Colui che combatte contro mostri dovrebbe badare a non diventare egli stesso un mostro...Quando guardiamo nell'abisso, anche l'abisso guarda in noi. Friedrich Nietzsche , 1844-1900
Tre settimane sono state sufficienti a mutare per sempre le condizioni del pianeta.
Agosto è finito con un gelido inverno vulcanico.
Al sorgere di settembre l'intero emisfero nord è immerso in un'eterna notte vulcanica: il Canada e il Nord Europa sono sferzati da gelide bufere di vento, polvere e neve che ricoprono ogni cosa sotto un manto sempre più spesso.
Più a nord :la calotta polare ha ricominciato la sua avanzata dei ghiacci, frequentemente alimentata dalle abbondanti bufere di neve e ghiaccio che, a quelle latitudini soffiano a 170 Km/h.
Lassù le temperature si aggirano in media tra i -50 C°, mentre man mano che si scende verso il continente americano ed eurasiatico si arriva da 0 a -10 C, ma l'inverno non è ancora iniziato.
Con la luce solare ridotta, la Corrente del Golfo si è raffreddata e senza il suo calore l'Oceano Atlantico settentrionale si ricopre lentamente di bianche lastre di ghiaccio.
Nell'emisfero australe le cose vanno leggermente meglio: la nube eruttata da Yellowstone si presenta meno densa rispetto all'emisfero opposto, quindi, nonostante le centinaia di morti stroncati dal freddo e dalle polveri, le temperature sono meno basse rispetto il Canada e Nord Europa.
Tuttavia il pericolo Toba e Long Valley continua..
Ormai tutti sanno che le ultime tre eruzioni vulcaniche hanno innescato una nuova era glaciale, ma l'importante è che non si aggravi ulteriormente con altra cenere infuocata immessa nell'atmosfera.
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