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“Ciao Andy boy! Allora come stai?”
“Ciao Paul, sto … sto bene, sto bene.”
“Sei solo, Sharon dov’è?” Chiese Paul cercando Sharon.
“L’hanno portata a fare degli accertamenti, ha la febbre e non sta molto bene. Spero torni presto.”
“Provenza mi ha raccontato quello che ti è successo, ne vuoi parlare con me?”
“Per questo sei tornato? Cosa ti ha raccontato?” Disse Andy diventando scuro in volto e abbassando la voce.
“Lascia perdere quello che mi ha detto Provenza, perché non me lo racconti tu?” Silenzio. “Andy, guardami e parla con me.” Disse Paul con voce rassicurante.
“Volevo solo proteggerla, volevo sapere dove fosse e cosa le stessero facendo, non mi dicevano nulla e mi sono preoccupato e …” Andy cominciava ad agitarsi.
“Calma, calma Andy. Raccontami tutta la storia, con calma.” Disse Paul sorridendo. Andy si sedette meglio sulla sedia e disse: “Ho chiesto dove fosse Sharon e l’infermiere non mi voleva rispondere, ho messo la mano sulla maschera e si è spaventato, tutto qui. Non gli avrei mai fatto del male, giuro, non gli avrei mai tolto la maschera.”
“Ti hanno picchiato per questo?” Chiese Paul con calma.
“Si è spaventato, ha chiesto aiuto e sono arrivati altri tre infermieri e … mi hanno … immobilizzato, diciamo.” La voce cominciava a tremare, Andy cominciava a muoversi, non riusciva a stare seduto fermo sulla sedia, era a disagio.
“E poi?” Lo incalzò Paul.
“Mi hanno legato e mi hanno messo in una cella di sicurezza. Era un buco di due metri per tre. Mi hanno bendato.” Disse Andy con il volto scuro, la voce stava tremando ripensando a quei terribili momenti, le mani chiuse in un pugno di rabbia.
“Cosa hai pensato?” Silenzio.
“Ho pensato alle cose più orrende e agli incubi peggiori.” Silenzio. “Ho gridato e ho pianto. Sono stato malissimo, pensavo di impazzire. Sono tornati i miei demoni, mi hanno straziato il cuore e l’anima.” Silenzio. Andy si portò una mano alla bocca, la commozione era molto forte, i sentimenti e le emozioni contrastanti erano sul volto contratto dal ricordo e dal dolore. “Poi ho pensato a Sharon, lo avevo fatto solo per lei e mi sono tranquillizzato. Dopo non so quanto tempo, è arrivata Rose, l’infermiera che mi ha medicato e mi ha riportato in camera. C’era Sharon … “Disse sorridendo “Li ha messi in riga. Ha dato ordini a tutti: all’infermiera, al dottore … dovevi vederla, è stata grandiosa!”
“Ha preso le tue difese.” Disse sorridendo Paul.
“Mi ha fatto slegare e visitare dal dottore, ma stavo bene, il peggio era passato.” Disse Andy cominciando a rilassarsi. Silenzio.
“Adesso come stai?”
“Sto bene Paul, davvero. Quello è passato, ora sono tranquillo. Sharon mi fa stare bene. Sai ha avuto la febbre e le sono stato vicino per scaldarla, con il calore del mio corpo. Sono stato bene, ho dormito e non ho avuto incubi. Vicino a lei … sto bene. E’ una cosa strana, ma da quando dormiamo nello stesso letto, l’inquietudine e l’ansia sono andate via.”
“Perché non sei voluto andare via? Hai avuto una grande opportunità, potevi andartene.”
“Non potevo lasciare Sharon qui da sola.”
“Perché? Mi avevi detto che l’odiavi? Non sopportavi di stare in una stanza da solo con lei e adesso? Vuoi solo stare con lei, cosa ti è successo?”
“Non lo so Paul. So solo che non posso abbandonarla, Sharon si è presa cura di me e io posso ricambiare il favore, poi … bè non è così male, ho visto qualcosa, che prima non riuscivo a vedere e adesso voglio proteggerla e prendermi cura di lei.”
“E’ una donna indipendente e forte, sai che non ha bisogno di te.”
“Sì è vero. Sharon è forte e indipendente, ma qui la situazione è diversa.”
“Ok.” Silenzio.
“Sai Paul, quando sono con Sharon, la malinconia e tutti i pensieri tristi non ci sono più, vanno via. Se lei non c’è, sento che mi manca qualcosa e quando torna sono felice di vederla. Non so cosa mi stia succedendo, però è così.” Silenzio. “E’ così bella Paul, è troppo bella per me.” Disse Andy senza guardare Paul, sembrava trasognato.
“Glielo hai detto?”
“Ma sei pazzo? Penserebbe che ci voglio provare! No, Sharon è diversa, non è come le altre. E’ un’altra cosa.”
“Perché non mi spieghi?”
“Bè, diciamo che con Sharon riesco a parlare di tante cose, le ho parlato del libro che mi hai consigliato, le ho letto una poesia.” Sorrise.
“Sai che ti stanno brillando gli occhi? Non sarai mica innamorato, Andy boy?”
“No Paul, cosa dici? Io? Innamorato di Sharon? Non può essere, credimi. Dico solo che mi piace parlare, discutere, anche litigare. La pensiamo diversamente su molte cose, però riusciamo a confrontarci e questo soggiorno forzato ci ha obbligato a parlarci, come non era mai successo. Prima ci urlavamo addosso e basta, invece adesso mi accorgo che Sharon è molto di più.”
“Bene, allora mi sa che tu qui vuoi rimanerci, però solo con lei.” Disse Paul sorridendo.
“Non lo so, però so che dovevo farlo, non potevo abbandonarla. Sai, sta soffrendo molto perché non riesce a parlare con i figli … mi dispiace, per questo. Quando aveva la febbre ha pensato a loro, al fatto che non potesse più rivederli. Mi ha spezzato il cuore.”
“Mi sa che invece ti ha trafitto il cuore Andy.” Disse Paul sorridendo.
“Hai sempre voglia di scherzare Paul!”
“Sarà … ma non ti ho mai sentito parlare così di una donna.”
“No dai … cosa dici …” Andy era a disagio, non si aspettava che Paul dicesse così di Sharon. Per spezzare la tensione Paul sorrise e disse: “Ok, senti Andy, adesso io devo andare. Ti ho portato un altro mp3 con altra musica, ho immaginato che ti potesse aiutare a rilassarti, magari puoi ascoltarla con Sharon.”
“E’ una bellissima idea, abbiamo bisogno di rilassarci entrambi.”
“Bene, allora lascio tutto agli infermieri e ti faranno avere l’mp3. Sono contento Andy boy di vederti bene, stai affrontando questo momento molto bene, bravo, continua così. Io sono in contatto con Provenza e quando ti dimetteranno, verrò a prenderti, ok?”
“Grazie Paul!”
“Abbia cura di te e di Sharon. Ciao Andy boy!” Disse Paul e uscì.
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Riportarono Sharon in camera, l’infermiera la fece sdraiare sul letto e uscì.
“Hai terminato gli esami, come sono andati, hanno scoperto qualcosa?” Chiese Andy avvicinandosi al letto di Sharon.
“Ho ancora un po’ di febbre, non molto alta, mi hanno dato un altro tipo di antibiotico, vediamo …”
Silenzio. “Non vedo l’ora di tornare a casa.” Silenzio. “Senti Andy, vorrei chiederti un grosso favore.”
“Dimmi pure.”
“Vorrei dimenticare questo soggiorno forzato, vorrei lasciarmi alle spalle questa esperienza e andare avanti. Ti chiederei se quando rientriamo alla Crimini Maggiori e in Centrale possiamo riprendere i nostri gradi e non far menzione con nessuno di quanto accaduto qui. Con nessuno, neanche con Provenza, anche se conosce già molte cose.”
“Non preoccuparti Sharon, quanto torneremo alle nostre vite, tu tornerai ad essere il capitano Raydor e io, il tenente Flynn. Spero solo che quando saremo da soli, possiamo essere ancora Sharon e Andy, se per te va bene.”
“Quando saremo da soli, va bene, ma davanti a gli altri preferirei mantenere i ranghi.”
“Va bene.” Silenzio. “Ehm Sharon, se tu sei d’accordo vorrei invitarti da me per una cena, questa volta non un soggiorno forzato, ma per tua scelta, se vuoi. Vorrei farti provare i miei spaghetti al pomodoro, alla ricetta segreta dei Flynn!”
“Dopo quello che abbiamo mangiato qui, accetto ben volentieri!” Disse Sharon sorridendo.
“Spero che …” Silenzio.
“Che cosa?”
“Niente, Sharon. Voglio solo tornare a casa il più presto possibile.” Disse sorridendo e mascherando la malinconia, sapendo che presto sarebbero tornati alle loro vite. In fondo non voleva lasciarla, voleva rimanere con lei, conoscerla ancora di più, poter godere della sua presenza.
“Cosa farai, per prima cosa, quando saremo fuori di qui?” Chiese Sharon incuriosita.
“Non lo so, vorrei fare tante cose … non saprei da quale cominciare.” Disse Andy ridendo.
“Io vorrei riabbracciare i miei ragazzi, credo che mi prenderò qualche giorno di ferie e andrò a trovarli. Sì, credo che farò così.”
“Se vuoi ti accompagno?” Disse subito Andy senza pensare.
“Andy? Vorresti accompagnarmi dopo aver trascorso tutto questo tempo solo con me?” Disse sorpresa da quella frase, che l’aveva lasciata un po’ interdetta.
“Bè, diciamo che non mi sono stancato della tua compagnia, spero che sia lo stesso per te. Però non lo è, vero?” Disse malinconicamente. Silenzio.
“Andy, quando torneremo alle nostre vite, credimi, dimenticherai presto questo tempo insieme a me, tornerai a stare con Provenza, con tua figlia, con la tua ragazza … ce l’hai una ragazza vero? Ma sì, certo, sei sempre circondato da belle e giovani ragazze, ti divertirai e ti dimenticherai di me. Sono noiosa e rompiballe, irritante e precisina … quindi non c’entro nulla con te, vero?” Silenzio. “Andy? E’ vero, non c’entro nulla con te?” Silenzio. Sharon lo guardò e si accorse che non era più il tenente Flynn che conosceva, adesso era Andy e sembrava così triste e solo.
“Se lo dici tu.” Disse Andy con sguardo triste e andò a sedersi sul letto.
“Ho detto qualcosa che ti ha offeso? Mi sembrava che fossimo d’accordo che …” Silenzio. Sharon andò vicino ad Andy e si sedette sul fondo del letto. “Quando riprenderemo le nostre vite sarà più facile dimenticare, vedrai.” Disse sorridendo e cercando di convincere più sè stessa che Andy. Era imbarazzata, così tornò vicino al suo letto. Silenzio.
“Ho solo paura di rimanere solo, tutto qui. La tua compagnia mi ha fatto solo bene, sto bene con te. Mi mancheranno le conversazioni, le discussioni e il nostro stare insieme, anche in silenzio, mi piace la tua compagnia. Non dico che siamo diventati amici o qualcosa di più, dico solo che insieme a te sto bene.” Disse Andy mordendosi le labbra, era un po’ imbarazzato.
“Andy siamo stati obbligati a stare qui, non lo abbiamo scelto noi.”
“Bè io sono stato bene.”
“E i primi giorni? Anche in quei giorni sei stato bene, quando non abbiamo fatto altro che litigare?”
Silenzio.
“Ora non litighiamo più.” Disse sottovoce.
“Andy ti dimenticherai presto di me, scommetto che non ti ricordi come ero vestita il giorno che ci hanno portato qui …” Disse Sharon sorridendo. Silenzio. “Vedi, non te lo ricordi.”
“Completo blu giacca e pantalone, con camicia color panna, maniche lunghe e sbottonata lungo il collo, con un foulard rosso. Scarpe con il tacco, ma non le solite, stivaletti neri, con tacco largo. Borsa nera.” Silenzio.
“Hai una buona memoria fotografica, complimenti tenente. Non avrei immaginato che te lo ricordassi … mi hai sorpreso.”
“Ti ricordi come ero vestito?” Chiese speranzoso.
“No Andy, non me lo ricordo.” Disse Sharon fingendo di non ricordarsi, sorrise nervosamente e abbassò lo sguardo per non incrociare i suoi occhi.
“Avanti Sharon, sono sicuro che se ti sforzi te lo ricordi, perché anche tu mi guardi, eccome se mi guardi, credi che non me ne sia accorto?” Disse girandosi e guardandola in faccia.
“Cosa vuoi dire?” Era nervosa e si morse il labbro.
“Lo sai cosa voglio dire.”
“No, non lo so, per questo te lo sto chiedendo.”
“Bè vedila come vuoi, sono sicuro che ti ricordi come ero vestito. Ti sei preoccupata tanto per la mia giacca …”
“No, ti sbagli, non me lo ricordo e non ti guardavo quando eravamo alla Crimini Maggiori, sei proprio un vanitoso, tenente!”
“Certo, Sharon. Certo.” Disse Andy sorridendo.
Sharon rimase perplessa e si sedette sul letto. Pensò tra sè “Maledizione aveva ragione! Aveva indosso quel completo scuro con camicia, cravatta lilla, coordinata con le bretelle che ogni tanto spuntavano, quando si muoveva. Stava maledettamente bene” Lo avevaguardato, come lo guardava tutte le mattine.” Aveva ragione, questa volta aveva proprio ragione!”
Continua …230Please respect copyright.PENANAJefZeznHJX