Cap.20
Il capo Johnson entrò in Centrale a passo spedito e andò davanti alla scrivania del tenente Flynn, che stava bevendo un caffè insieme a Provenza. Non disse nulla, con un cenno della testa invitò entrambi nel suo ufficio, senza ammettere risposta e tutti e tre sparirono dietro la porta. La squadra era interdetta, non capiva cosa stesse succedendo. Si guardavano l’un l’altro, scuotendo la testa.
“Tenente Flynn mi vuole dire perché il capo Morrison del distretto di Hyde, vuole sapere perché un suo tenente è venuto alle mani con lei? Per la cronaca, vorrei saperlo anch’io!”
“Dovevamo chiarirci le idee e comunque non eravamo in servizio.” Rispose semplicemente Flynn.
“Questo non vuol dire nulla, tenente. Perché siete venuti alle mani?” Chiese ancora il capo Johnson.
“Divergenza di opinioni.”
“Vorrei una spiegazione migliore.”
“Non ho altro da dire.” Disse Flynn fissando il capo Johnson.
“Vista la sua reticenza tenente, anche se era fuori servizio, il capo Morrison ha fatto una lamentela nei suoi confronti, che farà partire un richiamo formale, quindi la invito a recarsi al FID, se non ha altre motivazioni da darmi.” Disse il capo Johnson alzandosi dalla sedia, si stava innervosendo, perché la situazione le stava sfuggendo dalle mani.
“Capo aspetti …” Disse Provenza, cercando di sistemare le cose.
“Lascia stare Provenza, va bene così. Capo Johnson.” Disse Flynn e uscì dall’ufficio del capo Johnson e tranquillamente si avviò al FID.
Provenza era rimasto con il capo Johnson, che continuava a chiedere cosa stesse succedendo a Flynn. Restituì i files relativi a quanto avvenuto 12 anni fa, non c’era scritto nulla di particolare, i verbali erano spariti o qualcuno non voleva che venissero fuori. La perdita dei documenti dovuta al trasloco dell’archivio non convinceva il capo Johnson, qualcuno non voleva che quei verbali diventassero di dominio della polizia e questa la mandava in bestia. Il suo caso era ad un punto morto, non c’erano altri indizi o altre novità, sembrava che nessuno volesse collaborare per scoprire la verità. Provenza le disse che a volte la verità è a portata di mano, mentre altre volte, bisogna chiedere ad altri di mostrare la verità.
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Il capitano Raydor si trovò davanti alla porta il tenente Flynn, che stava chiedendo il permesso per entrare. Dopo mesi che si erano lasciati, ora erano da soli, l’uno di fronte all’altro. Aveva pensato a Andy, doveva ammetterlo, ma sperava che lasciarlo e non vederlo per un po', avrebbe fatto dimenticare il tempo passato insieme. Invece Sharon aveva pensato a Andy ogni giorno e ogni giorno sperava di non vederlo da sola, in Centrale o al FID. Andy era stato impeccabile in quei mesi, aveva lavorato sodo, non aveva dato problemi e si era buttato a capofitto nel lavoro, tanto che il capo Johnson lo aveva ringraziato davanti a tutta la squadra per l'ottimo lavoro svolto in un’indagine complicata.
Era presente in quel momento e fu molto contenta per lui, aveva svolto un lavoro impeccabile.
Sharon aveva intravisto il tenente Flynn parecchie mattine in Centrale, lo aveva visto su tante scene del crimine ed era stato sempre professionale. Sapeva che l'aspettava al parcheggio e controllava che arrivasse a casa, sapeva che spesso i suoi occhi la fissavano mentre erano al lavoro, insieme a tutta la squadra.
Adesso Andy Flynn era al FID, solo, davanti a lei, nel suo ufficio. Il capitano Raydor era imbarazzata, il tenente Flynn invece era tranquillo, era la sicurezza strafottente di chi sa, di aver ragione. Scosse la testa e sorrise malinconico, la guardò fissa negli occhi e le trafisse il cuore. Adesso era spaventata, non voleva vederlo, non voleva parlare, discutere, eppure il lavoro lo richiedeva.
Il capitano Raydor sapeva che il tenente Flynn era nell'ufficio del FID per aver fatto a pugni con un tenente del distretto di Hyde. Il capo Johnson aveva chiesto di occuparsi della questione, perché il capo Morrison aveva fatto una lamentela formale e c’era parecchia pressione perché l’incidente tra i due tenenti, non passasse inosservato. Diede un colpo di tosse e disse: "Vuole dire qualcosa a sua discolpa tenente Flynn? Dunque, da quello che leggo, ha preso a pugni un collega del distretto di Hyde."
"Ero fuori servizio, come il tenente Fischer. Abbiamo discusso, fine della storia." Disse Flynn con fare indifferente.
“Qualcuno non ha gradito il tuo intervento, Andy.” Disse il nome in modo dolce, il tono professionale era sparito. Andy alzò lo sguardo e la fissò negli occhi. Non era più Darth Raydor del FID, era la sua Sharon. Sorrise e si sedette sulla sedia, sospirò “Come stai Andy?” Chiese con dolcezza.
“Avrei voluto parlarti da solo in altre circostanze e non perché sei obbligata a farlo. Ti ho dato spazio e tempo, tutto quello che mi avevi chiesto, però non mi hai chiamato e non hai più parlato con me.” Silenzio. Sharon abbassò lo sguardo. “Comunque sto bene, non ti preoccupare, continua con la tua vita e il lavoro. Se devi sospendermi, fallo pure, però, essendo fuori servizio, non c’è alcun regolamento che vieta di fare a pugni.” Disse Andy con semplicità.
“Mi dispiace per come sono andate le cose tra noi.” Disse sospirando Sharon.
“Spiace più a me.”
Sharon era imbarazzata, sapeva che aveva torto, non si era comportata correttamente con Andy, non era stata totalmente sincera. “Senti Andy perché non ci vediamo una sera e parliamo con calma.”
“Di cosa vuoi parlare?” Chiese in tono risentito, l’argomento lo stava irritando.
Sharon rimase in silenzio, si stava addentrando in un terreno difficoltoso. Lo guardò e sospirò “Senti Andy, vorrei chiarire alcune cose, credo di doverti delle spiegazioni.”
“Non sei obbligata a farlo, non lo eri prima e non lo sei neanche adesso. Ero felice con te e credevo che lo fossi anche tu, ma evidentemente mi sbagliavo.”
“Senti io …”
“Sharon non mi devi nulla. I nostri patti erano chiari, non avevamo obblighi, non avevamo legami o impegni di alcun tipo. Abbiamo detto: vediamo come va, purtroppo non è andata bene.”
“Sono preoccupata per te.”
“Perché sei preoccupata?
“Andy devi stare attento.”
“Attento a cosa, a chi?”
“Qualcuno dai piani altri sta facendo pressione per questa cosa, che normalmente passerebbe inosservata. Sei in una situazione delicata, non tirare troppo la corda. Hai discusso con Taylor, il capo Johnson continua a fare domande e il capo Morrison vuole risposte.”
“Tutti vogliono qualcosa da me. Tu cosa vuoi?” Disse alzando il viso e fissandola negli occhi.
“Voglio che non ti faccia male, voglio che …”
“A parte un richiamo formale, nessuno può dirmi nulla, neppure il FID.” Flynn si alzò dalla sedia e si avviò verso la porta, si voltò per guardarla “Non possono farmi più nulla. Voglio scoprire la verità.”
“Sii prudente, ti prego.” Disse Sharon un filo di voce, sapeva che si stava cacciando in un mare di guai, ma Flynn era già uscito, lasciando la porta dell’ufficio aperta. Rimase a fissare la porta aperta, doveva sapere cosa era successo 12 anni fa.
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“Ho cercato di rabbonire il capo Johnson, però potevi almeno aspettarmi. Te ne sei andato via come un ladro.” Disse Provenza un po’ irritato.
“Hanno cominciato a farmi delle domande … Mike … Julio … non avevo voglia di parlare.” Disse Andy abbassando lo sguardo. Silenzio. “Mi dispiace di averti deluso.” Silenzio
“Non mi hai deluso, hai buttato nel cesso 12 anni di sobrietà, quindi vedi tu.”
“Lo so che ho fatto una cazzata.”
“Guarda che al lavoro ti voglio sobrio o ti prendo a calci in culo, sono stato chiaro?! Quanto hai bevuto?”
“Un bicchiere, la sera che hanno trovato il tenente Sully. Un altro bicchiere, dopo che sono stato dal FID.”
“La bottiglia dove è?”
“Lì sopra, dentro l’armadietto laterale.” Indicò Andy.
Provenza lo aprì, prese la bottiglia, la guardò, mancavano un paio di bicchieri.” Questa la prendo io. Rimettiti in pista Flynn prima di venire in Centrale.”
“Tanto sono stato sospeso …”
“La Raydor ti ha sospeso?!”
“Lo ha fatto il capo Johnson, il capitano Raydor ha solo ubbidito agli ordini.”
“Non sei arrabbiato con Darth Raydor...uhm...” Silenzio. “Hai mangiato?”
“Sono a posto, grazie.”
“Adesso cosa vuoi fare?”
“Vado a farmi una doccia e dopo vado ad un incontro AA.”
“Ok, allora ci sentiamo più tardi.”
“Ok. Grazie Provenza.”
“Niente cazzate Andy, sono stato chiaro?!”
“Ok. Grazie Provenza.”
“Idiota!” Disse tra sé Provenza chiudendo la porta e uscendo.
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