Cap. 32
Quattro mesi prima
Il giorno seguente, di buon mattino, Andy e Sharon avevano preparato i bagagli, sarebbero rientrati a L.A. e il giorno dopo avrebbero ripreso il lavoro. Entrambi erano silenziosi, sapevano che nulla sarebbe stato come i giorni appena trascorsi insieme.
Sharon aveva chiesto ad Andy di riprendere i ranghi, soprattutto quando erano presenti con altre persone. Andy aveva accettato senza problemi, erano d’accordo che avrebbero tenuto riservata la loro relazione e che in seguito avrebbero deciso come comportarsi. I patti erano chiari, nessuno vincolo, nessuno progetto, si andava avanti giorno per giorno.
Andy accompagnò Sharon a casa, dopo aver lasciato le borse in soggiorno, l’abbracciò e la baciò, sperava di poter rimanere ancora insieme, ma Sharon gli chiese di andare, doveva sistemare tutto quanto e prepararsi per il giorno dopo e con lui in giro, si sarebbe distratta e non avrebbe combinato nulla. A malincuore Andy tornò a casa sua, sapeva che infondo Sharon aveva ragione, si erano ripromessi di rivedersi la sera dopo, a fine del primo giorno di lavoro.
Il giorno seguente il tenente Flynn si presentò alla Crimini Maggiori di buon’ora, era arrivato solo Provenza che gli chiese delle sue vacanze. Andy tergiversò, rimase sul vago e disse che si era divertito in compagnia di una bella ragazza.
“Sheila?! Giusto! Se non ricordo male.” Disse Provenza sorridendo.
Andy fece spallucce, per non dover mentire al collega e lasciando che potesse fantasticare su di lui e Sheila, ragazza fantastica, di cui non ricordava neanche il volto.
Alla spicciolata arrivò anche il resto della squadra che salutò cordialmente il tenente per il suo rientro e chiesero tutti delle vacanze e Provenza rispose per Andy che si era “divertito” con Sheila, suscitando l’ilarità di tutti i compagni. Quando entrò il capo Johnson, tornarono tutti alle proprie scrivanie. Il capo Johnson salutò velocemente il tenente Flynn e poi chiamò il tenente Provenza nel suo ufficio per gli aggiornamenti della giornata.
Andy guardò il telefono, aveva mandato dei messaggi a Sharon e aveva ricevuto per tutta risposta una faccina sorridente, niente di più. Sperò di vederla in Centrale e soprattutto di poterla vedere dopo il lavoro. La giornata alla Crimini Maggiori si prospettava impegnativa, dovevano concludere una serie di interrogatori del caso a cui stavano lavorando e quando Flynn venne aggiornato, sperò di liberarsi per la serata. Purtroppo il caso proseguì fino in tarda serata e quando il capo Johnson liberò la squadra era tardi e Andy sentì Sharon per telefono. Sperava di poterla vedere, ma anche per lei il primo giorno di lavoro era stato pesante. Chiacchierarono amabilmente e si augurarono la buona notte, sperando di vedersi la sera successiva.
Il giorno dopo, alla Crimini Maggiori sembrava ci fosse più calma, ma quando arrivò la notizia che il capitano Raydor del FID avrebbe dovuto sovraintendere le procedure che utilizzava la Crimini Maggiori, il malumore si fece sentire e i commenti si sprecarono.
Il capitano Raydor fece la sua apparizione alla Crimini Maggiori nel primo pomeriggio, insieme al capo Pope, rimasero nell’ufficio del capo Johnson per parecchio tempo, finchè il capo Pope uscì soddisfatto e lasciò che le due donne trovassero un metodo di intesa per lavorare insieme. Il capo Johnson uscì dall’ufficio e diede ufficialità alla notizia: il capitano Raydor d’ora in poi avrebbe affiancato il capo Johnson in ogni caso e controllato il rispetto di tutte le regole e le procedure del Dipartimento. Sharon era affianco del capo Johnson, era seria, elegante nel suo completo nero con camicia bianca e tacchi neri da urlo.
Flynn rimase immobile, senza respirare, aveva ascoltato le parole del capo Johnson senza capire più nulla, vedere Sharon così bella e affascinante, l’aveva lasciato senza fiato. Quando il capo Johnson rientrò in ufficio e il capitano Raydor uscì dalla Crimini Maggiori, Provenza scherzò con Flynn, dicendo che adesso erano nelle mani di Darth Raydor! Flynn fece un sorriso ebete e guardò verso la porta, da cui era uscita Sharon.
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“Il capo Johnson mi odia, tutta la Crimini Maggiori mi odia!”
“Io non ti odio e neanche i ragazzi.”
“Dovevi vedere i loro sguardi.”
“Sharon devi dargli un po’ di tempo per conoscerti, vedrai con il tempo, le cose cambieranno. Adesso però possiamo parlare di noi due e lasciare fuori tutto il mondo?”
“Sì certo, scusa. Oggi è stata una giornata difficile.”
“Perché non ti rilassi, vieni qui, vicino a me.”
Si rilassarono l’uno nelle braccia dell’altro, erano stravolti, perchè il rientro era stato un capovolgimento delle loro vite. Speravano entrambi di riuscire ad equilibrare il lavoro e la loro relazione, sospirarono entrambi, sapevano che li aspettava un compito difficile.
I giorni seguenti furono caratterizzati da parecchia tensione alla Crimini Maggiori, il capitano Raydor aveva più volte ripreso i vari membri della squadra per il procedimento che utilizzavano nel loro operato e spesso sulla scena del crimine c’erano stati dei malumori per la presenza di Sharon che puntualizzava procedure e regolamenti. Quando il capitano Raydor non era presente i commenti negativi e cattivi nei suoi confronti si sprecavano. Tutti conoscevano l’esperienza del capitano e ne riconoscevano la professionalità, ma “Rulebook” altro soprannome che le era stato dato, era solo regole e regolamenti, la vita vera, sostenevano tutti era un’altra cosa. Questo era quello che più le rimproveravano, la vita vera a volte ti obbligava a trovare una zona grigia di compromesso per poter andare avanti.
Provenza spesso prendeva in giro il capitano Raydor, diceva che aveva bisogno di un uomo che la sfiancasse, così da non dover stressare loro sul lavoro. Andy sorrideva e cercava di dare ragione al collega, sapeva che Sharon quando si impuntava era davvero insopportabile.
Provenza inoltre prendeva in giro Flynn perché quando il capitano Raydor entrava alla Crimini Maggiori, Andy fissava le gambe del capitano e rimaneva imbambolato, senza fiato. Era vero, quella donna aveva delle gambe mozzafiato, ma in quanto a carattere, era terribile, era diventata “la strega” nuovo soprannome che le avevano dato.
Una delle sere successive Sharon e Andy si erano incontrati per cenare insieme, Sharon aveva chiesto ad Andy di non guardarle le gambe al lavoro, si era accorta di avere i suoi occhi puntati addosso e si sentiva a disagio. Andy aveva cercato di minimizzare, ma non aveva capito l’imbarazzo di Sharon e alla fine avevano discusso e Sharon era tornata a casa sua.
Andy era sempre più triste, perché quando si vedeva con Sharon era più il tempo che passavano a riparlare della giornata, che quello in cui si baciavano. L’ultima volta che avevano fatto l’amore, erano stati diretti, affamati, feroci e non si erano goduti neanche un istante, si desideravano tanto e non si erano gustati un solo momento, era stato una sessione di sesso, certo buon sesso, però era quasi come se si volessero sfogare l’uno sull’altro, invece di donarsi e ricevere un dono speciale.
Andy sapeva che non si erano promessi nulla, non c’erano progetti a breve o lungo termine, però sentiva che la loro relazione stava sprofondando sotto il peso del lavoro, dello stress e del giudizio che gli altri potevano dare se fossero venuti a conoscenza della loro relazione.
“Non mi sento pronta Andy, preferirei che rimanesse una cosa riservata.” Disse Sharon. Andy la guardò, quando erano al lavoro desiderava solo abbracciarla, baciarla e gridare a tutti quanti che stavano insieme. “Come desideri Sharon, però così mi chiedo dove possiamo arrivare …” Sospirò deluso.
“Ti chiedo ancora un poco di tempo. Eravamo d’accordo che non ci sareb…”
“Ok, ok. Va bene, come vuoi tu.” Disse Andy rassegnato.
Sharon sospirò, sapeva che le cose stavano diventando complicate, era più le discussioni e le liti che le serate trascorse sereni e tranquilli. Mantenere l’equilibrio diventava sempre più difficile e conservare la calma alla Crimini Maggiori erano diventati imprese eroiche, ogni cosa diventava motivo di discussione e Sharon sapeva dei commenti, delle battutine, dei sorrisetti e dei soprannomi. Soffriva per tutto questo, in fondo voleva solo fare il suo lavoro, ma sembrava che tutto questo non fosse apprezzato da nessuno. Anche le discussioni con Andy sembravano non a vere fine, in alcune occasioni avevano discusso per il lavoro e la discussione si era protratta anche dopo l’orario di lavoro e questo non aveva giovato alla loro relazione, che diventava ogni giorno più fragile e delicata.
Continua …290Please respect copyright.PENANA2T7wLH942S