Gioco di squadra
Cap.5
Era una bella serata, l’aria era fresca e dopo una giornata estenuante Sharon si era attardata nella veranda della casetta comune, per raccogliere le idee. Dalla roulotte, John la vide e pensò che dovesse agire, sorrise maliziosamente e uscì. Come primo giorno era stato estenuante e carico di emozioni contrastanti, Sharon sperava di calmarsi, aver rivisto John, ripensare ai tempi dell’accademia, sembrava che il passato volesse tornare come un tornado. Mentre era assorta in quei pensieri, non si accorse, che John si era avvicinato alla veranda, come un lupo alla sua preda... Si avvicinò lentamente, senza farsi sentire, quando Sharon si accorse della sua presenza, era già accanto a lei. Sorrise e cercò di mascherare il suo disappunto.
"Ciao Sharon." La voce era calda e sensuale.
“John.” Lo guardò con noncuranza, un po’ infastidita.
"Vedo che hai una bella squadra. Ti faccio i complimenti!"
"Sono da poco alla Crimini Maggiori. Sono una buona squadra, sono fortunata. Prima ero al FID, ma questo lo sapevi già, vero?"
“Sempre la migliore, Sharon … a capo del FID e ora a capo della squadra dell’elite del Dipartimento … hai fatto carriera …” C’era una punta d’invidia nel tono della voce.
“Ho avuto una buona occasione e l’ho colta al volo.”
“Certo.” John era compiaciuto, le girò intorno, sentiva il profumo dei suoi capelli, era inebriante. La squadrò da capo a piedi, doveva ammettere che era una bella donna. Sharon si accorse degli occhi fissi di John, non le piaceva il suo sguardo. Lo conosceva e le dava fastidio. Silenzio.
"Ho saputo … che ti sei lasciata … con Jack."
"Sì, da qualche tempo."
"Davvero? Qualcuno, dice da anni. Non sei stanca di stare sola? Perché il vecchio John é qui per te." La voce era suadente, cercò di abbracciarla. “Come ai vecchi tempi …” John non l’aveva dimenticata, anzi. La desiderava, forse più di quando erano all’accademia. Adesso era in una posizione di forza e poteva fare pressione su Sharon per tornare insieme. Sapeva che erano passati parecchi anni e si erano lasciati male, ma era arrivata l’occasione per dimostrare quanto valesse. Da quando l’aveva rivista al mattino alla Crimini Maggiori, non aveva pensato che a lei.
"John smettila." Si allontanò scocciata.
"Avanti Sharon, perché fai la difficile, sono passati i tempi dell’accademia. Siamo cambiati e sono cambiate le cose. Magari … potremmo soffiare ancora su quel fuoco ardente che bruciava, ricordi quei giorni … quella passione …" Si avvicinò, accarezzandole i capelli. Sentiva il profumo della pelle, era attirato da quella donna come una falena dalla luce, sapeva che sarebbe arso di passione.
"Appunto, sono passati i tempi dell’accademia. Siamo diventati grandi e abbiamo fatto le nostre scelte." Il tono era secco, sicuro. Cercò di mantenere la calma, pose una distanza tra loro. Era contrariata, trovarsi dopo tanti anni ancora John in mezzo ai piedi, proprio non se lo aspettava. Si erano lasciati male ed era stata chiara su tutta la linea: la loro storia era terminata più di vent’anni fa.
“Sei così provocante …” La voce era carica di desiderio. Era maledettamente sexy, anche dopo tutti quegli anni, la trovava provocante. Si avvicinò e annusò i suoi capelli. Sharon sentì il suo respiro su di lei.
“Smettila John, cosa vuoi?!”
“Ricordi quella passione che ci bruciava …”
“Sono passati quei tempi …”
"Quanto devo soffiare su quei tizzoni ardenti per risvegliare quel fuoco infiammava i nostri corpi?"
"Non lo vuoi capire …è finita tra noi … John, lasciami in pace!" Sharon era infastidita, si allontanò.
"Fai la difficile … mi sei sempre piaciuta! Sono passati tanti anni, ma cazzo, sei ancora più provocante! Sei più bella di quando eri all’Accademia!" John si avvicinò, la prese tra le braccia e la bloccò, adesso era in trappola, era finalmente sua! Sharon sentiva il respiro di John, era sopraffatta, irritata, arrabbiata. L’aveva colta di sorpresa, si sentiva in trappola. John tentò di accarezzarle i capelli, Sharon scostò il capo, non gradiva quelle attenzioni.
“Sei bellissima.” John avvicinò il viso ai capelli, ne assaporò il profumo “…e così provocante … ti voglio …”
"Sharon tutto ok?!" Una voce da lontano attirò la loro attenzione. Era Flynn, alzò la voce e si avvicinò alla veranda. Guardò i due con aria indifferente, John si staccò da Sharon, lo fulminò con lo sguardo, stava rovinando tutto, intromettendosi. Sorrise, cercando di smorzare l’atmosfera che era abbastanza pesante.
"Certo Andy. Tutto ok, John mi stava salutando." Il tono della voce era nervoso, si capiva che Sharon non era a proprio agio. Si allontanò, non sopportava che le fosse addosso. John capì che per adesso era meglio mollare la presa, avrebbe trovato un momento migliore. Si sarebbe vendicato di Andy, doveva capire, che doveva stare lontano da Sharon, perché era la sua preda e non l’avrebbe divisa con nessuno.
"Sì, meglio andare a riposare per stasera, riprenderemo il discorso domani." John se ne andò, sorrise a Sharon e guardò male Andy. Avrebbe provato cosa voleva dire intromettersi nei suoi affari, adesso era il capo, promise vendetta nei confronti di quello sbruffone, doveva capire che Sharon era solo sua!
Sharon e Andy rimasero in silenzio per un poco, imbarazzati, Andy sapeva che aveva interrotto qualcosa, che Sharon non aveva gradito, ormai aveva capito quando qualcosa la infastidiva. "Tutto ok?! Sei sicura Sharon?"
"Sì certo, grazie Andy. Sarà meglio andare a riposare.” Sharon fece un lungo respiro, cercando di riprendere il controllo e di mascherare il disagio con John.
“Oggi ci ha fatto sudare, ma noi siamo la Crimini Maggiori … cioè … sappiamo come comportarci …” Andy sorrise, era imbarazzato, non sapeva cosa dire.
“Certo.” Silenzio.
“Ho notato che John … vi conoscete?” Andy lo chiese con fare indifferente, ma in realtà cercava di sapere cosa ci fosse tra i due, perché doveva esserci un qualcosa.
“Bè sì, cioè no … meglio andare a riposare.” Sharon si innervosì, non le andava di parlare del passato, erano cose personali. Cercò di calmarsi, sorrise forzatamente.
“Ti accompagno." Andy sorrise, lasciando spazio a Sharon, aveva capito che non si era a suo agio, era sotto pressione.
"Non ce n'è bisogno." Sharon arrossì per l’attenzione di Andy, era così carino e gentile.
"Può darsi, ti accompagno lo stesso." Lo disse in modo cortese, cercando di stemperare la tensione. Sharon si sciolse difronte a quel sorriso, a quella gentilezza, che da qualche tempo il tenente Flynn aveva nei suoi confronti. Se ripensava a quando litigavano e non si sopportavano, non le sembrava vero. Adesso cercavano di aiutarsi l’un l’altro e la presenza di Andy era diventata indispensabile e preziosa. Andy le fece strada con il braccio, lasciandole spazio, aveva capito quando Sharon aveva bisogno dei suoi spazi. “Prego …”
"Sei un gentiluomo, Andrew Flynn …" Mormorò arrossendo un poco.
"Sono un uomo pieno di sorprese … ricordi?" Sharon sorrise e Andy si accorse di quanto fossero belli i suoi occhi, verde giada. Sharon rimase incantata dal sorriso, scoprì che era seducente e sexy.
“Sai, stavo facendo due passi giusto per schiarirmi le idee, la giornata di oggi è stata un po’ faticosa.” Voleva stare in compagnia di Sharon, ma non sapeva più cosa dire. Era imbarazzato.
“E’ stato lo stesso per me, ero qui in veranda giusto per … per raccogliere le idee … adesso comunque è meglio andare. Dobbiamo riposare, come ha detto il tenente Provenza.”
“Certo.” Silenzio. Andy non sapeva cosa dire per trattenere Sharon, non voleva che se ne andasse, voleva rimanere da solo con lei “Stasera c’è una luna bellissima, non trovi?”
Sharon guardò verso la luna e in effetti, era bellissima. Anche la stellata era favolosa, non lo aveva notato, si fermò con il naso all’insù “Hai ragione, la luna è splendida e anche la stelle … sono bellissime, adesso che ci faccio caso.”
“Tu sei più bella …” Mormorò Andy.
“Come hai detto?” Sharon si era distratta un momento e non aveva sentito le parole di Andy.
“Ehm … io … cioè … ho detto che sono bellissime queste stelle, brillano di luce e sorridono a chi le rimira alzando il viso verso il cielo.”
“Siamo romantici tenente?” Ammiccò Sharon. Adesso Andy era in imbarazzo, sorrideva ed era contento di essere in compagnia di Sharon. Gli piaceva sempre di più stare con quella donna, ne era attratto e non capiva il perché. Era il suo capitano, questo era chiaro, però era contento quando lo chiamava per fare gli interrogatori insieme, quando lo guardava e chiedeva la sua opinione su qualche caso. Era contento del loro rapporto, avevano smesso di litigare e di insultarsi e sempre più spesso si trovavano d’accordo su molte cose. Sorrise.
“Allora buonanotte Andy.” Sharon risvegliò Andy dalle sue riflessioni, erano arrivati davanti alla porta.
“Buonanotte Sharon.”
La vide entrare e chiudere la porta, sorrise e tornò alla casetta, pensando a quanto fosse bello il sorriso del capitano Raydor.
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Continua ….
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