Cap.6
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Il capitano Raydor stava finendo di vestirsi per andare in Centrale. Era pensierosa, quel pensiero le era rimasto in mente tutta la notte e anche adesso continuava a pensarci. Era rimasta a casa due giorni da quando era stata ferita e Andy l’aveva chiamata ogni singolo giorno per assicurarsi che stesse bene.
Sharon ricordava i suoi occhi penetranti, che sull’ambulanza la fissavano, il gesto di mettere la giacca sopra la spalla nuda per coprire l’imbarazzo, l’attesa del dottore che lo rassicurasse sulle sue condizioni. Andy aveva insistito ad accompagnarla a casa, l’aveva vista in abiti comodi, avevano bevuto insieme un thè, sorridendo imbarazzati. Chi era veramente Andy Flynn? Cosa stava succedendo?
Non si riconosceva più, si chiedeva dove fosse finita la Sharon Raydor integerrima e diligente, ligia alle regole e rispettosa dei ranghi. Era sorpresa dal suo atteggiamento, dalle reazioni inaspettate. Era cominciato tutto per una stupida scommessa! Era convinta che avrebbe potuto far cadere Andy Flynn ai suoi piedi e portarlo a letto a piacimento, invece l’orgoglio e la superbia le avevano giocato un brutto scherzo: era lei, che era caduta ai piedi di Andy Flynn!
Era sorpresa da questo pensiero e ne aveva paura, cosa le era successo, o meglio cosa le aveva fatto quell’uomo, che fino a poco tempo prima, era uno dei tanti volti sconosciuti che vedeva in Centrale. Adesso era un pensiero costante, travolgente e stupendo. Sorrise e subito tornò seria, preoccupata da quel pensiero, che era diventato sempre più invadente. Era un bel problema da risolvere, un problema di nome Andy Flynn. Però Sharon questo problema non voleva risolverlo, voleva lasciarsi travolgere dalla passione che l’aveva avvolta e inaspettatamente aveva reso la sua vita viva, intensa e piena di gioia.
Ora che stava per tornare in Centrale, alla Crimini Maggiori, non sapeva come comportarsi con Andy, sentiva che quello che era nato per caso, era diventato un legame molto più forte e intenso e dal quale non poteva più fare a meno. Andy era stato gentile, le aveva offerto un pranzo al volo. Certo era stato solo un hot dog, però in quella situazione di imbarazzo, in cui aveva la camicetta bagnata, era riuscito a trovare un modo per metterla a suo agio e trascorrere insieme una pausa pranzo. Sharon aveva pensato di ricambiare la cortesia di Andy con l’invito ad un pranzo o ad una cena. Una cosa tra amici, nulla di più, una cosa informale, spensierata, senza alcun fine. Anzi, sarebbe stata l’occasione per poter chiarire la natura amichevole della loro relazione e parlare della scommessa, che adesso non aveva più alcuna importanza.
Sarebbe stata l’occasione per lasciarsi alle spalle e cominciare tutto di nuovo insieme e magari esplorare nuova possibilità. Sharon annuì, certo, era questo che voleva e che avrebbe fatto. Finì di prepararsi e andò in Centrale.
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Il tenente Andy Flynn stava finendo di vestirsi per andare in Centrale. Era pensieroso, quel pensiero era rimasto in mente tutta la notte e anche adesso continuava a ripensarci.
Da quando Sharon era rimasta ferita nell’incidente, Andy l’aveva chiamata per assicurarsi che stesse bene. Le telefonate erano in senso di amicizia, voleva solo essere sicuro che stesse bene, le telefonate la sera per augurarle la buona notte, era per essere tranquillo. Aveva detto quelle stupide frasi, solo per farla sorridere e dimenticare quel brutto incidente. Ricordava l’imbarazzo di Sharon sull’ambulanza, per questo non aveva esitato a coprirla con la giacca.
Era rimasto in ansia in attesa del dottore, che lo rassicurasse sulle condizioni di Sharon e aveva insistito ad accompagnarla a casa, l’aveva vista in abiti comodi, avevano bevuto insieme un thè, sorridendo imbarazzati. Chi era veramente Sharon Raydor? Cosa stava succedendo?
Non si riconosceva più, si chiedeva dove fosse finito lo sciupafemmine Flynn, lo stallone italiano, l’uomo a cui le donne non sapevano dire di no, l’uomo dal fascino irresistibile.
Era sorpreso dal suo atteggiamento, dalle reazioni inaspettate. Era cominciato tutto per una stupida scommessa! Era convinto che avrebbe potuto far cadere Sharon Raydor ai suoi piedi, come qualsiasi altra donna e portarla a letto a suo piacimento, invece … la superbia e l’orgoglio avevano giocato un brutto scherzo: era caduto ai piedi di Sharon Raydor!
Era sorpreso da questo pensiero e ne aveva paura, cosa era successo, o meglio cosa le aveva fatto quella donna che fino a poco tempo prima, non sapeva neanche che esistesse! Al FID non c’era un uomo, vecchio e spiacevole? Invece c’era lei, che era diventata un’ossessione.
Sharon Raydor era un pensiero costante, travolgente e stupendo. Sorrise, giocherellando con lo stuzzicadenti e subito tornò serio, preoccupato da quel pensiero che era diventato sempre più invadente. Era un bel problema da risolvere, un problema di nome Sharon Raydor.
Le era mancata quei due giorni, doveva ammetterlo, sentiva che mancava qualcosa, o meglio gli mancava qualcuno che illuminasse la giornata.
Quel giorno in archivio, stava per morire, quella camicetta bianca, bagnata, tradiva tutte le forme. Era impazzito e per fortuna Sharon aveva accettato di andar a mangiare qualcosa insieme, fuori dalla Centrale. Era in apnea e non sapeva quanto avrebbe resistito. Era stata una dura prova per Andy e controllarsi, era stato ancora più difficile. Avrebbe voluto chiarire la natura della loro relazione e parlare della scommessa, che adesso non aveva più alcuna importanza.
Sarebbe stata l’occasione per lasciarsi alle spalle e cominciare tutto di nuovo insieme e magari esplorare nuova possibilità. Andy annuì, certo, era questo che voleva e che avrebbe fatto. Finì di prepararsi e andò in Centrale.
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Il tenente Andy Flynn non immaginava, che una stupida scommessa lo portasse a conoscere una donna così affascinante come Sharon Raydor. Fino a quella sera, quando Provenza lo aveva provocato, non sapeva neppure chi fosse. Il giorno dopo, guardandola entrare alla Crimini Maggiori, ne era rimasto folgorato. Wow, che gambe! Questo era stato il suo primo pensiero e poi tutto il resto … una donna così sexy e non l’aveva notata. Era ben vero che non finiva al FID da parecchio tempo, era rimasto ai tempi di Swanson …
Adesso che l’aveva conosciuta e si conoscevano un poco, sapeva che quella donna gli aveva trafitto il cuore. Era tornato come un adolescente al college, era eccitato al solo pensiero che avrebbe visto Sharon alla Crimini Maggiori e rideva di sé stesso, perché era così stupido e infantile. Insomma, era un tenente della squadra d’elite del Dipartimento della Polizia, cosa stava succedendo? Era spaventato di vedere quella donna e di trovarsi da solo con lei, perché sapeva che non sarebbe riuscito a trattenersi. Il suo corpo era in fiamme, ogni volta che era vicino a quella donna e la testa andava in tilt, al solo pensiero. Provenza avrebbe riso di lui, ma era maledettamente colpa di Provenza e della sua stupida scommessa.
“Sono un idiota! Idiota! Idiota!” Si disse Flynn, prendendo la tazza e andando alla scrivania, sapeva che la giornata sarebbe stata complicata e lo capì, dal ghigno di Provenza.
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Sharon Raydor era sconcertata di sé stessa, l’integerrimo capo del FID si scioglieva davanti ad un tenente della Crimini Maggiori, la squadra a cui doveva fare da balia perché insubordinati e poco rispettosi delle regole. Il capo Pope l’aveva voluta alla Crimini Maggiori e l’avvocato Baker le aveva fatto fare quella stupida scommessa, insomma, si era lasciata travolgere in una situazione senza uscita, perché adesso era pazza del tenente Flynn. Come avrebbe gestito quelle situazioni, come avrebbe potuto affrontare Andy e raccontargli della scommessa? Era un bel rebus complicato. Il capo Pope si aspettava da lei un comportamento disciplinato, per evitare al Dipartimento una causa milionaria e lei cosa faceva? Si innamorava del più indisciplinato dei tenenti del capo Johnson, che oltretutto, non aspettava altro che mandarla a lavorare insieme al tenente Flynn!
“Idiota! Sei un’idiota Sharon, idiota!” Si disse entrando alla Crimini Maggiori e sfoggiando il suo miglior sorriso, sapeva che la giornata sarebbe stata complicata.
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Continua …
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