Cap.21
“Tenente Flynn e tenente Provenza nel mio ufficio, subito!” Disse il capo Johnson.
Entrambi si guardarono in faccia, scossero la testa, sapevano di essere nei guai. Entrarono e si accomodarono davanti alla scrivania del capo Johnson.
“Allora signori volete spiegarmi cosa sta succedendo?” Chiese senza troppi giri di parole.
“Capo non sta succedendo nulla, stiamo lavorando al caso.” Rispose Provenza candidamente.
“State omettendo delle informazioni e in più state indagando per conto vostro, su qualcosa che io non so, quindi?” Chiese il capo Johnson indispettita.
“Capo perché pensa che stiamo indagando su altro, stiamo lavorando su questo caso.” Disse Provenza cercando di essere più convincente.
“Tenente Flynn, non ha nulla da dire?”
“Ho già detto quello che dovevo dire. Ho fatto quello che dovevo fare e sono finito al FID. Mi hanno sospeso dal lavoro operativo, però stranamente, ho l’obbligo di presenza in ufficio. Cosa dovrei dire? Bè, non sono contento del trattamento che mi è stato riservato. Ma il capo è lei …” Disse Flynn con strafottenza, alzando le spalle.
Il capo Johnson si alzò e puntò il dito su entrambi. “Ringrazi il cielo che non ho tempo di avviare un’indagine interna per scoprire cosa è successo quando non c’era la Crimini Maggiori, voglio sapere con chi e con che cosa ho a che fare e lo voglio sapere subito!”
“Capo perché non cerchiamo di ragionare con calma…” Disse Provenza conciliante.
“Non lo ha ancora capito?! E’ gente pericolosa, bisogna fare attenzione o si fa la fine del tenente Sully!” Gridò Flynn alzandosi dalla sedia.
“Piantala Flynn!” Gridò Provenza cercando di calmare Flynn. “Siediti!”
“Vada avanti tenente Flynn … ha tutta la mia attenzione.” Disse il capo Johnson con tono risoluto.
“Qualcuno sa come sono andate le cose 12 anni fa. Non deve fare queste domande a me, perché sto cercando le stesse risposte capo, ma come vede, sono qui a perdere tempo a discutere … di non so cosa!” Gridò Flynn, si stava infuriando.
“Si calmi tenente.” Disse il capo Johnson con pacatezza.
“No, non mi calmo! Tutti vogliono sapere, ma nessuno fa le domande giuste alle persone giuste! Maledizione!” Flynn aveva alzato la voce, tanto che il resto della squadra si era voltata verso l’ufficio del capo Johnson.
“Calma Flynn. Facciamo una pausa capo!” Disse Provenza e prese di peso Flynn e lo portò in sala ristoro senza che il capo Johnson potesse dire altro. Gli animi si erano scaldati, ma il capo Johnson non capiva il perché di tutta quella omertà. Pensò che forse il tenente Flynn avesse ragione, le domande andavano fatte alle persone giuste.
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Intanto Provenza aveva portato Flynn in sala ristoro, con fatica.
“Cosa ti salta in mente di gridare così con il capo Johnson?!”
“Sono stato sospeso eppure devo venire in ufficio e sentirmi sotto accusa, perché?!”
“Perché sei un idiota!” Disse Provenza lasciando la presa che aveva su Flynn “Datti una calmata Flynn, oppure saranno guai!”
“Tanto sono nei guai fino al collo e lo sai anche tu!”
“Calmati, ok. Calmati.” Silenzio “Vedrò di parlare con il capo Johnson e cercherò di ammorbidirla. Tu evita di dire e di fare stupidaggini. Stai rischiando parecchio, guarda che potrebbe anche licenziarti! Lo vuoi capire?!”
“Magari sarò già morto …”
“Non dire idiozie!” Disse Provenza esasperato “Cerca di rimanere vivo e fuori dai guai.” Silenzio. “Hai bevuto?” Silenzio “Andy?!”
“No.”
“Non è una balla vero?!”
“No, per ora non ho bevuto.”
“Ok. Adesso fatti un decaffeinato e calmati. Torno a parlare con il capo.” Disse Provenza e uscì.
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Provenza aprì la porta con la sua chiave e sentì subito l’odore di whisky nell’aria. Questo lo preoccupò, Flynn non rispondeva alle chiamate e a fine turno era sparito dicendo che andava a casa. Entrò e trovò pezzi di vetro per terra, bottiglie rotte, whiskey sparso in giro.
“Andy …” Chiamò l’amico con voce preoccupata, quello che vedeva sotto i suoi occhi non era confortante, era preoccupato e ne aveva tutti i motivi. Non ricevendo alcuna risposta, Provenza cominciò a guardare in giro, dietro il divano scorse l’amico a terra. Puzzava di whiskey, era svenuto, ubriaco.
“Andy, Andy!” Disse Provenza ad alta voce, scuotendolo. Dopo qualche scossone, Flynn si svegliò, era confuso, farfugliava parole a casaccio: era ubriaco.
“Vattene Provenza … vattene!” Si lamentò Flynn.
“Non ti lascio in queste condizioni … forza, alzati!” Provenza aiutò Andy ad alzarsi e lo fece sedere sul divano. “Ti sei fatto male?!” Chiese Provenza preoccupato, Flynn era in condizioni pietose.
“Sto bene ...” Mormorò Flynn con voce impastata.
“No, non stai bene. Sei ubriaco!” Chiese Provenza un po’ arrabbiato. Flynn non rispose. “Allora? Non dici nulla? Idiota!” Silenzio.
“Lasciami …”
“Non ci penso nemmeno. Cosa ti è successo Andy? Avanti Dimmelo! Non è solo per la morte di Sully, vero? La verità è che ti ha lasciato e hai retto per un po’ il colpo. Ho notato che eri cambiato, eri cupo, solitario. La morte di Sully ti ha riportato indietro nel tempo, ma non cambierà quello che è successo.” Silenzio. “Bene, se non hai voglia di parlare, allora lo faccio io. So che ti ha lasciato e che ti ha spezzato il cuore, ma devi reagire, devi andare avanti. Chiamo Paul e lo faccio venire qui, così parlate un poco.”
“Lascia … Paul …” Farfugliò Flynn cercando di alzarsi, barcollò e tentò di prendere il cellulare di Provenza, mentre stava chiamando Paul.
“Paul. Ciao sono Provenza. Abbiamo un problema, puoi venire a casa di Andy? Sì, allora a dopo. Grazie.” Provenza chiuse la comunicazione e si accorse che Andy stava barcollando verso di lui, come uno zombie.
“Lascia stare …” Farfugliò Andy.
“Non ti reggi in piedi … idiota!” Provenza prese di peso Andy e lo portò sotto la doccia, cominciò a gridare e ad agitarsi, ma oramai era bagnato fradicio. Le sue grida diventarono un lamento, Provenza attese che Andy si calmasse, gli disse di farsi una doccia e che gli avrebbe portato un cambio pulito. Andy entrò in doccia, mentre Provenza era andato in camera.
Aprì vari cassetti e in uno trovò alcuni indumenti di Sharon. Provenza rimase stupito, l’intimo era sexy e di gran classe. Guardò nell’armadio e trovò un completo da donna, molto elegante. Una camicetta sofisticata, raffinata. Prese il cambio per Andy e portò tutto in bagno, cominciò a ripulire, fece arieggiare la stanza e preparò del caffè per entrambi. Dopo una quindicina di minuti, Andy si presentò da Provenza, aveva i capelli leggermente bagnati.
“Prendi del caffè, ti farà stare meglio.” Disse Provenza indicando la tazza fumante sul tavolo.
“Grazie.”
“Ora va meglio?” Chiese Provenza, Andy stava sorseggiando il caffè. Si lasciò cadere sulla sedia e fissò la tazza.
“Sei ancora innamorato di lei, vero?” Chiese Provenza con fare indifferente.
“No.”
“Questa tazza è di una donna, con S come iniziale. Uhm … e dell’intimo sexy che ho trovato nel tuo armadio, insieme ad un completo da donna, cosa mi dici?”
Andy sbiancò, sgranò gli occhi e deglutì. Silenzio.
“Senti Andy, mi dispiace che ti abbia spezzato il cuore, ma devi rimetterti in pista, devi reagire. Capisco che la storia di Jeff e di Sully sia stato un bel colpo per te e capisco che se ti ha lasciato, sei a pezzi, però non devi mollare. Non buttare tutta la fatica, il cammino che hai fatto fino adesso. Non buttare via il lavoro e non buttare via la tua vita.”
Continua …316Please respect copyright.PENANAhrkpUX9AHs