Cap.20 Micheal II parte
202Please respect copyright.PENANAhg0BjlYZFH
Nel frattempo, nella suite vicina a quella di Sharon, Madame X e tutti gli altri componenti della squadra, stavano cercando di ascoltare tutto quello che dicevano il capitano e il suo cliente.
“Cosa staranno facendo?” Chiese Flynn, era nervoso, da quando era cominciata tutta l’operazione, era preoccupato per Sharon e non faceva nulla per mascherarlo.
“Taci Flynn! Lasciaci ascoltare … se non reggi la pressione, vai a farti un giro!” Lo sgridò Provenza, senza mezze misure.
“Signori, abbassate la voce … “Disse Buzz “Credo che stiamo per perdere la cimice, la stiamo perdendo, il livello di connessione è basso …”
“Cosa vuoi dire Buzz?!” Chiese Flynn preoccupato.
“Vuol dire che … accidenti …” Buzz si alzò preoccupato, cominciò a schiacciare una serie di tasti: avevano perso l’audio.
“Perché non si sente più niente?!” Chiese Provenza.
“L’ho appena detto tenente, ho perso la cimice … non riesco a ricollegarla … deve aver fatto qualche movimento …” Disse Buzz continuando a schiacciare tasti e cercando di ripristinare l’audio. Intervenne anche Mike, cercando di aiutare il collega, ma non riuscì a risolvere il problema. “Hai provato a riconnettere tutta la linea?” Chiese Mike.
“Non è la linea tenente, per me, la cimice è andata …” Disse Buzz sconsolato.
“Quindi? Non sappiamo cosa sta succedendo?” Chiese Flynn spaventato. Silenzio. “Buzz?!”
“Abbiamo perso la connessione con la cimice, siamo tagliati fuori … mi dispiace …” Disse Buzz scuotendo la testa.
“Come tagliati fuori?! Dobbiamo entrare …” Disse Flynn, adesso era molto spaventato. Aprì la porta e si diresse vicino alla porta della suite prenotata per Sharon e il cliente.
“Calma Flynn, cerchiamo di riflettere con calma …” Disse Provenza sottovoce accanto a Flynn, cercando di calmare gli animi.
“Potrebbe essere in pericolo, come calma?!” Disse Flynn con il terrore negli occhi.
“Non abbiamo sentito più nulla, forse va tutto bene …” Disse Provenza tendendo l’orecchio. Silenzio, poi ad un tratto il silenzio fu interrotto da un urlo, che proveniva da dietro la porta. Era Sharon che gridava! Flynn non attese un solo secondo, prese la pistola, sfondò la porta ed entrò e si trovò davanti una scena, che lo lasciò senza fiato: Sharon era sul letto in piedi, seminuda, con una frusta in mano e l’uomo era sdraiato sul letto a pancia in giù. Sulla schiena aveva i segni rossi delle frustate. Aveva chiesto a Sharon di frustarlo più forte e dopo aver dato qualche frustata leggera, Sharon ci aveva preso gusto. Le ultime frustate erano state più forti, l’uomo aveva emesso un gemito di dolore e piacere e Sharon aveva gridato, perché pensava di avergli fatto male e si era spaventata. Poi all’improvviso, si era trovata davanti Andy, con la pistola in pugno, dopo aver sfondato la porta. Dietro di lui, erano entrati gli altri componenti della squadra e infine entrò anche Madame X.
“Fermo, non ti muovere!” Gridò Flynn.
Quando Michael vide entrare tutta quelle persone, si alzò dal letto confuso: “Cosa succede?”
Gli furono tutti addosso, lo immobilizzarono. L’uomo era spaventato, non sapeva cosa stesse succedendo “Lasciatemi! E’ consenziente, non l’ho obbligata …”
Sharon assistette a tutta la scena, scosse la testa “Tenente, mi può spiegare?” Chiese scocciata.
Flynn l’aiutò a scendere dal letto, era imbarazzato, sapeva che aveva appena combinato un casino. Lo sguardo di Sharon era in modalità Darth Raydor “Sto aspettando una risposta, tenente Flynn!”
“Ecco capitano … ho sentito gridare … ho pensato …” Disse balbettando.
“Non ho detto la parola di sicurezza, perché siete intervenuti?! Chi vi ha detto di entrare?!” Chiese Sharon, adesso si stava alterando.
“Scusi capitano, abbiamo perso la cimice.” Disse Buzz, mentre cercava il minuscolo apparecchio sul letto “Eccola! L’abbiamo persa e non sentivamo più nulla, perchè era schiacciata dal corpo del suo cliente, non trasmetteva nulla … poi abbiamo sentito gridare … allora il tenente Flynn …”
“Come sarebbe … capitano?! Rosa Blu?! Chi sei realmente?!” Chiese Michael, che era a lato della stanza, seduto sul divanetto con Mike che lo controllava.
“Fine dell’operazione, maledizione!” Disse il capitano, era arrabbiata per tutta la situazione. Emy le andò incontro e le diede il trench per coprirsi. Vide Madame X uscire compiaciuta e la seguì nella camera vicina.
“Scusi Madame X, credo che un suo cliente avrà di che lamentarsi per il servizio di questa sera … Mi scusi, non capiterà più una cosa del genere.”
“Tranquilla Sharon, risolveremo il problema con il signor Michael … è uno dei miei affezionati clienti, gli regalerò una serata gratuita e dimenticherà questo piccolo inconveniente.”
Rientrarono anche gli altri componenti della squadra, per quella sera avevano terminato, cominciarono a smantellare tutte le attrezzature. Il tenente Flynn era rimasto in fondo alla stanza, sapeva che Sharon era arrabbiata e preferiva rimanere a distanza. Emy aiutò il capitano a rivestirsi e portò via i vestiti e tutto il resto. Provenza si era occupato del cliente, che era più frastornato e imbarazzato, che arrabbiato. Lo lasciarono andare, dopo aver verificato le sue generalità e aver scoperto, che era il sottosegretario del senatore Kinley, che si occupava dei fondi per la sicurezza e per la polizia. Dopo mille scuse, il capitano Raydor e la squadra erano rientrati in Centrale. Appena arrivati alla Crimini Maggiori, il capitano Raydor disse: “Tenente Flynn nel mio ufficio, subito!” Era furiosa, sapeva di aver fatto una figuraccia davanti alla squadra e a Madame X.
“Sharon scusa …” Mormorò Flynn appena entrato.
“Capitano Raydor! Capitano Raydor, tenente Flynn! Non cerchi di scusarsi, perché è inscusabile!”
Andy sapeva che si meritava una lavata di testa, la lasciò sbraitare e non disse una parola per cercare di difendersi. Il capitano Raydor era agitata e stressata, la serata era andata male e avrebbero dovuto riorganizzarsi per fare un’altra serata, oltre ad aver fatto una pessima figura con Madame X e con il resto della squadra. Perché, quello che dava più fastidio a Sharon, era che Andy si era precipitato, senza pensare, che potesse difendersi da sola. Era un ufficiale di polizia e sapeva difendersi, ma questo discorso lo avevano affrontato più volte e alla fine litigavano sempre, perché la linea di demarcazione, tra il capitano e Sharon, la fidanzata di Andy, era sempre più sottile.
Andy si era dimostrato iperprotettivo nei suoi confronti davanti a tutta la squadra e Sharon pensava di perdere autorevolezza difronte ai suoi sottoposti e non voleva, perché era il capitano della Crimini Maggiori. Questo il tenente Flynn lo aveva dimenticato.
Flynn ascoltò la sfuriata di Sharon, che sentì tutta la squadra, era furiosa, aveva alzato la voce come non mai. Sharon era nervosa e stava scaricando su Flynn tutta la tensione accumulata e lo stress, per non aver risolto la serata, in modo dignitoso. Flynn cercò di scusarsi, sapeva che aveva agito perché era la sua fidanzata, questa situazione mandava Sharon in bestia. Visto che il capitano non aveva intenzione di accettare una sola parola di scusa, rimase in silenzio, finchè gli ordinò di tornare alla scrivania e di scrivere il rapporto. Flynn uscì dall’ufficio e andò nel bagno degli uomini, era arrabbiato. Provenza scosse la testa e andò dietro all’amico.
Madame X entrò nell’ufficio del capitano Raydor, era ancora agitata e paonazza in volto. Si sedette, sfiancata, era stanca, stufa e avvilita. Madame X si sedette davanti alla scrivania e sorrise.
“Trova tutto questo divertente?” Chiese Sharon sconsolata.
“Cara Sharon, innanzitutto devo farti i miei complimenti per come hai gestito la situazione, era da un po’ che non vedevo una scena del genere. Ti sei comportata come una vera professionista.” Disse Madame X con un sorriso.
“Lo prendo come un complimento.” Disse Sharon perplessa. “Ehm … Madame X, ecco … volevo scusarmi per come è andata questa sera … le assicuro che non capiterà più, purtroppo una serie di inconvenienti … la cimice, il tenente …”
“Sharon, tesoro. Dovresti essere felice di avere un fidanzato che si preoccupata per te, noncurante delle conseguenze con i colleghi e con il diretto superiore.”
“Il tenente Flynn ha agito in maniera impulsiva, poteva aspettare ancora un momento, non avevo detto la parola di sicurezza, non stava succedendo nulla di pericoloso, avevo tutto sotto controllo …” Disse in modalità Darth Raydor.
“Certo, lo so. Ma lui e tutti gli altri non lo sapevano. Il silenzio li ha spaventati. Hanno avuto una gran paura per te, hai un’ottima squadra, devi esserne orgogliosa.”
“Sono orgogliosa di loro, ma il lavoro di questa sera non è stato all’altezza delle aspettative. Questo è lavoro e noi dobbiamo svolgerlo al meglio. Il tenente Flynn era in servizio come tutti i suoi colleghi e mi aspetto che si comporti in maniera professionale.”
“Non prendertela troppo con il povero tenente, in fondo voleva solo proteggerti. Ah l’amore, cosa fa fare …” Disse sorridendo Madame X alzandosi e andando verso la porta. “Ci vediamo domani mattina capitano, ti consiglio una bella dormita e non arrabbiarti troppo, uomini così ne sono rimasti pochi.”
Sharon rimase perplessa, guardando Madame X uscire e andar via. Doveva congedare tutta la squadra, il giorno dopo avrebbero pensato a come agire al meglio. Si affacciò alla porta e congedò la squadra, vide che mancavano Provenza e Flynn e scosse la testa, sapeva che Andy era in buone mani. Preparò le sue cose e andò a casa, era ancora arrabbiata con Andy, questa volta non l’avrebbe passata liscia.
/
“Andy! Andy! Ah …eccoti. Allora ti sei calmato?!” Disse Provenza entrando nel bagno degli uomini.
“Non devi chiederlo a me, non ero io quello che gridava … hai sentito?! Non ha apprezzato il mio intervento…”
“Senti Flynn il capitano è già sotto pressione, le manca anche la tua ansia e poi?!”
“Ah scusa, allora è colpa mia se l’ho sentita gridare e ho avuto paura che le fosse capitato qualcosa di pericoloso …”
“Lo so che eri preoccupato e lo sono anch’io per tutta questa operazione, però siamo in ballo e dobbiamo ballare.” Silenzio. “Senti, perché non torni a casa, chiedi scusa e stai zitto. Domani ci vediamo e cerchiamo di … va bè, hai capito!”
“Sì, Provenza, vado a casa, tanto lo so che ho torto … lo so!”
“Ricorda: chiedi scusa e stai zitto!” Disse Provenza.
202Please respect copyright.PENANAn7q0nc5JxP
202Please respect copyright.PENANAjCgL5yswzn
Continua ….202Please respect copyright.PENANAE6wMEbVtQ4