Gioco di Squadra
155Please respect copyright.PENANAb5rNONM825
Cap. 4
155Please respect copyright.PENANA6WfuSjoq8u
La squadra guardò Flynn fare le flessioni, qualcuno scosse la testa, altri fissavano John, Sharon sapeva che quell’uomo poteva diventare vendicativo, ma non voleva scaldare troppo gli animi. John, fece apposta a trattare male Andy, questo lo avevano capito tutti, voleva far capire chi comandava: il messaggio era forte e chiaro. Finite le venti flessioni, Flynn si rialzò con il fiatone.
“Avanti vecchietto, adesso andiamo a fare un corsetta, ce la fai a starci dietro!?” John continuava a schernirlo “Forza, formare una fila! Seguitemi!” Il gruppo formò una fila, John andò in capo alla fila e cominciò a correre. Tutti corsero dietro a lui. Continuarono a correre per un'altra ora intorno al campo.
“Allora, i vecchietti ce la fanno a stare al passo, oppure hanno bisogno di una sedia a rotelle!”
“Emy, perché non tiri su un po’ le ginocchia e vediamo quanto sei atletica!”
“Forza Julio, voglio un po’ più di impegno, vuoi che Andy, il vecchietto sia più bravo di te! Non ci credo!”
Andy guardò John e la rabbia cresceva scorreva dentro di sè. Quella mancanza di rispetto, quel modo di schernirli, voleva spremerli e li trattava malissimo, gli sembrava di essere tornato ai tempi del militare e di assistere a stupide scene di nonnismo.
“Adesso, mi farete tutti quanti una ventina di flessioni, forza smidollati!”
Il gruppo iniziò a fare le flessioni, erano molto stanchi, Sharon arrivò a fatica a finire le venti flessioni, rimase a terra a prendere fiato.
“Avanti Sharon, non ti ho detto che puoi riposarti! In piedi!” John lo disse con un tono di disprezzo che notarono tutti. Sharon si alzò a fatica, Emy cercò di aiutarla, ma John le andò incontro “Chi ti ha detto di aiutarla?! Dieci flessioni! Subito!”
Emy cominciò a fare le flessioni senza obiettare, era arrabbiata per il trattamento di John. Finì le flessioni e si rialzò, lanciandogli un’occhiataccia. John sorrise beffardo, li aveva sfiancati per bene, erano tutti paonazzi in viso e visibilmente stanchi.
“Ok, squadra, direi che per oggi può bastare. Potete andare, siete liberi fino a domani mattina alle 8, quando riprenderemo l’allenamento. Buona serata!” Detto questo John se ne andò nella roulette personale.
Si guardarono l’un l’altro, avviandosi verso le casette lentamente e cominciarono a lamentarsi e a parlare male di John, inveendo contro di lui. Sharon era silenziosa. Le donne andarono alla loro casetta e Sharon prese il cambio per fare una doccia, voleva solo lavarsi e rilassarsi. Emy la seguì poco dopo, anche se era ben allenata, era stanca.
Fecero la stessa cosa Andy e Julio, anche se entrambi rimasero un po’ a parlare di John e della situazione in cui si trovavano. Dopo essersi lavati, andarono tutti nella sala comune, solo Sharon era rientrata nella casetta, per provare a chiamare Rusty , per controllare che tutto andasse per il meglio.
/
Quando arrivarono nella sala comune, Mike e Provenza avevano apparecchiato la tavola.
“Flynn, se sei ancora vivo, perché non cucini?”
“Volentieri, così almeno placherò il malumore generale. Amy, Julio mi date una mano?”
“Certo Andy, ben volentieri.” Julio sorrise.
“Arrivo.” Emy li raggiunse e si mise a collaborare con il resto dei ragazzi.
Si misero in cucina e sotto la direzione di Andy, cominciarono a preparare la cena per il gruppo. Emy decise di mettere un po’ di musica di sottofondo e gli animi si alleggerirono, tutti cominciarono a ridere e a scherzare. Nell’aria si stava diffondendo il profumo degli spaghetti al pomodoro, che Andy stava preparando. Erano tutti rilassati e anche Provenza stava ridendo con Mike, mentre bevevano una birra, quando entrò Sharon. Ci fu un momento di imbarazzo generale, tutti si fermarono, in silenzio. C’era solo la musica di sottofondo e il profumo di pomodoro che si diffondevano nell’aria.
“Prego Sharon, si accomodi.” Provenza sorrise. Dopo un’esitazione iniziale, Sharon sorrise: “Grazie tenente Provenza.” Si avvicinò al tavolo “Posso aiutare in qualche modo?”
“Siamo già al completo, accomodati pure al tavolo.” Emy le indicò la sedia, sapeva che era molto provata dall’allenamento di John.
“Siamo pure in troppi.” Andy invitò Julio di farsi da parte, mentre cercava di scolare gli spaghetti.
“Si segga pure vicino a me, Sharon, oppure ha paura?” Provenza era divertito, aveva notato l’imbarazzo della donna e gongolava.
“Non ho paura, tenente Provenza, le ho dato il comando, sarà contento.” La risposta a tono, colse di sorpresa il vecchio tenente.
“Non era questo il comando che desideravo.” Sorrise in modo forzato “In ogni caso, sono una persona paziente. Aspetterò.” Sembrava voler provocare il capitano.
“Arriverà anche il suo momento, tenente. Sono sicura, riceverà un comando in futuro.” La risposta di Sharon era piccata.
“Perché non mangiamo? Gli spaghetti sono pronti!” Andy capì che si stavano scaldando gli animi, così si fece avanti con il cibo. Sperava di smorzare l’atmosfera che si stava scaldando tra Sharon e Provenza. Julio spense la musica, adesso era il momento di concentrarsi sulla cena.
“Forza ragazzi, passate i piatti.” Julio aiutò Andy a servire. Passarono i piatti e distribuirono la cena per tutti. Con gli spaghetti nei piatti, si misero a mangiare e ci fu silenzio. Erano affamati e stanchi. Parole di apprezzamento arrivarono per gli spaghetti di Andy, che tutti divorarono, lasciando i piatti vuoti.
Il capitano Raydor mangiava e intanto guardava i ragazzi della squadra. Erano a proprio agio, si vedeva che c’era una buona sintonia tra loro. Mentre continuava a guardarli e a riflettere, Provenza la fissò “Come sono i suoi spaghetti, capitano?”
“Sono molto buoni, complimenti Andy, non sapevo fossi un ottimo cuoco.” Si riprese dai suoi pensieri e tornò alla realtà.
“Sono un uomo pieno di sorprese.” Sorrise, era contento che il capitano apprezzasse la sua cucina.
“Bene ragazzi, terminiamo di mangiare, due di voi laveranno i piatti, mentre gli altri riordinano e dopo ci concentreremo sulla strategia da adottare, per vincere questo gioco.”
“E tu, tenente Provenza, cosa farai nel frattempo?”
“Il tenente Provenza sta già dando gli ordini, Julio, quello che sa fare meglio!” La frase di Mike suscitò l’ilarità di tutti.
“Sto facendo la mia parte, sto conducendo la squadra alla vittoria!” Proclamò Provenza trionfante “Quindi niente discussioni e se vi comporterete bene ... Mike vi darà un’altra birra a testa!” Fece un cenno a Mike, che andò a prendere le birre sorridendo.
“E per me?”
“Abbiamo preso anche le bibite per i ragazzi, tranquillo Andy.” Provenza sorrise e ammiccò al suo amico.
“Grazie, Provenza.”
“Anch’io sono un uomo pieno di sorprese …” Provenza fece l’occhiolino al capitano.
“Ecco la tua soda!” Mike diede la bottiglietta a Andy, che sorrise soddisfatto.
Fecero un brindisi e bevvero insieme, chiacchierarono ancora qualche minuto. L’atmosfera si era alleggerita, Sharon li guardò e sorrise: era davvero una buona squadra. Dopo una decina di minuti di chiacchiere e risate, Provenza invitò tutti quanti a rimettere a posto e a riordinare, dovevano lavorare sulla strategia da adottare.
“Mi offro per lavare i piatti, voi tutti avete contribuito a preparare per la cena.” Propose Sharon.
“Non è necessario, li lavo io.” Propose Emy.
“Emy e Julio, dovete guardare alcuni percorsi con Mike.” Provenza interruppe Emy in tono brusco, non aveva accettato l’intromissione.
“Laverò i piatti da sola, ce la posso fare …” Sharon si alzò e si avvicinò al lavandino.
“Bene. Forza gente, mettiamoci al lavoro!” Ordinò Provenza. Si alzarono da tavola e cominciarono a riordinare e a sistemare. Intanto Sharon era al lavandino, a lavare i piatti. Andy le portò le ultime stoviglie e si fermò a darle una mano.
“Hai già cucinato, spetta a me lavare i piatti, ognuno di voi ha contribuito per la cena.” Sharon si mise ad insaponare piatti e bicchieri.
“Se lo facciamo insieme, finiremo prima, lascia che ti aiuti.”
“Grazie Andy.”
“Prego Sharon.” I due sorrisero, contenti di collaborare.
Provenza guardò i due al lavandino, sentiva che c’era una sintonia particolare e non gli piaceva.
Scosse la testa e cercò di concentrarsi su quanto Mike stava dicendo. Adesso avevano ben altro a cui pensare. Riordinato il tutto, Mike appoggiò le cartine e mostrò la zona del gioco. Il capo John aveva dato loro delle indicazioni di massima su dove poteva essere la bandiera americana da recuperare. Avrebbero seguito un sentiero in particolare, che faceva tutto un giro molto lungo, Mike però, aveva una sua idea per risparmiare tempo e energie, potevano optare per una strada diversa. Per ora le indicazioni di John erano molto vaghe e stavano studiando il territorio.
Sharon guardò la squadra, Provenza era un ottimo capo, sapeva dirigere gli uomini e tutti avevano una grande stima e soprattutto si fidavano.
Rimase sorpresa, quando Provenza le chiese cosa ne pensasse del loro piano, dell’idea di Mike e della proposta di cercare una variante alle indicazioni del capo John, che non convincevano nessuno. Sharon rispose che era un buon piano, dovevano studiarlo nei particolari, ma si poteva fare. Dopo una decina di minuti, Provenza mandò tutti a riposare, avevano già bruciato parecchie energie. Il gruppo uscì alla spicciolata, terminarono di ridere e scherzare e andarono alle casette. Sharon decise di rimanere in veranda della casetta comune, ancora un momento. La giornata era stata difficile e voleva raccogliere le idee sulle emozioni e i sentimenti che l’avevano travolta. Aveva fatto un tuffo nel passato e stava ancora cercando di risalire dall’acqua e respirare. Era rimasta come in apnea, da quando aveva rivisto John. Credeva che quel capitolo della sua vita fosse chiuso, invece era tornato dirompente come non mai. Sospirò, perché sapeva che sarebbero stati dodici giorni molto lunghi. Dalla roulotte, John vide Sharon da sola, sorrise e si fece avanti, come un lupo con la preda.
155Please respect copyright.PENANApPPDyiMC2t
Continua …
ns 15.158.61.20da2