Gioco di squadra
133Please respect copyright.PENANAivCJZCua77
Cap. 19
133Please respect copyright.PENANAZD1Kh76oF4
Al capitano Raydor mancava solo la visita di Taylor e le lamentele per la pessima performance della squadra. Taylor rimarcò che si aspettava un risultato migliore e si era raccomandato fin dall’inizio perché ognuno desse il meglio. Forse non si era spiegato bene o la squadra aveva preso sottogamba la prova, ma questo metteva in evidenza come la Crimini Maggiori non ottenesse dei buoni risultati e che avesse dei problemi di relazione con le altre unità.
Taylor era stupito del fatto che il capitano Raydor non riuscisse a tenere a bada i suoi uomini e che non fosse in grado di tirare fuori il meglio. Il capitano Raydor cercò di dire che i risultati sul campo non c’entravano nulla con i risultati ottenuti con la soluzione dei casi. Il lavoro consisteva in altro, ma Taylor rimarcò che la buona convivenza e relazione con le altre Sezioni era fondamentale per il Dipartimento e serviva collaborazione. Dopo una bella strigliata, che Taylor fu ben contento di fare, uscì dall’ufficio del capitano.
Per smaltire la visita del capo Taylor, il capitano Raydor andò in sala relax, aveva bisogno di un thè, per il mal di testa, che non l’aveva abbandonata da quando Flynn e Provenza erano andati via.
Sharon era frustrata per la prestazione della Crimini Maggiori, era indispettita dal comportamento di John, era arrabbiata per come erano finite le cose con Andy. Nello stesso tempo si sentiva in colpa per averlo trattato male. Non voleva pettegolezzi, non voleva la sua vita privata sbandierata ai quattro venti, insomma era tutto una matassa aggrovigliata! Mentre era assorta in questi pensieri, non si era accorta che Emy era entrata e stava preparando il caffè. Quando la sentì armeggiare con la brocca, si riprese.
“Emy, non ti aveva sentito entrare.”
“Capitano.”
“Siamo sole Emy, possiamo darci del tu.”
“Sto preparando il caffè per quando rientrerà il tenente Provenza, non era molto contento. Spero che questo possa stemperare gli animi.”
“Anch’io non sono contenta di questa situazione.”
“Il tenente Flynn non meritava di essere sospeso.”
“Emy, so che vuoi difendere il tuo collega, però … ai piani alti non hanno gradito l’intervento di Andy, maledizione! Non ho potuto fare molto, Pope era furioso. Anzi un mio intervento avrebbe solo confermato i pettegolezzi e la versione del capitano Friztpatrick. Ho le mani legate, non posso fare di più.”
Silenzio. “Però capitano, davanti alla squadra non ha manifestato solidarietà ad Andy.”
“Il tenente Flynn deve imparare a controllarsi. Non importa cosa dicono di me o della Crimini Maggiori, tutto questo non serve a nulla e non serve soprattutto alla squadra.”
“Sì, capitano.” Emy scosse la testa e terminò di preparare il caffè “Se mi vuole scusare.” Uscì.
Sharon sospirò, perché non riusciva a far capire che questa situazione danneggiava la squadra? Perché insistevano tutti a difendere Andy? Sorseggiò il thè e rientrò in ufficio, sperava solo di terminare il lavoro e di tornare a casa.
Provenza rientrò alla Crimini Maggiori, quando lo vide rientrare, Emy gli portò una tazza di caffè, Provenza la guardò sorpreso.
“Non è stata colpa del tenente Flynn.” Emy lo guardò e poi tornò alla scrivania. Julio e Mike annuirono, guardando Provenza.
“Al diavolo!” Provenza si alzò ed entrò nell’ufficio del capitano. Non aspettò che lei potesse dire qualcosa che cominciò a parlare “Vorrei mettere in chiaro alcune cose, capitano.”
“L’ascolto tenente Provenza.” Aveva tutta l’attenzione della donna.
“Primo, Andy non ha cercato la rissa con il sergente Pepper. Secondo, quelli di Hyde ci hanno provocato e hanno parlato in modo inappropriato del nostro capitano. Terzo, credo e sono quasi certo, che lei e il tenente Flynn non abbiate una relazione sentimentale. Quarto, nonostante lei abbia delle spalle molto larghe, capitano, io non sono così e quando qualcuno mi dà del vecchietto non la passa liscia. In effetti è come quando qualcuno mi chiama per nome, in genere gli sparo. Al ricevimento, essendo disarmati, non ho potuto farlo, così, in un momento di distrazione del sergente Pepper, ho agevolato la sua disastrosa caduta verso il tavolo delle bibite. Essendo il sergente Pepper uno stupido energumeno, ha di conseguenza distrutto il tavolo della signora Bull, moglie del capo della polizia. Ecco, in tutto questo Flynn non c’entra.” Silenzio.
Sharon rimase in silenzio e annuì, sorrise e scosse la testa. “Tenente Provenza, mi può spiegare …lasciamo stare. Va bene, può andare.”
Provenza uscì e tornò alla scrivania. Gli altri ragazzi della squadra sorrisero, sapevano che aveva fatto la cosa giusta.
/
Qualche sera dopo, la squadra della Crimini Maggiori era a casa di Flynn per mangiare gli spaghetti e manifestare solidarietà per quanto accaduto. C’era anche Buzz. L’atmosfera era rilassata e allegra, c’era un poco di musica e Provenza aveva portato birra e soda. Sperava di sollevare l’umore dell’amico che non era dei migliori, magari una serata in compagnia della squadra avrebbe sollevato gli animi.
“Mi sono mancati i tuoi spaghetti, sono buonissimi!”
“Grazie Emy. E’ un piacere avervi qui. Allora, gli omicidi si sono fermati a L.A.?”
“Lascia stare Andy, il tenente Provenza ci fa sgobbare come somari …”
“Sempre a lamentarti Julio.”
“Da quando Andy non è in ufficio, il tenente Provenza non sa con chi litigare e allora se la prende con noi, poveri detective.”
“Giusto! Approvo quanto detto da Julio!”
“Voi due siete di parte. Attenti a quello che dite, perché non vi do più birra.” Provenza li fissò, sapeva che se il discorso andava sul lavoro, Andy avrebbe ripensato alla sospensione.
“Era solo per dire … Andy ci manca, tutto qui.” Disse Emy sorseggiando la birra, con fare indifferente.
“Lo so che vi manco, chi vi porta il caffè?” Andy sorrise, cercando di smorzare il discorso.
“Buzz non lo sa fare come te.”
“Come non lo so fare? Mi avevate detto che vi piaceva!”
“Era solo per non intristirti …”
“Beh, se c’è qualcuno molto triste, quello è il capitano Raydor.” Buzz lo disse con ingenuità “Anche Rusty mi ha confermato che a casa è sempre silenziosa e triste.” Silenzio.
Si guardarono tutti l’uno l’altro.
“Cos’altro ti ha detto Rusty?” Flynn era preoccupato.
Buzz aveva gli occhi puntati su di lui e si sentiva un poco sotto pressione, li guardò, con aria spaventata, realizzò che aveva toccato un argomento molto spinoso. “Rusty mi ha detto che il capitano è triste, molto triste. Tutto qui. Così ho pensato che …”
“Pensi troppo Buzz! E inoltre devi imparare a fare il caffè!” Lo interruppe Provenza, cercando di spostare il discorso su altro.
“Ho sentito il capitano l’altra sera, mi ha detto che stava bene e che presto avremmo risolto questa situazione.” Flynn guardò i suoi colleghi, in cerca di una conferma alle sue parole “E’ stata una telefonata breve, mi ha detto che era molto stanca, tutto qui.”
“Domani riprenderai servizio, così potrai chiederlo di persona. Forza, bando alle ciance, facciamo un brindisi al nostro eroe che torna in operativo! Salute!” Provenza alzò il bicchiere di birra e tutti fecero come lui e brindarono al rientro di Flynn in servizio.
133Please respect copyright.PENANA0Vur9uAGz5
Continua …
133Please respect copyright.PENANAYOP44oZi5A