Mi svegliai nel mio letto all'ora di andare a scuola.
Poi mi ricordai che le scuole erano state chiuse.
Mi riaddormentai.
Verso quasi mezzogiorno mi svegliai di nuovo.
Mi alzai indolenzito e mi stirai.
Erano passati alcuni giorni da quando erano iniziate le nuove eruzioni su nuove linee di frattura e a Jökulsárlón le cose erano cambiate.
Le scosse di terremoto di magnitudo quattro erano diventate più frequenti, e come se non bastasse una strana foschia dal forte odore di uova marce era scesa dalla direzione del Vatnajokull e invaso ogni cosa, creando problemi con la visibilità.
Era una strana nebbia secca che causava bruciore agli occhi e alla gola, a tratti più densa a tratti più leggera, ma persistente.
Durante la notte, e durante la crescente luce del Crepuscolo Polare, si vedevano intensi bagliori rossastri in direzione del Vatnajokull e quando si usciva di casa si udiva come un lontano scrosciare, presumibilmente il rumore delle lontane fontane di lava a tratti alternato a forti boati.
La polvere nera ora cadeva quasi costantemente su ogni cosa come un velo scuro, e talvolta quando nevicava formava strati misti di neve grigia.
Chiamai Helena.
Io: -Ciao come va?-
Lei - Ciao, così, così..mia madre ha una leggera influenza e una forte tosse, credo sia per colpa della nebbia secca..per il resto tutto ok. Tu?-
Io: - Appena svegliato, abbastanza bene dai, mia madre ieri sera ha detto che in vita sua è la prima volta che gli capita di assistere ad una cosa del genere.-
Lei: -Non ho dubbio, sembra che gli ospedali di Jökulsárlón siano stipati da gente con strani malesseri, forti mal di gola e irritazioni agli occhi.-
Io: -Ho sentito questa cosa anche io al notiziario, pare che questa nebbia secca abbia colpito persone già vulnerabili..-
Lei: -Quanto durerà questo casino?..-
Io: - Non lo so, ma è proprio un gran casino..-
Lei: - Mia madre ha detto che l'autostrada e le strade alcuni chilometri a sud di Jökulsárlón sino state spazzate via dai jökulhlaup causati dal disgelo del ghiacciaio a causa delle eruzioni, sai cosa significa..-
Questo non lo sapevo.
Io: -...che i soccorsi o possibili aiuti non arriveranno in tempi brevi..se calcoliamo che pochi chilometri a nord di Jökulsárlón c'è un grande campo lavico che abbiamo visto durante i primi giorni dell'eruzione, l'unica strada percorribile è dal mare. Gli elicotteri e aerei non possono volare con la polvere vulcanica.-
Lei: - Se ci evacuano ci vorrà un po' prima che arrivino dal mare tra i rompighiaccio che aprono strada ecc. Siamo circondati dalla banchisa fino alla Groenlandia.-
Io: - La protezione civile ha detto di uscire solo se necessario e usare mascherine antismog come precauzione, oltre ad essere preparati per forti terremoti.-
Lei: -Oggi stavo ascoltando il notiziario e le notizie non sembravano molto buone.-
Io: -Tipo?-
Lei: -Primo, pare che i droni abbiano ripreso la caldera sommitale del vulcano e mostrato tutta una serie di crepe lungo i bordi di questa, ci sono pure dei calderoni dove il ghiaccio è sprofondato a causa del calore sotterraneo. Secondo, dall'attività sismica hanno fatto una stima delle dimensioni della camera magmatica di questo vulcano..beh.. -
Io: - Devo preoccuparmi?-
Lei: -È enorme...un diametro di dodici chilometri, la parte cilindrica profonda di otto chilometri e un altezza di dodici chilometri..me lo ricordo perché mi sono presa degli appunti.-
Io: -Porca puttana..- dissi sorpreso -..quindi l'eruzione potrebbe durare a lungo!-
Lei: -Già..poi ho scoperto che il nome di questo vulcano una volta era Esjufjoll, ma sembra che dopo la guerra con la Groenlandia nel duemilacinquantasette a causa del danni molte informazioni sono andate distrutte..
Io: -Esjufjoll..l'avevo già sentito questo nome ma non so dove..-
Lei: - Ho bisogno di uscire posso passare a trovarti?-
Io: -Certo, ti va bene se ci troviamo alle 15.30 davanti al cinema, così ti vengo incontro e ti faccio vedere dove abito.-
Lei: - Per me va bene, per qualche ora possono pensarci le mie sorelle a mia madre..-
Io: -Perfetto allora ci vediamo dopo.-
Lei: -Ok. A dopo. Un bacio.-
Spensi il cellulare. In quel momento una vibrazione scosse la stanza.
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