Gioco di squadra
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Cap. 30
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“Ottima gara Andy!”
“Grazie Provenza e grazie per tutto quanto. Lo apprezzo molto, anche quando mi mandi a quel paese. “abbassò lo sguardo “Sei ancora arrabbiato?”
“Flynn, sei il solito idiota! Il sergente Pepper è stato campione di atletica all’Accademia di Polizia. Contro di lui non avresti mai potuto vincere!”
“Questo dovrebbe consolarmi?”
“Smetti di piangerti addosso! E soprattutto lascia perdere il trasferimento.” Andy fissò il collega, con due occhi sgranati e sopresi “Ah … hai saputo… Ehm … Provenza ascolta, io …” Andy era in difficoltà, sapeva di essere in difetto con l’amico e non sapeva come giustificarsi.
“Sei un idiota! Pensavi che non venissi a saperlo?! Cosa aspettavi a dirmelo?! L’ho dovuto sapere da altri: un tenente della mia squadra e soprattutto un amico, vuole il trasferimento. Ti sei rimbambito del tutto?!” Era arrabbiato e ne aveva tutte le ragioni.
Flynn rimase in silenzio. Non era stato sincero, o meglio temeva la reazione che in quel momento l’amico gli stava giustamente vomitando addosso. Meritava ogni parola di rimprovero e continuava a ripetersi che era un codardo. Provenza dopo aver sbraitato e insultato Flynn per altri cinque minuti, capì che era il momento di agire. “Ok. Adesso concentrati su cose più importanti Andy! Cosa stai aspettando?”
Flynn lo guardò senza capire cosa volesse dire “Di cosa stai parlando? Non capisco ...”
“Mi hai ascoltato per almeno un momento? Oltre a dirti che sei un perfetto idiota, sto dicendo che se stare con quella donna, il nostro capitano, ti rende felice, cosa aspetti?” Lo sguardo era perplesso, Andy non si aspettava parole del genere da parte di Provenza. “Sei ancora qui a commiserarti? Lo vedono tutti che siete fatti l’uno per l’altro.”
“Hai cambiato idea?” Sorrise speranzoso.
“No. Rimango ancora fermo della mia opinione, che è anche quella più giusta: siete due idioti! “Proclamò Provenza trionfante. “Però … se ti rende felice … sono contento per te. Cosa stai aspettando? Vai!” Fece un cenno e sorrise, in fondo il vecchio tenente voleva bene sia ad Andy e da un poco di tempo anche a “quella donna”, come chiamava il capitano Raydor.
“Grazie Provenza, sei un amico.” Andy era raggiante, sorrise e corse a cercare Sharon. La benedizione di Provenza, aveva ridato entusiasmo, doveva provarci e forse aveva ragione Julio, doveva combattere per l’amore di Sharon. Dopo aver girato tra mille volti, finalmente la trovò vicino alla porta che dava sul grande giardino. Si avvicinò e le chiese di fare qualche passo insieme dove c’era meno confusione. Sharon accettò volentieri. Alcuni addetti stavano smontando gli ultimi allestimenti. Provenza andò da Julio e Emy: era soddisfatto. Qualcosa stava andando nel verso giusto. Il vecchio tenente poteva dirsi soddisfatto, si era tolto più di qualche sassetto. Provenza, Mike, Julio e Emy guardarono i due idioti camminare lungo il grande giardino all’imbrunire.
Erano contenti. Julio sorrise soddisfatto, adesso poteva riscuotere dai compagni la vincita della scommessa.
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“Prima ho visto che parlavi con John …”
“Ci siamo detti addio. Questa volta per sempre.” Sorrise.
“Uhm … Ok.” Andy la guardò perplesso.
“Sei geloso?”
“Adesso non più.” La fissò e sorrise. Quegli occhi color giada l’avevano stregato. Si allontanarono un poco, cercando un posto più tranquillo per parlare. “Perché non ricominciamo da capo?”
Sharon sorrise “Proporrei di riprendere il discorso … sai… da dove ci hanno interrotti una serie di eventi, che ci hanno solo fatto litigare.”
Andy annuì “Sharon volevo che tu sapessi che … Ti amo.” Mormorò quasi sottovoce. Silenzio.
“Lo so Andy. Lo so. E ti amo anch’io. “Abbassò lo sguardo, era imbarazzata. Rendere i suoi sentimenti così espliciti, era una cosa nuova per lei “Comunicherò a Pope e Taylor che abbiamo una relazione e non cambierà nulla nella squadra.” Sorrise. A quelle parole il cuore batteva a mille, stava per scoppiare dalla felicità. Si trattenne dall’abbracciare Sharon, sapeva che avevano gli occhi della squadra puntati su di loro.
Sharon si guardò intorno “Senti Andy, perché non andiamo a casa mia e riprendiamo quel discorso …sai … quello della sera scorsa …” Ammiccò, di morse il labbro e sorrise. Andy non se lo fece ripetere due volte, la prese per mano e aumentando il passo andarono verso la macchina. Andy l’accompagnò davanti alla porta, questa volta non sarebbe stato un gentiluomo, la desiderava come l’aria che respirava. La prese per mano, voleva che sapesse che era sua e non l’avrebbe divisa con nessun altro uomo. Cercò nella mente una serie di frasi da dire, per chiederle di entrare, ma non fece in tempo a parlare, Sharon dopo aver aperto la porta lo trascinò dentro “Al diavolo tutte le regole!”.
Andy non esitò e si lasciò condurre dentro, Sharon lo spinse contro la porta che si chiuse. Adesso erano soli, solo loro due e tutto il mondo era fuori. Si baciarono come se fosse la prima e l’ultima volta, si assaporarono e le mani cominciarono a vagare sui loro corpi sempre più ardenti di passione. Sharon si staccò per un momento e lo prese per mano “Vieni, andiamo in camera …” Il volto di Andy si illuminò “Sei sicura tesoro?”
“Sicurissima. Non sa quanto ti voglio …” La voce era carica di desiderio, questa volta non avrebbe fatto la brava ragazza, anzi lasciò che il cuore e il suo corpo dettassero le regole. Arrivanti in camera, fece sedere Andy sul letto. Gli tolse la maglietta e l’invitò a levarsi pantaloni e scarpe. Sorrise e cominciò a togliersi i vestiti lentamente. Uno spogliarello sexy, Sharon non credeva a quello che stava facendo davanti ad un uomo! Andy non perdeva un solo movimento, gli occhi fissi su di lei, una visione splendida e insperata. Sharon sorrise e si tolse maglietta e pantaloni, gettandoli dietro di lei. Rimase in intimo, si leccò le labbra e questo fece impazzire Andy “Vieni qui …” Disse con bramosia si sdraiò e invitò Sharon a sdraiarsi. Erano l’uno vicino all’altro, sentivano i loro affanni, si baciarono e dopo aver gustato Sharon, scivolò con i baci sul collo facendola fremere di passione. Slacciò il reggiseno di pizzo e lo gettò dietro a sé, palpeggiò i seni e sentì gemere di piacere Sharon. Si avvicinò ai seni e li leccò prima uno e poi l’altro. Erano duri e tutto il corpo di Sharon era in fremito, quell’uomo la faceva impazzire. Andy non perse tempo e continuò a baciarla, fino a scendere alle mutandine di pizzo. Con un gesto rapido le sfilò, lei alzò la gamba, invitandolo a raggiungere il suo centro. La sfiorò in mezzo alle gambe e sentì che era bagnata, era pronta. Le mani di Sharon intanto avevano raggiunto i boxer di Andy, che sembravano non volessero andar via. “Lascia, faccio io ….” Grugnì Andy, si sfilò i boxer e sorrise. Le aprì le gambe ed entrò d’impeto, Sharon gemette di dolore e di piacere, non si aspettava un movimento così improvviso. Si inarcò leggermente, agevolando il passaggio e si godette di momento di puro piacere. Sentire i gemiti di piacere eccitò ancora di più Andy, che accelerò le spinte. Erano una cosa sola, sentivano l’uno il battito del cuore dell’altro. I respiri sempre più veloci e affannosi.
“Sì … sì Andy …”
Lo spronò ad aumentare il ritmo e Andy diede il meglio, i gemiti erano sempre più forti, ghignò soddisfatto, finchè Sharon gridò il suo nome e raggiunse l’apice. Andy arrivò poco dopo, sfiancato si sdraiò accanto. I corpi mandidi di sudore erano l’uno accanto all’altro. Un sorriso soddisfatto sul viso di entrambi. Erano felici.
La tensione e la paura erano svaniti, le incertezze superate. Avevano capito quanto si amassero. Lo avevano realizzato solo in quel momento. Si erano persi in mille parole, atteggiamenti, fraintendimenti che li avevano allontanati. La fatica di incontrarsi e trovarsi era stata premiata, la lunga attesa era finita. Questo era il loro momento e volevano goderselo in pieno. Erano soddisfatti e felici, perché il loro gioco di squadra questa volta li aveva premiati.
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fine
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