Gioco di squadra
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Cap.6
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Il giorno seguente, John aveva preparato un percorso di sopravvivenza e per rendere la cosa più difficile, ognuno doveva portare un pesante zaino in spalla. Voleva vendicarsi di Sharon e anche di quello smidollato di Andy, voleva dargli una bella lezione!
Radunò la squadra e illustrò il percorso “Allora, vediamo se i due vecchietti sono ancora capaci di correre...forza Andy e Sharon, tocca a voi iniziare per primi il percorso di sopravvivenza. Julio e Emy, partiranno dietro di voi, tra dieci minuti.”
I due si guardarono “Aspetta un momento capo John, dobbiamo farlo con questi zaini addosso?”
“Certo. Adesso muoviti Andy. Vuoi fare dieci flessioni!?”
“Bastardo.” Sussurrò Andy.
“Hai detto qualcosa?!”
“Vado subito, capo John!” Gridò Andy, alzando la voce, mise lo zaino in spalla e si mise a correre e dopo un po' recuperò Sharon, che faticava a portare il pesante zaino. Dopo aver corso su terreno in salita, in mezzo all'acqua, strisciato per terra, si erano trovati davanti una parete da scavalcare. Andy buttò lo zaino oltre la parete, prese la rincorsa e lo scavalcò.
Sharon, era senza fiato. Cercò invano di buttare oltre la parete lo zaino e dopo vari tentativi ci riuscì. Cercò di saltare la parete, ma era troppo stanca, per farcela. Dall'altra parte, Andy si era rimesso lo zaino in spalla e la stava aspettando per riprendere a correre, quando sentì Sharon imprecare, per non riuscire a superare la parete. Tornò indietro per vedere se fosse tutto ok. Intanto John li aveva raggiunti.
“Dove pensi di andare tenente?” John li aveva raggiunti e si stava gustando la scena, divertito.
“Voglio solo assicurarmi che stia bene.” Si rivolse a Sharon che continuava a tentare di saltare il muro, senza ottenere alcun risultato. Era sconsolata, davanti alla parete, cercando di capire come fare per superarla.
“Tutto ok?”
“Sì Andy. Grazie.” Sorrise in modo forzato, era irritata dal fatto di non riuscire a superare l’ostacolo.
“Vai avanti tenente e non protestare, altrimenti sono dieci flessioni, ricordi?!” John ghignò, si stava divertendo.
“Non sto protestando, sto solo dicendo...”
“Dieci flessioni!” Gridò John, non stava aspettando altro.
“Ehi aspetta un momento …”
“Venti flessioni tenente!! Forza! Adesso!” John ci prese gusto, si stava vendicando e si stava divertendo. Andy strinse i denti e fece per togliersi lo zaino.
“Con lo zaino! Con lo zaino, tenente! Sei tornato indietro e quindi ti porti tutto. Muoviti!” John gridò ancora più forte. “Forza venti flessioni!”
“Capo John aspetta, lui non c'entra.” Sharon cercò di placare la vendetta di John, ma intromettendosi, gli aveva servito tutto su un piatto d’argento.
“Dieci flessioni capitano!” Gridò John “Ti va bene che lo zaino e già dall'altra parte, forza, vi voglio vedere pompare le flessioni, muoversi, muoversi!”
Andy si mise a fare le flessioni, le prime andarono via lisce, ma il peso dello zaino si faceva sentire.
“Avanti tenente, forza, c'è la puoi fare! Forza vecchietto! Sei uno smidollato!” John continuava a insultare Andy, voleva provocarlo e sfiancarlo. Si avvicinò e cominciò a spingere della terra con il piede in faccia a Andy. Faceva già fatica a respirare, con la terra addosso era diventato tutto più complicato.
“Forza tenente, allora non c'è la fai più! Sei un vecchietto?!” La rabbia di Andy era alle stelle, ma non aveva tempo per pensare, era concentrato a fare flessioni e a risparmiare fiato.
Intanto Sharon aveva finito le flessioni ed era a terra, distrutta. Erano arrivati anche Julio ed Emy e stavano assistendo a quella scena in silenzio.
Andy non ce la faceva più a finire le flessioni, allora Julio si piegò accanto e iniziò a fare flessioni gridando: “Finisco le flessioni di Andy, capo John!” Terminò le flessioni e si alzò in piedi e aiutò Andy ad alzarsi. Andy era paonazzo in volto, aveva le braccia appoggiate alle ginocchia, per riprendere fiato.
“Grazie … Julio ...” Ansimò con il viso sporco di terra.
“Tutto ok?” Chiese Julio. Andy annuì, non aveva più fiato.
“Bene, vedo che il gruppo si sta rafforzando, mi fa piacere. Ora vogliamo proseguire oppure volete rimanere qui tutto il giorno a ciondolarvi come delle damigelle, forza andiamo, andiamo! Muoversi!” Julio e Emy ripresero il percorso, gettarono dall’altra parte del muro i loro zaini, presero la rincorsa e superarono l’ostacolo senza problemi. John li guardò compiaciuto, si era divertito e adesso voleva continuare a vendicarsi di Sharon e di Andy.
“Dai Sharon, prendi la rincorsa, metti il piede qui sulle mie mani e poi ti spingo verso l’alto, ok!” Andy propose questo metodo, per far superare l’ostacolo a Sharon.
“Ok!” Sharon prese la rincorsa, puntò il piede sulle mani di Andy e con la sua spinta riuscì a superare la parete. Atterrò dall’altra parte senza problemi. Julio e Emy li stavano aspettando poco più avanti e tutti e quattro insieme ripresero il percorso. John guardò alla scena e non disse una parola. Non era sicuro se ci fosse qualcosa tra Andy e Sharon, però era geloso. Era infastidito dell’intromissione di Andy nei suoi rapporti con Sharon. Voleva che Sharon fosse solo sua e avrebbe fatto di tutto per farlo capire a quello smidollato. Quando terminarono il percorso, John era soddisfatto e li congedò. Rientrarono alle rispettive casette: erano distrutti.
Julio e Emy raggiunsero le docce velocemente, Andy era ancora arrabbiato e Sharon era distrutta, i suoi muscoli erano tutto un dolore. Andy cercò di calmarsi, prese quanto gli serviva per fare una doccia e si avviò. Si mise in coda. Arrivò poco dopo anche Sharon, stravolta dall’allenamento. Entrambi si misero ad aspettare che Julio e Emy finissero la doccia, non dissero una parola, erano troppo stanchi.
Rimasero in silenzio per un poco, poi Andy sorrise, era stanco, disse che dai tempi del militare non faceva tutte quelle flessioni. Sharon abbozzò un sorriso stanco, la tensione era smorzata. Si prepararono per fare la loro doccia. Sharon entrò in doccia, cominciò a lavarsi i capelli, Andy entrò nella cabina accanto e cominciò ad insaponarsi. Quando lo scroscio dell’acqua fu interrotto da un canto:
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La donna è mobile, qual piuma al vento muta d'accento e di pensiero
Sempre un amabile leggiadro viso In pianto e riso è menzognero
La donna è mobil qual piuma al vento muta d'accento
E di pensier, E di pensier, E di pensier
È sempre misero chi a lei s'affida Chi le confida malcauto il core
La donna è mobil Qual piuma al vento Muta d'accento160Please respect copyright.PENANA0oJPZTG1MM
E di pensier, E di pensier, E di pensier
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Sharon rimase ad ascoltare, estasiata. Era la voce di Andy. Non credeva alle proprie orecchie, aveva una bella voce, ma soprattutto cantava bene l’opera, per di più in italiano! Finito di lavarsi, uscì, quando vide Andy, con un asciugamano in vita e infradito, di spalle, che canticchiava ancora sottovoce la canzone. In una mano aveva i vestiti e con l’altra si stava asciugando i capelli. Era a petto nudo e quando si girò, rimase un momento immobile a guardarlo, come non lo aveva mai visto.
Doveva ammetterlo, a petto nudo, non era niente male, anzi era un bel vedere. I capelli sgocciolavano ancora ed aveva il corpo leggermente bagnato. L’asciugamano in vita segnava le forme, non si aspettava di vederlo così. Sharon era avvolta nell’accappatoio e aveva anche un turbante in testa per i capelli. Quando Andy si girò e la chiamò un paio di volte, si risvegliò come incantata, dal fissare il petto di Andy.
“Tutto bene Sharon?”
“Ehm …certo … ho sentito che cantavi un motivo …”
“Ah sì! Canto sempre sotto la doccia, era l’aria di un’opera: La donna è mobile di Giuseppe Verdi. Mio padre era un appassionato d’opera e ci insegnava le arie più famose …” Sorrise ammiccando e notò che gli occhi di Sharon erano di un verde giada mozzafiato. Sharon rimase imbambolata ad ascoltarlo. Andy si gonfiò d’orgoglio “Sono un uomo pieno di sorprese, ricordi?”
Sorrise inebetito, felice di aver rasserenato Sharon, che continuava a fissarlo, incantata.
“Forse è meglio se ci vestiamo, oppure ci prenderemo un raffreddore.” Silenzio “Sharon?!”
Sharon si riprese, cercò di far finta di nulla, ma era imbambolata a guardare Andy. Diede un colpo di tosse, per cercare di darsi un tono “Certo, Andy. Meglio rientrare, grazie. Bella voce e bella canzone.” Sharon si avviò di corsa, era imbarazzata, le guance erano diventate rosse e sperava di raggiungere il prima possibile la sua casetta. Andy la guardò perplesso, sorrise e tornò alla casetta per finire di vestirsi.
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Continua …
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