Bersaglio mobile
Cap. 4
Il tenente Flynn e il capitano Raydor, avevano terminato di cenare, quando squillò il campanello. Si guardarono l’un l’altro, preoccupati, chi poteva essere? Flynn andò con circospezione alla porta, prese la pistola e la mise dietro la schiena, pronto ad usarla. Guardò dallo spioncino e fece un sospiro di sollievo: era sua figlia Nicole. Si infilò la pistola nei pantaloni e aprì la porta sorpreso “Nicole tesoro, cosa ci fai qui?”
“Ciao nonno!” Gridò Edo e abbracciò Flynn, che lo prese in braccio.
“Ciao campione!”
“Ciao papà, scusa se ti disturbo, ma eravamo di strada e Edo mi ha chiesto del cappellino dei Dodgers, così siamo venuti a salutarti … non ho potuto dire di no, sai quando insiste…”
“Non ci sono problemi, ci sono sempre per il mio campione! Allora come stai?” Chiese Flynn rivolto al bambino, che sorrideva contento.
“Bene nonno! Quando facciamo una serata per soli uomini?!”
“Ehm … adesso mi cogli impreparato, sai il nonno deve organizzarsi … il lavoro …” Flynn era rimasto sulla porta, senza far entrare sua figlia e suo nipote.
“Non possiamo entrare?” Nicole ancora sulla porta si sporse e intravide Sharon “Ah, scusa papà … sei in compagnia, non immaginavo. Edo dobbiamo andare …”
“Ma io voglio stare con il nonno!” Gridò il bambino e scese dall’abbraccio di Flynn e rimase vicino alle gambe della mamma. Intravide Sharon, che gli sorrise e lo salutò con la mano, si era seduta sul divano. Flynn era imbarazzato, non sapeva come giustificarsi della presenza di Sharon.
“No, Nicole, non è come credi … ecco …” Cominciò a balbettare, non sapeva come uscire da quella situazione.
“Papà sei libero di frequentare chi vuoi, siamo noi che siamo venuti senza preavviso e … Edo vieni qui!” Il bambino incuriosito, era corso da Sharon. Era davanti a lei e la fissava. Sharon sorrise. Il bambino indicò il polso steccato e Sharon lo mostrò. Edo lo toccò, quasi intimorito, ma Sharon disse che non faceva male e chiese il suo nome, Edo disse il suo nome e sorrise.
Nicole vedendo il figlio entrare, gli era andato dietro, mentre Flynn aveva sospirato e chiuso la porta.
“Edo vieni qui, non dare fastidio.” Nicole prese per mano il bambino.
“Non dà alcun fastidio.” Sharon si alzò “Sono il capitano Sharon Raydor, una collega di suo padre, mi sta aiutando con un indagine.”
“Sono Nicole, molto piacere. Come si è rotta il polso, se posso chiedere?” Indicò il polso.
“E’ slogato, incidenti di percorso, sa il nostro lavoro …”
“Il capitano Raydor è qui da me, momentaneamente. Dobbiamo sistemare alcune cose insieme ...”
Nicole squadrò la donna, non era come le donne che il padre aveva frequentato fino a quel momento. Notò che era una bella donna: elegante, sicura.
“Nonno, posso mettere il cappellino dei Dodgers? Lo voglio far vedere a Kevin!” Edo non diede tempo a Flynn di rispondere che era già corso in camera a prendere il cappellino appeso al muro.
“Edo aspett ...” Era corso già in camera, aveva indossato il cappellino ed era tornato felice e contento di mostrare il suo trofeo. Flynn guardò Sharon, scusandosi per l’intromissione del nipote, Sharon sorrise, quasi a dire che non era un problema. Edo si fermò davanti a Sharon e mostrò il cappellino. Sharon sorrise e disse al bambino che il cappellino gli calzava a pennello, era bellissimo. Edo sorrise e chiese a Sharon come si chiamasse. Sharon rispose, contenta della curiosità del bambino. Edo le disse di provare il cappellino, lei lo provò e Edo battè le mani, era contento, che avesse indossato il suo cappellino dei Dodgers. Le chiese se fosse tifosa e confermò il tifo per i Dodgers. Fu ancora più felice per la risposta.
Flynn ne approfittò per dire a sua figlia, che per qualche tempo preferiva non ospitare suo nipote a casa, a causa del lavoro. Nicole si agitò, pensava ci fosse un evidente pericolo, ma Flynn la rassicurò, era solo per prudenza, per evitare spiacevoli situazioni. In quel momento stava lavorando con la sua collega e non sapeva come sarebbero andate le cose.
Nicole annuì “Adesso dobbiamo andare, vieni Edo saluta il nonno e la sua collega Sharon. E’ stato un piacere, spero di rivederla al più presto. Edo, saluta il capitano.”
“Ciao.” Fece un cenno con la mano.
“Ciao Edo. Nicole a presto. E’ stato un piacere conoscerla.” Nicole ricambiò il sorriso a Sharon, quella donna le piaceva e l’avrebbe detto a suo padre.
“Adesso è meglio se andate, abbiamo del lavoro da sbrigare. Ti chiamo nei prossimi giorni tesoro, così, decidiamo quando vederci.” Flynn accompagnò alla porta Nicole, la figlia lo baciò sulla guancia “Molto bella, la tua collega, Sharon ...” Nicole notò l’evidente imbarazzo del padre.
“Sì grazie. Ci sentiamo cara.” Rispose Flynn sperando che andassero via prima possibile.
“E’ la tua fidanzata, nonno?” Chiese Edo, mentre Andy si era abbassato per salutarlo. Silenzio. Rimase sorpreso e spiazzato da una domanda del genere, non se l’aspettava. Guardò il nipote e sorrise imbarazzato: “Cosa stai dicendo, Sharon è una mia collega.”
“Che cosa è una collega?”
Flynn sorrise “Una collega è una persona con cui lavori. Sharon è un poliziotto come me. Capito adesso, perché siamo insieme? Lavoriamo insieme.”
Edo lo guardò, non era molto convinto, annuì. “E’ una bella collega. Allora non è la tua fidanzata?”
“No, tesoro.”
“Ok, allora può essere la mia di fidanzata?”
“Edo!!!” Nicole sgridò Edo, erano imbarazzanti dalle sue parole. “Adesso basta, hai già parlato abbastanza, sei tremendo! Stai zitto un momento! Salutiamo il nonno e andiamo, forza!”
Sharon sorrise per quel simpatico siparietto tra padre, figlia e nipote. Edo salutò il nonno, che ricambiò il saluto con lo stesso entusiasmo. Flynn li vide andare via e sorrise. Sospirò, adesso doveva giustificarsi, anche con sua figlia. Rientrò in casa e vide Sharon seduta sul divano.
“Molto carino tuo nipote.”
“Grazie. Scusa, non mi aspettavo una loro visita. Mi scuso per l’intrusione nella camera e per …tutto il resto.”
“In fondo, quella è la sua cameretta. Non ci sono problemi, tuo nipote è un bambino … che ne dici di un thè?” Sharon si alzò e andò verso la cucina.
Flynn era chiaramente in imbarazzo per le parole della figlia e soprattutto, per quanto detto da Edo. Squadrò Sharon mentre si muoveva con disinvoltura in cucina. Aveva sistemato tutto quanto, come se abitasse in quella casa da sempre. Notò che era una bella donna. Certo, l’ammirava per le gambe mozzafiato, però a guardare ben, anche il resto non era niente male, anzi. Mentre era impalato a fissarla, Sharon si voltò, scosse la testa e cercò di attirare l’attenzione del tenente, che era imbambolato.
“Tenente … basta fissarmi …”
Flynn si scusò ancora per l’intrusione della figlia e del nipote. Ringraziò Sharon per le parole che aveva usato, per definire la sua presenza in casa. Sharon porse la tazza di thè ad Andy, ancora visibilmente imbarazzato. Sharon disse che Nicole era una bella ragazza, dai modi gentili ed Edo era simpatico. Era sicura che non avessero preso dal nonno, visto i modi, alquanto discutibili.
Flynn si sentì chiamato in causa, sapeva di non avere simpatia per il FID, però ci teneva a sottolineare, che era una persona educata. Sharon precisò che non stava parlando di educazione, sapeva che alla Crimini Maggiori la chiamavano con i peggiori epiteti e soprannomi e ricordava bene un disegno sulla lavagna, molto discutibile. Flynn era in silenzio, era stato colto in difetto. Sharon sorrise, sostenendo che Edo l’avrebbe disegnata meglio.
“Scusa Raydor. Era un’idiozia … quello scarabocchio.”
“Scuse accettate.” Silenzio. Sharon sorseggiò il thè “Cosa sono le serate per soli uomini?”
Flynn rimase in silenzio, era in imbarazzo. Era una cosa personale, non intendeva raccontare proprio al capitano Raydor le sue scorribande con il nipote. “Ehm … no, niente di che. Mio nipote viene a dormire da me. Tutto qui.”
“Sei sicuro che sia tutto qui?” Sharon si stava divertendo a mettere in difficoltà Flynn, si vedeva che era senza parole. Questo era un argomento che lo metteva a disagio, cosa strana per un tipo come Flynn, che aveva sempre qualcosa da dire. “Ok, ok. Non voglio indagare di più, potrei scoprire un tuo lato oscuro e francamente, tenente, non ne ho bisogno.” Sorrise e terminò il thè.
Flynn rimase imbambolato, non era riuscito a dire una sola parola. Scosse la testa, quel discorso lo metteva a disagio.
“E’ meglio andare a riposare, abbiamo avuto una giornata pesante.” Sperò di concludere il discorso.
“Certo tenente, certo.” Sharon sorrise soddisfatta, ora sapeva cosa metteva in imbarazzo il duro tenente Flynn. “Allora, buonanotte tenente.” Sorrise e andò in camera.
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Continua …
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