Per quanto Varda non potesse controllare con precisione in quel momento di caos cosmico le destinazioni delle reincarnazioni, non si sarebbe perdonata di mandare il proprio figlio allo sbando senza alcun tipo di supporto. Ecco perché quando mandò le anime di Jason e dei suoi amici a reincarnarsi nel nuovo mondo decise di includere dei doni, o meglio, degli strumenti che potessero aiutarli nelle loro nuove vite.
Ella invocò allora il seme della creazione cantando dolcemente. Analizzò con le onde della sua melodia le frequenze delle tre luci. Delle tre anime. Sorrise felice ed innalzò la propria voce. In quel momento i tre spiriti vennero inglobati da sfere di color diverso. Esse, oltre a proteggere le tre anime contenevano gli straordinari oggetti preparati da Varda. E tre lettere…
Perciò non v’è da sorprendersi alla reazione dei signori Wohlwollen, quando in piena notte un forte trambusto li buttò giù dal letto e, aprendo la porta della loro semplice casetta in legno, trovarono nella tasca maggiore di una borsa da viaggio a tracolla un elfo neonato, paonazzo ed urlante con una lettera ballonzolante sulla pancia. Ciò che li fece ancor più stupire fu che in mezzo agli strilli il neonato sembrava che ogni tanto cantasse. Ed ogni volta che ciò accadeva si sentiva un POP e dal nulla delle penne colorate di rapace comparivano e, volteggiando, cadevano a terra.
Riscuotendosi dalla meraviglia, la signora Wohlwollen prese in mano la lettera, la aprì e mentre il marito portava in casa il fanciullo la lesse. Il fatto che fosse un elfo la preoccupava non poco, erano ritenuti estinti e per un buon motivo. Dannazione! I popoli del passato si erano uniti apposta per sterminarli, gli elfi. Forse, rifletteva, avrebbero potuto tagliargli le orecchie per renderlo uguale agli altri bambini del villaggio. Ma le sembrava un gesto esageratamente crudele. Così prese la lettera e la fece leggere anche al marito mentre lei badava a quell’orfano. Jack Wohlwollen la lesse tutta d’un fiato e chiese a Jinny <<Ti vedo turbata… vorresti ributtarlo fuori? È perché è un elfo? Hai idea della fine che avrebbe fatto se qualcun altro lo avesse trovato?>> <<Lo so! Lo so! Ma caro… è un elfo, è gente malvagia quella! Hanno la crudeltà nel sangue! E lo so che questo è speciale, quindi non è da condannare però comunque…>> <<Senti tesoro, quant’è che ci proviamo eh?! Quanti tentativi abbiamo fatto, coi metodi più disparati, tentando di costruire una famiglia, ma senza successo. E ora che questo dono letteralmente ‘del cielo’ arriva tu vorresti gettarlo via?! Certo! Non è esattamente ciò che volevi ma anche avendo un figlio ‘normalmente’ non possiamo deciderne le caratteristiche e la storia sarebbe stata simile non trovi?!>> Jinny tacque un momento, il marito aveva ragione, lo sapeva bene. Erano anni che tentavano di diventare genitori. Senza successo. Probabilmente aveva questo gran disdegno perché ci aveva rinunciato. Aveva abbandonato l’idea di poter diventare una mamma. Non era il suo destino eppure, eccolo lì davanti a lei. Un destino dagli occhi viola, colore mai associato alla razza degli elfi. Soprattutto essendo appartenente agli elfi dei monti, noti per i loro occhi color del ghiaccio. <<Hai ragione caro. E con noi starà meglio che con altri. Probabilmente non lo volevo anche per risparmiarmi la sofferenza del vederlo rifiutato dal mondo. Gli elfi ormai sono materia da mito e leggenda, e non sono più i benvenuti tra i popoli ‘risvegliati’>>.
Vi state chiedendo cosa ci fosse scritto nelle tre lettere? Ebbene erano tutte e tre simili nel contenuto e tutte e tre informavano chi trovasse i neonati su parte della loro natura e della loro missione. Chiedendo protezione durante la crescita iniziale.
Fu così che il figlio di Varda mantenne il proprio nome e cognome ma non il proprio corpo, eccetto che per gli occhi. Non solo le cose cambiarono a livello estetico ma Jason assunse nuove qualità. Sebbene piangesse e non potesse parlare quando lo trovarono, in quel momento infatti era cosciente e nella mente che funzionava a pieno regime sentì una voce un po’ robotica che lo informava di alcune importanti novità:
Analisi delle memorie contenute nell’anima completata. Inizio trasformazione in abilità. In seguito all’analisi del carattere e all’immensa conoscenza viene assegnata l’abilità unica ‘Saggio’. In seguito alle molte operazioni di ricerca sul campo vengono assegnate le abilità rare ‘Analisi, Deduzione e Valutazione’. In seguito all’esperienza di ricerca in laboratorio vengono assegnate le abilità ultra rare ‘Sintesi e Scissione. Avviso: Informazioni aggiuntive rilevate. Analisi in corso… anima divina confermata. Collegamento al Seme della Creazione. Connessione sicura stabilita. Sblocco dell’albero delle abilità divino in corso. Completato. Assegnazione delle abilità divine ‘Canto e Orecchio Assoluto’. Tutte le operazioni sono state terminate. Arrivederci e buona vita!
Jason, sorpreso alla fine di quella comunicazione, iniziò a studiare il funzionamento delle proprie abilità mentre i signori Wohlwollen lo nutrivano con ciò che somigliava al latte. Al pensiero di cosa potesse trattarsi l’abilità ‘Saggio’ un messaggio gli si formulò nella mente. Risposta: l’abilità Saggio funge da archivio di tutte le memorie ed esperienze della sua vita passata, Signore. <<Oh! Quindi in pratica sei la mia biblioteca mentale personale!>> <<Corretto mio Signore. Inoltre mi occupo inserire e catalogare qualunque nuova conoscenza che ottiene. Per di più gestisco tutte le altre abilità o skills che possiede oltre a permetterle di suddividere virtualmente la sua mente in più parti, per far sì che lei possa riflettere su più cose contemporaneamente>> <<Wow! È fantastico… è un notevole miglioramento rispetto al mio vecchio corpo! Noto che rispondi; sei cosciente? Indipendente?>> <<Farò del mio meglio, mio signore. Sebbene la mia interazione con lei è avanzata, in quanto generato dalla sua indole, sono completamente a suo esclusivo servizio.>> <<E piantala con questo ‘mio Signore’, se sei me allora lascia perdere i convenevoli e parla meno formale>> <<D’accordo bro! Non rompere troppo però eh! Sei esigente…>> <<Veramente non era questo che… sai che c’è? Lasciamo perdere, chiamami e parlami come preferisci>> <<Come desiderate, padrone>>.
Alzando mentalmente gli occhi al cielo (non aveva ancora riottenuto il controllo motorio) Jason prestò attenzione alla conversazione dei ‘genitori’. <<… e poi che dici caro? Io potrei insegnargli la magia e a tirare con l’arco mentre tu a tirare di spada o a cucinare, eh che dici? Non sembra male!>> Jack alzò le mani in segno di resa << Ok, ok! Vedo che ti sei convinta. Ma sarà anche molto dura, lo sai questo no?!>> <<Ma certo! Ora che lo vedo, non faccio altro che sciogliermi. E faremo in modo che sappia che non importa come verrà trattato fuori da questa casa, qui noi lo aspetteremo a braccia aperte. Sempre.>> <<Ora ti riconosco! Ben detto, dovesse smarrire la strada quella che lo porterà a questa casa esisterà sempre.>>
Jason era turbato: Come diavolo faccio a capire quel che dicono? A rigor di logica in un altro universo le probabilità che le lingue siano le stesse sarebbero… Dling! <<Padrone, l’abilità Orecchio Assoluto è attiva passivamente e le consente di rilevare qualunque tipo di onda proveniente dall’esterno. In comunione con l’abilità Analisi e il database delle lingue nel suo cervello, è in grado di comprendere qualunque lingua del multiverso.>> <<Ah! Sembrava il suono di una notifica sparato a tutto volume, dovrò controllare se ci sono delle dannate impostazioni all’interno di questo Giga-cervello… Comunque non avere problemi di comunicazione è una gran cosa: significa che su abilità legate al carisma e alla persuasione potrò impegnarmici senza spendere tempo ed energie ad imparare prima le lingue>>. Comunque sia, mentre i signori Wohlwollen facevano gli sdolcinati e si davano da fare per sfamare il piccolo elfo adirato ed organizzare la loro vita genitoriale, Jason sfruttò quel tempo per comprendere in cosa consistessero le nuove abilità ottenute.
A quanto sembrava Analisi, Deduzione e Valutazione come dai nomi, servivano per sfruttare al meglio qualunque tipo di informazione ricevuta, oltre a dare grossi contributi ogni qual volta fosse necessario ragionare, elaborare un piano o fare dei calcoli. Sintesi e Scissione invece erano più legate alle leggi magiche e agli elementi chimici, in particolare gli consentivano di unire e separare elementi e magie. Orecchio Assoluto l’aveva compresa poco fa, mentre per quanto riguarda Canto uno strano blocco gli impediva di conoscere cosa implementasse quell’abilità.
‘Uhm… probabilmente una volta verificate determinate condizioni, il blocco verrà tolto e ci capirò qualcosa di più. Per ora, visto che le abilità non mi forniscono direttamente i mezzi per completare la missione, dovrò sfruttarle al massimo per comprendere appieno il nuovo mondo che mi circonda. Ma sarà un’attività che lascerò al Jason del futuro. Al momento mi interessa di più sapere cosa c’è in quella borsa consunta da ramingo. ’
Concentrandosi sul proprio corpo, Jason cercò di muoverlo in maniera sensata. I primi tentativi non davano grandi risultati. A dirla tutta sembrava un po’ spastico. Ma alla fine dopo un altro paio di prove riuscì ad abituarsi al nuovo corpo. Con un’agilità che fece spaventare a morte i coniugi Wohlwollen, Jason saltò giù dalle braccia di Jinny con l’intenzione di raggiungere la borsa. Per poi scoprire (e ricordarsi) che sebbene avesse riottenuto il controllo del corpo, quest’ultimo era ancora quello di un bimbo che solo successivamente ottiene la robustezza per poter camminare.
Così la scena che si dipinse davanti ai signori Wohlwollen era quella di un infante che tentando di camminare, scivola, da un bacio fortissimo al pavimento e li saluta con il suo culetto da elfo all’insù.
I suoi ‘nuovi genitori’ lo guardavano divertiti e preoccupati, però una volta controllato che fosse tutto a posto, sollevati, lo lasciarono gattonare (a quanto pare il suo corpicino almeno quello riusciva a farlo) fino alla borsa. Solamente per finire di nuovo in preda al panico perché non appena Jason aprì la tasca centrale sparì dentro alla borsa come se fosse stato risucchiato. Accorsi a vedere cosa fosse successo, divennero bianchi come un lenzuolo perché, aperta la tasca, del micro elfo non vi era nulla all’interno, solo vuoti compartimenti per tenere gli altri oggetti.
Si potrebbe dire che Jason fosse stupito almeno quanto la sua nuova famiglia: il luogo in cui era finito era almeno tanto assurdo quanto tutto ciò che gli era capitato negli ultimi tre giorni.
Il posto dove si trovava sarebbe potuto esser definito tranquillamente come un appartamento di modeste dimensioni dotato di tutto quel che serve per vivere con tutti i confort.
Dov’è la cosa assurda in tutto ciò? Che l’intera struttura era contenuta dentro alla borsa da viaggio!
E le stanze: salotto, bagno, cucina e camera da letto erano tutte completamente arredate. In posizioni strategiche sui muri dei pannelli touchscreen insieme a quel che sembrava un monitor olografico servivano a gestire la casa.
Incurante della preoccupazione dei suoi nuovi genitori, Jason curiosò in lungo e in largo, gattonando e gradualmente ottenendo sempre più il controllo del proprio corpo. Lo ottenne così tanto che, sebbene la sua età sarebbe potuta essere stimata intorno ai sei mesi di vita, e quindi appena abile di gattonare per un normale umano in miniatura; sarà che ora era un elfo, ma riuscì dopo diversi tentativi ad alzarsi in piedi e camminare.
Tentennando riuscì a portarsi vicino al computer, costituito da un display olografico e gestibile tramite gesti e con il semplice pensiero. Grazie ad Analisi e Deduzione intuì velocemente la struttura del suo sistema operativo e del suo funzionamento. Indagò per capire come uscire, dal momento che nell’appartamento non sembravano esserci porte che conducevano all’esterno. Cercando tra i file interni al sistema trovò il manuale. L’abilità Saggio gli permetteva di implementare il pensiero parallelo: pensare o concentrarsi su più cose contemporaneamente. Suddividendo, quindi il suo cervello nel numero di pagine del manuale lo lesse in un unico colpo!
<<Oh! Questo è interessante!>> disse J tutto eccitato << a quanto sembra da questo e dai vari terminali posso programmare questo appartamento e modificarlo a mio piacimento!>>.
Iniziò quindi a scrivere stringhe di codice e ben presto su una parete completamente spoglia si disegnò dapprima solo il profilo di un rettangolo, poi si creò una vera e propria porta. L’aveva programmata in modo che lo riportasse all’esterno. <<Ok, direi di averli fatti preoccupare abbastanza, è il momento di tornare dai signori Wohlwollen o dovrei dire… da mamma e papà>> e così oltrepassò la porta…
Con un leggero POP, Jinny e Jack si ritrovarono di nuovo in casa Jason e furono nuovamente sconvolti nel vederlo in piedi e camminare in giro, quando, fino a pochi momenti prima a malapena gattonava. <<Oh, per tutti i Celestiali! Adesso iniziamo ad esagerare, dimostra appena sei mesi, vuoi dirmi che ha imparato a camminare in dieci minuti?! Cosa farà adesso si metterà a parlare?>> <<... Oto… Ova… Uo, Ue, e. Uhm. Pronto, Prova, uno, duo, tre mi sentite?! Papà mi senti?>> <<Cosa?! Ah sì sì ti sento… Aaaaahhhh!!>> Jack non poteva credere ai propri sensi: Jason non solo era riuscito a camminare, ma in più era riuscito a parlare in maniera fluente nella loro lingua. Il Forestron, la lingua dei primi uomini, rimane tutt’ora parlata solamente nelle lontane campagne e foreste di Ur: il continente principale e più grande finora scoperto.
Ripresosi dall’ennesimo shock, Jack e Jinny iniziarono a conversare con Jason: <<Jason? Riesci a capirmi?>> <<Sì Jinny, voglio subito ringraziare entrambi per avermi accolto! E perdonate le sorprese.>> <<Non preoccuparti, accogliamo con gioia tutte queste novità, certo, un tantino poco ortodosse ma già il fatto di poterti chiamare nostro figlio è un sogno che si realizza!>> <<Concordo con Jinny. Jason, non vediamo l’ora di vedere quali altre cose straordinarie ci mostrerai! E parlando di cose straordinarie. Non pensi che tu debba spiegarcene alcune? Come puoi essere già in grado di parlare e camminare? Perché sei sparito nella borsa? E cosa significano quelle piume che si originavano mentre piagnucolavi?>> <<Dunque ehm, per la prima domanda la risposta è molto semplice: Ho molti più anni di quanti io ne dimostra, mi è bastato ‘ricordarmi’ come si camminava, e a quanto pare questo corpo da elfo è già solido abbastanza per poter camminare stabilmente. Per la parola è lo stesso, in più ho un’abilità o Skill che mi ha permesso di imparare la vostra lingua dopo avervi ascoltati. La borsa è un regalo di mia madre, dal momento che dovrò viaggiare parecchio, mi è utile per contenere oggetti e mi fornisce riparo: quando sparisco all’interno vengo catapultato in una casa completa di tutto quel che ho bisogno. In altre parole è una casa portatile che potrò usare mentre viaggio. Per l’ultima domanda, purtroppo, non conosco la risposta. E la cosa non mi piace…>> <<Straordinario! Nessuno a questo mondo potrebbe fare così tanto in così poco tempo: sei davvero un figlio degli dei!>> <<A proposito di dei: quanto e cosa sapete su di me?>> <<Solamente che sei figlio di Varda e Norok, che arrivi da un altro mondo, che sei qui per salvarci dalle ondate dei Valarauki e che dobbiamo crescerti ed aiutarti per quanto ci è possibile>> <<Valarauki? Cosa sono?>>Jinny si rabbuiò <<Rispondo io Jack, i Valarauki sono dei mostri orrendi e crudeli che attaccano ciclicamente questo mondo distruggendo case, villaggi, città e… la popolazione.>> sospirò <<Finora siamo sempre riusciti a ricacciarli ma… non tutte le nazioni sono sempre riuscite a resistere: Io ho perso i miei genitori quando I Valarauki hanno spazzato via la mia, di nazione.>> Jack abbracciò la moglie per aiutarla a scacciare quel ricordo doloroso <<Scusami Jinny, non volevo farti tornare alla mente eventi spiacevoli.>> <<Oh, tesoro, non preoccuparti non potevi saperlo!>> corse ad abbracciare il piccolo. Inutile negare l’imbarazzo di Jason che, nonostante l’aspetto infantile, all’interno era un giovane adulto completamente formato. Dopo un po’ scostandosi J si schiarì la voce <<Ehm Ehm. Credo di avere chiara più o meno la situazione ora quindi, mamma, papà, mi rimetto alle vostre cure!>> e sorrise <<Ma certo! Affidati a noi!>> fece eco Jack <<Grazie! Ora, sono un po’ stanco, se per voi va bene dormo e da domani inizierò a chiedervi tutte le informazioni di cui ho bisogno su questo ‘altro’ mondo.>> <<Ma certo! Io ti insegnerò ad usare la spada, a cucinare e raccogliere piante e a cacciare animali, tua madre ti insegnerà la magia e a tirare con l’arco! E moltissime altre cose che ora, ammetto, non mi vengono in mente!>> concluse Jack con una fragorosa risata.
Undici anni dopo…
Jason si svegliò molto presto dal lettino che i suoi genitori avevano preparato per lui in casa. Aveva appena iniziato ad albeggiare e si sistemò, pronto per un’altra giornata-tipo nel nuovo mondo. Dopo una veloce colazione, andò nel giardino che circondava la casa per incontrare Jack. Ogni mattino dedicava almeno un paio d’ore ad allenarsi con la spada e ad usare le Skills collegate ad essa con suo padre. Al termine di queste, si addentravano nella grande foresta di Kharbzul che in Forestron significava: Infinito Labirinto Verde. Questo per allenarsi allo studio e alla raccolta di tutte le piante, bacche e funghi magici e non, inesistenti nel vecchio mondo. Inoltre gli insegnava ad affinare i sensi per seguire le tracce degli animali studiarli e cacciarli, per le caccie più grosse e difficili si facevano aiutare dalla magia di Jinny.
Ora, chiamarli animali è un’edulcorazione: Per Jason (e per Edward e Lizbeth era lo stesso, ma non poteva saperlo) quelli erano mostri a tutti gli effetti! Certo c’erano pure animali nel senso più “normale” del termine ma… Slime, Conigli cornuti, insetti giganti e deformi e molti altri ancora; tutti abitavano la foresta di Kharbzul. Per Jason, che veniva da un altro mondo, mostro era sicuramente la parola che meglio si associava a questi esseri. Di certo ricordavano i mostri che aveva conosciuto in film, libri e videogiochi. E ‘mostro! ’ aveva esclamato Jason la prima volta che vide uno di quegli esseri. Ma è bene ricordare che per le genti di questo mondo essi erano null’altro che animali alla stregua di scimmie, orsi, tigri e così via.
Come pure la magia. Il termine magia non è altro che la traduzione di quel che Jinny chiamava Jutetsu. Letteralmente ‘Arte degli Dei’, secondo le concezioni e le teorie di quell’epoca, indicava l’uso e la padronanza di tutte quelle abilità e Skills che gli esseri viventi ottenevano alla nascita dai molteplici Dei e spiriti che, secondo la tradizione, abitavano e governavano la natura del mondo. Tuttavia i meccanismi della Jutetsu non erano chiari: agli abitanti del mondo bastava pronunciare formule rituali o la parola ‘Skill’, seguita dal nome dell’abilità per attivarle. Ai mostri, o meglio, agli animali come pure alle piante tuttavia non serviva la parola per usare le loro skills magiche.
Dopo aver raccolto e cacciato Jack insegnava a Jason come cucinare i frutti del proprio lavoro. E gli insegnava tutto ciò che poteva sul sopravvivere da soli a questo mondo in cui era presente la magia. E di magia parlava, discuteva e imparava nelle ore pomeridiane con la mamma Jinny; inoltre ella gli insegnava il tiro con l’arco e lo istruiva, talvolta insieme al padre, raccontandogli i miti e le leggende della loro terra. E J ascoltava rapito, e assorbiva come una spugna, tutta la conoscenza che poteva sul quel nuovo mondo che imparò presto a chiamare Gaipan. La parola, tradotta, significava pressappoco ‘Sopravvissuta alle grandi acque’. E così il tempo passava e Jason imparava sempre più com’era fatta quella terra, le sue genti e la sua storia.
I suoi nuovi genitori erano delle fonti abbastanza affidabili in quanto, prima di stabilirsi in quella regione un po’ remota, fecero carriera come membri della corporazione degli avventurieri. In tal modo girarono entrambi il mondo conosciuto in lungo e in largo, portando a termini gli incarichi più disparati: dal scortare un nobile o un ricco mercante o abbattere una possente belva, al raccogliere erbe o ritrovare animali domestici perduti. Quando gliene parlarono, Jason non poté non alzare gli occhi al cielo nell’udire questo cliché, presente spesso in molte opere fantastiche. Tuttavia, riflettendoci, era un metodo pratico per tenere alta l’occupazione e ‘istruire’ fino ad un certo grado il popolo, oltre a sbolognare tutti quei lavoretti noiosi, ingrati o poco importanti a molta gente assetata di avventure o desiderosa di guadagnarsi un pasto caldo.
Fu così che Jason apprese la geografia di quel mondo. Sebbene durante la visione con Varda poté ammirare il pianeta su cui ora si trovava, allora, un po’ per lo shock e un po’ per il poco tempo a disposizione non fu in grado di studiarne attentamente la morfologia. Ecco quindi che imparò dalle carte e dalle mappe dei suoi genitori avventurieri come il mondo fosse costituito da due continenti: Ur e Veturia. Il primo tre volte il secondo, conteneva la maggioranza dei popoli e i regni e gli stati più importanti al mondo. Questo perché non solo Ur era molto esteso, da Nord a Sud e da Est ad Ovest, ma era posizionato proprio al centro del mondo; e diverse isole lo circondavano.
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La maggiore di queste, Tol-Bahik, era situata ad Est di Ur ed era patria dello stato umano più potente dell’epoca: L’impero Ingone. Il suo territorio comprendeva l’isola stessa e una generosa porzione delle terre continentali ad Ovest oltre ad un vasto arcipelago a Sud. E sul suo confine continentale Sud, vi era il Protettorato di Khazul. Governato a marionetta dall’impero, aveva la funzione di stato-cuscinetto contro la potente Teocrazia del Sacro Papato di Quarlich. Essa confinava a sua volta con altri due stati ad ovest: La Dinastia Byakko e il Regno Lhamo. Quest’ultimo doveva aver a che fare quotidianamente con la Repubblica Mercantile di Tieneva a Ovest e Il regno di Ameria a Nord. L’una aveva a Nord i Territori degli Uomini-bestia, l’altro il piccolo ducato di Mbasa. Esso serviva ancora una volta come stato-cuscinetto contro Le Catene Montuose Tarkùn, casa del popolo dei nani. Essi confinavano con un singolo altro territorio: La Piana di Kartz: terra degli Orchi.
Infine, nel Continente Veturia c’era una sola nazione degna di definirsi tale: l’Egemonia Veturia.
I signori Wohlwollen si erano stabiliti nel Regno di Ameria, che secondo la lingua locale significa ‘terra tra i due fiumi’. Come già accennato, Jack e Jinny vivevano in una casetta in legno poco al di fuori di un piccolo villaggio; in una zona remota nell’Est del paese, nei meandri della foresta di Kharbzul. Dopo tanto peregrinare avevano scelto il luogo per la sua tranquillità, inoltre essendo il regno uno snodo cruciale per il traffico delle merci potevano facilmente vendere tutto ciò che cacciavano e raccoglievano, specialmente se di rara qualità.
Il regno tuttavia aveva anche un grosso difetto: era intollerante verso qualunque popolo non Umano. Il re ed il resto dell’élite infatti, erano allineati con i precetti ed i dogmi professati nella religione monoteista di Quarlich, oltre agli interessi espansionistici comuni col Sacro Papato beninteso. Il credo invero, affermava la superiorità del popolo umano rispetto a tutti gli altri. Questo perché credeva che gli umani fossero il popolo prescelto da Quarlich, il loro unico Dio, per governare il mondo e su tutti gli altri popoli. Dio, dicevano, li aveva scelti al tempo della Grande Rivolta per guidare la ribellione contro la dominazione elfica.
Quasi una decina di secoli prima infatti, il mondo era sotto il dominio degli elfi che avevano schiavizzato gli umani e bestie magiche. Questo per il semplice fatto che nel processo evolutivo gli elfi sono stati la prima specie a raggiungere l’intelletto necessario a considerarsi senziente. Ciò, unito alla naturale predisposizione per la magia ha fatto in modo che il popolo elfico conquistasse molti dei territori del mondo allora conosciuto. Costruendo case, strade e città grazie al lavoro degli schiavi spadroneggiavano e torreggiavano sprezzanti sugli altri popoli senza rendersi conto che pian piano altre specie stavano raggiungendo l’alto intelletto.
Prima gli umani e poi le bestie magiche, uno dopo l’altro col passare del tempo evolsero fino a raggiungere la stessa intelligenza degli elfi. Così pian piano, ed in gran segreto gli umani si organizzarono e, alleandosi con le bestie magiche, si ribellarono e mossero guerra agli elfi.
Fu una guerra lunga, straziante e dolorosa la cui memoria è ancora ben incisa a distanza di quasi mille anni nei popoli umani e bestie magiche. La fine del conflitto si ebbe con la presa dell’ultima città elfica situata dove ora sta la capitale dell’impero Ingone sull’isola di Tol-Bahik, e con il completo sterminio della popolazione elfica, troppo poco numerosa per poter risorgere.
La fine della guerra rese evidente come tra i due gruppi di ribelli, gli umani avessero conquistato la maggioranza degli armamenti, e delle città elfiche. Forti di queste conquiste e del neonato sentimento religioso suprematista si apprestarono a fondare un nuovo ordine mondiale basato sull’unica cosa che avevano conosciuto fino ad allora: la schiavitù. Si apprestavano a fare alle bestie magiche ciò che gli elfi avevano fatto loro. La volontà e il desiderio di cambiamento che avevano animato la ribellione sfumarono e si corruppero in sentimenti imperialistici e nazionalistici. Ma le bestie magiche percepirono precocemente la venuta di questo pericolo grazie alle dritte di alcuni umani in disaccordo con la piega che stavano prendendo gli eventi, e si organizzarono rapidamente in società e paesi.
Così facendo la maggior parte dei popoli magici sfuggì al giogo e alle catene umane, anche se molti caddero nelle loro mani, riuscendo a fare fronte comune portarono la situazione politica e militare globale ad uno stallo in vigore fino all’epoca in cui Jason arrivò nel mondo.
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Spazio Autore: Hallo! Saluti da Dr3ner! Grazie per aver letto il 3° Capitolo di Phenyx Risign. In questo capitolo conosciamo la nuova famiglia di Jason, ma sopratutto iniziamo a vedere come è strutturato il mondo. Nel prossimo capitolo ho intenzione di continuare ad approfondire i meccanismi che lo governano, di pari passo a Jason, che col tempo ne assorbe le informazioni.
Cosa siete più curiosi di sapere sul mondo? Vi piace la mappa? Avete già iniziato a trovare qualche Easter Egg? Sentitevi liberi di rispondere nella Senzione Commenti.
Ultima cosa prima di salutarci: ho ricevuto notifica dei traguardi che sta ottenendo questa pubblicazione su Wattpad. Al momento in cui scrivo, il più significativo è la posizione 28-sima sulla categoria sci-fi, con oltre 1300 altri testi! Quindi grazie davvero per il supporto e spero continuerete a seguire le avventure di Jason e i suoi compagni.
Ci vediamo alla fine del capitolo 4! Come sempre, buona lettura!
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