Bersaglio mobile
Cap.17
Dopo aver cenato insieme, il tenente Flynn e il capitano Raydor si trovarono seduti sul divano.
Sharon era rimasta in silenzio per tutta la sera, aveva realizzato che era stata manipolata, così come le sue indagini. O meglio, le sue indagini erano state indirizzate verso una unica soluzione: mettere in prigione Temple.
Aveva commesso un grosso errore, che era costato tre anni di galera ad un innocente, adesso doveva rimediare e trovare il vero colpevole. Era decisa a risolvere le cose e a rimettere tutto in ordine. Doveva delle scuse a quell’uomo, anche se l’aveva insultata e picchiata. Si rese conto che ne aveva tutte le ragioni, per questo motivo non aveva sporto alcuna denuncia nei confronti di Gary Temple. Sapeva che era ai domiciliari, in attesa della revisione del processo. Sharon voleva vedere Temple, voleva chiedere scusa per l’errore che aveva compiuto. Anche se era ben cosciente che le sue scuse, non avrebbero cancellato gli anni di galera e la perdita di tutto ciò che gli era più caro.
Andy sosteneva che non era solo colpa sua, c’erano forti dubbi sul suo diretto superiore Rupnik, oggi in pensione. Avevano fatto una serie di controlli finanziari e avevano scoperto che per essere un pensionato, l’ex capo Rupnik conduceva una vita agiata, forse fin troppo. Le spese a carico non erano giustificate, qualcosa non quadrava. Dovevano attendere il termine delle indagini e aspettare che il procuratore Hobbs, decidesse come procedere contro Temple.
Sharon sapeva che, in ogni caso, avrebbe dovuto delle scuse a quell’uomo, doveva essere riabilitato, lo meritava. Era sconcertata dalla scoperta di questi nuovi dati, aveva commesso un grosso errore. Andy la consolò dicendole, che era un essere umano, poteva sbagliare e non doveva farsene un cruccio.
“Ho commesso un grave errore. Quell’uomo ha pagato un prezzo molto alto.”
“Rimetteremo le cose a posto.”
“Non credo che possa bastare Andy.”
“Rimetterai le cose a posto e chiederai scusa. Temple riprenderà la sua vita e noi la nostra.”
“Forse era meglio …” Sharon aveva le lacrime agli occhi, era distrutta.
“Ssssstttt.” Andy l’abbracciò, cercando di consolarla. Aveva imparato a conoscere la vera Sharon, sapeva che era una brava persona. Voleva conoscerla di più, voleva che il loro legame diventasse più importante e intenso. Ricordò il pericolo scampato lungo la strada per il tribunale, la paura di essere uccisi. Le sere da Paul, quando erano spaventati e cercavano di sostenersi a vicenda. Forse era quello il momento in cui avevano scoperto di amarsi. Sharon rimase in silenzio, tra le braccia di Andy, si sentiva al sicuro, sapeva di non essere giudicata. Sapeva che Andy aveva ragione, si erano tanto odiati e ora scoprivano di amarsi.
Parlare di storia romantica non sarebbe stato giusto o adeguato, si erano trovati per una serie di eventi che li avevano travolti. Adesso le loro vite erano stravolte, non sapevano come andar avanti, sapevano solo che il legame che li univa, era forte. Avevano superato la paura, l’incertezza e dovevano concentrarsi sulla loro relazione. Quello che era successo a casa di Paul, li aveva lasciati senza parole. Erano sorpresi e sconcertati, ma non si pentivano per quello che avevano fatto. Non avevano più parlato di quella sera, Andy voleva ricominciare proprio da quel momento.
Accarezzò Sharon “Ricordi quella sera a casa di Paul.” Silenzio. “Ti voglio.” Le sussurrò all’orecchio. Lasciò il viso immerso in quei capelli rossi, profumati di gelsomino. La sentì singhiozzare, era disperata. “Lasciati amare Sharon.” Asciugò con le dita le lacrime che scendevano copiose dagli occhi della donna e la baciò. Smise di piangere e rispose a quel bacio così intenso e profondo. Le mani di Andy cercavano il corpo di Sharon, cominciò a sbottonare la camicetta che aveva addosso. Scoprì le spalle e cominciò a baciare il collo, Sharon gemeva ad ogni tocco.
“Andy … “
“Sharon ti voglio. Ti amo.”
Lo guardò, rimase in silenzio. “Ho bisogno di tempo. Devo chiudere questa storia definitivamente. Dopo che avrò risolto questo caso che mi attanaglia il cuore, potrò riflettere e concentrarmi sulla nostra relazione.”
“Mi vuoi bene?”
“Sì, Andy. Ti voglio bene. Vorrei continuare questa relazione, ma prima voglio chiudere questa cosa. Mi capisci?”
“Certo. Ti capisco e aspetterò.” Andy si alzò e si allontanò. Silenzio.
“Quello che è successo da Paul … non ne abbiamo più parlato. Non ho rimpianti. Però avrei dovuto essere … più professionale, ho ceduto … non lo so nemmeno io. Non doveva succedere, ecco, tutto qui. Ha complicato di più le cose e tutta questa situazione è già ingarbugliata.”
“Potevamo morire e non è successo. Siamo arrivati fino a questo punto, perché non prendiamo quello che di buono è arrivato? Partiamo da qui, se vuoi. Abbiamo vissuto momenti di tensione e di difficoltà, non eravamo neanche lucidi quando parlavamo. Adesso siamo più tranquilli, possiamo prenderci il nostro tempo e ragionare sulle cose. Non voglio perderti, ora che ti ho trovata. Se non sei pentita di quello che è successo a casa di Paul, allora possiamo riprendere quel discorso.” Andy si riavvicinò a Sharon, sorrise, cercando di rilassare l’atmosfera.
“Sei incorreggibile!” Sorrise e si sciolse, lo desiderava, anche se non voleva ammetterlo. Andy si avvicinò, l’abbracciò. Mise il viso tra i suoi capelli e respirò il suo profumo. Cominciò a baciarle il collo lentamente, Sharon gemette “Andy …”
“Sì … tesoro … ssssstttt…”
“Così non resisto …”
“Qualcuno disse che la resistenza è inutile …” Andy continuava a baciarla, ampliando il suo raggio d’azione. Riprese a sbottonarle la camicetta, scoprì di nuovo le spalle. Fece scivolare la spallina del reggiseno, prima una e poi l’altra.
“Andy ti prego …”
“Vuoi che mi fermo?” Ci fu una pausa di silenzio, un momento di esitazione.
“No, Andy ti prego … non smettere!”
“Agli ordini … capitano …” Mormorò riprendendo a baciarla dalle spalle e scendendo verso i seni. Abbassò il reggiseno di pizzo e scese fino ai capezzoli che erano diventati duri. Sharon gemeva ad ogni suo tocco, si era lasciata andare, voleva lasciarsi amare. Era stanca di combattere, perché quella battaglia con Andy Flynn l’aveva già persa.
Sharon si sdraiò sul divano, lasciò che Andy continuasse a farla gemere di piacere, le tolse del tutto la camicetta e con le mani cercò la cerniera della gonna. Sollevò il sedere sodo, palpeggiandolo e aprì la cerniera, sfilò la gonna lasciando le gambe libere. Erano stupende! Le accarezzò e tolse le calze, prima una e poi l’altra, la lanciò dietro di sé. Sorrise soddisfatto del lavoro. Si slacciò la camicia e si tolse la maglietta, erano pelle a pelle. “Sei troppo vestito tenente …”
Andy si alzò un momento e si slacciò pantaloni, si tolse calze e boxer e Sharon vide il suo piacere già pronto.
“Così va meglio?”
“Direi proprio di sì …” Si morse le labbra e le leccò, quel gesto fece impazzire Andy, che le tolse gli slip con un solo movimento.
“Ti voglio …”
Fecero l’amore, come se fosse l’ultima volta. Si addormentarono l’uno tra le braccia dell’altro. Quando Sharon si svegliò, era tra le braccia di Andy, sentiva il suo cuore battere. Adesso aveva capito la natura della loro relazione: non potevano fare l’uno a meno dell’altro. Doveva ammettere che si era innamorata del tenente Flynn e non poteva vivere senza di lui. Sorrise, ripensando a quei giorni in cui si parlavano a malapena, si punzecchiavano e facevano di tutto per mettersi in difficoltà, forse proprio in quel momento stavano flirtando. Scosse il capo e sorrise.
Andy si svegliò, si girò e vide due bellissimi occhi verde giada che lo fissavano. Sorrise, era felice di averla per sé, era felice di aver fatto l’amore con il capitano Sharon Raydor. Era la cosa di cui aveva più paura e quella che desiderava più di ogni altra al mondo. Era felice. Sharon si appoggiò al gomito e guardò Andy “Quindi, vice capo Flynn, mi sa dire la vera natura della nostra relazione?”
“Dalle indagini svolte, l’unica soluzione è che sei innamorata pazzamente di me.” Sorrise soddisfatto.
“Presuntuoso.” Diede un colpetto sul petto e lasciò la mano, sul petto, sul cuore e lo sentì battere. “Sei un presuntuoso, vice capo Flynn, ma hai maledettamente ragione.”
“Finalmente lo ammetti.” Silenzio.
“Ho paura Andy.”
“Se ti può consolare, ho paura anch’io Sharon.”
“Direi che possiamo provare ad andare avanti un giorno alla volta.”
Sharon lo fissò, sorrise “E’ un buon accordo, si può fare.”
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Continua …
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