiranno comunque... perciò è meglio darti tutto il supporto di cui hai bisogno per l'inevitabile>>.
Jason provò un'intensa ondata d'affetto per quei due gentili signori che, senza legami di sangue, lo avevano amato profondamente. Mentre erano abbracciati come in un normale quadretto familiare, un sottile Ehm Ehm li costrinse a separarsi e a voltarsi verso Lizbeth che li osservava decisa dall'ingresso della cucina. <<Liz, Buongiorno! Hai dormito bene? Ma soprattutto hai ripensato attentamente sul decidere di seguirmi o meno?>> lei, quasi indispettita, rispose <<Dormito benissimo. E non mi è servito pensarci, come ti avevo detto, ho già fatto la mia scelta.>> <<Liz...>> iniziò Jason petulante <<Oh finiscila J e dammi quella gemma!>> Jason la guardò gelido, ma poi il suo sguardo si addolcì <<Grazie sorellina!>>. Lizbeth toccò la pietra che Jason le tendeva in mano e disse << Io, Lizbeth Phenyx, accetto di seguire Jason sul cammino delle stelle>>. Finito di recitare la formula la gemma s'illuminò e vibrò leggermente, mentre una musica celestiale si sprigionò intorno e il corpo di Lizbeth iniziò a brillare di una luce potente, ma fredda. Il suo corpo si sollevò appena da terra per poi ricadervi. La luce e la musica scomparvero e la pietra tornò quella di sempre. <<Tutto qui?>> chiese Max per sdrammatizzare il significato dell'azione della figlia <<Suppongo di sì>> rispose Jason <<Bene Liz; per come la vedo io hai due modi per vivere i tuoi ultimi due giorni sulla Terra. O li usi per incrementare qualunque conoscenza ritieni ti potrà essere utile per il viaggio o usali per divertirti e fare quel che ti pare e piace, visto che non sappiamo quando potremo tornare a vivere spensieratamente. Che pensi di fare?>>. Gli occhi della sorella si accesero come fiammelle <<E lo chiedi pure? Vado a divertirmi e a spaccare tutto hahaha!>> <<Mi raccomando! Stai attenta a non farti del male e morire prima del tempo... ops! Battuta infelice haha>> tentò di rimproverarla Marie. Max serio chiese <<Che farai ora J?>> <<Torno dai Right, devo sentire la risposta di Edward. Ma non temete! Tornerò da voi per gli ultimi giorni. Per ciò che ho intenzione di fare non serve il laboratorio.>> con questa risposta i signori Phenyx si rasserenarono, lieti di condividere col figlio ogni momento possibile. Quando Jason fu sulla soglia Max aveva un'ultima richiesta per lui <<Jason. Mi giuri che farai ogni sforzo e darai fondo ad ogni energia per proteggere tua sorella? Soprattutto quando si lancia nelle sue imprese spericolate...>>. J, con l'espressione più seria che riuscì a comporre e con forza rispose <<Lo giuro papà! Lo giuro su tutto ciò di cui ho più caro al mondo!>> e detto questo si richiuse la porta alle spalle e s'incamminò diretto a casa Right.
L'indomani della festa di compleanno del padre, casa Right era quieta e serena. Tutti i suoi componevi dormivano, o avevano dormito beatamente. Tranne uno. Edward se n'era rimasto nella sua stanza a rimuginare tutta la notte sul da farsi; spesso girovagando per la stanza, divincolandosi. Ma ancor più spesso si risiedeva nella medesima poltrona dell'incontro con l'amico, a fissare il nulla. Immobile. A prendere polvere e a sviluppare ragnatele che nemmeno un certo supereroe riuscirebbe. Fu in tale stato che lo ritrovò Jason, dopo aver scaraventato giù dal letto, non senza qualche imprecazione da post-sbornia, il signor Right. <<Wow Ed! Dicevi tanto del mio aspetto di ieri ma non è che tu ora sia pronto per una sfilata di moda>> al suono della voce dell'amico Ed si riscosse dal suo mondo.
Quando doveva affrontare questioni serie, Ed era solito chiudersi in un cosmo costituito da mille dubbi, paure e insicurezze; a questo mondo veniva spesso strappato dall'amico che lo aiutava a riordinare i pensieri. Questa volta però era diverso. Edward doveva decidere da solo. Senza aiuti di parte. <<Ehm...ciao J... è già mattino? Che ore sono?>> <<Non sono ancora le dieci. Eri nell'iperuranio?>> <<Proprio lì>> rispose serio Ed <<immagino tu voglia una risposta alla grande domanda no? So che stavolta devo arrangiarmi a decidere, quindi vado dritto al sodo e ti presento il risultato delle mie elucubrazioni:>> fece una pausa <<sei il mio migliore amico, sai che per quello che posso sono sempre pronto ad aiutarti. Questo, però, penso sia qualcosa di troppo grande per me; morire e rinunciare a tutto è davvero qualcosa che penso di non poter fare.>> mentre stringeva questo l'amico s'inginocchiò e lo strinse forte <<Saggia decisione amico mio. Ora ho avuto la tua risposta quindi qui avrei concluso. Però mi avanza del tempo prima di iniziare i preparativi per la partenza; ti va di suonare e cantare a squarciagola come dei matti?>> J, si comportava così per sdrammatizzare e mascherare la tristezza, questo Edward lo sapeva bene; quindi rispose <<E me lo chiedi pure? Ma certo! Diamoci dentro fin quando non avremo più voce!>> E così fecero. Passarono l'intera mattinata a suonare, cantare, stonare e ridere come matti. Quando non ne poterono più, affaticati, J salutò l'amico e il resto dei membri della famiglia Right e uscì dall'abitazione puntando dritto a casa.
Una volta tornato, Jason si rinchiuse in camera circondato da libri, appunti e schemi per imparare tutto ciò che pensò potesse tornargli utile nel viaggio. Usando l'infallibile ed infinita memoria infatti, fu in grado di accumulare in quel poco tempo una quantità di informazioni di ogni genere da fare invidia allo stesso internet.
Quella sera, finito di cenare, Liz civettuola chiese a Jason come fosse andata con Edward <<Non verrà.>> rispose J semplicemente. Liz si alzò di scatto <<Stai scherzando spero! Che razza di migliore amico sarebbe? Lo vado a prendere e gliene dico quattro!>> Jason l'afferrò appena prima che partisse caricando come un toro a distruggere la quiete notturna dei Right. <<Va tutto bene Liz. Verrà!>> sorrise sornione <<Perché te ne stai così tranquillo se non lo convinci? E perché sorridi come uno scemo?>> <<Se ti spiego mi prometti che ti siedi e starai calma?>> <<Giurin giurello!>> rispose Liz, felice di essere al corrente dei piani del fratello. <<Dunque. Ti ho raccontato cosa abbiamo fatto dopo che Ed mi ha fornito la sua risposta no?! Ebbene la mia proposta aveva non uno, ma ben tre scopi differenti: innanzitutto rimuovere Edward e me dall'imbarazzo del rifiuto, secondo confermare che da parte mia non diminuisce l'affetto o la stima nei suoi confronti e ultimo, ma non per importanza, incentivarlo a ripensarci ricordandogli una delle tante cose che non avremmo più potuto fare insieme. Per quanto possa sembrare crudele, sento necessario questa volta incentivare a mio favore le cose; fermo restando che se le mie previsioni risultassero errate manterrei genuinamente lo stesso legame di tutti i giorni>>. Finita la spiegazione la sorella impressionata esclamò <<Jason vecchia volpe! Hai pensato proprio a tutto eh?! Cervellone che non sei altro!>> sbuffò <<Ok allora mi aspetto di vederlo domani. Dopotutto, le tue previsioni si rivelano sempre azzeccate!>> <<Hahaha! Grazie, mi spiacerebbe non conoscere bene come penso il mio migliore amico. Ah! Comunque si è fatto tardi; io raccolgo qualche altra informazione, tu vai pure a letto, domani sarà una giornata unica ed è bene essere riposati>> <<D'accordo J, a domani!>> <<Notte!>>.
Il mattino del gran giorno Jason fu scaraventato fuori dal letto dalla sorella <<Geniaccio svegliati! Avevi ragione, Ed è venuto! È in soggiorno che ti aspetta>>. Il geniaccio si presentò dall'amico, con un occhio chiuso e uno semiaperto, in un pigiama che definire ridicolo è poco. Per iniziare era almeno un paio di taglie più piccolo tanto da lasciare scoperti gli arti pelosi, in più il motivo ad orsetti non contribuiva di certo a renderlo virile. <<'Giorno! Ho sbagliato le mie previsioni di un paio d'ore evidentemente...>> <<Ciao J! Vedo che il guardaroba è rimasto a cinque anni fa hahaha! Signori Phenyx...>> appena si rivolse a lei, Marie attivò la modalità materna <<Edward caro hai fatto colazione? Ti preparo qualcosa da mettere sotto i denti?>> <<Sono a posto, grazie. Sono qui per J... ci ho ripensato... gli amici si vedono nel momento del bisogno giusto?! E tu ora hai molto bisogno di un amico quindi... dammi quella dannata pietra prima che cambi idea un'altra volta!>>.
Jason non se lo fece ripetere e andò a prendere la gemma e la diede all'amico. Stringendola, giurò <<Io, Edward Right, accetto di seguire Jason sul cammino delle stelle>>. Come per la sorella, anche per Ed una volta terminato il giuramento la pietra s'illuminò e vibrò leggermente. Ancora una volta sentirono la musica celestiale e il corpo di Edward iniziò a brillare. Si sollevò appena da terra per poi ricadervi. La luce e la musica scomparvero e la pietra tornò quella di sempre. <<Tutto qui?>> chiese Ed <<Eh già anche per noi è stato anti climatico>> disse Max.
Ora che aveva reclutato le persone di cui aveva bisogno Jason iniziò a condividere alcune informazioni <<Questo è un ulteriore elemento a supporto del fatto che abbiamo a che fare con eventi che eludono le leggi fisiche di questo universo. Da quello che ho dedotto analizzando chimicamente e fisicamente la gemma, essa è costituita da un materiale mai visto o creato dall'uomo. Gli elementi stessi di cui è composta paiono estranei al concetto stesso di chimica. Questo, insieme alla visione, supporta la teoria del multiverso e pertanto mi fa supporre che dovremo aspettarci un cosmo che non corrisponda al nostro senso comune. Aspettiamoci l'impossibile.>> Ed e Liz risposero in coro <<Staremo attenti!>>. <<Bene. Ora non so in che forma la dea abbia in mente di far finire le nostre vite ma vorrei usare efficientemente il tempo che ci rimane. Pertanto, ma' pa' vi saluto adesso e poi tornerò in camera per concludere il mio lavoro. Ed, Liz vi consiglio di fare altrettanto. Non lasciate nulla in sospeso.>> <<Allora è meglio che vada... ci vediamo dall'altra parte. Signori Phenyx, addio!>> e così Edward Right tornò per l'ultima volta a casa. <<Ma', pa' io sento che ci siamo già salutati, pertanto se per voi non è un problema...>> Marie sorrise compassionevole <<Ma certo tesoro, vai pure... noi salutiamo tua sorella>>. E fu così che nelle ultime ore Jason Phenyx sistemò tutti i propri affari, progetti e studi. Preparò delle lettere di ringraziamento per tutte le persone a lui vicine e continuò ad immergersi nello studio, soprattutto per non pensare all'orologio che ticchettava sulla vita sua e dei propri compagni.
Quando le campane in lontananza batterono la mezzanotte Jason sentì un sibilo dietro la testa <<È ora...>> si voltò, ma non c'era nessuno <<...tranquillo non sarà doloroso... lasciati andare...>>. Chiuse gli occhi. Fece un bel respiro. Quando li riaprì si trovava sullo stesso specchio d'acqua della visione e ancora una volta non riusciva a riconoscere le costellazioni sopra di lui; stavolta però non era solo al risveglio. <<Brrr! Che voce inquietante! A voi non ha fatto ansia?>>chiese Liz <<A me stava per esplodere il cuore!!>> rispose Ed <<Io spero solo che l'impatto a casa non sia troppo grave...>> <<Oh, finiscila di fare il serio tu! Non so te perché magari muori tutti i giorni, ma per me è stato traumatico! Piuttosto questo sembra il 'lago' della visione. Significa forse che adesso comparirà la dea?>> chiese Edward, J alzò le spalle <<Immagino di sì>>. E come in risposta all'interrogativo da lontano una luce si avvicinò al gruppo, vi fu un canto angelico ed essa si tramutò nella dea della visione.
<<Ah bene Jason, molto bene! Vedo che sei riuscito a riunire i tuoi compagni per il viaggio. Eccellente davvero!>> lo sguardo era pienò di speranza <<Ehi scusa, ciao! Sono Liz, la sorella. Non vorrei sembrarle scortese ma potrebbe degnarsi di dirci che diavolo succede? Perché siamo qui? Qual è il significato della visione? Perché ha scelto...>> la dea la interruppe <<Sì sì immaginavo avreste avuto delle domande. Dal momento che il tempo è essenziale, ho tenuto breve la visione per lasciarvi questo momento per le domande. Ah vi prego, una domanda alla volta in questa forma, con una bocca sono limitata nel rispondervi>> <<Okay allora prima domanda: perché il rituale è stato così, come potrei dire senza ferire, banale?>> <<Ouch! Hai ferito lo stesso. The-Heh! Avevo poco tempo per inventarmi qualcosa di originale>>. Il trio fu perplesso dal sentire che persino una dea non ha controllo sul tempo.
Ci fu poi un cenno d'intesa nel trio e Jason iniziò a fare le domande serie: <<Perché, dea, avete scelto di interrompere le nostre vite?>> Varda con voce pacata iniziò a spiegare <<Se siete qui significa che conoscete il contenuto della visione di Jason giusto? Ebbene, tra le immagini dovreste aver visto che intorno al secondo catino vi era come una densa e nera nebbia, un miasma se volete. Questo è il motivo per cui vi abbiamo strappato dalle vostre esistenze. Vedete questo miasma, anche in questo momento, sta corrompendo quel mondo; portando attraverso le creature che genera, morte e distruzione ai mortali che vivono laggiù. Ma cosa ancor più terrificante è che si sta pian piano espandendo, col chiaro intento di raggiungere gli altri due bacini di Yggdrasil. Quindi in fin dei conti il vostro è un viaggio a difesa del vostro mondo e delle persone care che avete appena lasciato.>> ci fu un momento di silenzio preoccupato. In questa pausa Edward si sentì sollevato di aver preso la decisione giusta. Ma Jason non gli diede tempo di rimuginarci troppo su perché subito interpellò la dea con la seconda domanda: <<Perché scegliere me? Tra oltre sette miliardi di individui sulla terra perché richiamare proprio me alla difesa di quel mondo? Perché non potete farlo voi o dea? Perché non usare qualcuno di quel mondo avvezzo alle sue leggi naturali e regole sociali?>> Varda sorrise mesta <<Ti sei mai chiesto, Jason, chi fossero i tuoi genitori? L'hai mai chiesto ai signori Phenyx?>> <<L'ho fatto più volte, ma tutto quello che hanno potuto dirmi è stato che mi hanno trovato che ero molto piccolo davanti alla soglia di casa. Nessun biglietto. Nessun recapito. Niente. Nemmeno nella banca dati genetici pubblica ho potuto trovare qualche parente. Perché chiede, dea? Non mi dirà...>> J aveva iniziato a intuire, spaventato dall'irrealismo della cosa. <<Sì Jason, è come pensi. Non vi è traccia né vi sarà mai nel vostro mondo perché tu non vi appartieni.>> le si imperlarono gli occhi di lacrime <<Sei mio figlio>>.
Dire che Liz e Ed avessero le bocche aperte dallo sgomento alla ricezione di questa notizia è un eufemismo. Se fossero stati ancora sulla Terra, le loro mascelle ne avrebbero sicuramente raggiunto il centro. Volsero lo sguardo a J e trasalirono nel vederlo rigido, a pugni serrati e tremante dalle mille emozioni che lo pervadevano: rabbia, tristezza, timore... 'la tragedia con il collega Luke, le mie abilità, la mia intelligenza e i miei traguardi non sono altro che il solo frutto della mia natura, quindi non ho alcun merito. Di mio ho quindi solo la responsabilità delle mie azioni. Solo colpe'. Questi erano i pensieri che affollavano la testa di Jason. Ma di tutto quel casino riuscì solo a domandare <<C-c-c... cosa? Ma allora perché mi avete lasciato sulla Terra? E chi è mio padre? Ammesso che per generare un nuovo dio ne serva uno. E dov'è lui adesso? E cosa centra questo col miasma?>> Varda si fece cupa <<Cercherò di rispondere meglio che posso, figlio mio. Ti ho dovuto lasciare sulla Terra perché è accaduto un fatto tra gli dei inaudito e di proporzioni letteralmente cosmiche. Il dio Norok, nostro leader, è stato assassinato. Egli era tuo padre. Mi dispiace moltissimo tesoro. Non volevo tu lo sapessi così e mi spiace anche che tu non l'abbia mai incontrato. Stiamo ancora cercando di capire le dinamiche, ma è indubbio che sia stato assassinato. Ed è dura capire chi possa essere il colpevole, dal momento che nessuno degli altri dei aveva un movente particolare. Inoltre, le indagini proseguono ad un ritmo strano. Vedi, tuo padre governava lo scorrere del tempo dell'universo. E dal momento che ora il tempo non ha più il padrone, sta creando diverse bizzarrie in tutto il creato. Questo è uno dei motivi per cui mandiamo te in quel mondo. Sei l'unico potenzialmente abbastanza potente da tenere a bada o ricacciare le creature generate dal miasma il tempo necessario a noi dei di analizzare la nebbia e dissolverla.>> <<Aspetta! Mio padre è stato assassinato? È possibile per voi dei morire?>> <<Il nostro titolo ufficiale sarebbe Celestiali, ma déi immagino sia un opportuno sinonimo. Comunque. Per quanto noi siamo eterni in quanto non invecchiamo, la natura della nostra stessa essenza ci è ancora oscura. Per di più questo è il primo caso di morte divina. Noi non conosciamo cosa ci attenda oltre il velo...>> <<Capisco...>> disse J semplicemente <<Inoltre, ci sono altri motivi per cui urge il tuo intervento.
Tra tutti, proprio a causa del posto vacante di dio del tempo tu sei il miglior candidato come successore, se lo vorrai. E prima che tu lo chieda, no, non possono prenderlo uno degli altri dei perché ci siamo distribuiti equamente oneri e poteri durante la creazione. Tutto per mantenere un equilibrio tra noi e nel cosmo. Equilibrio svanito con la morte del mio amato Norok. Per di più, quando ti ho lasciato sulla terra ho incarnato il tuo spirito, attraverso i miei poteri in un rituale, in un corpo e un anima umani per proteggerti dall'assassino. E sulla Terra saresti rimasto fino a conclusione delle indagini. Ma il Miasma è comparso subito dopo e ha sconvolto tutto.>> <<Aspetta, aspetta! Subito dopo? Ma se sono passati ventiquattro anni!>> <<Ti ho detto che dalla morte di tuo padre il tempo si muove in maniera imprevedibile no?! Inoltre gli anni che per te sembrano lunghissimi, quando vivi per un tempo indeterminato lo scorrerne di due dozzine accade in men che non si dica.>> ci fu una pausa <<La tua morte è stata necessaria per liberarti dal tuo corpo mortale e per iniziare a scoprire la tua vera natura. Alla tua essenza è rimasta l'anima umana. Man mano che crescerai nel nuovo mondo il tuo spirito divino si svilupperà permettendoti così di ascendere sul piano Aureo con gli altri Celestiali.>> Liz s'intromise ad un tratto, come se aspettasse l'occasione giusta per chiedere: <<Parlando del nuovo mondo... com'è fatto? Possiamo sapere qualcosa? Dopotutto più informazioni abbiamo e più ci avvantaggiamo nel nostro compito.>> Varda sorrise gentile <<Ma certo! Non vi dirò troppo per non privarvi della possibilità di esplorare. Ma quello che posso dirvi è che in quel cosmo esistono la magia, mostri e creature straordinarie come elfi, draghi, nani e così via.>> incoraggiato dall'intervento di Liz, Edward chiese <<Sappiamo in chi o dove ci reincarneremo?>> <<Normalmente saprei rispondervi. Ma i mortali vengono gestiti da me e da altri due dei, Nalseth e Oröme. Ora come ora non posso fidarmi di nessuno; perciò il massimo che riesco a fare senza attirare l'attenzione del potenziale assassino è dirigere le vostre anime a reincarnarsi in quel mondo mantenendo i vostri ricordi, esperienze ed emozioni intatte, un gran bel vantaggio se me lo chiedete>> <<Momento, momento!>> fece Liz <<Aspetta, quindi tu vorresti dire che siamo finiti in una di quelle storie alla 'tu sei il prescelto'? Avanti, non scherziamo, ora ci dirai pure che c'è una profezia e che era stato tutto previsto dalla mano del destino!>> <<Nulla di tutto ciò! Semplicemente J, è il più adatto a portare a termine questo compito. L'avrei fatto io stessa, se non dovessi indagare su tutto quel che è successo>>. Varda aggiunse poi <<Direi che è arrivato il momento di salutarci.>> <<Aspettate madre!>> <<Chiamami mamma.>> <<Come facciamo se abbiamo altre domande?>> <<Non preoccuparti, non appena avrai liberato ed allenato a sufficienza il tuo spirito sarai in grado di rimetterti in contatto con me.>> detto questo Varda, per la prima volta, abbracciò il figlio. Quando si separarono tese il braccio e il trio davanti a se divenne una triade di lumini. Applicò la protezione per evitare la che le memorie si cancellassero durante la reincarnazione e lanciò le anime nel turbine sovrastante i catini dei mondi. Lì, gestì il flusso in modo che le anime di Jason e i suoi compagni entrassero nel catino a cui corrispondeva il ciondolo della spada. Concluso il lavoro Varda sospirò amareggiata di non poter trascorrere più tempo col figlio e col proprio lutto. Ci fu un lampo accecante, un coro angelico, una folata di vento e la sua figura divina svanì.
Da una stanza nella penombra qualcuno stava osservando l'intera scena fumando un innocente sigaro. Quando Varda svanì dalla visuale, una bocca aspirò un'abbondante dose di fumo e un ghigno compiaciuto si allargò sul volto di una persona seduta nell'oscurità. Solo il bagliore fumante del sigaro faceva da fonte di luce. <<E così ha inizio...>> disse una voce profonda.
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Spazio Autore: Konnichiwa! Saluti da Dr3ner! Grazie per aver letto il 2° Capitolo di Phenyx Risign. In questo capitolo scopriamo chi si cela dietro allo pseudonimo 'Koala' e otteniamo le prime risposte alle tante domande che assillano non solo i nostri protagonisti, ma anche (spero hehe) voi lettori. Ma il mistero si infittisce: chi mai sara il misterioso fumatore di sigari? Cosa ne guadagna dal fare lo spione sul 'drammatico' ricongiungimento familiare? Scrivete le vostre teorie nei commenti!
Per sapere cosa accadrà continuate a scorrere, e scopritelo nel Capito 3! Grazie ancora e ci vediamo alla fine del prossimo capitolo. Buona Lettura!
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