Mi chiamo Sita. Lavorare come cameriera in un ristorante è davvero fantastico, mi trovo bene e il mio capo, la signora Soppelsa, un donnone alto e robusto, è veramente brava a gestire il locale.
Sono le otto e mezza di sera, il mio turno scade alle nove.
-Scusi, signora.- un ragazzo sulla ventina mi chiama alzando una mano.
"Signora". Lo raggiungo con il blocco delle ordinazioni.
-Sai già cosa ordinare o ti devo portare il menu?-gli chiedo io.
-No, non serve, vorrei da bere un litro di acqua minerale e una pizza margherita, grazie.- dice.
Finisco di annotare le ordinazioni e mi allontano.
Torno poco dopo con la bottiglia di acqua minerale per poi allontanarmi verso la cucina dove lascio li l'ordinazione della pizza margherita per il tavolo tredici.
-Mi scusi ,signorina-un anziano sui settant'anni mi chiama.
-Si..- dico avvicinandomi.
-Vorrei un'altra birra se possibile, mille grazie- ordina con voce stanca.
-Arriva subito- rispondo io.
Qualche minuto dopo sono di ritorno con la lattina di birra gelata presa dal frigorifero.
-Ecco a lei-
-Mille grazie!-dice di nuovo.
La giornata e' tutta così.
Un via vai continuo, e nel frattempo mi chiedo cosa stia facendo Alessio.
Sono un po' di giorni che sono quassù e già sento la sua mancanza.
Negli ultimi giorni lo avrò sentito si o no tre volte, sembra lo stesso di sempre, eppure so che la morte dello zio Gianni lo ha scosso profondamente, anche se in apparenza sembra lo stesso di prima.
Che bello, tra pochi minuti sarò di nuovo nella mia stanza, sicuramente avrò le gambe indolenzite a forza di andare avanti e indietro, quindi un po' di riposo è più che dovuto.
Guardo l'orologio. Fantastico le nove, anche per oggi ho finito...
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