Inizio seconda parte179Please respect copyright.PENANA3VJW6F6P55
Che sogno strano, pensai quando mi svegliai. Mi strofinai gli occhi, pensando di aver fatto uno dei miei soliti incubi. Mi guardai intorno, mi trovavo in un enorme letto a baldacchino tipico delle favole che Spike mi leggeva quando ero una bambina. Stavo ancora sognando? Ero morta? Mi trovavo in una specie di camera da letto enorme, con il soffitto altissimo. Sia le pareti che il soffitto erano pieni di affreschi inquietanti, raffiguranti esseri simili a quello che avevo visto prima di svenire. Oltre al letto, c’erano mobili ricoperti d’oro, così come lo erano le travi del baldacchino.
Notai che non stavo più indossando la mia divisa da combattente, ma un vestito lungo di uno strano tessuto, sembrava pelle. Scesi dal letto e a piedi scalzi mi avvicinai all’enorme specchio che si trovava di fronte a una strana porta. Il vestito era ornato da strane scaglie, era lungo e stretto, di un color verde spento.
Mi spaventai quando vidi la porta aprirsi, non avevo nulla a portata di mano con cui difendermi.
Era una donna, era un essere dalle sembianze di una donna. Ma con gli artigli e le corna. Senza dire nulla, mi invitò a uscire e a seguirla.
Avevo altra scelta? Decisi di seguirla.
Attraversammo un lungo corridoio illuminato da dei candelabri e pieno di porte. L’essere di fronte a me aprì la porta in fondo al corridoio, entrai seguendola. Mi trovavo di fronte a un enorme sala altissima, sembrava di vivere una favola. Ma una favola dell’orrore. Sentivo un senso di inquietudine spaventoso e assurdo.
Mi portò di fronte a una scalinata che si trovava al centro di quel salone. In cima alla scalinata, c’erano tre troni, quello al centro era il più grande e maestoso. Al suo posto sedeva quella specie di uomo che si trovava con i demoni, quello che vidi prima di svenire.
Nuovamente sentii un brivido di paura lungo la schiena quando alzò per avvicinarsi.
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Disse qualcosa in una lingua sconosciuta, ma familiare allo stesso tempo, alla donna che mi accompagnò. Quest’ultima si allontanò.
Rimasi da sola con lui. Nella mia testa continuavo a chiamare Rory, a chiamare Spike. Avevo paura, volevo che arrivassero per salvarmi, ma sentivo che non poteva essere possibile. Avevo attraversato il portale, mi ero ritrovata in un posto sconosciuto a qualsiasi genere umano.
Non era nemmeno passato nella mente di nessuno di far passare un essere umano attraverso quei portali.
«È la prima volta che un essere umano passa un portale. Non dovresti avuto averne la capacità. Saresti dovuta morire, come mai?»
Così disse quell’essere mostruoso. Riusciva a parlare la mia lingua. Se prima lui fosse inquietante e spaventoso, ora lo era di più. La sua voce era penetrante e inquietante.
«Come fai a parlare la mia lingua?» Domandai tremando.
«Posso fare tante cose, più di quante ne puoi immaginare. Molte più cose di voi miseri esseri umani» Rispose con la voce più calma e decisa che io avessi mai sentito «Ma ora, rispondi al mio quesito. Come hai fatto a passare? Chi sei?»
«Io… io non lo so. Un demone mi ha spinto e sono passata. Si può sapere chi sei? O cosa sei? Hai detto che sarei dovuta morire, io non capisco»
«Solo chi ha sangue di demone può passare, ne basta anche un solo goccio in tutto il corpo. Gli esseri umani si disintegrano se provano a passare il portale» Rispose «E tu, piccola umana, stai parlando con il Re dei Demoni, Azahal. In questo momento ti trovi nel Regno dei Demoni»
«Azahal» Risposi, mi sentivo pietrificata «Il Re… dei Demoni»
Mi sentii cedere le gambe, volevo scappare e tornare indietro. Ma una voce nella mia testa mi ricordò chi ero io. Ero Reina Williams. Non dovevo avere paura, dovevo prendere in mano la situazione. Feci un respiro profondo.
Pensai alle parole che disse. Solo chi aveva sangue di demone poteva passare. Doveva essere uno scherzo.
«Cosa significa avere sangue di demone comunque? Io sono un essere umano in tutto e per tutto»
«Ne sei sicura? Sicura di ricordare tutto del tuo passato?»
«Certo, mi ricordo tutto. Ricordo di aver perso i miei genitori all’età di cinque anni a un attacco di voi mostri»
Mi interruppe «E prima di allora?»
La mia mente si offuscò nel tentativo di cercare qualche ricordo prima di quel fatto.
«Non mi ricordo, ma… è normale non ricordare, ero troppo piccola»
Azahal iniziò a ridere girando intorno a me. Rabbrividii.
«Ho fatto indossare questo vestito in pelle di demone e scaglie di drago sperando di renderti la mia regina. Una Regina dei Demoni. Sono millenni che non ne abbiamo una. Vedrai, tornerai da me, prima o poi»
«Scaglie di drago, pelle di demone... Piuttosto, la smetti di girarmi intorno? Voglio sapere una cosa adesso. Perché ci attaccate? Perché spargete morte e distruzione sulla terra?» Domandai, iniziavo ad accumulare coraggio su coraggio finalmente.
«Il nostro popolo sta morendo, son rimasti pochi demoni come me. Riusciamo a generare piccoli demoni, ma ci stiamo estinguendo. Il motivo per cui vi uccidiamo è perché il vostro sangue e la vostra carne ci rafforzano» Si avvicinò poi al mio orecchio «Non ti sei accorta che non ritrovate mai esseri umani tutti interi?»
Rabbrividii nuovamente.
«Solo che voi esseri umani siete così splendidi e determinati che vi state rafforzando. Quindi io e altri Re dei Demoni stiamo pensando di risolvere il problema alla radice. Far fuori voi piccoli esseri umani che state ancora crescendo» Continuò il demone. Ripensai agli attacchi subiti in tutti gli Istituti.
«Altri Re dei Demoni? Ce ne sono altri?»
«Esatto, oltre ai nostri piccoli popoli di demoni» Rispose.
«E perché mi stai dicendo tutto questo?» Non capii perché mi stava dichiarando le loro intenzioni e informazioni.
Giocò con una ciocca dei miei capelli, continuò a parlarmi vicino all’orecchio.
«Perché adesso ti rimando indietro, nel tuo mondo. Dirai loro che siete spacciati, perché presto saremo noi a farvi visita. Non appena riacquisteremo i nostri poteri. Perché i demoni che invadono le vostre città, le vostre case, sono legati a noi. Basta che mangino un pezzetto della vostra carne per mandarci un pezzetto di potere. Nessuno di voi, nemmeno tu piccola umana, riuscirete a fermarci»
Avevo la pelle d’oca ovunque. Tornai a tremare dalla paura.
«Non ti preoccupare, tu non verrai toccata. Mi piaci, sei coraggiosa»
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Prese uno strano scettro che si trovava dietro il trono.
Mi lanciò poi vicino ai miei piedi i miei vestiti e i miei anfibi. Dopodiché, agitò quello strano scettro e dietro di me si aprì il portale. Il Re dei Demoni tornò a sedersi, ammirando la scena davanti a sé.
Infine, disse «Vai, piccola umana, ci rivedremo molto presto»
Fra i miei vestiti, c’era ancora il mio pugnale. In quel momento mi stava battendo forte il cuore, ma dovevo farlo. Come un fulmine, colpii prima la gamba del demone, sporcando il pugnale del suo sangue. Azahal urlò dal dolore, non se l’aspettava.
Si stava per alzare e per inseguirmi, ma io ero stata più veloce di lui. Riuscii a oltrepassare il portale, tornai all’Istituto. Il portale si chiuse subito. Cercai di riprendere il fiato.
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Realizzai poco subito che intorno a me c’era qualcosa di strano. Ero seduta in mezzo alla neve, faceva un freddo cane.
Intorno a me vidi una miriade di studenti sull’attenti, pronti all’attacco. Pensavano fosse un nuovo attacco dei demoni. Tutti mi guardavano in modo strano, spaventati. Mi alzai e mi girai intorno. Riuscii a riconoscere alcune facce.
Ecco che vidi Rory. Era di fronte a me. Stavo piangendo, ero al sicuro.
«Rory» Dissi.
Rory rimase fermo interdetto. Si avvicinò a passo lento, con gli occhi spalancati. Fece cadere a terra la sua lancia, mi accarezzò. Poi mi strinse a sé.
«Rei? Sei davvero tu? Sei… viva» Disse, vidi le lacrime uscire dai suoi occhi.
«Chi dovrei essere? Certo che sono viva. Rory, che sta succedendo? Perché nevica? Siamo solo a ottobre»
«Ottobre? Rei… siamo in pieno dicembre. Pensavamo tu fossi morta dopo che quel demone ti avesse lanciato dentro il portale» Disse Rory.
Spalancai gli occhi.
Dicembre? Quanto tempo era passato lì dentro?
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