Cap.9
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Il capitano Raydor, disse al capo Johnson che si sarebbe occupata di Frank, il cane di Liz, l’ex moglie di Provenza. Avrebbe aspettato che il cane restituisse il guanto che aveva ingerito, unica prova per chiudere il caso. Il tenente Flynn si alzò e avrebbe aiutato il capitano Raydor, così entrambi si ritrovarono a passeggiare con Frank intorno al Dipartimento. Fecero una passeggiata e Sharon si fece raccontare da Andy come si era svolta la rapina. Si sedettero su una panchina, Frank era sdraiato a terra, non ne voleva sapere di restituire il guanto. Andy propose a Sharon di prendere un gelato, in attesa che Frank volesse “liberarsi”.
Sorrisero entrambi e con i loro gelati, passeggiarono ancora chiacchierando amabilmente, finchè Frank non tirò verso un prato e si liberò. Flynn prese i guanti e la busta per raccogliere le prove e rientrarono al Dipartimento. In bagno liberarono il guanto e lo consegnarono al capo Johnson, che ringraziò Sharon per il lavoro svolto. Sharon sorrise e rientrò al FID, felice di aver accontentato il capo Johnson, dopo qualche minuto vide arrivare il tenente Flynn, con dei verbali da firmare e un sorriso sul viso.
“Si accomodi tenente, prego.”
“Grazie capitano, ecco i suoi verbali.” Si sedette sulla sedia difronte alla scrivania. Sharon non si sedette, andò davanti ad Andy e si appoggiò alla scrivania, mise le braccia conserte e inclinò la testa. Il sorriso era sparito. “Adesso voglio la verità tenente.” Era in modalità Darth Raydor. Flynn si mosse leggermente sulla sedia, si sentiva in trappola. Era imbarazzato, sapeva che aveva combinato un bel casino con Provenza e sapeva, che il capo Johnson era furioso con entrambi.
“Lo so, abbiamo fatto una cretinata, però credimi, non ci siamo accorti di nulla, sembrava tutto regolare, tutto normale.”
“Della rapina so come è andata la storia, quindi discorso chiudo. Voglio sapere se hai flirtato con quella ragazza?”
“Io? Sharon, cosa stai pensando?” Cercò di scusarsi “C’erano dei rumori, per questo pensavamo che ci fossero dei lavori e poi la ragazza è stata molto professionale, era tranquilla, sorridente.”
“Non hai fatto il cretino?” Nella voce c’era una punta di gelosia.
“Dai Sharon, secondo te faccio il cretino con la prima ragazza che mi piazza davanti?”
“Da quello che dice Provenza sembra di sì! Si stava vantando con i ragazzi della squadra e ha raccontato dei particolari che non mi sono piaciuti …”
“Non è successo nulla … devi credermi!”
“Andy …”
“Ok, aveva dei begli occhi, delle belle labbra e … e un seno così!” Fece il segno di un seno prorompente. “Ho solo guardato, non potevo non guardare, me le ha messe lì, in bella mostra!” Andy era disperato, sapeva che si era infilato in un bel guaio. Silenzio.
“Ho pensato che magari … avessi frainteso le tue intenzioni ... Forse era importante solo per me.” Sharon abbassò lo sguardo “So che sei uno sciupafemmine e magari sono stata solo la distrazione di un momento …”
“Cosa stai dicendo? Non sarai mica gelosa?! Quella ragazza non era niente per me, credimi. Sono sincero.” La fissò con due occhi da cucciolo smarrito.
“Pensavo di aver capito male …”
“Cosa dici, Sharon, io ti amo.”
“Sei stato poco professionale.” Puntò il dito contro Andy. “Non le voglio sentire più certe cose, siamo d’accordo tenente?!” Doveva sapere che c’era solo lei, nessun’altra.
“Sì Sharon. Però gli occhi sono fatti per guardare … credimi non c’è stato nulla.” Si guardò intorno ed abbassò la voce “Sei solo tu, solo tu quella che voglio e desidero.” Le toccò le gambe e l’avvicinò a sé.
“Traditore …” Sharon abbracciò la testa di Andy, fingendo di essere arrabbiata. Era gelosa e Andy lo aveva capito, così l’abbracciò sui fianchi e le palpò il fondoschiena, scendendo e risalendo da sotto la gonna. Sharon fremette al tocco, lo strinse a sé, baciandogli il capo e scompigliando i capelli sale e pepe. Andy si alzò e l’abbracciò, baciandola con passione e impeto, la prese e la fece sedere sulla scrivania, continuando a baciarla, mentre le mani scendevano verso la camicetta.
“Andy …” Ansimò “Ti prego …” Cercò di liberarsi dalla presa, ma non era molto convinta, lo voleva e voleva i suoi baci. Era confusa, arrabbiata e gelosa. Lo voleva solo per lei, non voleva che guardasse qualcun'altra. “Devi volere solo me …” Disse Sharon prendendo il viso di Andy e fissandolo negli occhi “Sei solo mio!” Avvicinò il viso di Andy e lo baciò duro, c’era lei e solo lei!
/
Sharon sapeva, che quella sera a cena con Gavin avrebbero parlato della scommessa e infatti, dopo una serie di argomenti, Gavin andò diritto al discorso “Allora, come sta procedendo il raggiungimento della scommessa?” Silenzio. “Sharon?”
“Senti Gavin, mi serve altro tempo.” Disse abbassando lo sguardo “Ammetto che questa impresa si stia rivelando più difficile del previsto, quindi ho bisogno di ancora un po’ di tempo. Ci sto lavorando.” Cercò di essere il più credibile possibile. Non voleva mentire al suo amico Gavin, però era ancora confusa dal suo rapporto con Andy, non voleva perderlo, sembrava come ammettere il fatto che Andy gli piacesse e che fosse solo a causa della scommessa. Invece non era così, aveva scoperto che Andy Flynn era una persona che gli piaceva molto e con il quale avevano tante cose in comune. Le piaceva trascorrere del tempo insieme, lo ammetteva, le piaceva fare sesso, però non era solo sesso, era qualcosa di più, anche se aveva paura ad ammetterlo.
“Tesoro, prenditi tutto il tempo che vuoi. Il vecchio Gavin è paziente. Aspetterò e vincerò.”
“Lo vedremo. Intanto lasciami tranquilla e lasciami lavorare il bel tenente.” Sorrise cercando di essere convincente.
“Sono contento di sentirtelo dire. So che alla Crimini Maggiori, ti adorano.” Lo sguardo di Gavin era beffardo.
“Simpatico.” Fece una smorfia.
“Vedrai che anche alla Crimini Maggiori ti sapranno apprezzare, dagli un po’ di tempo.”
“Lo dice anche il tenente Flynn …”
“Bene, siamo sulla stessa linea d’onda …”
Continuarono la cena, Sharon ogni tanto lanciava qualche occhiata a Gavin, che la guardava e sorrideva compiaciuto, sapeva che la sua amica stava frequentando il bel tenente testa calda e se lo aveva capito lui, probabilmente anche alla Crimini Maggiori, qualcuno si era fatto più di una domanda.
Sharon sapeva bene che si era infilata in un bel guaio di nome Andy Flynn. Non aveva mentito al suo amico Gavin, aveva detto una mezza verità, perché non voleva ammettere che aveva ragione, gli piaceva il tenente della Crimini Maggiori. Aveva riscoperto una nuova giovinezza, anzi una nuova adolescenza, le sembrava di essere ancora al college e di morire dietro il più bello della scuola. Sharon non si spiegava il perché, ma il suo corpo appena aveva vicino quello di Andy, cominciava a bruciare, ardere di desiderio. Era parecchio tempo che non sentiva di amare e di essere amata in quel modo. Andy Flynn la faceva sentire unica, desiderabile e ne era felice.
Adesso si chiedeva come potesse uscire da questo guaio, come potesse dire ad Andy che tutto era cominciato per scherzo, per una scommessa, ma poi era rimasta vittima della sua stessa arroganza. Doveva ammettere, che non sarebbe stato facile spiegare ad Andy la storia della scommessa e sperava solo, che lui potesse capire e andar oltre.
/
Quella sera Andy sapeva che Sharon, era a cena con il suo amico Gavin, così ne aveva approfittato per invitare Provenza a vedere un poco di sport insieme, nelle ultime settimane aveva rifiutato ogni invito, perché impegnato con Sharon. Provenza non lo sapeva, anche se sospettava che ci fosse più di una donna, che girava intorno ad Andy, di certo non poteva andare tutte le sere ai suoi incontri AA. Provenza non era dispiaciuto, sapeva che l’amico era uno sciupafemmine e ogni tanto ne presentava qualcuna anche a lui, così non si era insospettito più del dovuto, ma aveva aspettato, Provenza sapeva aspettare. Andy sapeva che prima o poi Provenza avrebbe ripreso il discorso della scommessa. Nelle uscite precedenti aveva glissato il discorso, ma sapeva che Provenza non avrebbe perso altro tempo.
“Perché non lo ammetti, hai perso la scommessa.”
“Non ho perso la scommessa, dico solo che ho bisogno di un po’ di tempo. Ammetto che questa impresa si sia rivelata più difficile del previsto e quindi ho bisogno di ancora un po’ di tempo, ci sto lavorando.” Rispose quasi indispettito, il discorso lo rendeva nervoso. Provenza capì subito che il discorso irritava l’amico e gli fu ancora addosso “Sarà, però secondo me, non lo vuoi ammettere.”
“Non avevamo stabilito una data di scadenza. Inoltre il capitano Raydor si è rivelata una donna molto complicata, insomma, lo vedi anche tu che spesso mi sta addosso e mi provoca.”
“Da come vi guardate non sembrate cane e gatto ...” Disse Provenza e Flynn sgranò gli occhi, aveva il terrore che l’amico avesse capito della relazione tra lui e Sharon, era senza fiato, pronto a negare anche l’evidenza
“… però quando aprite bocca, siete l’uno l’antitesi dell’altro.” Concluse Provenza sorseggiando la birra. Flynn riprese a respirare, era rimasto in apnea, il cuore gli batteva ancora a mille, aveva paura che Provenza scoprisse la loro relazione. Andy sapeva bene che si era infilato in un bel guaio di nome Sharon Raydor. Aveva mentito a Provenza, o meglio aveva detto una mezza verità, perché non voleva ammettere che aveva ragione, gli piaceva il capitano Raydor del FID e non ne voleva fare più a meno.
Aveva riscoperto una donna diversa dalle altre, una donna indipendente, intrigante, sexy e intelligente. Lo faceva ridere, Sharon aveva un gran senso dell’umorismo ed era molto ironica.
Non si spiegava il perché, ma quando il suo corpo era vicino quello di Sharon, cominciava a bruciare, ardere di desiderio. Gli piaceva quel modo sexy di fare l’amore, lo stuzzicava e lo eccitava solo con uno sguardo. Adesso si chiedeva come potesse uscire da questo guaio, come potesse dire a Sharon che tutto era cominciato per una stupida scommessa, perché non voleva ammettere di essere uno stronzo arrogante. Sperava che potesse capirlo e andare oltre, non voleva perderla e avrebbe fatto di tutto per continuare la storia con Sharon Raydor.
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Continua …
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