Mi chiamo Sita.
Fuori dalla casa di Alessio le temperature sono a dir poco polari, ad ogni passo la neve ghiacciata scricchiola sotto le mie scarpe, mentre alto nel cielo di tanto in tanto serpeggia qualche fulmine.
Mai visto niente del genere!
In questo paesaggio da incubo stento a riconoscere la vecchia Lonta, in giro non vi e 'anima viva e come se non bastasse infuria un vento freddissimo.
-Quanto diavolo durerà quest'inferno?- borbotto ad alta voce, dirigendomi verso la piazza.
Un altro fulmine accecante squarcia l'orizzonte, innescato probabilmente dalle particelle di polvere presenti nell'atmosfera.
Uno scricchiolio sulla neve ghiacciata alle mie spalle mi costringe a voltarmi, senza pero che riesca a vedere nessuno.
Riprendo a camminare, immersa nella mia miriade di pensieri, attorno a me il vento gelido continua a fischiare gelido come un diabolico alito d morte.
La luce dei lampioni non funziona e l'oscurità regna incontrastata eccetto una debole luce crepuscolare, forse non solo qui a Lonta ma in tutto l'Europa.
Altro scricchiolio sulla neve ghiacciata, stavolta più vicino...
Mi volto appena in tempo per vedere un uomo con il passa montagna, con indosso un cappotto in pelle, un paio di jeans invernali, e alto una spanna più di me.
-Cos'è che porti con te?- mi chiede con tono minaccioso, puntandomi contro un affilato coltello a scatto.
-Niente che possa fare al caso tuo!-rispondo a testa alta, sebbene sia intimorita.
-Ah, fai la dura!-dice lui -Ah, puttanella?-
Sento la rabbia montarmi dentro, ma prima che io possa accennare a fare qualcosa, lui mi afferra rapido e voltandomi di schiena mi punta la lama alla gola, stesso metodo che solitamente i delinquenti fanno con gli ostaggi.
-Un solo passo falso e sei carne morta!-
Cosa diavolo posso fare?
Lui mi tasta le tasche, sempre più irritato per non trovare niente che gli interessi.
Infine giunge al coltello, e rapido me lo sfila dalla tasca dei pantaloni.
-Bene, bene, finalmente si comincia a ragionare. Dove stai piccola?-
Mio Dio, se non riesco ad andarmene questo animale prima mi stupra poi mi ammazza e si prende ciò che ho, devo fare qualcosa!!
Qualcuno tocca la spalla del malvivente.
Lui si volta giusto in tempo per riceve in faccia una bella scazzottata, che probabilmente gli lascia il segno su una guancia.
Il pugno lo allontana da me stordendolo per un breve istante, ma si riprende quasi subito assestando a sua volta un colpo in faccia ad Alessio che riesce a schivarlo con un riflesso.
L'uomo non fa in tempo a ritirare il braccio per assestare un secondo colpo che il ragazzo glielo afferra con la destra, e lo tira a se colpendolo con la sinistra.
Vola un terzo colpo, un gancio destro e il malcapitato è a terra, probabilmente con la mascella rotta.
Il sangue gli cola a fiotti dalla bocca, nero come olio per motori.
Alzo lo sguardo verso il mio ragazzo nei suoi occhi vedo una luce che non avevo mai visto prima.
-Stai bene?- mi chiede poi.
-Si. Non ti avevo mai visto colpire qualcuno.- gli dico io ancora sorpresa per quanto successo.
-Accadrà sempre più spesso, come hai potuto constatare tu di persona!-risponde con sguardo assente, poi mi dice -Va a casa, io ti raggiungo!-
-Ok, ti aspetto.- non mi interessa cos'ha intenzione di fare, dopo la brutta disavventura non ho più intenzione di star fuori sotto quel vento gelido.
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Alessio. Nel frattempo faccio qualche passo verso lo sconosciuto guardandolo freddamente.
Mi chino raccogliendo da terra il suo coltello a scatto che gli era caduto quando l'avevo colpito con il primo pugno.
-Cos hai.. intenzione ..di fare?-chiede lui notando lo strano bagliore nei miei occhi.
-Se ti lascio andare tornerai con altri tuoi compari!!-rispondo io.
-Il mondo sta morendo è vero, ma io preferisco morire per ultimo, e soprattutto non di fame!-Appena finita la frase, il coltello a scatto è penetrato nel suo cuore facendolo urlare di dolore.
Un fiore di sangue si allarga sempre più sulla sua giacca di pelle, mentre agonizzante tira i suoi ultimi respiri.
Non gli tolgo il passamontagna, non mi interessa vedere il volto di un uomo morente.
Mi allontano con il suo coltello a scatto in mano che mi affretto a ripulire prima che lo veda Sita.
Non ho provato nulla a ucciderlo, l'ho fatto per me e Sita.
UCCIDI O SARAI UCCISO.
Benvenuti nel futuro.
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