Gioco di squadra
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Cap. 21
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Il mattino seguente, alla Crimini Maggiori erano tutti alle loro scrivanie, stavano controllando gli ultimi verbali e i rapporti da terminare. Provenza continuava a guardare l’amico, perché era stranamente silenzioso, aveva detto appena qualche parola e la cosa non gli piaceva. Inoltre il capitano era in ritardo e non era da lei. Qualcosa era successo e non ne sapeva nulla, ma tutto ciò faceva presagire solo guai. Provenza fece un cenno a Julio, che alzò le spalle. Emy fece cenno di no con il capo e Mike lo guardò con un punto interrogativo sulla testa. Adesso si era stufato “Allora Flynn mi vuoi dire cosa ti è preso stamattina?”
Andy lo guardò sorpreso “Nulla, perché?”
“Sei rimasto in silenzio per tutto il tempo, tu che non fai altro che parlare e parlare. Cosa è successo il gatto ti ha mangiato la lingua?” Provenza fissò negli occhi Andy che faceva finta di nulla. “Lo so io cosa è successo … “Andy sgranò gli occhi. “Il capitano …” Non fece in tempo a terminare la frase, un rumore di tacchi anticipava l’entrata del capitano. Tutti si voltarono al suo passaggio. Sharon entrò a passo veloce e voce sicura “Buongiorno a tutti. Tenente Provenza nel mio ufficio, per favore.” Lo disse mentre passava e entrò subito in ufficio.
Provenza sbuffò, puntò il dito verso Flynn “Noi, non abbiamo finito.” Si alzò e raggiunse il capitano in ufficio.
Il capitano Raydor spiegò al tenente Provenza, che per riappacificare gli animi della Crimini Maggiori con la sezione di Hyde, il capo John aveva proposto una competizione tra le due squadre. Ogni squadra avrebbe scelto una prova singola e una gara di squadra.
Il capo Pope aveva accettato e aveva chiesto a lei e al capitano Fritzpatrick di partecipare e di stemperare gli animi delle squadre. Il tutto si sarebbe svolto ancora a casa del capo della polizia, la moglie dopo aver saputo delle dispute tra due squadre, aveva offerto il suo supporto per riportare l’armonia tra gli uomini della polizia. Così aveva offerto la casa e il giardino, dimenticando il tavolo rotto, che aveva riparato senza alcun problema. Provenza era allibito, perdere ancora tempo con stupidaggini del genere, invece di contrastare il crimine, si chiedeva se fossero ancora poliziotti oppure aspiranti sportivi. Il capitano spiegò che ai piani alti, volevano dare un’immagine della polizia di armonia e collaborazione e questa era una grande occasione. Ci sarebbe stata anche la carta stampata e un paio di network. Provenza scosse il capo, sapeva che il capitano aveva ragione, qualsiasi obiezione non sarebbe servita a nulla. Il capitano Raydor propose di fare una riunione di tutta la squadra e di valutare le proposte da presentare al capo Pope.
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Flynn era alla scrivania, ogni tanto buttava qualche sguardo verso la porta del capitano. Voleva chiederle di uscire a cena, così avrebbero avuto l’occasione per parlare e chiarire la loro situazione. Voleva scusarsi per il suo temperamento, dirle che con lei stava bene e che sperava in una possibilità di poter continuare a vederla fuori dal lavoro. Andy sapeva che era già innamorato di quella donna, non pensava ad altro e adesso che lo teneva distante, aveva paura di perdere anche la sua amicizia. Sapeva che con quel bacio aveva esagerato, però Sharon sembrava aver gradito. Era confuso. Doveva trovare il momento e le parole giuste per chiarire ogni cosa e dichiarare i suoi sentimenti, sperando che la cosa fosse reciproca anche per Sharon. Aspettò il termine della giornata, quando il capitano Raydor congedò la squadra e si preparò per tornare a casa. Flynn non voleva lasciar passare un’altra sera, senza chiarire le cose, era in sospeso e questa sensazione non gli piaceva, anzi lo mandava in confusione. Sharon lo aveva evitato tutto il giorno, non erano riusciti e parlare da soli. Guardò verso l’ufficio del capitano Raydor, stava per uscire e andare via, ne approfittò e si avvicinò alla porta, si affacciò speranzoso.
“Domani tenente, domani.” Sharon era di fretta, aveva delle commissioni da fare e disse che avrebbero parlato il giorno dopo. La donna uscì e Flynn sospirò. Era deluso, però nello stesso tempo, sperò che il giorno seguente avrebbero chiarito le cose. Provenza attirò l’attenzione dell’amico e gli propose una serata di sport insieme, ma Flynn declinò l’invito, aveva bisogno di un incontro, aveva bisogno di non pensare a Sharon. Prese la giacca e andò agli incontri, dicendo a Provenza che si sarebbero visti il giorno seguente.
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La giornata del capitano Raydor era stata difficile, voleva solo tornare a casa e rilassarsi. Aveva ancora in testa l’espressione di Andy, la richiesta di un chiarimento e sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare il discorso, ma per ora non si sentiva pronta. Sperò di prendere altro tempo e cercare di chiarire la confusione di sentimenti ed emozioni che aveva nel cuore.
Non riusciva a capire perché quando era vicino a Andy, andava in agitazione, le sudavano le mani e il cuore cominciava a battere a mille. Non riusciva a controllarsi, doveva evitarlo e tenersi a debita distanza e soprattutto doveva prendere tempo. Anche se sapeva che prima o poi, il discorso doveva affrontarlo. Quel bacio improvviso e romantico, l’aveva mandata in confusione, non aveva più ragionato, il cuore si era sciolto da quell’abbraccio e da quelle labbra così sensuali e morbide. La testa le diceva di lasciar perdere, ma quella sensazione, quel calore era così potente ed inebriante che sapeva che non avrebbe più potuto resistere. La verità era che aveva paura di rimanere da sola con Andy, sapeva che non si sarebbe trattenuta. Oppure non avrebbe resistito ad un suo bacio.
Si sentiva sotto pressione e questa sensazione non le piaceva, voleva fare le cose con calma. Sperò di mandare via questi pensieri e di rilassarsi, ma quando arrivò davanti alla porta del condominio, si trovò davanti il capo John, che appena la vide, sorrise soddisfatto.
“Cosa ci fai sotto casa mia?” Era indispettita dalla sua presenza e non aveva certo voglia di litigare.
“Sono qui in segno di pace.” John alzò le mani, come per arrendersi. Sorrise. “Volevo solo scusarmi per il mio comportamento. Tra qualche settimana andrò via, ho accettato un nuovo incarico a Washington.”
“Sono contenta per te. Quindi non ci sarai per la gara tra la Crimini Maggiori e Hyde?”
“Conclusa la gara, mi congederò e partirò. Ma prima volevo salutarti e sperare che tra noi non ci fossero fraintendimenti. Tutto qui.”
“Ok. Allora John buona fortuna.” Sharon si avviò, per lei il discorso era chiuso.
“Aspetta Sharon, aspetta …” La prese delicatamente per un braccio e lei si girò, John tirò fuori il suo miglior sorriso. “Posso almeno sperare in un abbraccio d’addio. Nei prossimi giorni sarò molto impegnato e volevo salutarti in ricordo dei vecchi tempi.”
Sharon lo fissò, non capiva se stesse facendo un altro dei suoi giochetti oppure se fosse sincero. John si avvicinò, ma attese che lei gli facesse cenno con gli occhi, che poteva andare bene. L’abbracciò e la fece girare su di sé, avvicinando il suo viso a quello di Sharon. Sentire il calore del corpo di Sharon, le sue forme, era quello che John aveva sempre desiderato. Rimasero abbracciati un minuto e poi John, sciolse l’abbraccio. Sorrise, era felice. Sharon vide la soddisfazione e la felicità negli occhi di John e sperò che fosse davvero un addio.
“Ti ringrazio Sharon, questo sarà il più bel ricordo che terrò di noi due.” Si voltò e andò via. Sharon rimase a guardarlo, incerta sul da farsi, non aveva capito nulla, era confusa e stanca. Decise di andar in casa e di rilassarsi, la giornata era finita in modo alquanto strano.
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Andy aveva girato in macchina per un poco di tempo, sapeva che doveva andare ad un incontro, ma prima voleva passare sotto casa di Sharon, quasi per salutarla. Era nel parcheggio del condominio e vide il capo John entrare. Sapeva che i due si conoscevano, ma si chiedeva perché il capo John fosse lì, da Sharon. Era rimasto a guardare due sagome che parlavano nell’atrio, era lontano, non aveva capito se nell’abbraccio si erano baciati. John era andato via soddisfatto, quel coglione! Sharon era rimasto a guardarlo e poi era entrata in ascensore. Andy cominciava a capire perché c’erano tutte quelle distanze, perché Sharon continuava a chiamarlo tenente, alla titubanza di Sharon a uscire con lui. Era geloso! Maledettamente geloso! Dopo tutto quello che le aveva fatto, come poteva Sharon farsi abbracciare a baciare da quel coglione di John! Non era possibile!
Andy avrebbe voluto morire, guardare Sharon stare con John lo aveva indispettito … era geloso fino al midollo!
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Continua …
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