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Andy era seduto a gambe incrociate, respirando profondamente e rilassandosi, dopo quattro ore, sentì la porta della cella aprirsi.
"Chi è?!" Fece per alzarsi, aveva paura che qualcuno potesse picchiarlo ancora.
"Calma tenente, voglio solo medicarla e verificare le sue condizioni. Starà tranquillo, vero?” Chiese l’infermiera sulla porta, prima di entrare nella cella di sicurezza.
"Non vedo nulla, mi può togliere questa benda, per favore?" Chiese Andy con gentilezza. L’infermiera si avvicinò, lo toccò piano sulla spalla, per fargli sentire la sua presenza: "Ok. Adesso le tolgo la benda dagli occhi." Si accovacciò vicino a Andy e gli tolse la benda agli occhi.
"Grazie." Andy si guardò intorno disorientato. La cella era piccola e vuota.
"Posso medicarla tenente?" Chiese l’infermiera. Lui fece cenno di sì con il capo.
"Mi chiamo Andy, come ti chiami?" Silenzio. "Lo vedi, non posso fare nulla ..."
"Mi chiamo Rose." Disse l’infermiera sorridendo.
"Ok, Rose mi puoi slegare le mani? Mi fanno male questi legacci."
"Non posso slegarla: è pericoloso. Sono gli ordini, mi dispiace." Disse l'infermiera, iniziando a tirare fuori le medicazioni da una borsa, che aveva con sé. Medicò i tagli sul labbro, la botta era stata forte e asciugò il sangue che aveva perso dalla bocca. Aveva dei lividi sul viso, lavò il viso di Andy dal sangue e disinfettò le ferite.
“Grazie.” Silenzio. “Non sono pericoloso, mi puoi slegare, mi fanno male i polsi, per favore.” Gemette Andy.
"Tenente voleva togliere la maschera al mio collega." Disse l'infermiera con calma, intanto stava mettendo dei cerotti sul volto di Andy.
"Non avrei mai tolto la maschera al tuo collega, non vorrei che nessuno si possa sentire, come una cavia, come ci sentiamo io e Sharon." Mormorò sconsolato.
"L’aiuto ad alzarsi, torniamo in camera, venga, mi segua tenente." Uscirono entrambi e fuori dalla porta c’era un infermiere con un manganello, che li seguiva da vicino. Riportarono Andy nella camera e quando entrò, vide che Sharon era tornata.
“Andy cosa è successo?” Chiese vedendolo legato e con il volto pestato.
“Sharon come stai? Ero preoccupato per te, cosa ti hanno fatto?”
“Sto bene, ma non posso dire lo stesso di te, cosa è successo?” Disse Sharon andandogli incontro.
Andy raccontò brevemente quanto accaduto e andò a sedersi sul letto, era stanco e indolenzito.
Sharon chiamò subito l’infermiera e quando arrivò le disse in modalità Darth Raydor: “Sleghi immediatamente il tenente Flynn, porti del ghiaccio e un cambio di camice.”
“Ma capitano, i miei ordini sono …”
“Faccia venire subito il dottore per verificare le condizioni del tenente Flynn, siamo in una struttura medica o siamo in un luogo di detenzione?” Disse Sharon in un tono, che non ammetteva replica. L’infermiera rimase interdetta, esitò un momento. “Ha sentito i miei ordini, si muova!” Disse Sharon risoluta. Andy sorrise, Darth Raydor era tornata! La guardò, sapeva dare gli ordini, era una cosa che le veniva naturale, aveva la grinta del leader. L’infermiera uscì e rientrò quasi subito, slegò i polsi del tenente Flynn e gli diede un cambio pulito.
“Il dottore arriva subito capitano.”
“Grazie.” Rispose Sharon. L’infermiera uscì ed entrò il dottore.
“Aveva chiesto di me capitano? Come si sente?” Chiese il dottore.
“Io sto bene dottore, voglio che visiti il tenente Flynn e si accerti che stia bene. E’ stato picchiato.” Disse con tono contrariato.
“Abbiamo aperto un’inchiesta interna per quanto accaduto. L’infermiere che ha picchiato il tenente è stato sospeso, però a sua discolpa va detto che il tenente voleva togliergli la maschera protettiva. Questo non giustifica la reazione violenta contro il tenente, però l’operatore si è spaventato e la paura gioca brutti scherzi. Spero in futuro non si debbano usare più le maniere forti.”
“Il tenente Flynn non è una persona violenta, voleva solo delle risposte e non ottenendo nulla, ha insistito un po’ troppo. Possiamo chiudere questo incidente e andare avanti?”
“Certo capitano. Verifico subito le condizioni del tenente.” Il dottore si avvicinò a Andy e cominciò a visitarlo. “Si tolga questo camice tutto sporco e mi faccia vedere la spalla.”
Quando Andy si tolse il camice, si vide sulla schiena un grosso livido. La fasciatura della spalla era rovinata.
“Vado a prendere una fasciatura nuova.” Disse il dottore.
“Porti della pomata antidolorifica per la schiena del tenente.” Disse Sharon.
“Certo capitano.”
Sharon si avvicinò. Andy era di schiena. “Cosa ti hanno fatto, hai un livido lungo tutta la schiena.”
“Mi sono saliti addosso in due, con le ginocchia.” Disse con voce stanca.
“Le schegge della bomba … la schiena …”
“Passeranno.” Disse Andy sorridendo.
Rientrò il dottore e rifece la fasciatura alla spalla di Andy. Controllò che fosse in buona salute e nonostante i lividi, disse che stava bene e uscì.
“Ti metto un po’ di questa pomata antidolorifica.” Disse Sharon e massaggiò delicatamente la schiena di Andy, spargendo la pomata lungo tutta schiena. Sharon lo massaggiò, cercando di fare il più delicatamente possibile, la schiena di Andy era tutto un livido. Si chiese perché quell’uomo voleva proteggerla, perché si preoccupava per lei? Sfiorò i lividi, le ferite e pensò, che forse lo aveva giudicato male. Andy fremette al tocco.
“Ti faccio male?” Chiese Sharon preoccupata.
“No, sei delicatissima, grazie.” Silenzio. “Perché il dottore ti ha chiesto se stai bene?” Chiese Andy.
“Non ti sfugge nulla tenente.” Silenzio. “Ho un po’ di febbre e non si capisce da cosa sia causata. Hanno fatto degli accertamenti. Perché non ti rimetti il camice e ti sdrai, hai bisogno di riposo.” Lo aiutò a rimettersi il camice e Andy si sdraiò, era stanco e indolenzito. “Stai un po’ tranquillo, ok? Aspetterò che ti addormenti.”
“Li hai rimessi tutti in riga.” Disse sorridendo.
“Darth Raydor è tornata.” Disse facendogli l’occhiolino.
“Grazie Sharon.”
“Prego Andy. Adesso è tutto a posto, riposati.”
Dopo qualche minuto il respiro di Andy si fece regolare e si addormentò. Sharon tornò sul letto e si sdraiò. Dopo una decina di minuti entrarono due infermieri, che chiesero al capitano Raydor di seguirli per fare altri esami. Uscì e lasciò Andy da solo.
Dopo un paio di ore, Andy si svegliò, era tutto indolenzito. Si accorse di essere da solo e fu preso dal panico. Dove era finita Sharon? Chiamò l’assistenza degli infermieri e arrivò l’infermiera Rose che gli disse che a breve il capo Johnson e il tenente Provenza gli avrebbero fatto visita. Andy chiese notizie di Sharon e l’infermiera rispose che stavano facendo degli accertamenti e lo rassicurò. Andy andò davanti al vetro e attese che si alzasse la veneziana. Dopo qualche secondo la veneziana si alzò e vide il capo Johnson.
"Andy, come stai?! Cosa è successo?!" Chiese preoccupato il capo Johnson.
Andy raccontò brevemente quello che era successo, della sua reazione e di quella degli infermieri. Raccontò che quando era tornato in camera, dopo essere rimasto in una cella di detenzione per ore, Sharon aveva preteso che il dottore lo visitasse e che lo slegassero.
"Adesso sto bene capo." Disse Andy.
"Non si direbbe." Disse Provenza.
"Ti hanno legato e picchiato, andrò a fondo di questa situazione. Chiederò di vedere i filmati!" Disse il capo Johnson.
"Sa qualcosa di Sharon? Ci siamo visti prima, ma adesso non è più qui, dicono che è a fare degli accertamenti. Sono preoccupato, può chiedere notizie capo?" Disse Flynn preoccupato.
"Vedo cosa posso fare. Adesso vado a vedere se mi danno notizie di Sharon." Disse il capo Johnson alzandosi e uscendo.
Flynn rimase a parlare con Provenza, sfogando tutte le sue paure su quanto stava accadendo.
Provenza gli disse di stare tranquillo e che avrebbero fatto di tutto per farli uscire da quel posto. Provenza raggiunse il capo Johnson e cercò di ottenere la liberazione di Flynn, per farlo spostare in una struttura ospedaliera di L.A. Flynn rimase un paio di ore ancora da solo, si aprì la porta ed entrarono degli infermieri con una barella, sopra c'era Sharon, stava dormendo.
"Stia lontano tenente." Disse un infermiere puntandogli un dito contro.
"Non vi tocco. Cosa le avete fatto?!" Chiese preoccupato.
"Abbiamo fatto una serie di esami, dormirà ancora per un po'." Sistemarono Sharon e uscirono, lui si avvicinò, le prese la mano e rimase vicino, in silenzio.
Dopo un paio di ore, il capo Johnson e Provenza, tornarono da Andy, per parlare, avevano visto i filmati di come Andy era stato picchiato e messo in cella di isolamento. Avevano fatto una formale richiesta di trasferimento in un ospedale di L.A., nel reparto infettivi, con meno restrizioni e la struttura dell’FBI aveva accettato, perché Andy stava bene e al momento creava solo problemi.
Intanto Sharon si era svegliata, era un po’ stanca, aveva qualche linea di febbre. Si avvicinò al vetro e si fece ragguagliare sugli ultimi eventi.
“Allora Andy a breve avremo il permesso di trasferimento in una struttura di L.A.” Disse il capo Johnson.
“Bene, allora ce ne andiamo Sharon.” Disse rivolto a Sharon.
“Solo tu, Andy. Puoi venire via solo tu.” Puntualizzò il capo Johnson.
“E Sharon?”
“Il capitano Ryador non può lasciare questa struttura, ha la febbre e non riescono a capire il perché, quindi non può uscire da qui.” Disse il capo Johnson.
“Se ce ne andiamo tutti e due, accetto, altrimenti non mi muovo da qui.” Disse Flynn con decisione, mettendo le braccia conserte e fissando il capo Johnson.
“Andy non dire stupidate, vai via da qui! Approfittane.” Disse Sharon.
“Tenente Flynn è un ordine, verrà con noi in una struttura di L.A.!” Disse il capo Johnson.
Andy scosse la testa e alzò la voce: “Non se ne parla nemmeno. Se non viene Sharon, io non mi muovo!”
“Flynn ragiona: sarai in un ospedale ...” Disse Provenza.
“Non mi importa Provenza! Perché non può venire anche Sharon?!”
“Abbiamo fatto questa richiesta Andy, perché tu sei stato trattato come un criminale e non hanno rispettato i tuoi diritti. Però se ti rifiuti, dovrai rimanere qui e non potremo più fare niente. Ragiona un momento!” Disse il capo Johnson.
“Ci ho già pensato, se lei non viene con me, non mi muovo!”
“E’ una buona occasione, Andy vai. Ho la febbre, non mi lasceranno andare via da qui, se prima non guarisco.” Disse Sharon.
“Allora vorrà dire che aspetterò che tu guarisca dalla febbre!” Disse Andy.
“Tenente Flynn è un ordine.” Disse Sharon con voce stanca.
“Non intendo ascoltarti, qui non siamo più capitano o tenente, puoi dire quello che vuoi, tanto ho già deciso.” Disse con voce ferma, guardandola negli occhi.
Il capo Johnson li guardò perplessa e capì che Andy era irremovibile: “Senti Andy, ti lasciamo un po’ di tempo per riflettere, adesso sei agitato e non ragioni in maniera lucida.”
“Capo, sono lucido e non lascio Sharon qui da sola. Lascerebbe il suo compagno e se ne andrebbe? Provenza lasceresti il tuo compagno in una situazione del genere?” Silenzio. “Conosco già la risposta e la conoscete anche voi, quindi se non riuscirete a far venir via Sharon insieme a me, non andrò via nemmeno io!”
“Va bene, sentiremo l’avvocato Baker, adesso dobbiamo andare. Diremo che il tenente Flynn ci deve pensare e ne riparleremo nei prossimi giorni.” Disse il capo Johnson. “Tenente Provenza, adesso è meglio se andiamo a parlare con l’avvocato Baker. Andy, Sharon arrivederci.”
“Grazie capo.” Disse Andy.
“Ciao idiota! Comportati bene e non farti mettere in isolamento, siamo d’accordo?”
“Farò del mio meglio Provenza.”
“A presto signori, speriamo di tornare con buone notizie.” Detto questo il capo Johnson e Provenza uscirono. Silenzio.
“Dovevi andare Andy.” Disse Sharon.
“Credevo che il discorso fosse chiuso.” Disse Andy allontanandosi.
“Va bene, non insisto.”
“Perché non ti riposi un po’, hai un’aria provata.” Disse preoccupato.
“Sì, credo che mi riposerò un po’.” Sharon si sdraiò e Andy tornò a sedersi sul letto. Silenzio.
Continua ….236Please respect copyright.PENANAekJcTf9u9l