Cap. 11 Robin
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Il tenente Flynn aveva ripreso il lavoro di scrivania e stava aspettando l’ok da parte del capitano Raydor per fare le prove di idoneità e tornare operativo sul campo. Intanto era intento a sistemare carte e scartoffie, sotto l’occhio di Provenza, che era preoccupato per lo stato d’animo dell’amico.
Quella mattina, sembrava una mattina come tutte le altre, quando alla Crimini Maggiori entrò l’ufficiale dell’ingresso e disse: “Tenente Flynn, questo signore ha chiesto di lei!” Disse indicando il visitatore che aveva accanto.
“Sono il tenente Flynn, cosa posso aiutarla?” Disse Andy alzandosi dalla sedia e andando incontro all’uomo.
“Non mi riconosce?” Chiese l’uomo sorpreso.
“Perché dovrei conoscerla?” Chiese Flynn stupito. La squadra stava assistendo alla scena, erano tutti un po’ perplessi.
L’uomo tirò fuori una maschera e disse: “Sono Robin …” Non fece in tempo a terminare la frase, quando Flynn vide la maschera gridò:” Bastardo!” Andò addosso all’uomo facendolo cadere per terra e cominciando a prenderlo a pugni. Accorsero immediatamente Julio e Mike, cercando di fermare la furia di Andy, che stava scagliando pugni addosso all’uomo che cercava disperatamente di difendersi. Flynn continuava ad imprecare e a dare pugni, finchè si misero in tre per cercare di contenerlo, arrivò anche Provenza che gridò a Flynn di calmarsi e ordinò agli altri di portarlo in una sala interrogatori. Allontanarono Andy di peso, sembrava avesse visto un fantasma ed era fuori di sé, Provenza fece rialzare l’uomo e l’accompagnò in sala interrogatori 1, chiese a Skyes di portare del ghiaccio e sperava di capire il perché della reazione così violenta da parte di Andy.
Il capitano Raydor rientrò in quel momento vide che Provenza stava portando uno sconosciuto in sala interrogatori 1, scusandosi in mille modi e il resto della squadra stava portando via di peso Andy. Chiese a Buzz delle spiegazioni e Buzz raccontò quanto avvenuto.
Il capitano Raydor andò in sala interrogatori 2 dove avevano portato Andy, che stava ancora gridando di lasciarlo andare per finire il lavoro. Chiese ai suoi uomini di lasciare la presa su Andy e in modalità Darth Raydor disse: “Tenente Flynn! Tenente Flynn! Le ordino di calmarsi! Ha sentito?!”
Andy smise di gridare e smise di smanacciare contro i suoi colleghi che lo lasciarono subito libero. Silenzio. “Potete lasciarci soli per un momento signori?” Chiese Sharon al resto della squadra. Annuirono tutti quanti e uscirono. Andy intanto si era messo a camminare lungo la stanza.
“Si può sapere cosa le è preso, tenente?!” Chiese Sharon in modalità Darth Raydor.
“Sharon …”
“Sto aspettando ...”
“Quell’uomo fa parte dei bastardi che mi hanno sequestrato!”
“Oh …” Sharon rimase perplessa “Non lo sapevo. Rimani qui, vedo di capire dove lo ha portato Provenza.”
“No, vengo anch’io!”
“Tu non ti muovi da qui! E’ un ordine!” Disse Sharon in tono che non ammetteva repliche.
“Ma quell’uomo …”
“Tenente Flynn! Le ordino di rimanere qui fino a nuovo ordine!” Silenzio. “Voglio che ti calmi Andy … ok?!”
“Sì … ok …” Disse Andy cercando di respirare.
“Respira e calmati, siamo intesi?!” Silenzio. “Aspettami in sala elettronica, siamo d’accordo?!” Disse Sharon e uscì.
“Sì … sì capitano.”
Intanto Provenza aveva portato l’uomo in sala interrogatori 1 e stava cercando di capire che cosa volesse da Flynn e soprattutto cosa avesse detto per scatenare una reazione così violenta da parte di Andy. Lo raggiunse il capitano Raydor, che si presentò all’uomo e disse che prendeva il posto del tenente Provenza insieme a Tao. Provenza andò in sala elettronica.
L’uomo raccontò al capitano che era stato assunto da una donna per rapire Flynn e insieme al suo amico Pete lo avevano portato in una villetta dove abitavano d’estate gli zii di Pete e che adesso era vuota. Il capitano Raydor fu sorpreso da quanto detto dall’uomo e lasciò che continuasse con la sua storia, sembrava che volesse confessare il crimine compiuto, perché qualcosa lo spaventava molto di più. Chiese a Tao leggere all’uomo i suoi diritti.
“Voi mi dovete proteggere, mi dovete proteggere! Anche Pete è in pericolo, però non mi risponde al cellulare e non so dove trovarlo … ho paura a ritornare alla villetta, perché se mi trova, mi uccide, lo so, mi ucciderà!” Disse l’uomo spaventato.
“Calma, calma! Chi la vuole uccidere?! Mi racconti di nuovo tutto con calma.” Disse il capitano Raydor.
Nel frattempo Flynn era uscito dalla sala interrogatori ed era andato in sala elettronica, dove c’erano già tutti i suoi colleghi. “Ragazzi scusate per prima, non voleva mettervi nei guai, vi chiedo scusa, non sono riuscito a trattenermi …”
“Tutto ok Andy, siediti qui e sta buono.” Disse Provenza.
“Tranquillo tenente.”
“Tutto a posto.”
Andy sorrise ai colleghi e andò a sedersi per seguire l’interrogatorio.
L’uomo continuò a raccontare. Una donna aveva proposto al suo amico Pete e a lui un lavoro facile, per quattro giorni dovevano badare ad un uomo, non dovevano fare niente, solo controllare che non se ne andasse. Erano 100 dollari al giorno, per tutti e due. Era un lavoro facile, facile. Lo avevano prelevato da un parcheggio e l’avevano portato nella villetta degli zii di Pete.
Lo avevano legato ad una sedia e gli avevano tolto i vestiti e le scarpe, così non poteva scappare, perché non si scappa a piedi nudi e senza vestiti, come aveva detto Joker. Pete si era messo le scarpe, perché erano dello stesso numero, poi il tenente gli aveva offerto l’anello e dei soldi. Erano d’accordo di prendere i soldi e lasciarlo andare, ma una volta che lo aveva slegato, il tenente aveva colpito Pete, che era crollato a terra e lui era scappato perché si era spaventato. Era tornato dopo molte ore alla villetta, ma aveva trovato i vigili del fuoco, perché qualcuno aveva appiccato il fuoco. Allora si era nascosto, non era tornato a casa e aveva paura che quella donna lo potesse uccidere. Si era costituito perché voleva protezione dalla polizia.
“Vuole protezione da una donna? Perché, cosa ha fatto?”
“Non ve lo ha raccontato il tenente?”
“Perché non me lo racconti tu … “Disse il capitano e l’uomo continuò a raccontare “Ecco abbiamo tolto i vestiti e Pete aveva preso le scarpe, mentre la donna aveva preso il resto dei vestiti, il portafogli e il distintivo. Avevamo fatto un accordo con il tenente, ci avrebbe dato dei soldi e noi lo avremmo lasciato libero. Non gli abbiamo mai fatto del male, gli abbiamo dato da bere, anche se Joker non voleva e ha mangiato anche il resto del mio burrito! Noi, non gli abbiamo fatto male, non siamo stati noi!”
“Perché qualcuno ha fatto del male al tenente Flynn?” Chiese il capitano con calma. Silenzio. “Avanti, rispondi alla domanda del capitano …” Chiese Tao.
“Lo ha schiaffeggiato. Non voleva dargli da bere. … E gli ha iniettato …non lo so… quella roba che lo ha tenuto stordito per ore. Diceva cose senza senso, farfugliava … non so cosa gli ha dato, lo ha drogato, più volte, perché lui non l’amava! Ma come poteva amare quella donna che lo ha rapito? Non ha senso!?” Silenzio. “Joker ci comandava e ci trattava male. Faceva delle cose strane.” Disse con timore.
“Cosa vuole dire con cose strane?” Chiese Sharon.
L’uomo raccontò che la donna si era tolta la maschera, quando aveva detto loro di non farlo mai. Un giorno l’avevano vista seduta sul tenente, tutta nuda! L’aveva vista con i suoi occhi, non stava dicendo stupidate! Il tenente si era arrabbiato tanto e gridava tanto da muovere la sedia, che era pesante e sembrava riuscisse a spezzare le manette. Era paonazzo e gridava, sembrava come impazzito e allora Joker gli aveva iniettato qualcosa per farlo stare tranquillo. Lui e Pete si erano spaventati, perché pensavano che il tenente potesse liberarsi e ucciderli tutti. Joker diceva di stare tranquilli, però doveva aver fatto qualcosa che aveva fatto arrabbiare il tenente. Joker diceva che l’amava, che era il suo tesoro. Sembrava in trance, diceva cose strane, tanto da sembrare una pazza.
“Che cosa diceva quella donna?” Chiese Sharon.
“Sei mio… ti amo … adesso mi dici che mi ami … cose così … insomma, noi lo abbiamo rapito e pretendeva che il tenente dovesse amarla?!” Disse l’uomo perplesso “A quella donna manca qualche rotella. Noi avevamo un accordo, però poi … il tenente ha colpito Pete, che è svenuto … io mi sono spaventato e sono scappato via.” Disse l’uomo e abbassò lo sguardo impaurito.
/
Intanto in sala elettronica, Flynn si era messo le mani sul volto e continuava a mormorare che non ricordava nulla. Provenza vide che l’amico, iniziava ad agitarsi e chiese ai colleghi di lasciarli qualche minuto da soli. Uscirono tutti dalla sala elettronica e li lasciarono soli. Provenza spense l’audio, avevano sentito abbastanza. Silenzio.
“Andy …”
“Non ricordo nulla … non ricordo nulla di tutto questo! Maledizione!” Andy si stava agitando.
“Andy ti hanno drogato è normale che non ricordi nulla. Lo ha detto anche il dottore. Non ti hanno fatto nulla, non ti hanno toccato, ok?!”
“Non ricordo nulla Provenza, niente!” Adesso Andy si era alzato, era agitato, cominciò a battere i pugni sul tavolo, sempre più forte, gridando che non ricordava nulla. Provenza lo bloccò con le braccia, sentiva che stava per crollare, sapeva che prima o poi sarebbe successo. La presa di Provenza fece smettere Andy di battere i pugni.
“Andy stai tranquillo, va tutto bene. Sei al sicuro, stai tranquillo.” Provenza gli parlò con calma: “Adesso sai cosa facciamo? Andiamo fare due passi, andiamo a trovare Paul e parliamo un po’, ok?!”
Andy annuì con il capo, guardò Provenza con due occhi spaventati.
“Andiamo. Qui lasciamo finire ai colleghi.” Disse Provenza e accompagnò Andy fuori, si vedeva che era ancora sotto shock. Provenza fece cenno a Julio e a Buzz di rientrare. “Noi torniamo più tardi, avviso io il capitano.” Disse Provenza uscendo verso gli ascensori.
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