Gioco di Squadra
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Cap. 3
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Il giorno seguente alle 9 del mattino erano tutti presenti nella sala della Crimini Maggiori. Erano vestiti in modo casual, anche il capitano aveva optato per jeans e camicia. Aspettavano l’arrivo del capo John e stavano discutendo sulle regole da rispettare.
“Quindi possiamo darci del tu?” Emy guardò sorpresa il resto della squadra.
“I miei nipoti mi chiamano tenente, quindi il primo che mi chiama per nome, gli sparo! E non starò a guardare i gradi, sono stato chiaro?!” Provenza puntò il dito verso tutti i componenti della squadra, che annuirono e qualcuno mormorò “Certo tenente.”
“Ok, tenente.”
Provenza fece un cenno a Mike e andarono in sala elettronica. Era contrariato per quella operazione e per i presupposti che stava prendendo. Mentre raccoglievano il materiale elettronico, Provenza guardò il collega “Mike, voglio che mi trovi tutto quello abbiamo su John Marry. Voglio sapere ogni cosa e dopo prepariamo l’attrezzatura, per fare questa pagliacciata per i piani alti.”
“Sì tenente, va bene.” Mike si avviò verso la scrivania per fare la ricerca.
“Ah, Mike, se manca qualcosa fai una lista da dare a Buzz, ci procurerà ogni cosa.”
“Sì tenente.”
Provenza rientrò nella sala Centrale e vide che erano appena arrivati il capo John e il capo Taylor. Il capo John, registrò i componenti della Crimini Maggiori. Compilò una serie di schede, li guardò soddisfatto “Bene signori, se ci vogliamo avviare, cominceremo il nostro Gioco di squadra.” Sorrise e ammiccò verso Sharon. Quel gesto non passò inosservato al vecchio tenente, che sapeva che c’erano solo guai in arrivo.
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Dopo quattro ore e mezza di viaggio, arrivarono all’entrata del Parco Yosemite, trovarono le auto delle altre unità che partecipavano al corso: erano arrivati al campo base. Oltre al capo John c’erano altri cinque uomini che lo aiutavano nello svolgimento corso. Il capo John prese la parola e dopo alcune frasi motivazionali, disse che ogni squadra si sarebbe diretta verso il proprio campo di addestramento. Diede le ultime disposizioni ai suoi collaboratori, erano in tutto sei squadre di sei distretti di Polizia e poi si voltò verso il gruppo della Crimini Maggiori. Sorrise e disse che lui stesso avrebbe accompagnato la squadra nel campo di addestramento. Fece un ghigno verso Sharon, che scosse la testa, sapeva che sarebbero stati molto lunghi e difficili quei dodici giorni.
Si misero in marcia e dopo un paio di ore di camminata, arrivarono al campo base: c’erano quattro casette in legno e intorno boschi e ancora boschi. I cellulari prendevano a fatica e l’aria era fresca e frizzante. La sera la temperatura doveva scendere parecchio.
Nella casetta principale, quella più grande, c’era una cucina, due divani in una specie di soggiorno con un tavolo e delle sedie. La casetta per il gruppo di comando, era la più grande e oltre ai letti, aveva anche i bagni ed era stata assegnata a Provenza e Mike. Nelle altre due casette c’erano solo dei letti a castello e una piccola veranda. I bagni erano fuori, insieme alle docce. Le donne presero una casetta e si sistemarono e fecero così anche gli uomini. Era tutto molto spartano.
“Quale letto vuole scegliere?”
“Una vale l’altra Emy, ma preferirei quello in basso.”
“Benissimo.” Amy buttò la sacca sopra il letto più in alto e fece un bel sorriso. “Non è entusiasta di questa esperienza, vero?”
“Amy, non è questione di entusiasmo, l’età per fare campeggio è passata.” Sorrise e scosse la testa.
“Non si preoccupi, vedrà la squadra farà quadrato.”
“Diamoci pure del tu, Emy.”
“Ok, Sharon.”
“Ci cambiamo?”
“Direi di sì, mimetica e maglietta, mi sembra di essere tornata all’accademia.” Sharon sorrise tirando fuori gli indumenti. Si cambiarono velocemente “Bene, direi che conviene andare nella casetta comune e vedere a che punto sono gli altri.”
“Sì andiamo.” Le due donne uscirono e si unirono al resto del gruppo.
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“Julio io prendo il letto in basso.” Andy buttò la borsa sul letto.
“Va bene.”
“Mi sembra di essere al campeggio, però …”
“Al campeggio, non andrei mai con il tenente Provenza.”
“Ecco, era questo che volevo dire … “
“Indossi la mimetica?”
“Che dici, mi dona?!”
“Ti sta benissimo!”
“Peccato, che non ci siano donne da sedurre …” Disse Andy ridendo e suscitando l’ilarità di Julio, che gli diede una pacca sulla spalla.
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Quando arrivarono alla casetta, il capo John li stava già aspettando. Prese la parola: “Bene eccoci qui, per cominciare questo Corso, che dobbiamo considerare un Gioco di Squadra, perché servirà a migliorare lo spirito di squadra, come vi ho già detto. In questi primi giorni, vi allenerete per migliorare le vostre prestazioni fisiche e dopo partirete per addentrarvi nei boschi e iniziare il vero Gioco. Intanto, mi auguro che l’interazione tra voi possa migliorare. Spesso sarò in giro per altre postazioni, per visitare le altre unità. Per vincere, ci vorrà tutto l’impegno e la strategia da parte di ciascuno di voi. Mi auguro che ognuno di voi, possa dare il meglio per sé e per la squadra, perché questo è appunto un gioco di squadra. Ci sono domande?” Silenzio. “Bene, allora possiamo cominciare con una piccola corsetta intorno al campo, tanto per scaldarci un poco.”
“Io e Mike prepariamo le attrezzature.” Provenza si allontanò, scuotendo la testa.
“Certo, va bene. Tutti gli altri con me, andiamo!” John corse fuori, seguito di malavoglia dal resto della squadra. Cominciarono a fare una piccola corsa di riscaldamento e una serie di esercizi fisici semplici.
“Forza gente, vi voglio reattivi, forza! Fatemi vedere di cosa siete capaci!” Gridò John, cercando di incitare la squadra.
Intanto Mike e Provenza, erano nella casetta e guardavano dalle finestre, cosa si erano risparmiati.
“Ma quanto è coglione quel John? Gioca a fare il soldatino.”
“Siamo solo all’inizio, tenente. Anzi, ho il file di tutto quello che ho trovato sul nostro amico, ecco, tenente.” Porse a Provenza un file con le informazioni su John.
“Bene, così avrò qualcosa di interessante da leggere.”
Intanto nel campo vicino alle casette, gli altri stavano facendo esercizi sempre più faticosi e la mancanza di allenamento, si stava facendo sentire per Sharon, che faticava sempre di più.
“Tutto ok, Sharon?!” John si avvicinò.
“Tutto bene, capo John!” Rispose senza indugiare, era senza fiato. Era paonazza in volto e faceva sempre più fatica, a stare dietro agli altri.
“Bene truppa, visto che rispondete in maniera reattiva, andiamo a fare una bella corsetta qui intorno!”
“Capo John, magari potremmo riposare e prendere fiato un momento?” Andy appoggiò le braccia alle ginocchia e si accorse che anche i suoi colleghi erano paonazzi e senza fiato.
“Non ho sentito tenente … cosa volevi chiedere?” John si avvicinò ad Andy e lo guardò male.
“Se potesse farci prendere fiato …” Andy si alzò e cercò di riprendere fiato.
“Dieci flessioni tenente!” Gridò John, lasciando Andy perplesso.
Andy lo guardò stranito “Volevo solo …”
“Venti flessioni tenente! Subito!” Gridò John senza lasciar finire Andy di parlare. “Avanti tenente, oppure ne vuoi fare trenta!?”
Andy si mise a fare le flessioni, la rabbia scorreva lungo tutto il corpo. Non riusciva a capire perché il capo John si dovesse comportare da stronzo.
“Voi, qui davanti a vedere Andy che fa le flessioni! Questo è il trattamento, per chi discute le mie decisioni, sono stato chiaro!” Gridò John. “Non ho sentito: Sì capo John!” Gridò John, guardando il resto della squadra.
“Sì capo John!” Gridarono tutti insieme. Si misero intorno ad Andy a vederlo sudare, si fissarono negli occhi l’un l’altro, adesso avevano ben chiaro con chi avevano a che fare.
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Continua …
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