Cap.4
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Il giorno dopo, il capo Johnson era particolarmente nervosa, perché il capo Pope le aveva detto che l’avvocato Goldman voleva fare causa alla Crimini Maggiori. L’aria era tesa, Provenza ordinò alla squadra di riguardare i casi che avevano in sospeso e continuava ad entrare ed uscire dall’ufficio del capo Johnson. Poi mandò Flynn a far firmare dei rapporti al capitano Raydor al FID e Flynn colse la palla al balzo. Salì al FID e attese che Sharon si liberasse da una telefonata, che sembrava non finire più.
In sala d’attesa, il sergente Eliot lo fissava, gli aveva detto di lasciare i rapporti, ma Flynn non ci stava, voleva vederla, voleva rivedere il sorriso di Sharon. Quando finalmente si liberò, il capitano Raydor aprì la porta dell’ufficio e accolse con un raggiante sorriso il tenente Flynn, che imbarazzato da quella accoglienza, sorrise in modo buffo.
Entrarono e Flynn mostrò i rapporti da firmare e farne copia. Sollevò le spalle, spostando la testa di lato e le mormorò che era bellissima, quasi per non farsi sentire dal sergente Eliot.
Il capitano Raydor firmò i rapporti, era nervosa, si sentiva osservata da Andy, sentiva i suoi occhi, che non l’avevano lasciata un momento, da quando era entrato in ufficio.
Porse i rapporti firmati e le dita si sfiorarono, fremettero entrambi al tocco inaspettato, rimasero immobili, come folgorati dalla passione. Il tenente Flynn balbettò qualcosa e sorrise, rimase paralizzato. Doveva tornare alla Crimini Maggiori, altrimenti lo avrebbero dato per disperso. Fece per uscire e si girò per guardarla ancora una volta: era splendida nel completo di giacca e pantalone nero gessato fine e la camicetta bianca. Sharon notò che la camicia di Andy era bianca come la sua, lo fece notare. Andy sorrise imbambolato, si guardò e la fissò, non riusciva a smettere di guardarla: era una splendida visione!
Sharon diede un colpo di tosse, era meglio se fosse tornato alla Crimini Maggiori in fretta e aggiunse che sarebbe arrivata più tardi, dopo aver sbrigato alcune pratiche del FID. Andy sorrise e la salutò con la mano e uscì.
Quando il tenente Flynn tornò alla Crimini Maggiori, Provenza fece notare che era stato via tantissimo tempo e si chiedeva quale fosse il motivo. Flynn rispose che il capitano Raydor era impegnata in una telefonata che si era prolungata oltre il dovuto, ma per evitare cause milionarie al Dipartimento, si poteva aspettare anche un poco di tempo.
Dopo un paio di ore, Sharon scese alla Crimini Maggiori e chiese di essere aggiornata sui casi, il capo Johnson che era già nervosa, decise di mandarla in archivio insieme al tenente Flynn per una ricerca, per trovare delle corrispondenze con il caso che stavano riguardando.
Entrambi andarono in archivio, sembravano irritati da quel compito, che il capo Johnson aveva affidato loro, ma quando entrarono in ascensore, sorrisero entrambi e si rilassarono.
L’archivio del Dipartimento doveva diventare telematico, nel frattempo, per cercare pratiche e documenti, occorreva recarsi di persona in archivio ed effettuare la ricerca in modo manuale.
Mentre scendevano in archivio, Sharon e Andy parlarono dei loro hobbies e scoprirono che erano entrambi tifosi dei Dodgers. Andy andava allo stadio e gli sarebbe piaciuto andarci una volta con Sharon. Lei sorrise, per quell’invito così velato, le sarebbe piaciuto andare allo stadio con Andy, eccome! Più parlavano insieme, più scoprivano quante cose avevano in comune e che avrebbero potuto fare insieme. Sharon era contenta di lavorare con Andy, perché non la giudicava e non la trattava con sufficienza, la rispettava come ogni altro ufficiale di polizia.
Andy era felice di poter lavorare con Sharon, era sempre dolce e carina e non gridava come Provenza, sbraitando ordini a tutti. Decisero di darsi del tu, quando erano da soli, ma in presenza di altri, era meglio rispettare i ranghi. Cominciarono la ricerca, sembrava una cosa semplice e invece si rivelò più complicato di quanto immaginassero, perché i documenti non erano, dove dovevano essere.
Andy si tolse la giacca e anche Sharon, rimasero entrambi in camicia. Si vedevano le forme sia dell’uno che dell’altro sotto la camicia, erano entrambe bianche! Andy la squadrò, era molto attraente. Sharon buttò un paio di occhiate ad Andy, era così sexy!
Si chinarono per cercare negli scaffali a terra e poi Andy salì sulla scala per portare a terra un paio di scatoloni. Cercarono negli scatoloni, scartabellarono fogli su fogli, cartellette e blocchi. Sharon salì sulla scala per prendere uno scatolone, che sembrava vuoto e leggero, lo prese, ma quando fu sulla scala, il peso dello scatolone si fece sentire e perse l’equilibrio, scese il gradino della scala e si ritrovò addosso ad Andy, che se la vide davanti e le loro labbra si sfiorarono leggermente.
Rimase tra le braccia di Andy Flynn, che l’aveva presa al volo, abbracciandola e stringendola a sé.
Aveva lasciato lo scatolone, che era caduto per terra, facendo un gran rumore, ma entrambi erano con lo sguardo fisso l’uno con l’altro, imbarazzati. Nella presa, Andy si era sporto e le sue labbra avevano sfiorato quelle di Sharon. Era stato solo un attimo fuggente, un secondo nell’universo, che sembrava fosse durato un’eternità.
Andy diede un colpo di tosse e riprese fiato, sorrise, la prese e la appoggiò a terra, sentiva il respiro irregolare, il corpo che fremeva, erano vicini l’uno all’altro, eccitati e imbarazzati. Si avvicinarono ancora con il viso, con le labbra, quasi a sfiorarsi un’altra volta, era come un’attrazione a cui non potevano e non riuscivano a fare a meno.
Sentirono i respiri, i cuori battere all’impazzata … fu un momento che sembrò durare un’eternità: due occhi verde giada che fissavano due occhi marroni, due labbra carnose che desideravano due labbra vogliose di un bacio. Andy cercò di dire qualcosa, che rimase in gola. Sharon sorrise e si morse il labbro, era imbarazzata, cercò di farfugliare qualcosa, ma non riuscì a dire nulla.
Andy si allontanò leggermente, pose una distanza e riprese il fiato, uscendo dall’apnea, la rimise per terra e sorrise.
“Stavi per cadere … Solo per questo … mi sono permesso …” Mormorò balbettando emozionato.
“Grazie Andy.” Sharon era rossa in volto “Ho perso l’equilibrio … meno male … che c’eri tu, altrimenti … sarei caduta per terra …” Sharon cercò di risistemarsi la camicetta, che nella presa si era sgualcita.
“Di niente.” Andy si sistemò la camicia e riprese a respirare.
“Fa caldo qui dentro, non trovi?” Sharon aveva il volto arrossato e il cuore che batteva a mille. I loro corpi sembravano attratti l’uno dall’altro. Andy la guardò con desiderio, essere così vicini era una situazione pericolosa, sentiva l’attrazione che aveva per quella donna e non si spiegava il perché. Deglutì e sorrise imbarazzato
“Sì, fa un po’ caldo. Vado a prendere una bottiglietta di acqua ai distributori …” Andy doveva riprendere fiato, doveva riprendere a respirare regolarmente o gli sarebbe venuto un infarto. Corse ai distributori, rimase un momento a fissare la macchinetta, si leccò le labbra, che avevano sfiorato le labbra di Sharon, gli sembrava di avere il sapore di lei. Scosse la testa, prese una bottiglietta di acqua, aveva gli spiccioli solo per una bottiglietta, la prese e tornò in archivio. Intanto Sharon si era sistemata la camicetta e aveva sospirato, riprendendo fiato. La vicinanza di Andy l’aveva accaldata, o meglio il tocco del suo corpo l’aveva fatta fremere, non capiva come fosse successo, perché il suo corpo aveva risposto in quel modo strano all’abbraccio di Andy. Si sfiorò le labbra, le sembrava di avere il sapore di Andy sulle labbra, sorrise imbarazzata e pensò di essere una stupida.
Quando Andy tornò, si scusò per aver comprato solo una bottiglietta di acqua, non aveva abbastanza monete, sorrise imbarazzato e aprì la bottiglietta porgendola a Sharon. Lo ringraziò e prese la bottiglietta, aveva un gran sete, sembrava che l’aria si fosse seccata.
Appoggiò le labbra carnose alla bottiglietta, bevendone circa la metà, poi porse la bottiglietta ad Andy. Mentre spostava l’imboccatura della bottiglietta, dell’acqua le cadde sulla camicetta bagnandola e mettendo in evidenza il reggiseno di pizzo bianco. Dopo aver dato la bottiglietta ad Andy, Sharon si accorse di essersi bagnata e cercò di spostare l’acqua, solo che ampliò ancora di più la zona bagnata, mettendo in evidenza tutto il seno.
Andy prese la bottiglietta e bevve, cercando di non guardare, ma era impossibile non notare il pizzo bianco del reggiseno. Finì rapidamente l’acqua, quasi bevendola in un solo sorso.
“Che stupida che sono, mi sono bagnata … Accidenti!”
“Aspetta, prendi il mio fazzoletto …” Andy le porse il fazzoletto per asciugarsi. Sharon lo prese e cercò di asciugarsi meglio che potesse. Andy la guardava, si morse il labbro, era sexy da morire, avrebbe voluto morire e toccare quei seni morbidi e gonfi. Sharon intanto cercava di asciugarsi, aveva combinato un disastro con l’acqua. “Speriamo si asciughi presto.”
Andy guardò l’orologio, era quasi ora di pranzo “Senti Sharon, perché non andiamo a mangiare qualcosa qui fuori, così ti si asciuga del tutto la camicetta e stacchiamo un momento, prima di rientrare alla Crimini Maggiori.”
“Sai che è una bella idea, dai, andiamo!”
Presero le giacche e andarono appena fuori dal Dipartimento di Polizia, dove trovarono un venditore ambulante di hot dog e panini vegetariani. Andy offrì il pranzo a Sharon, presero anche delle bibite fresche e si misero seduti sulle panchine e mangiare e a conversare amabilmente. Terminato il pranzo, sorrisero. Sharon ringraziò Andy per averle offerto il pranzo e disse che avrebbe contraccambiato volentieri il favore. Tornarono in archivio e terminarono il lavoro. Portarono la documentazione richiesta al capo Johnson, che ben soddisfatta congedò entrambi per il buon lavoro svolto. Uscirono dall’ufficio e guardandoli uscire, il capo Johnson notò una certa sintonia tra i due, trovò la cosa strana, scosse la testa e si concentrò nuovamente sul lavoro.
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Continua …
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