Mi chiamo Alessio.
La vita che conducevo tutti i giorni: con la mia ragazza, i miei amici...tutto ciò sta' per scomparire, perché mi trovo all'apice di una nuova Era Oscura.
Una densa nube di polveri e zolfo sta' per oscurare i cieli di tutta la Valle D'Aosta, a quanto dicono i meteorologi, dovrebbe giungere nel giro di due ore sui cieli di Lonta, oscurando la luce del sole per parecchio tempo.
Sono le quattro del pomeriggio, e a proposito di amici è un pezzo che non vedo ne Sebastian, ne Alia.
Pazienza, è sempre stata così la mia vita: faccio un periodo in cui vedo spesso gli amici, e un altro periodo in cui sono solitario.
A momenti dovrebbe arrivare qui Sita, durante la settimana abbiamo deciso che lei si stabilirà qui da me, almeno finché il peggio non sarà passato.
Mentre nel week end lei provvedeva a portare le su cose a casa mia, io mi sono preso l'incarico di fare più scorte di cibo possibili.
I saccheggi sono cominciati in tutta Italia già da diversi giorni, quindi ho provveduto a portarmi sempre appresso un'arma, in caso di aggressione.
Purtroppo so già che il cibo non durerà in eterno, quindi, o si dovrà lasciare il proprio posto di origine per andare a cercarne dell'altro, o...In questo momento Sita suona al campanello, vado ad aprirle e la vedo stanca, con una valigia per mano.
-Passa a me, che ti do una mano.-
Le prendo quella dall'aria più pesante, e senza fare molta fatica la porto in salotto e la abbandono sul divano, seguito poi dalla mia compagna che fa la stessa cosa, lasciando quella più leggera sul divano.
-C'è dell'altro?- chiedo io, guardando fuori in direzione del mio Land Rover che le ho prestato.
-No no tutto ok.. ho finito, grazie!-risponde lei porgendomi le chiavi del veicolo.
-Meglio che vada a portarlo in garage, prima che l'arrivo della nube me lo ricopra di polvere.-
Esco di casa con le chiavi, una volta salito a bordo vedo in lontananza vasti nuvoloni foschi, avanzare lentamente e oscurare il cielo sulle zone sottostanti.
Mi affretto a portarlo in garage e, una volta chiuso il portone corro dentro casa.
Ogni fuga d'aria della casa è stata chiusa con stracci umidi, per evitare il passaggio delle polveri fini, per la legna non credo che per un po' ci saranno problemi.
-Dio mio- sento bisbigliare Sita sottovoce -E' semplicemente spaventosa!-.
La lascio stringersi a me mentre le accarezzo dolcemente i lunghi capelli lisci, guardando fuori dalla finestra la falce di Yellowstone avvicinarsi fredda e priva di vita.
-Non preoccuparti, siamo solo all'inizio ma ce la faremo!-
Lei si distacca da me e mi guarda dritto negli occhi.
Occhi ambrati su occhi verdi.
Le prendo il volto fra le mie mani leggendole la paura nei suoi occhi.
-Ce la faremo.- le ripeto con sicurezza.
Non provo paura, dentro di me sento solo ciò che provo per lei.
Poi avvicino il mio volto al suo abbassando le palpebre.
La sua bocca si dischiude seguita poi dalla mia, e le labbra si abbracciano.
Nel frattempo fuori dalla finestra il Nero prende il sopravvento, avvolgendo nelle sue gelide spire di morte ogni cosa.
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