Gioco di Squadra
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Cap. 17
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Il giorno dopo, Provenza era in ufficio alla Crimini Maggiori, con Mike. La sera precedente avevano accompagnato i ragazzi a casa e aveva ordinato loro di rimanere a casa, si sarebbero visti nel pomeriggio. Il capitano Raydor cercò di obiettare, ma sapeva che Provenza aveva ragione, avevano bisogno di riposare e di recuperare. L’accordo era di trovarsi nel primo pomeriggio alla Crimini Maggiori e di fare il punto della situazione. Mike aveva riportato l’attrezzatura a Buzz e stavano mettendo in ordine tutto, Provenza rispondeva al telefono e cercava di riordinare le idee. Sapeva che dopo il turno, in prima serata ci sarebbe stata la premiazione ufficiale del vincitore della competizione e a seguire il banchetto a casa del capo della polizia.
A metà pomeriggio, alla Crimini Maggiori si presentarono tutti quanti, anche Julio, che zoppicava leggermente, ma stava bene. Il capitano Raydor ringraziò la squadra, erano stati in gamba. Sorrise, erano tornati a casa, un po’ malconci, ma tutti interi. Chiese a Provenza di ragguagliarla sui casi. Dopo un primo giro di informazioni, Provenza ricordò che quella sera ci sarebbe stata la cerimonia di premiazione ufficiale e a seguire il banchetto, nessuno doveva mancare.
Il capitano Raydor si chiuse in ufficio e riprese a guardare le scartoffie che erano rimaste in sospeso. Aveva una montagna di lavoro arretrato, fece una pausa, solo quando Flynn verso le cinque, le portò un thè caldo.
“Ho portato un thè caldo, capitano.”
“Grazie tenente.”
Flynn appoggiò il thè sulla scrivania e rimase in piedi, sperando di scambiare qualche parola con Sharon. Da quando era tornato a casa, non aveva fatto altro che pensare a Sharon, ai giorni trascorsi insieme e soprattutto alla sera precedente, quando lei era tra le sue braccia, si era sentito l’uomo più felice del mondo. Sorrise. Sharon non aveva perso ogni suo movimento, sorrise e quando lo vide in piedi, chiese se avesse bisogno di qualcosa, aveva parecchio lavoro da smaltire. Lo disse indicando la pigna di documenti arretrati.
“Ti lascio, adesso hai molto da fare. Quando sarai più libera, magari, berremo qualcosa insieme.” Andy si girò e uscì, era triste, sperava in qualcosa di più, ma sapeva che Sharon era il suo capitano, aveva un lavoro da svolgere e non aveva certo tempo da perdere. Tornò alla scrivania e cercò di sistemare e mettere in ordine, come avrebbe voluto fare nel suo cuore, che era in pieno tumulto.
Sharon lo guardò uscire, scosse la testa. Riprese a lavorare, aveva parecchio arretrato e sapeva che quella sera doveva partecipare alla premiazione e rivedere John. Si rimise al lavoro pur di non pensarci, prese la tazza e sorseggiò il thè, si girò e guardò Andy, pensò a quanto fosse gentile nei suoi confronti. Avrebbe voluto dirgli di fermarsi e di bere un thè insieme, ma non sarebbe stato opportuno … la sera precedente aveva pensato solo ad Andy e questo la spaventava, non riusciva a capire il perché.
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Il capo John era sul palchetto che era stato allestito nella grande sala della Centrale. Aveva dato la parola ai capi, che avevano elogiato le Sezioni del Dipartimento per aver partecipato al grande gioco di squadra che aveva contribuito a migliorare i rapporti tra colleghi. Poi il capo John prese la parola ed elogiò la sezione di Hyde, perché aveva vinto la competizione e aveva dimostrato grande capacità di organizzazione e strategia. Spese altre parole per i vincitori e tirò l’applauso, per far salire il capitano Fitzpatrick a ritirare il premio, che consisteva in un piatto commemorativo. Il vero premio erano i fondi per le attrezzature e gli straordinari.
Successivamente, cominciò a parlare dell’importanza della partecipazione, di dare il proprio contributo, che quello che contava veramente erano i rapporti tra le persone. Si stava crogiolando e intanto guardava il capitano Raydor e sorrideva soddisfatto, sapeva che le avrebbe fatto fare una brutta figura. Terminato lo sproloquio, il capo John chiese ai presenti un applauso per il capitano Sharon Raydor, perché la squadra della Crimini Maggiori era arrivata ultima. Sharon salì sul palchetto con un falso sorriso, sapeva che quella scena faceva parte della vendetta di John.
Ricevette il cucchiaio di legno, premio per gli ultimi arrivati. John le chiese di dire qualcosa, voleva metterla in imbarazzo, ma Sharon, non si perse d’animo. Ringraziò per il premio ricevuto, in fondo era sempre un premio. Disse che lo avrebbero messo in bella vista alla Crimini Maggiori, per ricordare quell’importante e fondamentale esperienza di vita che aveva permesso a lei a ai suoi uomini di migliorare i rapporti. I capi annuirono compiaciuti e partì un applauso, tanto che il capitano Raydor, alzò la mano con il cucchiaio di legno. Guardò male il capo John e tornò dai suoi uomini, che l’accolsero con soddisfazione.
John non perse un movimento del capitano e della sua squadra, avrebbe fatto di tutto per metterli in cattiva luce. Sharon era riuscita con un bel giro di parole a girare la situazione a suo vantaggio, doveva ammetterlo, era stata brava. L’aveva sottovalutata e Sharon era scesa dal palco con l’applauso dei presenti. Dopo la cerimonia di premiazione, il capo John e l’organizzazione avevano preparato un ricevimento a casa del capo della polizia, nella sua villa con giardino, dove avevano allestito un buffet.
C’era una bella atmosfera rilassata e cordiale, i colleghi dei distretti parlavano tra loro, ridendo e scherzando. Sharon si era allontanata verso le porte che davano sul giardino, per prendere una boccata d’aria, aveva in mano il cucchiaio di legno che John le aveva dato, lo guardò e sorrise, in fondo non era così male, come premio. John non l’aveva persa di vista un momento e appena aveva visto che si era allontanata ed era da sola, si fece avanti, prese in mano due flut.
“Posso complimentarmi con il capitano della Crimini Maggiori?” Si avvicinò sornione.
“John.” Sharon era stata colta di sorpresa, assorta com’era nei suoi pensieri.
“Possiamo bere insieme per festeggiare la conclusione di questa avventura?” Le porse il flut e sorrise. Sharon non voleva discutere, sorrise, prese il flut e brindò. Rimasero in silenzio per qualche secondo “Devo ammettere che sei un buon capitano. Anche se siete arrivati ultimi, meritate il mio rispetto.”
“Grazie John. Sono felice che tutto si sia concluso. Che progetti hai?”
“Bè adesso terrò una serie di corsi di autocontrollo e difesa per il Dipartimento. Credo che la reciproca collaborazione gioverà al Dipartimento e alla mia società.”
Sharon sperava che John dicesse che terminato il corso, sarebbe tornato in Accademia o spostato a qualche altro incarico. “Forse è meglio se rientriamo con tutti gli altri.”
“Sharon aspetta … Senti… vorrei chiarire e sperare che tra noi non ci siano fraintendimenti.”
“Da parte mia non ce ne sono. Conosci la mia volontà e sai come la penso riguardo noi due, quindi, direi che possiamo chiudere questa conversazione.” Sharon si sentiva a disagio e sapeva che John voleva andare a parare da altra parte. John rimase a guardare Sharon rientrare e mischiarsi alle persone presenti.
Era contrariato, quella donna non voleva proprio capire come andavano le cose. Finì di bere il suo flut e andò verso il gruppo dei ragazzi di Hyde, doveva chiedere di contraccambiare un favore.
Al ricevimento a casa del capo della polizia, la squadra della Crimini Maggiori avrebbe preferito non partecipare. Sharon si era attardata con i capi e poi aveva salutato la squadra, dicendo che era stanca e che si sarebbero visti il giorno dopo. Così andò via e Flynn la guardò triste, non era riuscito a parlarle, ma sperava che il giorno dopo, avrebbero potuto godersi la compagnia l’uno dell’altro.
Anche se non avevano tanta voglia di stare in mezzo agli altri, i ragazzi della Crimini Maggiori avevano deciso di restare ancora un poco e godersi il banchetto. Stavano parlando tra loro, quando alcuni colleghi di Hyde si avvicinarono per parlare con Flynn. Tutti sapevano che non scorreva buon sangue tra Flynn e Hyde e questa vittoria aveva inasprito gli animi.
“Allora tenente Flynn, siamo arrivati ultimi …” Il sergente Pepper cominciò a stuzzicare Flynn, che faceva finta di non sentirlo. “Com’era il detto … beati gli ultimi, che saranno sempre ultimi …”
I compagni di Pepper risero fragorosamente.
Flynn rispose educatamente facendo finta di non aver sentito nulla, si congratulò e disse che potevano godersi la vittoria. Pepper non era soddisfatto, riprese a stuzzicare Flynn. Si rivolse al sergente Corey e parlò apposta ad alta voce, perché i presenti, potessero sentirlo.
“Il capo John mi ha detto che quelli della Crimini Maggiori sono degli smidollati, non riescono neanche a saltare un muro di un metro e mezzo …”
“Che fessi! Ahahaahah!”
Emy scosse la testa, pensò che erano degli idioti, Andy li guardò male, si girò di spalle, ignorandoli e riprendendo a parlare con Julio.
Si allontanarono, ma il sergente Pepper non voleva mollare la presa. Il capo John aveva detto loro di ricambiare il favore: provocare quelli della Crimini Maggiori e in particolare il tenente Flynn.
Pepper mangiò qualche tartina e aspettò che Provenza si allontanasse e anche Julio, erano andati a prendere da bere. Intanto Andy ed Emy si erano spostati verso il tavolo degli stuzzichini. Stavano assaggiando dei tramezzini vegetali e ne stavano commentando la bontà. Pepper si avvicinò, seguito da Corey e Dumber.
“Non ti ho mai detto Corey, che il tenente Flynn della Crimini Maggiori è uno sciupafemmine?!”
“Che notizia, forse per questo non è riuscito a concludere la gara, era impegnato a correre dietro la gonnella del suo capitano …”
“Sì, certo. Il capitano ha delle gambe …uhhhhh …” Gli altri ragazzi cominciarono a ridere. Emy guardò Andy e capì che si stava scaldando, aveva chiuso le mani a pugno.
“Ma il suo capitano … come si chiama …?” Dumber fece finta di pensarci “La regina di Ghiaccio!”
“No, si chiama la strega cattiva …”
“Sarà anche la strega cattiva, ma io gli darei una bella sistemata … non se mi spiego …” Fece un movimento con il bacino e gli altri cominciarono a ridere come degli idioti. “Sai che a quella strega, le farei fare un giro sul mio bastone …”
“Ahahahahaha…..!”
“Modera il linguaggio Pepper, stai parlando del mio capitano.” Flynn si voltò e lo fissò in malo modo.
“Oh, scusa tanto, scusa tenente.” Fece un inchino, in segno di scherno “Lo so che te la stai sbattendo, dovrei essere geloso?”
“Di cosa stai parlando?! Ritira immediatamente quello che hai detto, coglione!” Andy digrignò i denti, era furioso.
“Lo sanno tutti che stai con il capitano Regina di Ghiaccio e che te la sbatti …” Pepper fissò Flynn negli occhi, fece un sorrisetto malizioso, cercava la rissa.
Emy trattenne Flynn, era pronto a colpire Pepper. Lo portò da un’altra parte e cercò di farlo calmare. Ma Pepper e gli altri non mollavano la presa, si avvicinarono ancora e spintonarono Flynn, cercando di provocarlo. Provenza intanto era tornato, aveva assistito agli spintoni che avevano dato a Flynn e cercò di calmare gli animi. Si avvicinò a Flynn e lo allontanò dal gruppo, aveva visto che aveva chiuso i pugni ed era pronto a colpire.
“Cosa hai in mente, Flynn?”
“Quegli stronzi di Hyde … ma non finisce qui ...”
“Finisce qui, datti una calmata!”
“Parli così, perché tu non c’eri, non hai sentito quello che hanno detto …” Flynn era furioso.
“Andiamo via, vieni. Datti una calmata, idiota!”
Ci fu un momento di pausa, tutti si rilassarono e continuarono a bere, chiacchierando amabilmente. Provenza riportò Flynn vicino al tavolo degli stuzzichini, sperando di offrirgli un tramezzino e di calmarlo. Pepper fissò Flynn e Provenza e capì come doveva agire. Fece un cenno a Dumber e si avvicinò al tavolo, vicino ai due tenenti. Cominciarono a parlare, finchè non alzarono la voce, per farsi sentire. Cominciarono a prendere in giro la Crimini Maggiori dicendo che era guidata da un capitano con la gonnella di ferro e li teneva in pugno. L’unico che giovava della situazione era Flynn che si sbatteva il capitano, perché avevano una relazione. Persino il vecchio Provenza aveva dato la sua benedizione a quella relazione. Pepper rimarcò che Provenza era un vecchietto che aveva perso smalto e verve, ormai era l’ombra di se stesso. Pepper si avvicinò al tavolo per appoggiare da bere e non vide che Provenza aveva allungato la gamba per farlo inciampare, nel frattempo Flynn scuoteva la testa e diceva che Pepper meritava una lezione. Pepper inciampò e sbattè contro Flynn, lanciandogli addosso il bicchiere che aveva in mano. Flynn lo interpretò come una provocazione, si lamentò della bibita che gli aveva macchiato la camicia e lo spinse più forte, Pepper perse l’equilibrio e cadde rovinosamente sul tavolo delle bevande, facendo cadere tutto per terra, facendo un gran trambusto.
“Calma Flynn, calma.” Provenza aveva assistito a tutto il movimento, prese in disparte Flynn e cercarono di defilarsi. Erano accorsi tutti quanti, Pepper era per terra, bagnato dalle bibite e il tavolo era spostato sul lato. Dumber e Corey corsero in aiuto del collega, scaldando gli animi e dicendo che quelli della Crimini Maggiori lo avevano picchiato.
Il sergente Pepper disse che il tenente Flynn era ubriaco e gli aveva messo le mani addosso. Anche Dumber e Corey confermarono che avevano visto tutto. Emy e Julio si avvicinarono e cominciarono a discutere sul fatto che quelli Hyde li avevano provocati e cominciarono a litigare.
Arrivò il capo Pope, che ordinò a tutti di smetterla e di andare a casa, il ricevimento era terminato. Il giorno dopo avrebbe parlato con il capitano Fitzpatrick e il capitano Raydor per chiarire ogni cosa.
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