Il suono della sveglia non era mai stato così odioso come quella mattina, erano appena le 6 e mezza del mattino. Rory era accanto a me, si stava svegliando con gran fatica. Spike, invece, non c’era. Anche i bagagli erano spariti.
A piedi nudi, mi alzai e andai ad aprire le tende. La luce mattutina illuminò di poco la stanza, non c’era nemmeno una nuvola in cielo. Dalla finestra di quella stanza potevo vedere alcuni ragazzi e ragazzi incamminarsi verso il punto di ritrovo, pronti per partire o per salutare chi partiva. Mi avvicinai alla scrivania di Spike, dove trovai un bigliettino. Mi avvicinai alla finestra per poterlo leggere, non volevo accendere di colpo la luce della stanza, ero ancora intontita dal sonno.
194Please respect copyright.PENANAnzPmxPzLMd
“Sono già uscito, vi aspetto al Grande Cancello. Rei, ricorda di prendere I viaggi di Gulliver sulla scrivania”
194Please respect copyright.PENANAZ4o7MNv5Fo
Presi il libro, non capii come mai non volle portarlo con sé.
Spike amava quel libro, come amava tanti altri libri. Così, adorava leggermeli quando ero piccola. Ringraziava la tecnologia e la perseveranza degli esseri umani che continuava a conservare tantissime opere, di qualsiasi tipo e genere, per poterle tramandare di generazione in generazione.
Spike diceva sempre che grazie a quelle letture, riusciva a saltare indietro nel passato. Quel lontano passato sconosciuto a noi, dove tutto sembrava normale e dove chiunque poteva esprimere la propria creatività nella scrittura, nell’arte, nella musica. Dove la mente non era offuscata dalla lotta continua contro i demoni. Certamente in quel passato gli esseri umano avevano i loro di problemi, anche ai quei tempi c’erano le guerre. Guerre tra gli stessi esseri umani.
Oggi è diverso, oggi l’essere umano lotta insieme contro degli esseri non umani, contro dei mostri.
194Please respect copyright.PENANABYn6r5DsDQ
Nel frattempo, Rory riuscì finalmente ad alzarsi. Mi diede un bacio tra i capelli.
«Buongiorno Rei» disse «Spike?»
«Buongiorno a te, Rò. Spike è già uscito» risposi.
«Meglio se ci prepariamo anche noi allora» disse, accarezzandomi dolcemente la schiena.
Doccia, divisa ed ecco che eravamo pronti. Misi il libro dentro la borsa.
«Hai preso tutto?» domandai.
«Non essere Spike secondo, ho tutto. Andiamo»
Spense tutte le luci e chiuse la porta. Per strada incontrammo anche Angela e Roberto, dissero che gli altri si erano già avviati.
Angela camminò a braccetto con me.
«Vuoi portarla con noi, per caso?» disse scherzando Roberto.
«Magari, vorrei la mia adorata Rei con noi» rispose Angela.
«Peccato che per lei è presto, un giorno magari» disse Rory che era più avanti di noi.
«Un giorno lontano, è ancora parecchio lunga per me. Probabilmente voi sarete già nell’esercito»
«O magari i demoni si saranno estinti, così io e te potremo andare al mare insieme e divertirci»
Angela proveniva da una zona di mare, perciò le mancava. Esordiva sempre il suo desiderio di tornare a casa solo per passare le giornate a oziare in spiaggia. Ma con i doveri che le spettavano, non aveva modo di tornare a casa nemmeno per un giorno. Una volta che entravi nell’accademia, la tua vita cambiava totalmente. Difficilmente potevi tornare a casa.
194Please respect copyright.PENANAgvDv48MO8I
Arrivati al Grande Cancello.
Erano parcheggiati parecchi fuoristrada e camioncini. Intorno a quest’ultimi, i ricercatori caricarono le ultime attrezzature rimaste e Spike li stava aiutando.
C’era anche una folla di persone ad ammirare la partenza, studenti che salutavano i propri cari, militari e docenti che controllavano che tutto filasse liscio.
Nelle prime file c’erano anche Clarissa e i miei amici. Abbracciai di sorpresa Clarissa, non se l’aspettava.
«Rei, ma sei tu! Non ti avevo vista arrivare. Buongiorno» disse.
«Buongiorno Clarissa» girai lo sguardo verso gli altri «E buongiorno anche a voi»
Nicola e Luciana ricambiarono il saluto, diedero il buongiorno anche al team di Rory, il quale ricambiò.
Spike si avvicinò, non appena notò il nostro arrivo. Disse a Rory che il resto del team li attendeva dal caposquadra della loro Prima Squadra rossa.
«Arrivo subito» mi disse Rory prima di avviarsi.
Spike avvolse il suo braccio intorno a Clarissa, li guardai.
«Tu dovrai dirmi qualcosa oggi» dissi a Clarissa, la quale ricambiò con sguardo compiaciuto. Poi Spike mi disse di tenere il libro, in caso volessi leggerlo.
«Era per questo quel messaggio?» domandai.
«In caso sentissi la nostra mancanza. L’importante è che non perdi il punto a cui sono arrivato io»
Sentivo gli occhi pizzicare, gli sorrisi.
Arrivarono anche Lucilla e Marco, i quali si unirono a noi. Lucilla mi salutò abbracciandomi e stringendomi forte, disse che le ero mancata. In effetti, era da tanto che non riuscivamo a sentirci.
194Please respect copyright.PENANAYCsumqHfZt
Il momento della partenza era arrivato.
Salutai l’intero team di Rory, salutai anche Rebecca. Si era allontana un attimo dal suo team solo per salutarmi.
Clarissa e Spike si salutarono con un lungo bacio. Spike e Rory poi si avvicinarono per salutarmi; Spike mi abbracciò, mentre Rory mi strinse a sé con una presa assurda, sembrava non volesse lasciarmi andare.
«Stai attenta» disse.
«Questo dovrei dirlo io a voi due»
194Please respect copyright.PENANA0QJKMdmT0w
Ogni team delle Prime Squadre salì sul proprio fuoristrada, accompagnati da capisquadra o ricercatori. Lo stesso il resto delle squadre del quinto anno. Si accesero i motori e in un attimo la piazza davanti al Grande Cancello si svuotò dai mezzi, eravamo rimasti solo noialtri studenti e qualche professore, quest’ultimi ci invitarono a tornare nelle nostre stanze. Il Grande Cancello si chiuse. Mi scesero delle lacrime, ma cercai di ritirarle subito.
Non ero più la bambina di una volta, ora dovevo crescere ed essere più forte.
ns 15.158.61.6da2