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Cap. 9
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“A me invece, non va di fare sesso con una persona ubriaca.” Flynn la fissò negli occhi.
“Non fare il moralista, rilassati …” Riprese a baciarlo, gli mise la lingua in bocca, si sdrusciò sul suo corpo, ma Flynn, non rispondeva agli stimoli, era impassibile. Sharon si indispettì di questo atteggiamento.
“Cosa c’è che non va, non ti piaccio?” Era infastidita, non avrebbe accettato una risposta negativa.
“Mi piaci e lo sai. Ma non è così … che ti voglio … “Era sincero, era quello che pensava, scosse la testa “Raydor, scendi dalle mie gambe.” Il tono era rude.
“Cosa devo fare per farti eccitare, mi devo spogliare? Va bene …” Cominciò a togliersi la camicetta e rimase in reggiseno di pizzo, era molto sexy e provocante. “Il resto, perché me lo togli tu?” Con voce sensuale si avvicinò al collo di Andy e cominciò a baciarlo.
Andy la scostò “Non voglio toglierti il reggiseno e non voglio fare sesso con te, Raydor. Te lo ripeto, scendi dalle mie gambe.”
“Cosa c’è? Non ti tira abbastanza?” Lo provocò, mise la mano sul suo piacere, si stava gonfiando, su quello non c’era alcun dubbio.
“Smettila, sei ubriaca, non sai quello che dici e quello che stai facendo.” Flynn le spostò le mani.
“Sei diventato un puritano, un santo?! Perché il tuo corpo dice altro, Andy Flynn!” Sharon appoggiò ancora la mano provocatoriamente sul piacere di Andy. Adesso era gonfio nei pantaloni, era eccitato e non poteva negarlo. Questa mossa di Sharon indispettì Andy, ne aveva abbastanza, prese di peso Sharon e l'appoggiò sul letto difronte alla poltrona, senza troppo delicatezza.
"Non ti tira più?!" Lo provocò Sharon. Era arrabbiata, Flynn stava per lasciarla lì, stava per andarsene, quando si voltò e alzò la mano come per schiaffeggiarla, sul volto c'era rabbia, ma si fermò, non avrebbe mai picchiato una donna.
"Avanti, colpiscimi! Schiaffeggiami! Almeno dimostra che provi qualcosa per me!"
Flynn scosse il capo, non capiva questo atteggiamento.
“Mi odio, vero?!" Lo provocò ancora.
"Sharon smettila, non ti odio!” Silenzio “Voglio solo proteggerti." Sospirò, abbassò la mano, le accarezzò il viso e si sedette accanto a lei. "Perché ti comporti così?" Il tono di voce era più tranquillo.
"Mi odiano tutti, stanno rendendo la mia vita impossibile, dicono che lo fanno per il mio bene, per la mia sicurezza e bla bla bla. A nessuno interessa come mi sento!" La voce era disperata, abbassò il viso, era triste, due lacrime scesero dai suoi occhi.
"Non piangere tesoro..." Il tono era così dolce, lei ne fu sorpresa, alzò il viso. Flynn le asciugò le lacrime con i pollici, prese il viso a coppa e la baciò. Approfondì il bacio, le infilò la lingua in bocca e Sharon rispose al bacio con altrettanta passione.
Rimasero ad assaporarsi per un poco, finché non furono interrotti da Provenza, che rimase ammutolito nel vederli in quell'atteggiamento. Flynn e Sharon si staccarono immediatamente l’uno dall’altro, la donna andò a recuperare la camicetta buttata a terra e l’indossò, facendo finta di niente.
Ci fu un lungo momento di silenzio e di imbarazzo, Flynn diede un colpo di tosse “Non si usa più bussare?”
“Scusate se vi ho interrotto … Flynn ti devo parlare, da solo, ora.” Provenza prese Flynn per il braccio e andarono nella stanza accanto.
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Idiota! Questa era la parola che risuonava nella mente di Sharon. Il comportamento, ogni parola che aveva detto, ogni pensiero portavano ad una unica definizione: idiota! Era in camera, sdraiata sul letto a fissare il soffitto, il mal di testa l’aveva torturata tutta la notte e le pastiglie, non erano servite a farla stare meglio.
Idiota! Prima o poi sarebbe dovuta uscire dalla camera e affrontare Andy e dirgli quanto era stata una vera idiota! Non voleva uscire, non voleva affrontarlo e guardare il suo volto con sopra scritto: te lo avevo detto. Certo, sono stata un’idiota! Idiota! Idiota!
Il bussare alla porta scosse Sharon dai suoi pensieri, era Andy che chiedeva se fosse tutto ok. Sharon scosse la testa: perché si preoccupava così tanto, perché era così carino nei suoi confronti, perché l’aveva baciata? Perché l’aveva baciata così bene! … Si alzò piano dal letto e andò ad aprire la porta, era rallentata e confusa. Aprì la porta e vide Andy, con in mano una tazza: “Ti ho preparato un thè caldo … come ti senti?” Vide due occhi splendidi e un sorriso intrigante.
“Grazie, vengo a berlo insieme a te. Credo che dobbiamo parlare.” Prese la tazza e andò in soggiorno. Andy la seguì e si sedette al tavolo. Sorseggiò la tazza di caffè nero bollente e la guardò, in attesa che dicesse altro. Sharon sorseggiò il thè, sperava di prendere tempo, non sapeva da che parte cominciare. Silenzio.
“Scusa per ieri, sono stata un idiota.” Disse tutto d’un fiato. Andy continuava a fissarla e non diceva nulla, sorrise, ecco adesso si leggeva sul volto il famoso “te lo avevo detto”. Silenzio.
“Scusa per tutto quanto, non avrei dovuto bere, dire tante stupidaggini e comportarmi da idiota.” Silenzio. Quanto l’avrebbe lasciata sulla graticola, Sharon non lo immaginava, ma Andy sorrise: “Scuse accettate. Discorso chiuso.”
Rimasero in silenzio per un poco, guardandosi e sperando che qualcuno dicesse qualcosa. “Ho finito.” Sharon non voleva parlare del bacio, non era pronta, o meglio, le era piaciuto quel bacio e adesso non sapeva cosa fare.
“Posso farti una domanda?” Flynn appoggiò la tazza e la fissò negli occhi.
“Certo.” Silenzio. Ecco, adesso era terrorizzata, l’argomento del bacio non sapeva come affrontarlo, si stava agitando, anzi stava per farsi prendere dal panico.
“Perché non mi ha sospeso quando sono stato mandato al FID per il caso Thorton?” Silenzio. Era stata colta di sorpresa, aveva completamente cancellato quella situazione. Sgranò gli occhi, cercò di fare mente locale, ricordare il caso e la situazione al FID. Il suo volto tradiva perplessità, confusione e incertezza. Silenzio. “Se non vuoi rispondere, non importa …”
“No, scusa. Stavo facendo mente locale sul caso.”
“Caso Thorton. Due mesi fa. Ebbene?”
“Uhm … Non ti ho sospeso perché … perché avevi ragione. Il modo in cui lo hai espresso era sbagliato, ma in realtà avevi ragione. Sei un buon poliziotto e sai fare bene il tuo lavoro, anche se ogni tanto fai lo stronzo. Ma nel caso Thorton, avevi ragione e per questo non ti ho sospeso. Altri non erano d’accordo con me, ma ho insistito. Ne valeva la pena.” La voce era in modalità Darth Raydor, professionale e calma.
Andy la guardò, sorrise “Grazie capitano Raydor.” Silenzio.
“Posso farti una domanda?” Adesso era Sharon a fissarlo negli occhi.
“Certo. Spara Raydor.” Disse Flynn con sicurezza.
“Perché mi chiami Raydor, lo sai che mi chiamo Sharon. Cos’è un giochetto tra te e Provenza? Perché non l’ho capito …” Il tono era pacato, curioso e interrogativo.
Andy abbassò lo sguardo, fece un sorriso imbarazzato. Era in difficoltà. Silenzio. Prese fiato: “Ascolta. Ascolta.” Non sapeva da dove cominciare “Sharon.”
Pronunciò il suo nome e sentì una fitta al cuore. L’aveva colpito un dardo d’amore e adesso, erano guai. Silenzio. Sospirò e la guardò, scoprendo ancora una volta quanto fosse bella, sapeva che la situazione poteva solo peggiorare. “All’inizio ti ho chiamato per cognome, per farti sentire a disagio, una sorta di vendetta, per metterti in soggezione e in difficoltà. Perché questo è quello che provo ogni volta che sono al FID, davanti alla tua scrivania. Mi rimproveri come un ragazzino e mi mandi a quei corsi inutili per la gestione della rabbia.”
“Faccio il mio lavoro, tenente.”
“Lo sai fare molto bene.” Silenzio. Sorrise “Credevo di venire sospeso due mesi fa, invece mi hai colto di sorpresa. Volevo ringraziarti, ma nello stesso tempo non volevo, perché mi tratti sempre come uno stronzo.”
“Se ti comporti da stronzo, tenente …”
Flynn annuì “Hai ragione. Mi sono comportato da stronzo, tante volte, solo è che …” Abbassò lo sguardo, non aveva il coraggio di guardare quei due occhi verde giada, che gli avevano trafitto il cuore e l’anima.
“Cosa?” Sharon era curiosa. Adesso Flynn si sentiva messo alle strette, messo a nudo.
“Volevo che tra noi ci fosse una distanza, una separazione, come il piano che separa la Crimini Maggiori dal FID. Avevo bisogno … ho bisogno di qualcosa che mi impedisse … cioè … bè hai capito!” Fece un cenno con il capo.
“Veramente no, non ho capito.” Sharon era sorpresa, non ci stava capendo nulla. Però si stava divertendo, si vedeva che Flynn era a disagio, in imbarazzo. “Mi puoi spiegare meglio?”
Flynn si alzò e si voltò, non aveva il coraggio di guardarla in viso.
Silenzio.
“Ho sempre desiderato baciarti.”
Continua …
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