Gioco di Squadra
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Cap. 13
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La mattina seguente, la squadra della Crimini Maggiori tornò al campo base. C’erano tutte le altre squadre del Dipartimento: le Divisioni Hyde, Hollywood, la Central …
Si ritrovarono davanti al capo John, che illustrò la parte finale del grande “gioco”. Dopo il periodo di allenamento, adesso arrivava il gioco vero e proprio, come lo chiamava lui, a cui avrebbero preso parte tutte le Divisioni del Dipartimento di Polizia. Ad ogni squadra, era stato assegnato un localizzatore e dal proprio campo base, avrebbero monitorato i tutti gli spostamenti. Lo scopo era recuperare una bandiera americana, che era stata posta in un luogo del grande parco, la prima Divisione che l’avesse trovata, avrebbe vinto il gioco.
Flynn guardò male i ragazzi di Hyde, non li sopportava. Sapeva che era un gioco, ma quei ragazzi erano proprio degli stronzi. Sperava che potesse vincere chiunque, ma non quelli di Hyde!
Il capo John illustrò le varie tappe e i mezzi dati ad ogni squadra per poter trovare il trofeo. Dopo l’ennesimo discorso motivazionale, diede inizio alla parte finale del grande gioco. Le squadre si divisero e andarono a prepararsi per iniziare la fase finale. John guardò la squadra della Crimini Maggiori, fissò Sharon e ghignò, la sua vendetta stava per compiersi.
Le varie squadre rientrarono al loro campo per ripartire alla ricerca della bandiera.
In breve tempo, il campo base fu completamente vuoto. John prese la radio e si diresse verso la cabina di regia, da dove monitorava gli spostamenti delle squadre. Si accertò che il localizzatore della Crimini Maggiori si spegnesse dopo un paio di ore e non funzionasse più, così era sicuro che si sarebbero persi in mezzo al parco. Oltre a perdere il gioco, avrebbero fatto la figuraccia di necessitare di una squadra di emergenza per recuperarli.
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“Certo che il capo John ne spara di cretinate …”
“Dai Andy …” Julio prese lo zaino e lo mise in spalla, sapeva che dovevano fare parecchia strada.
“Dimmi che ho torto? Cosa potrà dimostrare questa caccia alla bandiera? Chi è più bravo ad andare per i boschi a fare campeggio? Le unità si misurano dai risultati e dagli obiettivi.”
“Parli come un burocrate!”
“Julio, secondo te, quegli stronzi di Hyde, che non riconoscono uno spacciatore quando ce l’hanno sotto il naso, dovrebbero vincere questo stupido gioco e prendere i fondi per le attrezzature?”
“Se vincono il gioco, sai che andrà così.”
“Se vincono sono dei paraculi.”
“Li ami da morire quelli di Hyde!”
“Emy, non puoi capire …”
Julio raccontò ad Emy il motivo per cui Andy non sopportava i ragazzi di Hyde, era una vecchia storia*, però le disse di non parlarne con il tenente Provenza, perché li odiava di più. Sharon ascoltava in silenzio. Stava ripensando a come aveva giudicato la squadra, forse aveva esagerato nel giudicarli in modo negativo. Da questa esperienza aveva capito che la squadra della Crimini Maggiori era composta da persone in gamba.
Spesso li aveva giudicati male, per la negligenza nel compilare qualche modulo in più, forse avevano bisogno di una guida e di maggiore responsabilizzazione. Anche il tenente Provenza si era dimostrato un vero capo e trascinatore del gruppo, i ragazzi lo rispettavano e lui si prendeva cura di loro. Erano una buona squadra, Sharon pensò che avrebbero meritato di vincere i fondi per gli straordinari e le attrezzature, ma sapeva che la presenza di John aveva mandato tutto a monte.
“Questa è tutta l’attrezzatura, ho cercato di dividerla in quattro per non appesantire troppo gli zaini.”
“Grazie Mike. Dai Emy, riempi il tuo zaino.”
“Arrivo Julio.”
Anche Sharon e Andy sistemarono l’attrezzatura nei rispettivi zaini e si prepararono per la fase finale. Julio faceva da guida e si incamminarono. Speravano di concludere quella missione il prima possibile. Sharon era assorta nei suoi pensieri, quando Andy le si avvicinò. Camminarono in silenzio per un poco, Andy la guardò e sorrise “Sharon, più tardi possiamo parlare?”
“Certo.”
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“Mike, ricontrolla, voglio sapere dove sono!”
“Ci riprovo tenente, ma credo che siamo tagliati fuori. Hanno il localizzatore spento.”
Adesso Provenza era seriamente preoccupato, erano in un bel guaio! Aveva perso la squadra, anche se sapeva che erano da qualche parte lì fuori. Rimase ancora a riflettere un momento.
“Tenente niente, non c’è segnale. Mi spiace, li abbiamo persi.” Mike non sapeva più che cosa fare, aveva provato di tutto, per i miracoli non era attrezzato.
“Non abbiamo perso nessuno, prepara e impacchetta tutto Mike, ci muoviamo e li andiamo a cercare, facciamo alla vecchia maniera. Partiamo dall’ultima posizione e poi vedremo. Sono partiti da quattro ore, non possono aver percorso troppi kilometri! Al diavolo tutte queste cazzate!” Provenza era risoluto, adesso si era stufato dei giochetti di John. Sì, il tenente Provenza era convinto che dietro a tutto questo ci fosse lo zampino di John e la cosa non la gradiva affatto.
“Sì tenente!” Mike cominciò a riassettare l’attrezzatura. Provenza intanto si era spostato verso le finestre e guardava fuori. Era preoccupato.
“Li troveremo tenente.”
“Certo Mike che li troveremo, se quell’idiota di Flynn prendesse il cellulare che gli ho lasciato nello zaino, forse potremmo localizzarli in un momento!” Provenza si voltò, era contrariato, le cose stavano andando nel verso sbagliato.
“Cosa ha fatto?” Mike era stupito dall’intraprendenza nel non rispettare le regole del vecchio tenente.
“Ho messo un cellulare satellitare nello zaino di Flynn, sotto il cambio, così potremmo localizzarli e sapere dove sono! Credi che mi fidassi di quel coglione di John?!” Provenza scosse la testa e uscì.
“Sempre pieno di risorse tenente …” Mike sorrise prendendo le borse, adesso era fiducioso, era sicuro, che avrebbero ritrovato i loro amici.
“Quell’idiota di Flynn, quando penserà di guardare nella borsa?”
“Forse doveva dirglielo, non crede tenente?”
“Lascia perdere Mike, lascia perdere.”
“Guarderà nello zaino, quando avrà bisogno di un asciugamano …”
“Idiota!” Mormorò tra sé il vecchio tenente. “Vai Mike, partiamo. Tanto sono lontano dal nostro campo base.”
“Sì tenente.”
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Il capo John era sulla collinetta che dava la vista sul campo base dove c’erano le casette. Stava guardando con il cannocchiale, sapeva che la prima squadra si era mossa già da tempo e sapeva che presto si sarebbero persi nel parco. Era curioso di vedere la reazione del vecchio tenente, era il più furbo di tutti, lo doveva temere di più. La squadra della Crimini Maggiori era formata da persone in gamba, non doveva sottovalutarle, ma il suo astio nei confronti di Sharon, aveva prevalso. Voleva vendicarsi di lei e della sua squadra.
Doveva pagarla e molto cara, per aver rifiutato il vecchio John, quando avrebbero perso il gioco e avrebbero dovuto mandare una squadra di ricerca, allora Sharon avrebbe meritato di fare una pessima figura con i superiori. Voleva godersi il momento, però John sapeva, che il vecchio tenente aveva molte risorse. Guardò mentre Provenza e Mike stavano per lasciare il campo, avevano realizzato che avevano perso la squadra. Adesso il gioco si faceva interessante, John si girò e rientrò verso il campo base della Divisione Hyde: li avrebbe aiutati a vincere.
/
Intanto Julio, Emy Sharon e Andy erano in cammino già da diverse ore con gli zaini in spalla, adesso la stanchezza cominciava a farsi sentire. Erano silenziosi e seguivano Julio che faceva da guida. Emy si affiancò, lasciando indietro di qualche passo Andy e Sharon.
“Questo posto è meraviglioso!”
“Sì, il parco è stupendo. Preferirei essere meno stanca, i giorni precedenti sono stati faticosi.”
“John non ci ha dato tregua, ma noi siamo più forti.” Silenzio “Senti Sharon, volevo scusarmi per la mia reazione dell’altra sera. Non ti ho ringraziato per esserti presa cura di me. Ti devo le mie scuse. Ero infuriato e sono uno stupido.”
“L’ira è cattiva consigliera, tenente.” Sharon era ancora arrabbiata con Andy, voleva che capisse che non poteva fare quello che voleva, inoltre aveva disubbidito ad un suo ordine.
“Scusa. Hai perfettamente ragione. Non mi chiami più per nome, non ci diamo del tu? Sei arrabbiata?”
“Ti ho ordinato di smettere di batterti con il capo John e per tutta risposta mi hai scansato. Questo non lo accetto tenente. Hai disobbedito ad un mio preciso ordine.” Il tono era sicuro, Sharon voleva che Andy capisse che non aveva gradito.
“Sì … ma non ci sono gradi … avevamo detto che … “Silenzio. Abbassò lo sguardo, sapeva che aveva torto. “Hai ancora ragione. Sono stato uno stupido e ti ho mancato di rispetto. Mi dispiace.”
“Credi mi abbia fatto piacere vedere te e il capo John fare a pugni? No, non è stato un bello spettacolo. Forse come donna dovrei sentirmi lusingata, due uomini si battono per me. Ma non è così. Prima di arrivare alle mani, provo in ogni modo a confrontarmi e a ragionare.”
“Ma Sharon, hai visto anche tu! Con John è impossibile ragionare, lo hai visto! Ha fatto apposta a trattarci male, ci ha vessato e insultato gratuitamente. Per non parlare della punizione, perché stavano solo ridendo. E’ solo un pallone gonfiato e un idiota! Ti metteresti a discutere con un idiota?!” Flynn si era scaldato e aveva alzato la voce, tanto che sia Emy che Julio si erano girati e li guardavano, come per chiedere se fosse tutto a posto. Andy guardò Sharon e poi gli altri compagni. “Tutto ok, ragazzi.” Alzò le mani in segno di resa “Ho fatto la figura dell’idiota, vero?!” Guardò Sharon che sorrise, gli mise una mano sulla spalla e riprese a camminare. Andy riprese il cammino, rimase indietro, aveva bisogno di rimuginare quello che aveva appena detto. Si sentiva un perfetto idiota e si stava maledicendo, perché Sharon aveva ragione. Cercò di raggiungerla e le chiese se fosse ancora arrabbiata con lui.
“Terminiamo questa missione come ha detto il tenente Provenza e prima torneremo alle nostre vite.” Sharon aumentò il passo e raggiunse Emy e si mise a parlare con lei. Andy la guardò, sapeva che era arrabbiata e ne aveva tutte le ragioni.
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Continua …
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*vedi “Il mondo tra le mie braccia 2” cap.9 Hyde
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