Gioco di Squadra
139Please respect copyright.PENANAOUVUAbt3BR
Cap. 8
139Please respect copyright.PENANAuD6PTMYzoB
Il capo John sorrise, perché le sorprese non erano finite. Aveva manomesso il generatore di energia per l’acqua calda, tutta la soddisfazione sul volto di Sharon, sarebbe ben presto svanita, alla notizia di dover fare la doccia fredda. Quando Sharon e Andy si avvicinarono alle docce con il cambio, ben felici di potersi lavare, rimasero sorpresi. Videro Julio ed Emy tornare subito indietro, perchè l’acqua delle docce era fredda, sembrava non funzionasse più il generatore.
Julio cercò di ripararlo ed Emy andò a chiedere a Mike qualche utensile per aiutare Julio. Sharon e Andy era ancora stravolti e anche depressi perché l’idea di una doccia fredda, non era allettante. Avevano bisogno di una doccia calda, che li avrebbe confortati fisicamente e moralmente. Entrambi erano doloranti per la fatica, soprattutto Sharon, perché non era più abituata a fare quegli sforzi fisici. Sorrise, dicendo che non era più una recluta dell’accademia. Andy ricordò gli allenamenti all’Accademia di Polizia, ma aveva qualche anno in meno. Risero dei dolori fisici e delle prestazioni non più da ventenni. Ci fu un momento di silenzio. Andy chiese se John ci avesse provato la sera precedente, se aveva capito bene la situazione. Sharon cercò di sviare il discorso, era a disagio, non voleva parlare di quanto accaduto la sera precedente e non voleva parlare di John. Sperava fosse più professionale, ma si sbagliava, stava facendo di tutto per mettere in difficoltà sia lei, che la squadra.
Dopo una buona mezz’ora a lavorare sul generatore, Julio si arrese, il generatore era andato e le docce sarebbero state fredde, non c’era altra possibilità, almeno per quella sera. Julio e Emy si fecero coraggio e andarono a lavarsi, Sharon e Andy si guardarono perplessi, prima o poi sarebbe toccato anche a loro. Andy aveva tutta la faccia sporca di terra, era sudato e pieno di terra e fango, aveva bisogno non solo di una doccia, ma di un bagno intero! Aver sdrammatizzato la situazione aveva alleggerito l’atmosfera, ma parlare di John, aveva scocciato Sharon che si era chiusa a guscio. Dopo cinque minuti, Julio e Emy avevano finito di fare la doccia e infreddoliti stavano tornando alle loro casette, correndo per scaldarsi. Sharon si fece coraggio e andò a fare la doccia, seguita da Andy.
Decise di non lavare i capelli, lo avrebbe fatto in un secondo tempo, si buttò sotto la doccia e cercò di lavarsi il più velocemente possibile: era ghiacciata! Gridò per l’acqua fredda, non era abituata e con i muscoli doloranti, il freddo non era d’aiuto. Andy si era buttato a denti stretti sotto la doccia fredda, non era la prima doccia fredda che faceva in vita sua, ne aveva fatte altre, quando era ubriaco fradicio.
Provenza lo aveva buttato più volte sotto la doccia fredda di casa e quel ricordo non aiutava a stare meglio, anzi, lo aveva intristito. Era nervoso, si lavò velocemente, si asciugò grossolanamente e uscì correndo fuori dalle docce. Andy non si accorse che dal lato, stava arrivando Sharon. La placò facendola cadere a terra e cadendole addosso. Gli oggetti che avevano in mano caddero a terra, sparpagliandosi, l’accappatoio si aprì leggermente, facendo intravedere un seno. Sharon si coprì subito, diventando rossa per l’imbarazzo. Andy si scusò in mille modi, raccolse le cose che erano cadute di mano, le diede a Sharon e si assicurò che non si fosse fatta male. Sharon era ancora imbarazzata per l’accaduto e non riusciva a dire una parola, si strinse nell’accappatoio, scappando via per la vergogna. Andy rimase a guardarla, si sentiva in colpa, ma non lo aveva fatto apposta. Si riprese e corse nella sua casetta per vestirsi: era stato un perfetto idiota!
/
Dopo mezzogiorno, Mike andò a chiamare il resto della squadra per il pranzo. Provenza stava terminando di preparare la tavola. Arrivarono tutti, mancava solo il capitano. Presero posto, erano affamati e stanchi, avevano migliorato le prestazioni della squadra, ma la doccia fredda non aveva aiutato ad alzare il morale. Andy era stranamente silenzioso, stava ancora pensando all’incidente con Sharon e la sua mancanza, lo stava preoccupando. Stava per alzarsi, quando la vide entrare. Aveva il volto basso, era in imbarazzo. Si sedette e rimase in silenzio.
Provenza notò che c’era qualcosa che non tornava, ma ne avrebbe parlato con Flynn in un secondo tempo. Mike aveva cucinato, c’erano hamburger, patate e verdure. Per Andy aveva preparato un tortino di verdure al forno, secondo le istruzioni della moglie. Andy gradì il cibo, ringraziò Mike e cominciò a mangiare, era affamato. Anche Julio ed Amy erano silenziosi, erano stanchi il percorso era stato molto faticoso. Dopo aver pranzato, Provenza suggerì alla squadra di riposare, nel pomeriggio il capo John sarebbe tornato alla carica. Erano tutti ben contenti di andare a riposare un poco, prima di riprendere nel pomeriggio gli altri allenamenti, come li chiamava John.
Sharon si mise a lavare i piatti e Emy si offrì di aiutarla. Andy rimase a guardarla, finchè Provenza non lo prese in disparte e gli chiese il motivo di quell’atteggiamento così silenzioso. Andy disse che era stanco, tutto qui. Non voleva mettere Sharon in ulteriore imbarazzo raccontando quanto accaduto. Quando rientrarono alle rispettive casette, Andy chiamò Sharon e le chiese se potessero scambiare due parole, da soli.
“Scusa per prima, non ti ho vista, spero non ti sia fatta male.” Aveva la voce triste e dispiaciuta.
“Andy va tutto bene, non preoccuparti.”
“Non ti ho visto volevo, ti sono venuto addosso …”
“E’ tutto ok.” Sharon sorrise “Ero solo un poco imbarazzata … tutto qui. Non è successo nulla.” Sorrise ancora per rassicurare Andy, che la guardava con il volto preoccupato.
Andy vide quel sorriso e si sciolse, adesso sapeva che Sharon non era arrabbiata.
“Ora sono solo stanca, tutto qui. Non sono abituata a questi ritmi, non sono allenata.” Sorrise ancora e con la mano gli toccò la spalla. “Lasciamoci alle spalle questo piccolo incidente, non è successo niente di grave.”
“Grazie Sharon.”
“Stai tranquillo Andy. Adesso vorrei andare a riposare un poco, tra gli allenamenti e la doccia fredda, sono distrutta!”
/
“Forza squadra, oggi pomeriggio faremo una pausa dagli allenamenti e darete una pulita ai bagni, sistemerete il resto del campo e laverete tutte le verande.” Gridò il capo John soddisfatto “Voglio che questo campo sia ordinato e pulito, muoversi! Muoversi! Tra un paio di ore voglio vedere un ottimo risultato!” John si allontanò e rientrò nella roulotte. La squadra si guardò l’un l’altro, incerti sul da farsi. Era altro lavoro, erano già stanchi. Invece di dividersi in coppie, decisero di svolgere il lavoro tutti insieme.
Iniziarono a pulire il campo e poi si misero insieme a spazzare le verande e dopo le lavarono. Dopo un’oretta di lavoro, rimanevano i bagni. Sharon, Andy, Julio, Emy stavano pulendo i bagni, cantando e scherzando, sulla loro attuale situazione. Sharon non si aspettava che ci fosse un’atmosfera così leggera, nonostante la presenza del capo John, che continuava a denigrare e trattare male tutti. Eppure la squadra riusciva a trovare un motivo per scherzare, ridere e rendere persino le pulizie più leggere.
Stavano finendo di pulire il corridoio con lo spazzolone, c’era sapone ovunque, quando Sharon scivolò e cadde a terra rovinosamente. Ci fu un momento di silenzio.
“Sharon, tutto ok?” Chiese Andy titubante, si avvicinò per sincerarsi delle sue condizioni.
“Che stupida, sono scivolata come una stupida!” Rise di sé, suscitando l'ilarità di tutti.
Sharon tese la mano verso Andy, come per farsi aiutare ad alzarsi, appena si abbassò e tese la mano verso Sharon, lei lo tirò vero di sè, facendogli perdere l’equilibrio, Andy scivolò e cadde per terra.
Tutti scoppiarono a ridere, anche Andy scoppiò a ridere capendo la situazione ridicola in cui si era messo, prese lo spazzolone e lo tirò addosso a Sharon, che si bagnò, continuando a ridere. Sharon si avvicinò al secchio con dell'acqua dentro e la tirò addosso ad Andy, bagnandolo completamente, ridendo e scherzando.
Si tirarono addosso altre secchiate d’acqua l’un l’altro, Julio aveva tirato addosso agli altri il secchio con l’acqua insaponata, così si trovarono tutti a terra bagnati fradici. Risero spensierati, lasciandosi alle spalle la tensione e lo stress accumulato in quei giorni. Rimasero seduti a terra a ridere, guardandosi e ridendo come dei ragazzini felici.
Il rumore delle risate attirò l’attenzione del capo John, che stava facendo un giro di ispezione. Dopo qualche minuto arrivò, vedendo l’atmosfera così spensierata e allegra, si irritò ulteriormente. Voleva sfiancarli, demoralizzarli e invece, loro ridevano e scherzavano! Si infuriò, divenne rosso in viso, cominciò a gridare e a chiedere spiegazioni di quanto stesse accadendo. Li fece mettere in riga sull'attenti e minacciò terribili conseguenze per un fatto del genere. Si erano comportati come dei ragazzini al campo estivo, invece erano adulti, ad un corso per la formazione, una cosa molto seria!
Rimasero in silenzio, sperando che il capo John potesse smaltire l'arrabbiatura solo con un rimprovero, ma non furono così fortunati. Questa era l’occasione che John stava aspettando. Cominciò a sbraitare sull’ordine, la disciplina, il rigore. Fece loro una bella romanzina, ma non servì a placare la sua ira. Gridò ancora che avrebbero dovuto rimettere a posto tutto quanto, pulire e tirare a lucido i bagni. Minacciò che avrebbe scoperto chi avesse attuato questo piano, che aveva insinuato il desiderio di insubordinazione nella squadra. Silenzio. John era pronto ad inveire, per cercare un colpevole, o un capro espiatorio, quando Sharon fece un passo avanti. Silenzio. Tra lo stupore di tutta la squadra, Sharon non ebbe alcuna esitazione
“È solo colpa mia capo John, la squadra non c'entra nulla. Sono la responsabile.”
139Please respect copyright.PENANAKOrFuNiwfJ
139Please respect copyright.PENANA3vpdyxHht5
Continua …
ns 15.158.61.51da2