Cap.7 Le scarpe italiane
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Il tenente Flynn cominciò a correre, era tutto buio intorno, corse fino a perdere il fiato. Era in una zona disabitata. Finché si avvicinò finalmente a delle piccole luci che vedeva in lontananza, c'erano delle case si avvicinò cercando aiuto. Bussò alla porta della prima casa, per trovare aiuto e farsi riconoscere, ma alla porta non rispose nessuno. Vide dei cespugli nel giardino e ne approfittò per liberarsi la vescica, scosse la testa, gli sembrò di essere un barbone, ma pensò che stesse facendo di necessità virtù. Riprese di nuovo a correre, cercò di allontanarsi e di porre una distanza sempre maggiore tra lui e suoi sequestratori. Non sapeva se Joker fosse rientrato, oppure se Robin avesse provato a cercarlo, doveva scappare il più lontano possibile.
Andò alla casa successiva, provò anche lì a bussare, a chiedere aiuto, ma non rispondeva nessuno. Era in un quartiere residenziale, a questo punto decise che doveva andare in un posto molto più vissuto e vivace, così riprese di nuovo a correre lungo la strada. Corri Andy, corri! Si disse tra sé, aveva il fiatone e le gambe gli facevano male, era stravolto!
Dopo aver corso per una quindicina di minuti, lungo tutta una zona residenziale, arrivò una macchina della polizia con il lampeggiante, aveva le sirene spente, Andy si fermò, era sudato fradicio, aveva il fiatone e faceva fatica a parlare. La macchina accostò al margine della strada. Ansimante Andy si appoggiò le mani alle ginocchia, era stravolto. Gli facevano male tutti i muscoli delle gambe ed era veramente stanco, un agente scese dalla macchina, scrollando la testa.
Flynn ansimante si identificò, per tutta risposta gli dissero di alzare le mani e di stendersi a terra. Flynn si identificò nuovamente: “Sono … il tenente … Flynn … della Crimini … Maggiori …. Ho … bisogno … di aiuto.” Si inginocchiò a terra e mise le mani dietro la nuca.
“Certo che hai bisogno di aiuto amico, dove pensi di andare in maglietta e boxer?! Stai calmo e non fare movimenti strani …” Disse l'agente di polizia, tirò fuori la pistola e si avvicinò lentamente e sentì l'odore della birra che gli avevano buttato addosso. Si girò verso il compagno: “Anche questo è ubriaco fradicio! E’ un altro che abbiamo sorpreso ad andare in giro a fare l'esibizionista, ma si può andare in giro in maglietta e boxer?! Forza portiamolo dentro!” Poi si rivolse a Flynn: “Mani ben in vista e non fare nessun movimento …”
“Sono il tenente … Flynn della Crimini Maggiori … avvisate dei miei superiori! … Sono stato rapito … Ho bisogno di soccorso!” Disse Flynn annaspando, stava riprendendo fiato.
“Sì certo. Eccone un altro, ci manca solo che hai visto gli alieni …” Disse l’agente prendendo le manette e spingendo Flynn a terra “Mani dietro la schiena e nessun movimento brusco. Stai tranquillo e non succederà niente.” Prese le manette e ammanettò Andy.
“No, aspetti agente … non può, non può mettermi le manette!!” Protestò Andy, non lo stavano ascoltando.
L’gente a questo punto si scocciò, lo ammanettò, lo prese di peso e lo buttò dentro la macchina. Lo portarono nel distretto di Hyde per il riconoscimento. Durante tutto il tragitto, Andy non aveva fatto altro che ripetere che era un poliziotto. Arrivati al distretto, mentre Flynn continuava a dire di essere un tenente della Crimini Maggiori, l’agente era stufo di sentirlo “La vuoi smettere di parlare?! Stai zitto perché adesso hai veramente rotto!” L’agente gli assestò un pugno in pancia, così Flynn tacque. Entrarono nel distretto e lo portarono di peso davanti al banco delle identificazioni.
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La dottoressa Jean aveva terminato tutte le sessioni di riabilitazione che aveva quel pomeriggio e già si pregustava una serata in compagnia di Andy. Aveva comprato un nuovo profumo e aveva acquistato un completo intimo nuovo per Andy, quello che indossava lo aveva visto Sharon, invece voleva che indossasse qualcosa che solo lei avesse visto. Quella sera gli avrebbe chiesto di indossarlo, solo per lei. Era contenta si diresse alla casa dove tenevano Andy sapendo di trascorrere una serata indimenticabile. Quando arrivò, si mise la maschera di Joker e si avviò verso l’entrata. Trovò la porta accostata, corse all’impazzata in taverna e trovò Batman steso a terra. Cominciò a gridare, prese Batman e lo scrollò, finchè non riprese conoscenza e si fece raccontare quanto accaduto. Batman riferì che Andy li aveva confusi, aggrediti e che non avevano potuto fare nulla. Joker andò su tutte le furie, cominciò a picchiare Batman e lo colpì prima con dei pugni, poi trovò un attrezzo e lo colpì violentemente alla testa. Batman cadde a terra svenuto. Presa dal panico, la dottoressa Jean non sapeva cosa fare. Doveva far sparire le prove, doveva far sparire Batman … di Robin si sarebbe occupata in un secondo momento. Uscì, chiuse a chiave la porta e andò a fare benzina portandosi una tanica di plastica. Quando rientrò, scese nel seminterrato e versò la benzina su Batman e tutto intorno e diede fuoco per coprire le sue tracce. Si allontanò e aspettò che dal seminterrato la casa prendesse fuoco, dopo un’oretta, le fiamme si fecero importanti, un uomo che era in giro con il cane, vedendo le fiamme aveva chiamato i vigili del fuoco, le sirene si fecero sempre più vicine e la dottoressa Jean pensò bene di andarsene.
Dopo un paio di ore, i vigili del fuoco avevano domato le fiamme che avevano semidistrutto la villetta. Entrarono e dopo aver controllato la casa, nel seminterrato trovarono un corpo bruciato dalle fiamme, le gambe erano rimaste parzialmente bruciate, perché era caduta sopra un’asse. Fecero delle foto, fotografarono le scarpe del corpo, che sembrava quello di un uomo. Un vigile del fuoco trovò all’entrata della casa un distintivo bruciacchiato a nome del tenente Flynn, polizia di L.A. Dopo un veloce controllo il comandante dei vigili del fuoco chiamò la Polizia di L.A. che avvisò la Crimini Maggiori.
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“Capitano mi scusi, dal distretto di Hyde hanno chiamato perché c’è stato un incendio e hanno chiamato i Vigili del fuoco.”
“Ok, ma noi cosa c’entriamo?” Chiese Provenza.
“E’ quello che ho chiesto e guardate cosa mi hanno girato!” Mike mostrò una foto che gli avevano inviato ed era il distintivo di Flynn, mezzo bruciacchiato, ma si leggeva ancora il nome.
“Raduni la squadra tenente, andiamo subito ad Hyde.” Disse il capitano Raydor prendendo la borsa e il trench.
Era notte fonda quando Provenza si recò sul luogo dell’incendio, seguito dal capitano Raydor e dalla squadra della Crimini Maggiori. Quando arrivarono, alcuni agenti del distretto di Hyde si lamentarono della loro presenza, non scorreva buon sangue tra loro e la Crimini Maggiori. Il capitano Raydor si fece riconoscere dal capo dei Vigili del Fuoco e chiese aggiornamenti sul caso.
Portarono il capitano Raydor e il tenente Provenza all’interno della casa semi distrutta e all’interno gli dissero che avevano trovato un corpo carbonizzato, probabilmente di un uomo, che avevano fatto portare via. Avevano fatto delle foto delle scarpe che erano quasi intatte, perché era caduta un’asse che aveva soffocato il fuoco. Mostrarono anche la foto dell’anello che l’uomo indossava.
Erano tutti nervosi e tesi e quando il comandante dei vigili del fuoco diede il distintivo di Flynn al capitano Raydor, le si gelò il sangue. Rimase un momento in silenzio, era sotto shock. Ebbe un momento di cedimento, sembrava stesse svenendo, Provenza la prese per un braccio e l’accompagnò fuori, dove l’odore acre del fumo era meno denso e si respirava meglio.
Sharon aveva le mani vicino alla bocca, non voleva crollare, lacrime di disperazione era cariche sotto i suoi occhi, pronte ad inondare il viso e lasciare gridare il suo dolore.
“Questo è il distintivo di Andy, ma non siamo sicuri che sia suo il corpo che hanno trovato.” disse Provenza.
“Abbiamo scattato alcune foto …ecco … guardi.” Disse il capo dei vigili del fuoco e Provenza prese le foto e ne mostrò un paio al capitano, le altre le tenne per sé. In quelle che diede al capitano si vedevano le gambe che non era bruciate e le scarpe.
Quando Sharon le vide, le tremarono le mani, barcollò … “Le scarpe … le scarpe …” Sharon riconobbe le scarpe che aveva regalato ad Andy. Provenza questa volta la sorresse, prese le foto e disse al capitano che doveva sedersi da qualche parte. Andarono vicino all’ambulanza che era arrivata, la fecero sedere e le diedero dell’acqua per riprendersi.
Copiose lacrime scendevano sul viso di Sharon “Quelle scarpe le ho regalate ad Andy … le voleva così tanto … sono scarpe italiane e gli avevo fatto una sorpresa … era così felice …” Raccontò Sharon tra le lacrime, adesso stava realizzando che il brutto presentimento che aveva, stava diventando la dura realtà. Era spaventata, non voleva accettare quello che aveva appena visto, non poteva essere vero! Lo sguardo di Sharon era perso nel vuoto, Provenza vide gli occhi verde giada pieni di lacrime e la paura e la tristezza sul volto della donna.
“Coraggio capitano, coraggio.” Provenza cercava di consolare Sharon, ma temeva in cuor suo che quell’uomo morto carbonizzato fosse proprio il suo amico.
Il tenente Provenza fece subito richiesta di avere il cadavere sul tavolo di Morales, dovevano sapere se era Andy oppure no. Un forte senso di tristezza aleggiava su tutta la squadra, quella notizia li aveva buttati nello sconforto, per ora le prove portavano tutte a dire che quel cadavere apparteneva al tenente Flynn.
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