Gioco di squadra
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Cap. 11
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Flynn era stufo di sentire la voce del capo John che continuava a inveire senza motivo contro chiunque, si era capito che era arrabbiato con la squadra e che stava solo facendo lo stronzo per vendicarsi di Sharon, perché non aveva ceduto alle sue avances. Questo lo mandava ancora più in bestia, perché si approfittava da una situazione di superiorità, tentando di intimorire e di mortificare, quando invece avrebbe dovuto dare il buon esempio. Prima di cena, dopo aver fatto la doccia, Flynn era andato davanti alla roulotte di John, voleva mettere le cose in chiaro! Bussò forza alla porta. Il capo John era apparso dopo un po’, con calma, chiedendo candidamente cosa volesse.
“Capo John, adesso è terminato il turno e siamo a riposo. Sono venuto a chiedere di chiarire le cose, perché sono stufo di sentire quelle inutili parole su ognuno di noi.”
“Cosa vuoi chiarire, tenente Flynn? Non ne hai avuto abbastanza oggi?” Il tono era strafottente.
“Voglio chiarire le cose da uomini, se te la senti, capo John!” Il tono era provocatorio, Andy era stufo e voleva mettere fine alle angherie.
“Felice di accontentarti, ma dopo non piangere se ti rompo il naso …ahahahaha!”
“Allora?”
“Andiamo dietro la casetta comune, così ti do una bella lezione!” John uscì dalla roulotte e si avviò seguito da Andy. Nessuno della squadra aveva notato l’assenza di Andy. Superarono la casetta comune e camminarono un poco, verso un prato aperto, poco distante.
“Sei pronto a prenderle di santa ragione?! Povero tenente, lo sai che non supererete mai la prova … ahahaha ….” John rise in faccia ad Andy, che gli corse contro e con il suo peso lo fece cadere a terra. Cominciò e prenderlo a pugni, John subì un paio di colpi, non si aspettava tanta carica da parte di Andy, era sorpreso. Con le gambe diede un colpo di reni e fece cadere Andy all’indietro, gli fu subito addosso e lo immobilizzò con una presa al collo. John era fisicamente preparato e ben riposato, Andy dalla sua, aveva la rabbia di chi stava subendo e cercava vendetta.
“Vediamo cosa sai fare …” John continuò con la presa, voleva dare una bella lezione a quello smidollato. Andy non ci stava a perdere, con il peso del corpo si spostò all’indietro e caddero entrambi a terra, si liberò e si allontanò per prendere fiato. John si alzò, sorrise, si stava divertendo. “Hai perso la tua spavalderia, tenente?!”
“Fatti avanti, ho ancora fiato …” Andy fece un cenno con aria di sfida, si rialzò e andò contro John, che gli diede un pugno. Cadde a terra, ma si rialzò subito, con sorpresa di John. Flynn era un buon incassatore, questo John non se lo aspettava. Aveva sottovalutato la buona tempra di Flynn e adesso stava subendo i suoi pugni. Avevano il viso rosso, gonfio per i colpi presi. Perdeva sangue dalla bocca, ma non gli importava, voleva dare una bella lezione ad Andy. Ripresero a colpirsi, senza esclusione di colpi, Andy era arrabbiato e stava scatenando tutta la sua rabbia e frustrazione. Alcuni colpi erano andati a vuoto, ma quando colpiva, faceva male e il capo John non si aspettava tanta tenacia.
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Sharon terminò di fare la doccia, era stanca, ma soprattutto era provata per la pressione che John stava mettendo su di lei e sulla squadra. Continuare a dire che non avevano raggiunto il punteggio richiesto la metteva sotto stress, sapeva che parte della colpa era sua. Non era questione di allenamento o di preparazione fisica, era ben altro. John voleva vendicarsi e lo stava facendo, giocando sporco e mettendola in difficoltà con i suoi uomini. Scacciò via quei pensieri, cercando di essere positiva e di prepararsi a trascorrere una serata tranquilla. Si preparò per andare nella casetta comune per aiutare a preparare la cena, quando sentì delle voci, dei rumori strani, li seguì e arrivò al prato dove vide John e Andy che si stavano picchiando.
“Andy! Andy basta!” Gridò Sharon, corse cercando di fermare Andy dal colpire John, che era a terra. Andy si rialzò, guardò Sharon “Fatti da parte, questo riguarda me e John!”
“Tenente la smetta di fare a pugni è un ordine!” Gridò Sharon, cercando di riportare Andy all’ordine.
“Non ci sono gradi qui …” Le diede una leggera spinta, per scansarla. John sorrise, avere il pubblico lo galvanizzava ancora di più.
“Vuoi vedere il tuo tenente che le prende di santa ragione?!” John rise, la situazione lo stava divertendo.
“Risparmia il fiato buffone!” Andy si buttò su John, facendolo cadere a terra. Sembrava una furia, John cercò di schivare i colpi, qualcuno andò a segno, altri erano rabbia che Andy aveva covato per tutto quel tempo. John assestò un colpo al volto ad Andy che lo fece cadere a terra, perdeva sangue dalla bocca. Si asciugò e riprese ad azzuffarsi con John.
Sharon cercò di calmare i due uomini, ma era tutto inutile. Tornò indietro e corse alla casetta comune, sperando di trovare qualcuno, che potesse aiutarla.
“Presto venite, Andy e John si stanno picchiando!” Gridò Sharon aprendo la porta. Si voltarono tutti a guardarla, Mike e Julio e Emy corsero fuori, insieme a lei, mentre Provenza si alzò e si diresse con calma, sbuffando.
Arrivarono al prato dove Andy e John si stavano azzuffando, erano entrambi a terra, l’uno addosso all’altro, avevano il viso sporco di sangue. I ragazzi rimasero immobili, mentre Sharon gridava loro di smetterla. Arrivò Provenza, che fece cenno a Mike e Julio di separarli. Si intromisero tra i due e li separarono, anche Emy teneva John, Sharon corse da Andy per verificare le sue condizioni e questo gesto non passò inosservato.
“E’ ancora tutto intero il tuo boy friend!” Gridò John, scrollandosi dalla presa di Julio ed Emy “Non abbiamo finito noi due… “John puntò il dito contro Flynn, sputò sangue dalla bocca e si allontanò.
Flynn intanto era accasciato a terra, con l’arco sopraciliare sanguinante, Mike lo aveva rimesso in piedi, insieme a Sharon.
“Spettacolo finito gente, torniamo alla casetta!” Provenza fece cenno di rientrare. Mentre si avviavano, Sharon aiutò Andy, era un po’ malridotto, camminando al suo fianco e reggendolo. “Anche tu eroe, vieni a farti vedere, ci deve essere una cassetta del pronto soccorso. Idiota!” Sbuffò Provenza, non serviva ulteriore pressione e agitazione. Arrivarono alla casetta ed entrarono, Flynn si sedette su una sedia, mentre Sharon, asciugava le sue ferite e cercava di fermare il sangue. Silenzio.
“Era un affare tra me e John! Potevate non intromettervi, avrei fatto un favore a tutti quanti!” Gridò Andy contrariato, mentre si asciugava le ferite.
“Piantala di dire cretinate Flynn! Sei ridotto da buttar via e cosa hai ottenuto?” Provenza era indispettito dall’atteggiamento di Flynn. “Cosa ti do dei consigli, se poi fai di testa tua, guarda il risultato?!”
“Almeno ci lascerà in pace! Sono stufo di sentire la sua voce! Non fa altro che insultarci!” Gridò Andy, era esasperato e stufo di subire in silenzio.
“Idiota …” Provenza gli porse un asciugamano “Asciugati il sangue … guarda come ti sei ridotto …”
Emy prese del ghiaccio e lo diede a Andy che si tamponò le mani, erano tutte scorticate e rovinate.
Intanto Sharon continuava a tamponare la fronte di Andy, il sangue si era fermato e doveva mettere un cerotto sulla ferita. Silenzio. Andy era un fascio di nervi, era furioso e nonostante i colpi presi, aveva ancora l’adrenalina in corpo, era ancora carico e non accettava di fare la figura dell’idiota! Provenza non aveva ragione! Guardò Sharon, cercando un supporto a quanto successo, ma lei era concentrata a pulire le sue ferite, sembrava impegnata in una lotta interiore, era turbata. Cercò i suoi occhi, un sorriso, ma Sharon era seria in volto e lo sguardo grave.
Sharon sapeva che anche questo era colpa sua, non avrebbe mai voluto che le cose degenerassero in quel modo. Non poteva accettare di vedere un suo sottoposto, Andy, ormai diventato un amico o qualcosa di più, fare a pugni per causa sua. Era una situazione insostenibile. La soluzione era rendere partecipe la sua squadra della condizione in cui si trovavano, come capo aveva il dovere di difendere i suoi uomini e di poterlo fare ad armi pari. Sharon sapeva che John giocava sporco, ma era arrivato al limite, non poteva accettare che qualcuno si facesse male sul serio. Era combattuta, i suoi sentimenti contrastanti e dichiarare ad altri le sue emozioni, la metteva a nudo e la cosa non le piaceva. Doveva fare la cosa più giusta per la squadra e mettere da parte i suoi sentimenti e le apparenze. Diede un colpo di tosse e attirò l’attenzione di tutti “Non vinceremo mai questo gioco.” Il tono della voce era grave. Tutti la guardarono e Provenza si girò, fissandola “Perché non ci illumina capitano, cosa dobbiamo sapere?”
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Continua …
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