Cap. 12
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La giornata stava volgendo al termine alla Crimini Maggiori, stavano tutti sistemando le ultime carte e i verbali, sapevano che il giorno seguente, il capo Johnson avrebbe chiuso il caso. Erano tutti alle scrivanie, prima terminavano, prima sarebbero andati a casa. Gabriel si alzò e andò a fare delle fotocopie, sperando così di concludere i verbali. Dietro di lui, in coda per le fotocopie c’era anche Julio. I due si misero a chiacchierare sul fatto di essere in coda davanti alla macchina fotocopiatrice e Julio fece finta di arrabbiarsi. Gabriel propose di fare un finto battibecco, come Flynn e il capitano Raydor.
I due risero e non si accorsero, che da dietro una colonna Sharon stava ascoltando tutto quanto, con due occhi sempre più sgranati. Stava per andare via, perché si sentiva in imbarazzo e anche un po’ in difetto, perché sapeva che i battibecchi tra lei ed Andy erano finti e si era stupita che molti se ne fossero accorti. Quando sentì Julio, confidare a Gabriel, che quella era la tecnica che Flynn utilizzava per far cadere le donne ai suoi piedi. Gabriel era scettico, secondo lui, la “Regina di Ghiaccio”, ovvero il capitano Raydor, non sarebbe mai andata a letto con Flynn, nonostante gli sforzi.
Sharon avrebbe voluto andare via, ma voleva sapere di più, voleva conoscere cosa Flynn aveva detto ai ragazzi della squadra. Rimase ad ascoltare Sanchez e Gabriel, entrambi stavano scherzando sulla scommessa che avevano fatto Provenza e Flynn. Sgranò gli occhi per la sorpresa e rimase con il fiato sospeso, non credeva alle proprie orecchie: Andy Flynn aveva scommesso con Provenza di riuscire a portare a letto il capitano Raydor!
Non ci poteva credere, non poteva essere vero, aveva capito male! Eppure Sanchez e Gabriel continuarono a parlare della scommessa, come se nulla fosse e quando ebbero finito le fotocopie, ritornarono alle scrivanie. Sharon non si fece vedere, era ancora scioccata da quello che aveva sentito, era stata una stupida, un’illusa e aveva creduto alle parole di quell’uomo, aveva creduto ai baci e alle adulazioni. Le lacrime di disillusione lasciarono il posto alla rabbia, alla voglia di rivalsa e di vendetta, nei confronti del tenente Flynn!
Il capitano Raydor rientrò nella sala della Crimini Maggiori e andò direttamente davanti alla scrivania del tenente Flynn, gettò le cartellette che aveva in mano direttamente sulla scrivania del tenente, che sgranò gli occhi dopo un simile gesto. Andy pensava che Sharon volesse fare un finto battibecco e rimase al gioco. Rispose a tono al gesto del capitano Raydor, mentre stava urlando, che era un maschilista sciovinista, noncurante dei diritti altrui.
Andy rispose che i gradi non le davano il permesso di trattare i sottoposti in modo maleducato e offensivo. Andarono avanti lanciandosi qualche altro epiteto e lasciando il resto della squadra a bocca aperta, finchè il capo Johnson, stufa dei loro battibecchi, uscì dal suo ufficio e li chiamò entrambi a rapporto.
Andy e Sharon litigarono, persino su chi dovesse entrare per primo nell’ufficio del capo Johnson, allora la donna si intromise e disse di smetterla, fece entrare il capitano Raydor e a seguire il tenente Flynn e chiuse l’ufficio, sbattendo la porta. Chiuse gli scuri, li fece sedere sulle sedie difronte alla scrivania e disse che era stufa del loro comportamento. Puntò contro il dito al capitano Raydor e il tenente Flynn, dovevano smetterla: la squadra non poteva più sopportare il loro atteggiamento. Ci fu un momento di silenzio. Il capo Johnson li lasciò nel suo ufficio per chiarirsi le idee, sarebbero usciti solo quando avrebbero risolto le loro dispute. Detto questo uscì, sbuffando e sbattendo la porta.
Flynn guardò il capitano Raydor, come per dire, adesso basta, può bastare così, invece lei gli gridò contro che era un traditore, falso e un giuda. Andy rimase perplesso, non capiva, allora Sharon raccontò quanto ascoltato alla macchina fotocopiatrice tra Sanchez e Gabriel.
Flynn sbiancò, le scuse rimasero in gola e farfugliò qualcosa di indecifrabile. Sharon annuì, dicendo che aveva capito il suo gioco e che era stata una stupida a credere a tutte le sue belle parole sdolcinate. Sperava si fosse divertito alle sue spalle e che si fosse vantato con i colleghi per aver portato a letto la “Regina di Ghiaccio”! Andy cercò un contatto con Sharon, che era visibilmente agitata.
“Non mi tocchi, tenente, altrimenti farò una denuncia per molestie!” Gridò Sharon allontanandosi da Andy.
“Ma Sharon io …”
“Bugiardo! Bugiardo! Bugiardo!” Gridò disperata.
“Lascia che ti possa spiegare … ti prego … non è come sembra …”
“No, tenente! Non è come sembra … è molto peggio!” Si avvicinò e lo schiaffeggiò “Esci dalla mia vita!” Uscì dall’ufficio del capitano, sbattendo la porta e correndo verso il bagno delle donne. Flynn rimase con la bocca aperta e la mano sulla guancia, fisso a guardare Sharon che correva via.
Provenza si sporse, scosse la testa e riprese a fare le parole crociate. Sanchez chiese a Gabriel se secondo lui stavano ancora fingendo e Gabriel rispose che stavano litigando sul serio. Tao rimase perplesso, disse che Flynn si era cacciato nei guai. Provenza si alzò e andò davanti alla porta del capo Johnson, guardò Andy e dal terrore che c’era nei suoi occhi, capì che non stavano scherzando, era tutto vero.
“Forza Casanova, perché non torni alla scrivania e tiri fuori 5 dollari!”
“Al diavolo Provenza!” Andy corse dietro Sharon.
Arrivò davanti alla porta del bagno delle donne, stava entrando. Per sua fortuna non c’era dentro nessuna donna, solo Sharon era chiusa nell’ultimo bagno e stava piangendo. Andy andò davanti alla porta del bagno e cercò di scusarsi, cercò di tranquillizzarla e le chiese di uscire, per andar a parlare in un posto più tranquillo.
Sharon continuava a singhiozzare, c’era rimasta molto male e non sapeva cosa fare, quando entrò il capo Johnson e vide Flynn davanti alla porta del bagno. Gli ordinò di uscire subito, perché quello era il bagno delle donne.
Flynn cercò di balbettare delle scuse, ma il capo Johnson fu irremovibile e gli indicò l’uscita e Flynn a malincuore dovette uscire. Sharon intanto si era asciugata le lacrime e aveva cercato di ricomporsi, sapeva che il capo Johnson era lì fuori.
Il capo Johnson capì che Sharon non sarebbe uscita, così ad alta voce confermò che il tenente Flynn era uscito e anche lei si sarebbe allontanata dal bagno. Quando sentì chiudere la porta, Sharon riprese il fiato e uscì dal bagno e cercò di sistemarsi. Aveva una faccia sconvolta e non se la sentiva di stare in ufficio, decise di prendere le sue cose e di tornare a casa. Dopo aver preso la sua borsa al FID, si recò al parcheggio, dove vicino alla sua macchina trovò il tenente Flynn ad aspettarla.
Quando i loro occhi si incrociarono, Sharon non sapeva se piangere o essere ancora arrabbiata, in fondo, anche lei era in difetto. Era cominciato tutto quanto per una stupida scommessa e adesso che aveva insultato Andy, non sapeva più come comportarsi. Decise di fare finta di niente, era confusa e arrabbiata, voleva solo andare a casa a piangere.
“Lascia che ti spieghi … ti prego Sharon …”
Sharon lo guardò, non riusciva a dire nulla, le parole erano bloccate in gola, scosse la testa, sperando che Andy potesse lasciarla in pace, invece era lì, davanti a lei e perché non voleva che le cose finissero in quel modo.
“Vattene Andy, vattene …” La frase fu spezzata dalle lacrime, che copiose scendevano dal suo viso. Andy rimase immobile, aveva il cuore infranto, vedere Sharon in lacrime lo lasciava sgomento. Non riuscì a dire nulla e Sharon ne approfittò, entrò in macchina e andò via. Andy rimase a guardarla andare via, era senza parole. Smarrito e deluso, rientrò alla Crimini Maggiori, aveva la faccia sconvolta.
“Tutto a posto Flynn?” Provenza si stava preoccupando, lo sguardo dell’amico era sconvolto.
Flynn fece un cenno con il capo, raccolse le sue cose: “Vado a casa, puoi avvisare tu il capo Johnson. Grazie.” Non lasciò il tempo a Provenza di rispondere ed era già agli ascensori.
Quando il capo Johnson tornò in ufficio, sperava di trovare i due idioti, invece Tao raccontò quanto accaduto e Provenza confermò che Flynn era andato a casa, perché era sconvolto. Il capo Johnson capì che la situazione stava sfuggendo di mano, ma per ora era meglio far calmare gli animi. Decise di lasciar andare la squadra, il giorno dopo avrebbero affrontato meglio tutta la situazione.
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Continua …
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