Bersaglio mobile
Cap.14
Andy guidò per una buona mezz’ora, finchè non arrivarono ad una casa, che sembrava abbandonata. Parcheggiò la macchina nel vialetto e scesero. Entrarono in casa e Gary li portò nel seminterrato. Sembrava abbandonata da tempo, era in disordine e mancavano mobili e suppellettili. Scesero nel seminterrato, che al contrario sembrava abitato, o meglio vissuto in qualche modo. Ordinò a Sharon di legare Andy alla sedia con del nastro adesivo, prese un’altra sedia, la mise accanto. Fece sedere Sharon e la legò. Cercò nella cassetta degli attrezzi e trovò un tronchese, tranciò la catena delle manette. Li guardò soddisfatto, adesso doveva nascondere la macchina.
“Mi allontano per poco, quindi non fate troppo casino. Tanto se urlate non vi sente nessuno. Se sento dei rumori provenire da qui sotto, vengo e vi sparo, ci siamo capiti?”
Sharon e Andy annuirono. Gary uscì e corse a spostare la macchina. Era troppo contento del colpaccio che aveva fatto, quasi non ci credeva. Lasciò la macchina in una strada poco battuta, parcheggiò e tornò velocemente a casa, era ansioso di parlare con la donna che gli aveva rovinato la vita. Adesso la sua vendetta si sarebbe compiuta.
Gary camminava avanti e indietro lungo la stanza, con in mano la pistola, era nervoso e borbottava qualcosa tra sé. Sharon e Andy erano legati, si guardavano l’uno l’altro cercando di capire come agire. Gary puntò la pistola alla testa di Sharon. Era nervoso e guardare Sharon lo innervosiva ancora di più.
“Ti dovrei sparare!” Gridò fuori controllo. “Sì, ti dovrei sparare. Per farti pagare tutto quello che ho passato! E’ tutta colpa tua! E’ tutta colpa tua!”
“Aspetta! Aspetta!” Flynn era preoccupato, sembrava fuori controllo, doveva attirare la sua attenzione
“Sei una puttana! Mi hai rovinato la vita e adesso siamo alla resa dei conti. Ti ammazzo! Ti ammazzo!”
“Calma, calma. Perché non parliamo un momento? Se uccidi un poliziotto, avrai la polizia alle calcagna per tutta la vita … pensaci un momento …” Flynn cercò di calmare l’uomo, era in evidente stato di agitazione.
“No, l’ammazzo questa puttana! Mi hanno condannato per colpa sua! Ha detto che Gary Temple era un poliziotto corrotto, ma non è così! Sono una persona onesta! Nonostante questo sono finito in galera! E’ tutta colpa sua!”
“Calma, prendi fiato. Respira.”
“Come faccio a prendere fiato … adesso la mia vendetta sarà conclusa …così non dirai che ho corrotto May … non mi sembra vero!” Rise in modo isterico, era incredulo di avere davanti a sé, la persona che gli aveva rovinato la vita. Adesso poteva compiere la sua vendetta. Si sarebbe vendicato, si avvicinò a Sharon con fare minaccioso “Adesso morirai e pagherai per tutto quello che mi hai fatto, puttana!” Colpì Sharon al volto con uno schiaffo molto forte, dalle labbra le scese un rivolo di sangue. Sharon lo guardava con due occhi spalancati senza paura, c’era solo sorpresa: non sapeva chi fosse quell’uomo! Flynn, sentì che doveva fare qualcosa, non doveva perdere tempo, prima che le cose precipitassero.
“Ehi, amico. Ascoltami, parla con me. Parla con me.” Flynn cercò di attirare l’attenzione dell’uomo, che si voltò e lo fissò.
“Che cazzo vuoi? Chi sei tu, per parlare? Perché ti sei messo di mezzo?”
“Se mi ascolti per un momento … forse so di cosa stai parlando …”
“Tu che ne sai di quello che ha combinato questa puttana?!”
“Forse ne so più di quanto tu possa immaginare …” Andy aveva già sentito quei nomi, doveva ricordare dove li aveva letti. Si sforzò, non poteva perdere tempo. “Hai parlato di corruzione … e hai citato un nome …”
“Sì, sono stato accusato di corruzione …” Si rivolse verso Sharon “Sono Gary Temple, puttana, non ti ricordi di me?”
Sharon lo guardava e cercava di ricordare, ma quel nome non le diceva nulla.
“Caso di corruzione May/Temple!” Gridò Flynn soddisfatto.
Silenzio. Aveva attirato l’attenzione. Sharon lo guardò sorpresa, non ricordava quel particolare caso. Gary rimase a bocca aperta, senza dire una parola. Una lampadina si era accesa! Flynn aveva letto nei giorni precedenti, il caso May/Temple: era di cinque anni prima. Aveva letto il fascicolo, adesso lo ricordava, conosceva la situazione. Spiegò il caso e attirò l’attenzione di Gary, che rimase ad ascoltarlo con attenzione.
Temple era stato accusato di corruzione del tenente May ed erano state trovate delle somme di denaro sul suo conto corrente. Le prove erano schiaccianti e anche il FID aveva indagato. Il tenente May era stato corrotto per falsificare delle prove, per un importante processo che si sarebbe tenuto successivamente. Il processo, alla fine aveva visto condannati tutti gli accusati. Le condanne non erano state molto gravi, alcuni erano finiti in carcere di limitata sicurezza e alcuni dopo un paio di anni, avevano chiesto i domiciliari.
May aveva dichiarato, che aveva preso dei soldi da Temple per falsificare le prove, ma non lo aveva mai visto di persona. La cosa strana, era che il FID aveva indagato, perché all’epoca May era superiore di Temple e poteva essere un’azione di abuso di potere. Temple si era difeso dicendo che non aveva mai dato dei soldi a May, anche se c’erano delle transazioni, che ne dimostravano l’effettivo passaggio. Il processo aveva coinvolto parecchi ufficiali e poliziotti per corruzione e Temple era finito insieme ad altri funzionari di polizia. Inoltre la stampa aveva sbandierato nomi e cognomi dei corrotti e Temple era finito nel tritacarne mediatico, le prove erano schiaccianti. Sharon ripensò a quanto detto da Flynn e cercò di ricordare, quanto avvenuto cinque anni prima.
“Non ho mai dato nulla a May! Mi deve credere!”
“Senti, parliamo con calma.” Flynn cercò un tono conciliante, doveva prendere tempo e convincere quell’uomo a collaborare.
“Aspetta un momento, questo caso è di almeno 5 anni fa … dovremmo …” Sharon non fece in tempo a finire la frase, perchè Gary le diede un altro schiaffo.
“Taci puttana! Mi hai rovinato la vita e adesso vuoi anche parlare?!”
“Senti Temple, ascolta me. Sono il vice capo Flynn e sono il diretto superiore del capitano Raydor. Parla con me e spiegami ogni cosa, se ha sbagliato, la punirò, come prevedono i regolamenti.”
“Ma …” Sharon era perplessa, guardò Flynn, cercando di capire le sue intenzioni. L’uomo andò vicino a Sharon e la prese per i capelli “Ti ho detto di tacere puttana, adesso parlano i veri uomini e sistemano il casino che hai combinato!” Diede uno strattone al capo di Sharon e la lasciò andare. Si avvicinò a Flynn, sospirò “Ok, ti ascolto vice capo Flynn.” Temple si mise davanti a Flynn con le braccia conserte.
Flynn cominciò a parlare e a proporre a Temple un accordo per prendere tempo e nel frattempo cercare di capire le posizioni dell’uomo, che forse poteva aver subito un’ingiustizia. Parlò del procuratore Hobbs, potevano fare un accordo e nel frattempo riaprire il caso e indagare su cosa non era andato per il verso giusto. Flynn ricordava che cinque anni prima, il capitano Raydor non era al comando del FID, quindi voleva dire, che aveva ubbidito agli ordini del suo diretto superiore.
“Capitano Raydor, chi era il suo diretto superiore cinque anni fa?”
“Era il capo Rupnik, John Rupnik. Comunque c’è stato un processo e …” Sharon non finì la frase, Temple la colpì ancora, questa volta con un pugno, l’uomo era esasperato e nervoso.
“Ehi aspetta! Aspetta Temple! Stai calmo, stai calmo. Stiamo solo ragionando. Solo così potremo capire e trovare il modo giusto per sistemare questa situazione. Senti, lo so che il capitano Raydor non è una persona simpatica. Sai che è stata la mia spina nel fianco per anni? Vuoi sapere quante volte mi ha rotto le palle con i suoi regolamenti, la disciplina e tutto il resto? E io sono il suo capo. So benissimo che può sembrare petulante e precisina, una vera rompiballe. A volte è anche antipatica, saccente.”
Sharon girò la testa verso Flynn, aveva gli occhi spalancati, non riusciva a capire, dove volesse arrivare. Flynn continuò:” Sono d’accordo con te, parla troppo e vuole fare la maestrina, non sta simpatica neanche a me. Però devi sapere che nel suo lavoro è la migliore.”
Fece una pausa, aveva tutta l’attenzione di Temple. “Sì, la migliore che abbia mai incontrato e per questo merita il mio rispetto e la mia stima. Credimi, ti sto dicendo la verità. Se il capitano Raydor ha condotto le indagini, ha seguito le regole e le conclusioni hanno portato ad arrestarti, le cose sono solo due: o tu sei innocente e allora lei è stata manipolata e ingannata. Oppure tu sei colpevole e lei ha solo svolto il suo lavoro. Decidi tu.” Flynn rimase con il fiato sospeso, stava rischiando parecchio.
Gary lo guardò pensieroso. Sharon scosse la testa, non riusciva a capire cosa volesse fare Andy.
“Sono innocente. Quindi, secondo te, tutto quello che mi è successo è stato un grosso errore e lei è stata manipolata?”
“Potrebbe essere. Tutto ok, capitano Raydor?” Chiese Andy, il tono era preoccupato.
Sharon annuì, aveva le lacrime agli occhi, l’ultimo colpo le aveva fatto molto male. Flynn voleva fare un accordo, voleva provare a dimostrare l’innocenza dell’uomo, però si doveva fidare. Illustrò a Temple il suo piano, gli fece delle altre domande per capire meglio, cosa dovesse cercare. Cercò di essere convincente con Temple, doveva fidarsi, lasciarlo andare e aspettare che si mettesse in contatto. Temple era nervoso, agitato, non sapeva cosa fare, Flynn gli aveva consigliato di stare calmo e di accettare la sua proposta, in fondo, sapeva che era una brava persona.
“Non sono più una brava persona. Da quando sono finito in galera ho perso tutto quanto: la mia famiglia, i miei figli, il lavoro e la dignità. Sono finito in un carcera di media sicurezza, non sembrava un posto così terribile, invece mi sono ritrovato ad essere la puttana del mafioso di turno e non potevo dire nulla. No, non sono più una brava persona, il vecchio Temple è morto il giorno in cui sono entrato in galera e da quel giorno in poi, nulla è stato come prima.”
Temple si sedette per terra, con la testa tra le mani, era disperato, si mise a piangere davanti a loro. Era un uomo distrutto, dal sistema e dalle persone, che di umano non avevano più nulla. Flynn era preoccupato, doveva portare Temple a credere alle sue parole e all’accordo, doveva portarlo dalla sua parte.
“Temple ascoltami: il capitano Raydor è un buon elemento. Sa fare il suo lavoro e lo sa fare molto bene. Se le hanno dato degli ordini e ha indagato, allora dobbiamo verificare che quegli ordini siano stati corretti, forse le hanno dato delle prove corrotte. Se lei ha seguito le regole, non puoi biasimarla, ha fatto il suo lavoro. Non è lei il colpevole, non è lei che ti ha mandato in prigione. Rischi di fare lo stesso errore, che è stato fatto con te.” Silenzio.
Sentendo Flynn parlare in quel modo, Sharon abbozzò un sorriso e scosse la testa, sentire Flynn parlare di regole, era veramente ironico.
“Se il capitano Raydor ha sbagliato, verrà punita di conseguenza. Vuoi forse diventare il suo carnefice, come quell’uomo che ti ha trattato come una cosa? Sei molto meglio Temple, lo so. Ti prometto che cercherò la giustizia, che ti è stata negata. Che ne dici? Ti do la mia parola d’onore.”
Silenzio. Temple si ricompose. Riprese fiato, si alzò. Rimase in silenzio un paio di minuti e si avvicinò a Flynn “Ci devo pensare. Non voglio essere fregato ancora.”
“Ok, mi sembra giusto. Pensaci con calma, noi staremo qui buoni ad aspettare la tua risposta e quello che deciderai di fare.”
Temple guardò Flynn perplesso, non si aspettava un comportamento del genere. Annuì e li lasciò da soli, salendo in casa. Silenzio.
“Credi che possa funzionare il tuo piano … vice capo Flynn?” Sharon lo fissò negli occhi e scosse la testa.
“Abbiamo preso tempo e abbiamo stabilito un contatto. Dobbiamo fare di tutto per rimanere vivi, i nostri ci staranno cercando e dobbiamo essere fiduciosi. Il mio piano funzionerà.”
“Sei così sicuro che ti darà retta?”
“Ci sono altre possibilità? Inoltre potrebbe anche avere ragione, forse ha subito un’ingiustizia e allora, spetta a noi rimettere a posto le cose.”
“Vuoi dire che ho sbagliato le mie indagini?” Adesso il tarlo che potesse aver sbagliato le indagini, stava diventando realtà.
“Ho detto solo che ho letto il fascicolo, forse qualcosa non ha funzionato …”
“Quell’uomo è stato condannato, ha avuto un processo!”
“Magari ingiustamente. Hai mai pensato alla possibilità di aver commesso un errore e un uomo si è fatto tre anni di galera?” Silenzio.
Sharon abbassò lo sguardo, divenne scura in volto, la sola sensazione di aver sbagliato e aver mandato un innocente in galera, la faceva star male. Scosse la testa, non poteva essersi sbagliata.
“Sharon …” Silenzio “Sharon …” Silenzio. “Sharon per favore guardami, parla con me.”
Sharon rimase in silenzio, aveva le lacrime agli occhi, voleva gettare la spugna, era stanca di tutta la situazione, non ce la faceva più.
“Sharon … ti prego, guardami.” Chiese Andy con dolcezza, sapeva che la donna era provata da tutta la situazione. Sharon alzò il viso e guardò Flynn. Silenzio.
“Ti devo le mie scuse, per ogni volta che ti ho trattato di merda, non lo meritavi.” Silenzio.
“Bè … dopo tutto quello cha abbiamo passato, forse è meglio se Temple la fa finita con me, prima di far male ad altre persone.”
“Ti prego, non dire così.”
“Ho confessato i miei peccati, posso morire. Non voglio che altre persone si facciano male, non potrei più perdonarmelo.” Aveva le lacrime agli occhi, era demoralizzata, non voleva più combattere.
“Dobbiamo essere fiduciosi, Provenza ci starà cercando, insieme a tutta la squadra. Vedrai, ne verremo fuori.”
“Convinto tu …” Mormorò con amarezza, abbassò il capo, i capelli le coprirono il viso, stava piangendo in silenzio, sapeva che non sarebbe uscita viva da quella situazione. Flynn la sentì singhiozzare, cercò di consolarla, ma tutte le parole erano inutili. Sharon non voleva più combattere.
Continua …
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