Ana Williams, come dissi all’inizio del racconto, era una famosa alchimista. L’ho sempre trovata una bellissima donna. Alta, capelli lunghi e biondi. Poteva dare l’impressione di una persona austera, ma era tutto il contrario. Era di una dolcezza infinita.
Quando mi vide mi corse incontro per abbracciarmi.
«La mia dolce Rei, vieni qua» Disse, mi guardò e scherzando disse «Guai a te se attraversi di nuovo un portale! Spike mi ha detto tutto stanotte al telefono e son precipitata subito qua da te»
«Mi spiace averti fatta preoccupare» Le sorrisi.
«Lo so che non è colpa tua» Alleviò la presa «Quando abbiamo saputo quello che è successo, a me e tuo padre è crollato il mondo addosso. Ma non abbiamo voluto perdere la speranza, e infatti ora sei qua» Disse, guardò poi Rory «Scusa, non ti ho nemmeno salutato tesoro» Lo baciò sulla guancia.
Rory era alto quanto mamma. Poi lui disse che Spike ci stava aspettando al laboratorio, consigliandoci quindi di avviarci.
Mentre camminavamo a braccetto, raccontai a lei le esperienze che avevo fatto finora all’Istituto. Quando passammo vicino ai dormitori, glieli indicai, dicendo che era stato lì il primo attacco nella struttura a cui ho partecipato.
«Come mi avevi raccontato a telefono, anche lì te la sei vista brutta. Presumo tu abbia un sesto senso per cercare i guai da quando sei qua»
«Non sarebbe divertente altrimenti, no?» Intervenne Rory.
Vicino ai laboratori, incontrammo Clarissa, la quale salutò mia mamma. Quest’ultima le chiese come stava andando con il tirocinio e iniziarono a parlare di pozioni e lavoro, finché Rory non la spronò ricordandole di Spike. Prima di salutarci, Clarissa mi disse di scriverle non appena saputi i risultati. Poi mi salutò, per poi correre alla sua stanza dove aveva il tirocinio.
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Una volta arrivati da Spike, quest’ultimo ci salutò e ci fece accomodare.
«Rei, Rory, mamma, dobbiamo parlare» Disse con assoluta serietà «Ho le risposte delle analisi» Disse Spike.
Il tono che usò per dirlo mi fece preoccupare il doppio di quanto lo ero già. Rory mi strinse la mano da sotto al tavolo.
«Il sangue di Azahal è uguale a quello dei demoni, ma sembra avere qualcosa di diverso. Non è ancora chiaro, probabilmente ci vorrebbero altri studi a riguardo, ma non possiamo ricavare molto con quello che abbiamo ora. Per quanto riguarda il tuo, Rei, è vero. Hai piccole tracce di sangue demoniaco»
Sussultai, mamma prese i fogli per leggere la documentazione dei risultati «Ma non spaventarti. Quelle tracce sono le stesse che ho trovato nel sangue di Marco. Nel cuore della notte sono andato da lui e ho fatto analizzare il suo. Ti ricordi quando i demoni ti avvelenarono? Dopo aver preso l’antidoto, l’infermiera ti aveva messo una flebo, come a Marco»
«Il siero fatto con lo stesso sangue dei demoni. Così come gli antidoti, le pozioni e anche le pozioni con le quali intingete le vostre armi per poter uccidere i demoni. Senza quelle, le armi normali non bastano a farli fuori definitivamente» Aggiunse mamma.
«Quindi sono pulita» Dissi con le lacrime agli occhi. Rory mi abbracciò, si aggiunse anche Spike.
Mamma mi strinse la mano e ci sorrise «I miei bambini, anche se ormai siete degli adulti». Era un quadro così bello, noi tutti insieme. Se ci fosse stato anche nostro padre, sarebbe stato ancora più bello. Sono anni che non ci siamo ancora ritrovati tutti insieme.
«Una cosa seria ragazzi, Spike» Disse poi mamma «Questo bisogna comunicarlo subito ai docenti e alle autorità. Lo sai cosa significa, vero?»
Solo chi aveva sangue demoniaco poteva passare i portali, pensai a voce alta.
Mamma continuava a vedere le analisi, confrontando con vecchie analisi del sangue di demone. Spike la guardava, sapeva cosa aveva in mente.
«Se riuscissimo a creare un siero diverso per avere sangue demoniaco nel corpo, si potrebbe entrare nei portali» Disse Spike.
«E annientare i demoni» Aggiunse Rory, sentiva il sapore della vendetta.
«Non è così facile, tesoro. Bisognerebbe creare una spropositata quantità di sieri, senza contare che si dovrebbe preparare un esercito capace di annientare i Re dei Demoni, di cui non sappiamo ancora nulla» Aggiunse Ana.
«Praticamente questa svolta non porta a nulla di nuovo. Non saremo mai pronti in tempo, c’è il rischio che arrivino prima loro» Dissi.
«Non è detto. Intanto andiamo a comunicarlo»
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Mamma restò con Spike, io e Rory tornammo ai nostri addestramenti, senza nemmeno pranzare.
La mia testa sembrava scoppiare da lì a poco, avevo voglia di urlare e di sfogarmi. Decisi di sfogare quella frustrazione nell’addestramento, avevo bisogno di trasformare la mia rabbia nella mia forza. Mentre colpivo con le doppie lame quel fantoccio di stoffa e cuoio, immaginavo fosse Azahal. Il Professor X mi osservò tutto il tempo.
«Sai che non basterà questo a farlo fuori, vero Reina?» Mi disse avvicinandosi.
Mi fermai, prendendo respiro e asciugando il sudore. Sentivo la pelle che andava a fuoco.
«Lo so, ma provo a immaginarlo»
Mi sorrise «Tuttavia, se vuoi, ti posso trattenere per altre due ore di addestramento. Ti faccio recuperare questi due mesi»
Senza pensarci due volte, accettai. Mi invitò a continuare pure con quello che stavo facendo.
Mirko si avvicinò, mi invitò ad allenarsi con lui. Mi invitò a impegnarmi e a non esitare, mi disse che potevo sfogarmi quanto volevo. A patto che andavo in palestra con lui quella stessa sera.
Quanto era migliorato, pensai. Era diventato fenomenale, un vero guerriero. Aveva una grinta maestosa, tanto che riusciva a trasmetterla anche a me. Tutto il resto della palestra sembrava svanire, riuscivo a sentire soltanto il rumore delle mie lame e della sua spada. In fondo alla palestra, c’era Rory che mi osservava. Con lui, mia mamma che mi guardava con orgoglio.
«Non è più la nostra piccola Rei, vero?»
Rory scosse la testa, sorridendo.
Il professore ci invitò a fermarci, presentandoci Ana Williams. Alcuni ragazzi ammiravano la presenza di quella famosa alchimista, altri mi bisbigliarono un «Quanto è bella tua mamma».
Lei disse di continuare tranquillamente, che era passata solo a salutarmi, in quanto sarebbe dovuta ripartire. Il professore invitò a riprendere con le spade e archi, io mi avvicinai all’entrata con mamma, dove stava aspettando Rory. Lui mi disse che aveva già finito con l’addestramento.
«Com’è andata?» Domandai.
«Sembra bene, i professori hanno subito avvisato il capo dell’Istituto e le autorità» Rispose mia madre «Probabilmente ci saranno novità presto a riguardo, state ben attenti d’ora in poi»
Mi accarezzò.
«Vorrei poterti abbracciare, ma son sudatissima»
«E capirai, sei mia figlia» Disse, abbracciandomi «Stai vicina a Rory e Spike, va bene?»
«Promesso» Vorrei che quell’abbraccio durasse per sempre.
Poi guardò Rory «E tu stai più attento a tua sorella». Rory mi salutò, dicendo che ci saremo sentiti più tardi.
«Accompagno mamma» Disse, prima di andarsene.
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Tornai al duello con Mirko. Poi, finita la lezione continuai ad allenarmi con il professore, il quale mi diede nuovi consigli e mi fece addestrare anche facendo un duello con lui. Uscita dalla palestra e dopo aver fatto l’ennesima doccia della giornata, ero così stanca che avrei voluto buttarmi nel letto e dormire, ma volevo e avevo promesso a Mirko di allenarci ulteriormente nell’altra palestra, avevo bisogno anche di esercizio fisico.
Finito anche questo, tornai in camera. Stavolta nella mia camera, dove trovai gli scatoloni con le mie cose.
“Ci ho pensato io a portarli”, era firmato Rory. Sorrisi. Ti raggiungerò, pensai. Tolsi i pochi scatoloni dal letto e poi mi buttai, addormentandomi subito.
Quella notte ebbi il primo incubo riguardante Azahal. Il primo di una lunga serie.
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