Gioco di squadra
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Cap. 10
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Sharon accompagnò Andy davanti alla veranda della casetta. “Stasera ti accompagno alla porta.”
“Non era necessario.”
“Invece lo è.” Silenzio. “Mi dispiace Andy.”
“Per cosa?”
“Per tutto quanto. John se la sta prendendo con te, perché hai preso le mie difese. Lascia stare, John può diventare vendicativo.”
“E’ solo un pallone gonfiato. Si sta approfittando della situazione. Tanto non mi interessa quello che vuole farmi, sono molto più forte di lui.”
“Andy … non voglio che ti faccia male.”
“Non ti devi preoccupare Sharon, starò in guardia. Stai tranquilla.”
“Come faccio a stare tranquilla, con te?” Sharon sorrise e abbassò lo sguardo.
“Uhm … stiamo flirtando capitano?”
“Uhm … forse …” Sharon sorrise e Andy si sciolse davanti a quel sorriso così bello, rimase incantato. “Vai a riposare.” Silenzio. Andy continuava a fissare Sharon. “Andy? Andy!”
Si riprese e sorrise “Ehm … sì certo, ora vado. Prima però ho bisogno di una doccia… sono da buttare via.”
“Allora ti lascio, buonanotte Andy.”
“Buonanotte Sharon.” La vide andare via e sorrise, era così bella! Rimase ancora a guardarla e sospirò … sapeva chi avrebbe voluto sognare quella notte. Rientrò nella casetta e trovò Julio che stava guardando una cartina.
“Mi faccio una doccia veloce e torno. E’ tornata l’acqua calda, vero?”
“Certo Andy, io e Mike ci abbiamo sudato una paio di ore, ma adesso funziona!”
“Grazie Julio!” Prese il cambio e corse verso le docce, aveva addosso una carica, un entusiasmo che il sorriso di Sharon aveva risollevato. Si fece una doccia veloce e tornò alla casetta. Rimase in veranda a guardare verso la casetta di Sharon, ripensò a quanto gli aveva detto mentre mangiavano, si era preoccupata per lui. Lo aveva ringraziato per la sua attenzione e ricordava ancora quel sorriso.
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Il mattino seguente, il capo John disse alla squadra di ripetere il percorso di sopravvivenza, per ognuno avrebbe assegnato un punteggio personale e di squadra.
Sharon fece il percorso, cercando di migliorare la sua prestazione, ma arrivata davanti alla parete e facendo il percorso da sola, non aveva nessuno che potesse aiutarla a superarla.
“Maledizione! Maledetta parete!”
Intanto John l’aveva raggiunta all’ostacolo e si stava godendo lo spettacolo. Dopo vari tentativi andati a vuoto e le continue vessazioni da parte di John, Sharon decise di andar oltre il muro e di continuare il percorso.
“Devi superare l’ostacolo Sharon, come hanno fatto i tuoi compagni! Avanti, devi metterci più impegno! Forza muoviti! Muoviti! Sei il capo … devi dare l’esempio …” Si stava divertendo.
Il capo John aveva trovato il punto debole di Sharon, voleva approfittare dell’occasione per metterla in difficoltà. Le ordinò di superare la parete, altrimenti non avrebbe continuato il percorso, facendo perdere tempo e punteggio alla squadra.
Sharon cercò invano di superare la parete, ma ogni tentativo andò a vuoto. Non riusciva proprio a saltare e a mandare la gamba oltre la parete, per poi scavalcarla. Il capo John radunò la squadra, voleva umiliare Sharon davanti ai suoi uomini. La rimproverò per la prestazione e spiegò come saltare tecnicamente una parete. Ordinò alla squadra di fare le flessioni, visto che un loro componente non era riuscito a saltare un ostacolo. Dopo le cinquanta flessioni a testa, erano tutti paonazzi e stanchi. John elencò il punteggio che la squadra aveva raggiunto: non era sufficiente. Elencò i punteggi che aveva assegnato ad ognuno di loro e quello di Sharon era il punteggio più basso, che aveva di conseguenza abbassato il punteggio della squadra. Li rimproverò, perchè non avrebbero mai raggiunto un buon punteggio. Il motivo era perché qualcuno faceva il lavativo e non aveva a cuore il bene della squadra e non si impegnava a fondo. Sorrise soddisfatto e li congedò per il pranzo. Li guardò tornare alle casette sfiancati e distrutti. Sharon era amareggiata, la sua prestazione aveva abbassato il punteggio della squadra. Emy cercò di consolarla, ma Sharon sapeva che quella era la vendetta di John.
Durante il pranzo, erano tutti silenziosi. Erano stanchi, John li aveva sfiancati bene. Provenza non disse più di tanto, sapeva che erano sotto pressione, cercò di sollevare un poco il morale, insieme a Mike, la prova del mattino era stata dura.
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Quel pomeriggio, il capo John aveva in riserbo ancora una prova per la Crimini Maggiori. Li fece mettere in riga e iniziò parlando della fiducia reciproca, della collaborazione tra colleghi.
Spiegò che dovevano superare due prove di fiducia, che avrebbero dato un buon punteggio per poter migliorare la prestazione della squadra. Sharon sapeva che John non aveva finito di divertirsi, voleva umiliarla ancora.
Divisi a coppie, con i polsi e le caviglie destre legati insieme da una corda, dovevano affrontare un percorso accidentato. Dovevano camminare sopra un palo, correre tra i pneumatici, correre evitando degli ostacoli, attraversare una pozza di fango, saltare su alcuni tronchi distanti l’uno dall’altro in mezzo al fango e infine strisciare sotto un percorso ricoperto dal filo spinato.
La lunghezza della corda di Sharon e Andy era più corta, si vedeva, li aveva messi in difficoltà ancora prima di cominciare. Iniziarono il percorso Emy e Julio, dovevano correre con in mano un cucchiaio, sopra il quale c’era un uovo e non dovevano farlo cadere e romperlo. Il percorso era accidentato e in alcune parti precario, tanto che se uno dei due cadeva, anche l’altro non poteva fare altro che cadere. Sharon e Andy, guardarono Emy e Julio fare il percorso e cadere più volte, si erano rialzati, ma non erano riusciti a salvare le due uova. Dopo una decina di minuti avevano concluso il percorso, erano stanchi, con il fiatone e sporchi di fango. La parte più difficile del percorso, era camminare sopra dei tronchi posti ad una certa distanza e cercare di andare avanti senza cadere nel fango. Era una prova di equilibrio e di coordinazione, molto difficile da superare.
Durante il percorso di strisciamento sotto il filo spinato, Emy si era strappata la maglietta sulla spalla, ferendosi leggermente. Aveva voluto continuare, per non dare alcun motivo al capo John di approfittare della situazione. Il capo John si congratulò con Emy, sottolineando lo spirito di sacrificio per migliorare le prestazioni della squadra. Provenza e Mike, che assistevano alle prove, erano perplessi. Adesso erano ben coscienti di cosa si erano risparmiati. Provenza disse a Mike di prendere la cassetta del pronto soccorso e di medicare Emy quando avesse terminato la prova. Provenza era irritato dal comportamento del capo John, sapeva che lo stava facendo apposta. Guardare la sua squadra trattata in quel modo, lo rendeva furioso, ma doveva mantenere la calma e tenere gli animi tranquilli, per non peggiorare la situazione. Sperava che per quella pagliacciata nessuno si facesse male sul serio. Era preoccupato, John si stava rivelando un grandissimo idiota.
Arrivò il momento di Sharon e Andy. Cominciarono il percorso, cercarono in tutti modi di salvare le uova, ma erano caduti più volte. Alla terza caduta, Andy aveva trascinato per terra anche Sharon e avevano rotto le uova. Perdendo l’equilibrio, sia Andy che Sharon, erano caduto l’uno addosso all’altro. Più che una prova di fiducia, erano una prova per rendersi ridicoli. Andy era scettico e sapeva che non avrebbero concluso il percorso con le uova intere, era impossibile. Sharon cercò di rincuorarlo, ma in fondo sapeva che aveva ragione, quelle prove erano solo per metterla in difficoltà e ridicolizzarla davanti alla squadra. Arrivarono davanti al guado della pozza di fango. Entrarono lentamente, cercando di non scivolare. Il fango arrivava ai loro fianchi, camminare diventava sempre più difficoltoso. Il fondo non era liscio, c’era degli avvallamenti che rendevano il passo ancora più insicuro e lento. Le mimetiche sporche di fango appesantivano ogni passo: erano ridotti da buttar via.
“Forza Sharon, abbiamo quasi terminato … “Andy cercò di rincuorare Sharon, che sorrise e cercò di dare il meglio di sé.
“Sì Andy, sì.”
Si avvicinarono ad attraversare il percorso con i tronchi. La corda alla quale erano legati era troppo corta, l’equilibrio precario e bastava che uno dei due perdesse stabilità che anche l’altro cadesse nel fango. Erano già sporchi e sudati da buttar via, non avevano certo paura di sporcarsi.
Dopo il salto su due tronchi, erano caduti rovinosamente nel fango e con difficoltà avevano concluso parte del percorso. L’ultimo tratto di strisciamento sotto il filo spinato lo fecero più piano, erano stanchi, cercarono di non ferirsi. Il capo John li aveva rimproverati per la prestazione, non erano migliorati, anzi avevano abbassato ancora di più il punteggio. Il capo John decretò l’insuccesso della squadra e indicò Sharon come unica responsabile del fallimento. Poi decise che potevano andare a fare la doccia: era soddisfatto!
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Continua …
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