Mi chiamo Alessio.
Un gelido vento ruggisce rabbioso lungo le deserte vie di Lonta, portandosi con se polvere e fiocchi di neve.
La visibilità è ridotta al punto tale da sembrare una notte di luna piena, mentre sono solamente le quattro del pomeriggio.
L'elettricità è venuta a mancare dal giorno successivo dopo l'arrivo della nube vulcanica, e non vi è più stato modo di ripristinarla.
L'unica fonte di riscaldamento di cui disponiamo io e Sita, sono un caminetto, costantemente alimentato ogni circa mezz'ora, con pezzi di legna piuttosto grandi e una stufa per l'acqua calda, che nonostante non sia più potabile è adatta per farsi un bagno rilassante.
A sostituire l'acqua potabile vi è ora quella in bottiglia, naturale o gassata.
Al momento le scorte tengono, ma in giro per il paese vi sono già stati numerosi sciacalli che, pur di avere qualcosa da mangiare, hanno ucciso indisturbate le loro vittime derubandole di ciò che può esser loro utile.
-Che palle, non ne posso più di stare qua dentro.- borbottò Sita raggiungendomi.
Indossa un pesante maglione di lana rosso, seguito da un a paio di jeans e scarponi con sotto un doppio strato di calzini, in modo da avere i piedi ben riparati dal freddo.
-Lo immagino- dico io seduto nell'oscurità sul divano del salotto, illuminato soltanto dal bagliore delle fiamme nel caminetto, -Sono giorni che non si esce di casa!-
Lei sbuffa alzandosi in piedi, e volgendo lo sguardo alla finestra.
-Senti, io ne ho pieni i cosiddetti di stare qui, mi metto una giacca con una sciarpa, ed esco fuori di a farmi quattro passi!!- il suo tono di voce è deciso.
-Prenditi qualcosa che ti possa esser utile in caso di aggressione.
Le forze di polizia tanto sono alla cieca, e sicuramente la fuori è pieno di sciacalli!- la raccomando io. -Agli ordini, capo- dice lei roteando gli occhi con sarcasmo.
Subito dopo si allontana andando a prepararsi.
Io invece me ne resto qui in casa a fare la guardia in caso non arrivasse qualcuno a creare problemi..
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