Cap.24
“Perché non vuoi ritirare l’encomio che il capo vuole darti?” Chiese Provenza mentre sorseggiava la birra.
“Non mi interessa. Faccio bene il mio lavoro e basta. Non voglio altro.” Rispose Andy sorseggiando la soda.
“Sai che la tua carriera ne gioverebbe. Faresti contenta il capo Johnson, avete solo discusso ultimamente, dovresti accettare di apparire in televisione, credimi, sarebbe meglio.”
“Non voglio fare il pupazzo in mano a Pope e alla Johnson, mi hanno trattato come un criminale, quando invece avrei dovuto avere il loro sostegno.” Disse Andy tristemente.
“Hai ragione per il capo Pope, ma il capo Johnson? Non c’entra. Nessuno le ha dato le corrette informazioni per il caso di Sully, meriterebbe una chance.” Disse Provenza fissando l’amico.
“Senti, ci penso su, ok?” Disse Andy alzandosi dal divano e andando a buttare la lattina di soda.
“Questo già mi consola.” Silenzio. “Senti Flynn perché non andiamo a fare un giro e guardiamo un po’ di sport?”
“Non mi va Provenza, sono di pessima compagnia.”
“Avanti Flynn non puoi piangerti addosso per sempre!”
“Sto bene così.”
“Ricordati che il mare è pieno di pesci.”
“Sì, Provenza. Me lo hai già detto.” Andy si era riseduto sul divano e aveva lo sguardo perso nel vuoto.
“Sei cambiato, cosa ti è successo? Dove è finito il Flynn spensierato, vivace, allegro, sempre circondato da belle ragazze? Eri sempre pronto a uscire e a conoscere gente nuova. Adesso lavori, vai ai tuoi incontri e lavori. Non sei stufo?” Chiese Provenza.
“Forse sono cresciuto Provenza?! Forse voglio qualcosa altro?!” Chiese Flynn scuotendo la testa. Silenzio.
“Esatto Andy, tu vuoi qualcosa che non hai …”
“Può essere …” Flynn capì che si era esposto, Provenza forse aveva capito qualcosa. “Magari sto diventando grande.” Disse con un sorriso amaro.
“Sei un idiota Flynn! Sai benissimo cosa ti manca!” Disse Provenza fissandolo negli occhi.
“Magari non lo voglio sapere …”
“Allora te lo dico io: ti manca l’amore di una donna, perché questo potrà renderti felice.” Silenzio.
“Come vedi … “Disse Flynn alzando lo sguardo rassegnato “Non ho l’amore di una donna.”
“Il problema è che tu, vuoi l’amore di quella donna, vero?” Disse Provenza puntandogli il dito contro. Flynn sgranò gli occhi, non poteva aver capito di lui e Sharon, non poteva, era stato molto attento. Rimase in silenzio, sperando che Provenza lasciasse perdere il discorso, un brivido gli corse lungo la schiena.
“Senti, se chiami Sheila, vedrai che tornerà da te. In fondo quanto vi siete frequentati? Qualche mese? Dai, la chiami e vedrai che si risolve tutto.” Disse Provenza conciliante.
Andy lo guardò perplesso, non sapeva cosa dire. Provenza continuò: “Ho capito che eri con Sheila, perché ho visto le iniziali sulle tazze: A sta per Andy e S sta per Sheila. Te le ha regalate lei, vero?” Chiese Provenza soddisfatto, aveva colpito nel segno!
“Ci tiene a queste cose.” Disse Flynn facendo spallucce e cercando di essere convincente.
“Flynn ascolta, vedrai che tornerà da te, ne sono sicuro. Però devi toglierti … ecco, questo velo di tristezza che hai addosso … questa aurea … come si dice … questo manto di disperazione. Alle ragazze piace la gioia, il divertimento, la felicità! Hai capito?”
“Scusa Provenza ma non ti seguo …” Disse Flynn scuotendo la testa. “Adesso sono stanco, perché non ci vediamo in un altro momento.” Flynn sperò di chiudere il discorso, si sentiva a disagio.
“Cosa intendi fare, non vorrai bere?” Chiese Provenza preoccupato.
“No, non berrò! Volevo solo stare un po’ tranquillo. Guarderò un po’ di TV.”
“Ok, allora torno a casa. Ci vediamo domani in Centrale e non fare stupidaggini, sono stato chiaro?!”
“Sì Provenza.”
“Bene, ciao Flynn, a domani.”
“Ciao Provenza.”
Appena Provenza uscì, Andy andò a vestirsi e a prepararsi, aveva un appuntamento al quale non voleva mancare. La moglie dell’agente Patrick Waters aveva accettato di incontrarlo per parlare del “suicidio” del marito. Si incontrarono in un diners fuori mano. La donna lo stava aspettando seduta ad un tavolino. Flynn parlò con la moglie dell’agente Patrick Waters, sapeva che il marito non si era suicidato e voleva dimostrarlo. La moglie raccontò quel poco che il marito le aveva raccontato, della corruzione che c’era al distretto di Hyde e che coinvolgeva i piani alti. Sapeva che stava rischiando a parlare con un poliziotto, però non aveva altra scelta, perché ad Hyde nessuno era disposto ad ascoltarla. Flynn ascoltò con attenzione il racconto della donna e le chiese se il marito le avesse fatto dei nomi o dei luoghi che le sembravano strani, fuori dai loro giri normali.
Raccontò che il marito era cambiato, era diventato cupo, parlava poco e le diceva che meno sapeva e più era al sicuro. Si era lamentato del nuovo partner, perché sembrava che gli avessero messo un cane da guardia. La donna si interruppe varie volte, colta dall’emozione e dal raccontare eventi che coinvolgevano il marito. Disse che il marito era cambiato, ma non sapeva spiegare il perché, però continuava a dirle che avrebbe sistemato le cose. Andy la consolò, le disse che non poteva garantire di trovare il colpevole della morte del marito, ma che avrebbe provato a scoprire la verità, perché era quello che stava cercando.
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Il tenente Provenza rientrò a casa e stava già assaporando una serata divano, pizza e parole crociate. Sperava di aver finito di impazzire per le stranezze di Flynn e soprattutto sperava di aver arginato la sua voglia di bere.
Si era vestito comodo, pronto per le parole crociate, avrebbe cenato più tardi e in seguito avrebbe visto la TV fino a tarda notte. Stava già pregustando il programma serale, quando sentì bussare alla porta. Non stava aspettando nessuno, chi poteva essere a quell’ora? Si affacciò alla porta e vide l’ultima persona al mondo che avrebbe pensato di vedere: il capitano Sharon Raydor.
Con sorpresa Provenza disse: “Capitano Raydor, sono fuori servizio e soprattutto cosa ci fa a casa mia?”
“Posso entrare? Riguarda Andy.” Disse fissandolo negli occhi, lo sguardo era risoluto.
“Prego.” Disse Provenza, sapendo che la serata era stata appena rovinata. Sharon entrò e aspettò che le facesse strada. “Si accomodi, capitano …”
“Mi chiami Sharon, sono fuori servizio anch’io.” Provenza le fece segno di accomodarsi al tavolo, Sharon prese una sedia e si sedette, appoggiando la borsa sul tavolo.
“Mi scusi se ho interrotto la sua serata, tenente Provenza, però avevo bisogno urgentemente di parlarle, riguardo ad Andy.”
“Cosa posso fare per lei, capitano Raydor?” Chiese Provenza sorridendo forzatamente.
“Ecco, quando io e il tenente Flynn abbiamo avuto quel soggiorno forzato, abbiamo parlato di parecchie cose, tra le quali mi ha raccontato … la storia di Jeff.”
“Ah. Le ha raccontato di Jeff.” Adesso Provenza era più interessato alle parole della donna.
“Sì. Mi ha raccontato anche come vi siete conosciuti e che lei era il suo unico amico.”
Provenza rimase in silenzio, il passato aveva un sapore amaro. Sharon continuò: “Come ben sa, quando siamo usciti dal nostro soggiorno forzato, abbiamo ripreso le nostre vite, come prima. Poi è successo l’omicidio del tenente Sully, che è molto simile a quello di Jeff e quindi mi chiedevo … visto che è l’unico che a quel tempo … era amico di Andy … se per caso non le avesse parlato … di un quaderno dove all’epoca aveva scritto quanto era accaduto.” Sharon aveva detto l’ultima frase tutta d’un fiato, era nervosa e sperava che il tenente Provenza potesse aiutarla.
“Se anche fosse, cosa posso fare, capitano Raydor?”
“Voglio aiutare Andy e ho bisogno del suo aiuto per capire come sono andate le cose. Ecco …” Tirò fuori dalla borsa una cartella con dei documenti. “Questo è quello che ho scoperto al FID e qualcosa, mi creda, non quadra.”
Provenza si avvicinò e aprì la cartelletta, sfogliò i documenti e rimase allibito. “Capitano Raydor …. ehm… ha portato questi documenti del FID fuori dalla Centrale? Mi sta mostrando dei documenti riservati relativi ad un caso di 12 anni fa e sta chiedendo cosa ne penso? Lo sa che sta infrangendo le regole per Andy? Perché?” Chiese Provenza incuriosito, qualcosa non quadrava.
“Perché voglio aiutarlo.” Silenzio. “Senta, lo so che non le sono simpatica, però, per il bene di Andy mi potrebbe aiutare?” Disse Sharon fissandolo negli occhi.
“Sa che se ci scoprono potremmo perdere il distintivo?”
“Lasci perdere il distintivo tenente, qui c’è in gioco molto di più!”
“Mi sembra sicura delle informazioni in suo possesso.”
“Legga con calma tutto quanto, non ho preso impegni per la serata.” Provenza prese i fogli nella cartelletta e continuò a leggere e ogni tanto guardava furtivamente la donna che lo stava guardando. Si fermò e disse: “Ok, allora credo di doverle mostrare una cosa.” Si alzò e andò nell’altra camera, dopo qualche secondo tornò con in mano il quaderno degli appunti di Andy. Lo diede a Sharon:” Lo può leggere qui e non dirò mai di averle dato questo quaderno. Buona lettura, capitano. Posso offrirle una birra?”
“Credo che sia un’ottima idea, tenente.” Provenza sorrise, prese due birre, le aprì e ne diede una a Sharon, si sedette al tavolo e riprese a leggere da dove si era interrotto.
Sharon prese il quaderno di Andy e cominciò a leggere tutto quanto, ogni tanto si fermava e tornava indietro. Rimasero in silenzio. Dopo una buona mezz’ora Provenza disse: “Non avrei mai immaginato di trascorrere una serata in sua compagnia capitano e di fare un tuffo nel passato.” Disse Provenza senza alzare la testa.
“Questo passato si è ripresentato con l’omicidio del tenente Sully.”
“Se il capo Johnson sapesse cosa sta succedendo …” Disse Provenza, alzando lo sguardo e fissandola negli occhi.
“Confido nella sua discrezione e nell’affetto che nutre per il tenente Flynn.”
“Comunque non ha risposto alla mia domanda, cosa posso fare, capitano Raydor?”
“Bè, facendomi leggere gli appunti di Andy, credo di essermi fatta un quadro generale più completo e credo che i sospetti di Andy siano fondati, questa è una chiara rete di corruzione che è andata avanti per 12 anni e che ora bisogna fermare definitivamente.”
“Cosa pensa di fare, capitano?” Chiese Provenza.
“Seguire le regole, naturalmente. Ora sarebbe meglio se andassi, le ho rubato fin troppo del suo prezioso tempo.” Il capitano Raydor si alzò, prese i fogli e rimise tutto nella cartelletta e si avviò verso l’uscita. Si voltò e disse: “Grazie tenente Provenza, spero che tutto questo possa aiutare Andy.”
“Sì, lo spero anch’io. Buona serata capitano.”
“Arrivederci.” Sharon uscì e Provenza rimase sulla porta a guardarla andare via e chiedendosi perché il capitano Raydor era stato da lui quella sera. Rientrò, perplesso, si fermò un momento e sgranò gli occhi, un momento di panico, aveva realizzato: “Oh mio dio … S non sta per Sheila … sta per … Sharon!”
Continua …298Please respect copyright.PENANAAM45QZqFtf