Cap. 15
159Please respect copyright.PENANAZECsKSrb5n
Provenza andò a trovare il suo amico Flynn, erano settimane che era cupo e triste. Si era preso un paio di giorni di ferie, aveva detto che doveva sistemare alcune cose in casa. Provenza era preoccupato.
La situazione con il capitano Raydor era in stallo, ma si vedeva che entrambi soffrivano da morire. Decise di fargli un poco di compagnia e sperare di risollevarlo di morale. Quando aprì la porta, trovò Andy che stava mettendo a posto alcune cose, entrò e andò a sedersi in soggiorno. Flynn lo seguì, sembrava un cane bastonato, c’erano parecchia roba in giro, vestiti, libri, cd.
“Speravo volessi vedere dello sport insieme, guarda cosa mi sono portato …” Provenza mostrò delle birre e un paio di soda.
“Certo Provenza, prendo la soda e beviamo qualcosa insieme.” Flynn si lasciò cadere sul divano accanto a Provenza e sorseggiò la bevanda. La tv stava trasmettendo lo sport, ma nessuno dei due lo stava guardando, Provenza sorseggiò la birra “Ne vuoi parlare?”
“Di che cosa?”
“Cosa stai combinando? Non riprenderai a bere, vero?”
“Provenza, sto sistemando delle cose che avevo in giro, alcune le sto mettendo via, altre credo che le butterò.”
“In quella borsa cosa c’è?” Provenza indicò una borsa, che apparteneva sicuramente ad una donna. Flynn rimase in silenzio, sorseggiò la soda e si alzò. Mise a posto una serie di libri.
“Sono cose di Sharon?”
“Cosa te lo fa pensare?”
“Flynn …”
“Cosa Provenza? Cosa vuoi che ti dica?! Ci siamo lasciati, ok! Sarai contento, almeno tu. Perché io non lo sono!” Prese i libri che aveva in mano e li buttò per terra, era arrabbiato. Silenzio.
“Pensavo che mettendo via le sue cose, potessi dimenticare, invece non è così.”
“Perché non vi parlate, da soli e vi chiarite? State soffrendo entrambi …”
“Non sto soffrendo, sono arrabbiato, perché pensavo che mi amasse, invece ha scommesso che …” Raccolse i libri per terra, li sistemò negli scatoloni e si mise a sistemare altre cose che aveva sul tavolo. “Grazie per il consiglio Provenza ... Inoltre è anche colpa tua, tutta questa situazione … la scommessa … fino a qualche mese fa, non sapevo neanche chi fosse Sharon Raydor … invece adesso …” Provenza guardava il suo amico parlare da solo, sgranò gli occhi, sembrava un pazzo che stava tenendo un monologo. Flynn uscì dalla camera e rientrò e gettò a Provenza 5 dollari. “Ecco tieni, i tuoi maledetti 5 dollari, hai vinto, sei contento?!”
“Flynn …”
“Hai vinto la scommessa, così almeno tu sarai contento! Maledizione!” Silenzio. “Tu hai vinto e io ho perso …” Silenzio. “Ho perso …”
Provenza si rese conto che la situazione era ben più grave di quanto immaginasse. Era preoccupato e le cose non stavano migliorando, anzi. Scosse la testa “Senti Andy, perché non andiamo a fare in giro insieme, esci e ti svaghi un poco, hai bisogno di prendere una boccata d’aria, di fare altro, da quanto tempo sei qui, chiuso in casa a rimuginare?”
Flynn lo guardò, i suoi occhi brillavano di lacrime di rimpianto, il volto era triste e malinconico.
“Vorrei poter …Non riesco a dimenticarla …” Si sedette al tavolo e appoggiò la testa tra le mani “Non riesco a dimenticarla …”
/
Il giorno seguente, il tenente Provenza andò in Centrale e si recò direttamente al FID. Il sergente Eliot lo guardò stranito, si chiedeva cosa facesse al FID, non era nell’elenco degli ufficiali che si dovevano presentare quel giorno. Il capitano Raydor non era arrivata.
Seduto in una delle sedie prima dell’ufficio del capitano, c’era il tenente Burrow, della Furti e Rapine, che guardò Provenza perplesso.
Provenza sospirò, si sedette e aspettò, dopo una decina di minuti arrivò il capitano Raydor, che quando lo vide, si fermò e rimase senza parole. Il tenente Burrow si alzò e si presentò, il capitano Raydor lo squadrò e gli disse di entrare nel suo ufficio e aspettare, sarebbe arrivata a momenti.
“Aspetto qui capitano, finisca pure il suo lavoro.” Disse Provenza, accomodandosi sulla sedia. Dopo una buona mezzora il tenente Burrow uscì dall’ufficio del capitano Raydor, sbattendo la porta. Provenza capì che avevano finito, si alzò ed entrò. Si accomodò davanti alla scrivania della donna e le chiese se la scommessa fosse ancora valida, oppure se anche lei avesse perso la scommessa.
Sharon abbozzò un mezzo sorriso e scosse la testa, capì come Andy aveva capito della scommessa. Disse a Provenza se fosse soddisfatto di averla messa in difficoltà e che si arrendeva agli eventi. Alzò le braccia in segno di resa, questa volta era stata battuta.
Provenza abbozzò un mezzo sorriso “Voglio solo che Andy sia felice, se deve esserlo insieme a lei, non sono d’accordo … però… me ne farò una ragione.” Chiese l’ammontare della scommessa, per curiosità. Sharon sorrise abbassando lo sguardo, disse che la borsa di Gucci, oggetto della scommessa valeva almeno di mille dollari. Rimasero in silenzio.
“Come sta Andy?”
“Perché non lo chiede a lui?”
“Non risponde alle mie chiamate e ai messaggi. Ne deduco che non voglia parlare con me. Parliamo solo al lavoro e di lavoro. Fine. Quindi, tenente Provenza come sta Andy?”
“Come vuole che stia, sta male. Siete due idioti! State male entrambi e non state facendo nulla per salvare la vostra relazione.” Scosse la testa e mormorò “Idioti!”
“Grazie.”
Provenza si alzò, fece un cenno di saluto con il capo e tornò alla Crimini Maggiori. La situazione stava sfuggendo di mano, doveva pensare a qualcosa per risolvere questa intricata matassa. “Idioti! Idioti! Idioti!” Borbottò tra sé, si sedette alla scrivania contrariato, neanche le parole crociate riuscivano a rilassarlo, in fondo si sentiva in colpa per tutta la situazione e sperava solo che non peggiorasse ulteriormente.
/
Il giorno seguente alla Crimini Maggiori, quando il capitano Raydor entrò, salutò con un generico buongiorno tutta squadra e attese gli ordini del capo Johnson, che non era arrivata. Rimase in disparte appoggiata ad una scrivania. Il tenente Flynn entrò alla Crimini Maggiori, salutò la squadra e andò alla sua scrivania. Aveva degnato appena di uno sguardo Sharon, ma aveva notato quanto fosse bellissima, nel completo di giacca e gonna blu marine e la camicetta bianca. Lei aveva appena girato la faccia, uno sguardo fuggevole, nulla di più. Però lo aveva squadrato e aveva visto quanto era elegante e sexy nel suo completo blu con camicia bianca e bretelle e cravatta abbinate, entrambe blu: quanto era sexy!
Arrivato il capo Johnson, entrò in ufficio e decise gli ordini per la giornata: dovevano concludere degli interrogatori e controllare i verbali. Divise i compiti tra i membri della Crimini Maggiori e disse al tenente Flynn di lavorare con il capitano Raydor ai verbali. Il tenente Flynn era contrariato, ma ubbidì agli ordini. Sul lavoro era impeccabile e professionale e lo stesso il capitano Raydor, tra loro c’era un gelo da far rabbrividire chiunque, ma gli ordini, erano ordini.
Nel pomeriggio presero un caso e andarono tutti sulla scena del crimine. Provenza dette gli ordini alla squadra, che cominciò con i rilievi e le foto. Anche il capitano Raydor era sulla scena e stava lavorando con Sanchez, che le chiese se stesse bene, fino a quel momento aveva detto solo qualche parola. Sharon sorrise al detective, lo rassicurò e lo ringraziò e disse che era meglio tornare al lavoro.
A fine giornata il capo Johnson lasciò andare la squadra, stavano concludendo un caso e stavano lavorando ad un altro caso. Il lavoro andava avanti, ma si vedeva benissimo che tra il capitano Raydor e il tenente Flynn c’era il gelo. Parlavano il minimo indispensabile e quando erano l’uno vicino all’altro, l’atmosfera si faceva pesante, si sentiva la tensione che c’era tra i due e la difficoltà del mancato chiarimento. Parlavano di lavoro, in modo professionale e distaccato.
Una mattina Flynn era con Provenza e stavano andando in sala relax, quando entrarono, videro che c’era il capitano Raydor, che stava facendo il thè. Flynn esitò ad entrare, disse che preferiva una boccata d’aria e che sarebbe tornato più tardi. Provenza entrò, sapeva che per la donna la situazione non era delle più semplici, si sedette e attese che finisse di farsi il thè. Quando terminò, il capitano Raydor fece per andare via, ma Provenza le domandò: “Per quanto tempo volete andare avanti in questo modo?”
“Scusi tenente …” Sharon si voltò, stupita da quelle parole.
“Sa benissimo di cosa sto parlando, capitano.”
“Purtroppo il tenente Flynn parla con me solo di lavoro. Ho cercato di chiarire alcune cose, ma non ne ho avuto l’opportunità. Se non mi vuole ascoltare, non posso certo obbligarlo.”
“Lo sa capitano, che siete due idioti e vi state facendo solo del male?”
Sharon abbassò lo sguardo “Si vede che le cose dovevano andare così … se mi vuole scusare, tenente.” Sospirò e uscì dalla sala relax, prima di scoppiare a piangere davanti a lui. Ritornò al FID, per riprendere fiato, ormai sempre più spesso Sharon rientrava nel suo ufficio al FID per rimanere il meno possibile alla Crimini Maggiori.
159Please respect copyright.PENANAhs3GlL8wKY
159Please respect copyright.PENANA31p87Hy8cy
Continua …
ns 15.158.61.8da2