Gioco di Squadra
127Please respect copyright.PENANApiVuciflGP
Cap. 14
127Please respect copyright.PENANA3CqpyCpses
Immersi nel Yosemite Park, Julio, Emy, Andy e Sharon stavano camminando da parecchie ore e si resero conto, che le indicazioni del capo John non erano corrette, anzi erano sicuri di essersi persi.
Avevano addosso una cattiva sensazione, si guardarono perplessi, erano stanchi e la consapevolezza di aver smarrito la strada, non aiutava il morale.
“Qualcuno ha idea di dove siamo?” Sharon si guardò intorno, era spaesata. C’erano solo alberi e alberi, un folto sottobosco e stava per imbrunire.
“Ci siamo persi, questa è l’unica cosa sicura.” Andy sbuffò e mise giù lo zaino, era stanco e demoralizzato.
“Già, penso anch’io che ci siamo persi, eppure abbiamo seguito le indicazioni del capo John.” Julio guardò gli altri perplesso.
“Ci ha volutamente fatto smarrire nel parco … bastardo!” Gridò Andy, doveva immaginare che John si sarebbe vendicato, ma non pensava che li avrebbe fatti perdere nel parco. Questa era una vera porcata.
“Non siamo sicuri di questo.” Sharon cercò di rincuorare la squadra, ma sapeva benissimo, che si erano persi. Andy la guardò e scosse la testa, facendo un ghigno beffardo, erano tutti coscienti della situazione.
“Ok, dobbiamo ritrovare la strada giusta. Il localizzatore è acceso, però non dà alcuna indicazione.”
Julio guardò il dispositivo perplesso “Ci vorrebbe Mike, risolverebbe la situazione in un momento.”
“Dobbiamo cavarcela da soli.” Emy sospirò, era demoralizzata e stanca.
“Perché non ci accampiamo e ci riposiamo? Siamo stanchi e facciamo fatica a ragionare in modo lucido.” Propose Sharon, sperando di rassicurare la squadra e prendendo tempo per raccogliere le idee. Prepararono il campo per la notte, montarono le tende e decisero di fare dei turni di sentinella, nel caso ci fosse campo e si potesse riprendere qualche contatto.
“Il fuoco è acceso, venite a scaldarvi, tra poco farà freddo.” Julio sistemò gli ultimi rami intorno al fuoco.
“Conviene stare vicino al fuoco, nella tenda fa freddo.”
“Sharon, se per te va bene, il primo turno di guardia lo faremo io e Julio.” Propose Emy.
“Ok, non ci sono problemi.”
“Così potrete avere modo di … appunto, fare il turno insieme… e così …” Emy capì che si stava impantanando in un discorso delicato “Io sto insieme a Julio e tu ad Andy. Ecco.”
Sharon la guardò perplessa e anche Andy. Julio diede un colpo di tosse, che attirò l’attenzione di tutti “Sei stata chiara Emy, noi facciamo il primo turno e loro il secondo.”
“Infatti, era quello che volevo dire … loro due … noi due …” Emy indicò le due coppie, era imbarazzata.
“Esatto!” Disse Julio “Hanno capito, Emy!”
Sharon guardò Andy non troppo convinta, sapeva che c’erano delle cose in sospeso, ma voleva trovare il momento buono per chiarire ogni cosa. Silenzio.
“Propongo di mangiare tutti insieme e di cominciare i turni di guardia, domani mattina appena fa giorno, ci muoviamo.”
Il resto della squadra annuì, si misero tutti intorno al fuoco e mangiarono. Silenzio. Sharon li guardò, uno per uno, era una buona squadra, aveva il dovere di riportarli a casa, sani a salvi.
“Mi mancano i tuoi spaghetti …” Amy spezzò il silenzio, che pesava su tutti quanti.
“Quando torneremo a casa, faremo una bella spaghettata tutti insieme!” Propose Andy e sorrise, cercando di smorzare la tensione.
“Il tenente Provenza verrà a cercarci.” Julio lo disse con una serena certezza, che sbalordì gli altri.
“Cosa te lo fa pensare?”
“Non ci abbandonerà. Verrà a cercarci e ci troverà.”
“Dobbiamo sperare di essere fortunati, questo posto è immenso!” Emy si guardò intorno. Erano persi in una grande parco, circondati da alberi immensi, che li facevano sentire ancora più piccoli.
“Anch’io sono sicura che il tenente Provenza riuscirà a trovarci.” Il tono di Sharon era rassicurante.
“Adesso voi due riposate, io e Emy inizieremo il primo turno di guardia.” Julio si alzò, fece un cenno ad Emy, che lo seguì. Intanto Sharon e Andy stavano sistemando le ultime cose e si avvicinarono l’un l’altro, Sharon tremava per il freddo.
“Stai tremando. Mettiti questo.” Andy si tolse la giacca e l’appoggiò sulle spalle di Sharon.
“Prenderai freddo …”
“Non ti preoccupare, nelle mie vene scorre sangue italiano …” Sorrise e si strinse a lei. “Vieni qui vicino, così ci scalderemo.” Sharon si accucciò ad Andy, che sorrise, era felice e non sentiva freddo, era troppo contento di avere Sharon tra le sue braccia.
“Con tutti questi alberi così alti, stasera facciamo fatica a vedere le stelle.” Disse Sharon con il naso all’insù, ma il cielo si vedeva poco, era coperto dalle fronde degli alberi.
“Siamo così piccoli e fragili, in confronti a questi alberi millenari … chissà quante persone avranno visto nella loro lunga vita.”
“Ne avranno viste di persone che si sono perse in questo parco.” Grugnì Andy.
“Troveremo la strada per tornare a casa, ne sono sicura.” Silenzio. “Andy senti … non sono arrabbiata con te, però voglio che tu capisca che il ricorso alla violenza, deve essere sempre l’ultima opzione. Preferisco il dialogo e la trattativa. Scendere anche a compromessi, ma una via di confronto ci deve sempre essere.” Silenzio “Ti ringrazio per l’aiuto che mi hai dato in questa esperienza. Sono contenta che tu sia qui con me.” Silenzio.
“Ti chiedo scusa, so di avere un carattere difficile. Sono stato uno stupido e mi dispiace di non aver ubbidito ai tuoi ordini.” Silenzio “Inoltre volevo dirti che quando sono con te, sono contento. Sto bene e sono in pace con il mondo.” Silenzio. Sharon lo guardò, sorrise imbarazzata. “Stasera sei tu la stella che brilla e illumina il mio cuore.”
“Sei molto gentile … le tue parole mi mettono in imbarazzo …” Abbassò lo sguardo.
“E’ la verità.” Silenzio. “Volevo scusarmi per essere venuto alle mani con John. Hai cercato di fermarmi e mi scuso per non averti ascoltato.” Silenzio “Tengo molto a te, Sharon, non voglio che qualcuno ti faccia soffrire o ti faccia del male.”
“Sei un gentiluomo Andrew Flynn. Ti ringrazio per le tue parole e per la passione con cui prendi a cuore le persone. Ma dovresti pensare anche un poco a te. John ti ha picchiato, vessato e trattato male. Anch’io voglio che tu stia bene e non ti faccia male.” Silenzio. Sharon abbassò lo sguardo “Senti Andy. Con il capo John le cose si sono complicate … questa è la ruggine del passato … e io non …” Silenzio. Sharon era imbarazzata, parlare del passato le faceva male e Andy se ne era accorto.
“Non mi devi alcuna spiegazione, non ti devi giustificare.” Andy sorrise. Silenzio “Siamo stanchi, perché non ci riposiamo? Quando torneremo a casa, propongo di mangiare qualcosa insieme e parlare di tutta la situazione, che ne dici?”
Andy la guardò con due occhi da cucciolo smarrito, ammiccò e sorrise. Sharon sorrise ed era d’accordo con la proposta, era stanca e avevano entrambi bisogno di riposare.
Dopo un paio di ore, Emy e Julio, si avvicinarono al fuoco, lo ravvivarono e videro che Andy e Sharon erano abbracciati e stavano dormendo. Sorrisero e decisero di lasciarli riposare, gli ultimi giorni erano stati molto pesanti per i due, qualche ora di sonno in più li avrebbe aiutati a recuperare le forze.
Il giorno dopo, alle prime luci dell’alba, Sharon si mosse e si svegliò anche Andy. Videro che c’era già luce del giorno e si accorsero che Emy e Julio, avevano fatto la sentinella per tutta la notte. Julio cercò di fare un poco di caffè con quel poco che era rimasto, mentre Emy sorrise, nel vedere Sharon che si scioglieva dall’abbraccio di Andy.
“E’ già giorno?! Dovevate svegliarci, toccava a noi finire il turno di guardia.” Sharon si allontanò dall’abbraccio di Andy, si sentiva un poco a disagio difronte agli altri.
“Eravate più stanchi di noi. Quello stronzo di John vi ha massacrato.” Emy sorrise, cercando di mettere a proprio agio Sharon.
“Grazie ragazzi.” Andy sorrise.
“Grazie.” Sharon sorrise, era quello era il vero spirito di squadra.
“Sto cercando di preparare qualcosa di simile ad un caffè…” Julio armeggiò tra il fuoco e una brocca di metallo. “Spero sia buono.” Diede una tazza ad ognuno e la riempì, finendo tutto il caffè.
“Almeno è caldo!” Andy lo bevve per scaldarsi e si agitò per ridare calore al corpo. Sharon era in silenzio, avvolta nella giacca di Andy, tremava di freddo. Erano le prime luci del mattino e Julio propose di riprendere il cammino, aveva controllato la cartina e mancava parecchia strada. Propose di lasciare le tende e di incamminarsi, sarebbero stati più leggeri e veloci. Inoltre la sera la temperatura scendeva e bisognava in ogni caso stare vicino al fuoco. Gli altri furono d’accordo, soprattutto perché voleva dire parecchio peso in meno. Misero negli zaini solo l’essenziale e si prepararono a ripartire. Sharon sospirò, voleva tornare a casa e voleva riportare la squadra a casa, sana e salva.
/
Dopo un paio di ore di cammino, si fermarono e fecero il punto della situazione. Le riserve di cibo scarseggiavano, dovevano razionare le scorte e misurare la quantità di acqua da bere.
“Sharon, ho razionato le scorte alimentari e quelle di acqua.”
“Bene Emy.”
“Queste sono le porzioni per ciascuno. Dopo di questo, abbiamo terminato cibo e acqua.” Distribuì ad ognuno una razione di cibo e acqua.
“Hai fatto un buon lavoro Emy. Spero che già stasera riusciremo ad uscire da questo guaio.
“Aspetta dovrei avere un ancora po’ di caffè nella borsa …” Andy si alzò, prese la borsa e rovistò dentro, fino in fondo “Ma cosa? ...” Rimase sorpreso nel trovarsi tra le mani un cellulare.
“Cosa succede Andy?”
“Guardate cosa ho trovato nella mia borsa!” Mostrò agli altri il cellulare.
“Lo sapevo che il tenente Provenza non ci avrebbe abbandonati!” Julio sorrise.
Andy accese il cellulare satellitare e chiamò Provenza, che lo rimproverò, sbraitando per cinque minuti. Lo riprese per averci messo così tanto tempo a chiamarlo, era preoccupato. Flynn si scusò dicendo che non ne sapeva nulla e ad averlo saputo, lo avrebbe chiamato subito. Provenza chiese di aspettare che Mike li potesse tracciare, intanto si informò sulle condizioni di tutta la squadra. Era davvero preoccupato.
“Da quando ti preoccupi per noi?”
“Sei un idiota Flynn! Un vero idiota!”
“Mi preoccupo per voi da quando abbiamo cominciato questa stupida messinscena, ecco da quando!” Provenza era stufo di tutte queste idiozie, perchè rischiavano che qualcuno si facesse male sul serio. Raccomandò prudenza e diede nuove indicazioni sulla direzione da prendere.
127Please respect copyright.PENANA607U25Q8kA
127Please respect copyright.PENANAzfy3cfeTlR
Continua …
ns 15.158.61.8da2