Cap.36 Fuggitivo
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Era passato qualche giorno da quanto Andy era stato dimesso dall’ospedale e Provenza era rimasto sempre al suo fianco. Dopo qualche giorno di convalescenza a casa, Andy voleva tornare al lavoro, si era stufato, scalpitava e voleva tornare alla normalità, anche se capiva che qualcosa non quadrava.
Sentiva che mancava qualcosa, ma non riusciva a realizzare che cosa mancava. Ogni tanto gli capitava di rimanere interdetto, perplesso, come se fosse fuori luogo, come se le cose non fossero al posto giusto.
Pensava che tornando al lavoro, la routine quotidiana lo avrebbe aiutato a ricordare, certo, qualcosa era tornato in mente. Aveva avuto dei flashback di quanto accaduto in quella casa, vedeva sempre quell’uomo, la pistola puntata contro di lui, un lampo di fuoco e poi il buio. Era spaventato da quei ricordi, erano forti e spaventosi. Provenza lo aveva tranquillizzato, ma Andy non era stupido, sapeva che lo stava assecondando, non stava dicendo tutto. Sentiva che qualcosa mancava, ma non riusciva a capire che cosa mancasse.
Sharon aveva chiamato Provenza più volte al giorno, per sapere come andavano le cose, se Andy avesse ricordato, ma purtroppo non c’erano stati miglioramenti.
Il capitano Raydor aveva ripreso il lavoro e sperava che così, potesse distrarsi dal pensare ad Andy. Invece, tornare al lavoro e non averlo vicino, era peggio, continuava a guardare la sedia vuota e a pensare, quanto mancasse la sua presenza.
Provenza ogni tanto aveva fatto un salto alla Crimini Maggiori, cercando di rassicurare il capitano e alla fine le aveva detto che il giorno successivo, Andy si sarebbe presentato al lavoro, era annoiato e voleva tornare alla normalità. Flynn poteva fare lavoro di scrivania, così Sharon sperava di aver l’occasione per poter parlare con lui, da sola. Da quando si erano visti nella camera d’ospedale e Andy l’aveva trattata male, non avevano più parlato.
Provenza sperava che Andy volesse aspettare a rientrare al lavoro, non era pronto ad accettare che il capo era Sharon Raydor, la donna del FID, che tanto odiava! Aveva cercato di ammorbidire Flynn, ma più cercava di spezzare una lancia in favore di Sharon, più Andy si irrigidiva e non capiva il comportamento del compagno.
Il mattino dopo, Flynn si presentò alla Crimini Maggiori, insieme a Provenza. Flynn aveva protestato, perché gli sembrava di avere la baby sitter, aveva notato gli sguardi dei colleghi del Dipartimento, tutti sapevano quanto era accaduto e lo sapeva anche lui. Taylor aveva accettato che Flynn ritornasse al lavoro, solo perché il dr. Joe aveva consigliato di fargli riprendere la routine quotidiana, per aiutarlo a ritrovare la memoria.
Anche gli agenti dell’FBI, erano interessati alla ripresa della memoria del tenente Flynn, sapevano che aveva raccolto le ultime parole di un pezzo grosso della mala, il boss Matrano e volevano sapere cosa gli avesse confidato in punto di morte. I federali speravano, che il tenente Flynn ricordasse quanto accaduto sulla scena del crimine e che potesse riferire sulla confessione, quindi erano in attesa e tenevano sotto controllo ogni movimento di Andy e Provenza.
I federali non erano gli unici a tenere sotto controllo i loro movimenti, anche gli uomini della mala, tenevano sotto controllo casa di Flynn. Avevano controllato ogni spostamento, in attesa del momento opportuno per ucciderlo ed eliminare qualsiasi possibilità di conoscenza delle ultime parole del boss Matrano. Sapevano che qualcosa era stato rivelato a Flynn, anche se non ne conoscevano i dettagli e non ne avevano la certezza, così avevano deciso di ucciderlo e stavano aspettando il momento opportuno.
Quando Andy arrivò alla Centrale, i colleghi della Crimini Maggiori gli andarono incontro a salutarlo calorosamente, si ricordava di tutti, li salutò e andò a sedersi alla scrivania. Il capitano Raydor vide tutta la scena dall’ufficio, aspettò qualche minuto e poi andò davanti alla scrivania.
“Bentornato tenente Flynn, sono felice di vederla al lavoro. Ci vediamo dopo.” Sharon accolse con un sorriso imbarazzato il ritorno del tenente, mise una mano sulla sua spalla, stringendola, detto questo si allontanò e andò a fare delle fotocopie.
Flynn rimase un po’ spiazzato, non si aspettava un saluto così caloroso da parte del capitano Raydor, pensava che l’odiasse e che la cosa fosse reciproca: era confuso. Provenza si sedette alla scrivania e sorrise ad Andy. Silenzio.
“OK, Provenza mi puoi spiegare, quando il capitano Raydor è diventato il nostro capo? Va bene che non ricordo alcune cose, ma questo dovrei ricordarmelo?”
“Tu cosa dici?”
“Dico che non mi spiego … non era al FID? Perché adesso è alla Crimini Maggiori?” Era perplesso.
“Non credo sia stata una buona idea tornare al lavoro Andy, forse hai bisogno di ancora un po’ di tempo per ricordare … come stanno le cose.”
“Speravo che tornando, magari … rivedendo … invece non mi ricordo nulla …” Sospirò abbassando lo sguardo.
“Il capitano Raydor è a capo della Crimini Maggiori, ha lasciato il FID già da diversi anni …” Spiegò Provenza e lo sguardo di Flynn divenne perso, perplesso e smarrito. Adesso stava realizzando, che era veramente fuori posto, si guardò intorno, cercando dei punti di riferimento, qualcosa che gli ricordasse che era nel posto giusto, al momento giusto.
“Concentriamoci sul lavoro, che sei un detective e un tenente di polizia, te lo ricordi?”
“Certo Provenza, che domande mi fai? Non sono totalmente rimbambito!”
“Allora Julio, Mike, fateci un aggiornamento sul caso a cui stiamo lavorando, forza, muoversi e torniamo al lavoro!”
“Sì tenente!” Mike aggiornò i due sugli ultimi sviluppi del caso, a cui stavano lavorando.
Dopo aver assistito ad una intervista di un sospettato e aver scritto i verbali, Provenza propose di andare a bere qualcosa in sala ristoro. Entrarono e vi trovarono il capitano Raydor, che stava facendo un thè caldo. Provenza sorrise e spinse dentro Andy, che era imbarazzato e si era bloccato davanti alla porta, non sapeva che cosa dire o fare.
“Tenente Flynn, come sta andando il suo primo giorno di rientro al lavoro, spero tutto bene.” Sharon sorrise, facendo sciogliere Andy.
“Bene …. Grazie …. Capitano ...” Farfugliò confuso.
“Quando avrà un poco di tempo, vorrei parlare con lei, se è d’accordo.” Vide che Andy era in imbarazzo, sorrise e si congedò dai due tenenti, sperando in un secondo tempo di riprendere il discorso.
Rimasero da soli in sala ristoro, Flynn fissava ancora la porta e si chiedeva di cosa volesse parlare il capitano Raydor, era confuso e Provenza, vedendolo frastornato, preparò il caffè per entrambi. Le cose non stavano migliorando, anzi, stavano creando più confusione nella mente di Andy. Provenza era preoccupato, non solo per le condizioni psichiche di Andy, ma anche per il fatto che sia la mala che l’FBI, volevano assolutamente conoscere le informazioni bloccate nella memoria di Andy.
Il capo Taylor, aveva detto a Provenza che l'FBI voleva sapere quando Andy avrebbe ripreso la memoria. Quando sarebbe accaduto, avrebbero dovuto presentarsi per comunicare le informazioni all'FBI.
Provenza spiegò a Taylor, che per ora Flynn non ricordava nulla, aveva qualche flashback, ma non riusciva a mettere insieme i pezzi. Taylor era preoccupato, sapeva che la malavita non avrebbe atteso molto, prima di farsi viva e chiedere il conto a Flynn. Chiese a Provenza la massima attenzione, stavano rischiando parecchio. Provenza era cosciente di essere in una situazione difficile, ma non poteva abbandonare il suo amico. Andy gli aveva fatto molte domande, ma Provenza aveva risposto che doveva ricordare, così come da istruzioni del dr. Green, che aveva raccomandato che fosse Flynn a ricordare ogni cosa, non dovevano forzarlo in alcun modo.
Tornarono a casa, Andy si cambiò e si accorse che nell’armadio c’erano dei vestiti di donna, dell’intimo molto sexy ed elegante, delle scarpe con tacco …sorrise, aveva una donna… si guardò in giro con attenzione, in bagno trovò del bagnoschiuma al gelsomino, dello shampoo e balsamo alla violetta … erano di una donna, uno spazzolino da denti … perchè non ricordava nulla?
Si chiese, perché non l’avesse notato nei giorni precedenti, forse era ancora frastornato dall’incidente e preoccupato per la spalla. Chiese spiegazioni a Provenza, che rispose che doveva cercare di ricordare, se c’era una donna, lo doveva ricordare da solo. Andy era ancora più perplesso, il profumo di una donna era nel suo appartamento e lui non sapeva chi fosse, questo era un bel problema. Non c’erano foto o qualcosa che riconducesse al volto di una donna. Si sedette sul divano rassegnato, non riusciva a ricordare nulla! Era frustrante e sapeva che qualcuno probabilmente lo stava aspettando… era confuso e più cercava di mettere insieme i pezzi, più non riusciva a ricordare. Perché non funzionava, perché aveva questi vuoti? Stava impazzendo!
Provenza lo vide sul divano, confuso e perso e gli chiese se volesse andare a qualche incontro AA e Andy rimase sorpreso, non ricordava di essere un ex alcolizzato. Aveva dei vuoti che non riusciva a colmare. Si stava agitando, così Provenza propose di andare a casa sua e di guardare un poco di sport alla televisione, lo disse come per chiedere se si ricordasse, che guardavano insieme lo sport.
“Sì Provenza, mi ricordo che guardiamo insieme lo sport!”
“Allora andiamo Flynn!” Provenza sperava in questo modo di distrarre Andy, perché si era incupito e si stava agitando. Presero la macchina e andarono da Provenza, quando un Suv nero li speronò e un altro Suv andò contro di loro, spostando la macchina sul lato. Erano dei sicari della malavita, Provenza e Flynn stavano rischiando di rimetterci la pelle, tirarono fuori le pistole e cominciarono a sparare per difendersi. Furono invasi da una raffica di proiettili, non avrebbero resistito per molto. Sentirono le sirene e l’arrivo dei rinforzi, intanto Andy era riuscito a uscire dalla macchina, mentre Provenza era ancora incastrato dalla cintura di sicurezza.
“Vattene Andy, vattene! Sparisci!” Gridò Provenza.
“Non posso lasciarti qui, ti uccideranno!” Andy lo guardò spaventato.
“Vattene! Vogliono te! Scappa via, non farti trovare! Scappa! Scappa! E’ un ordine!” Provenza sparò riparando la fuga dell’amico. Intanto erano arrivati i federali, li stavano seguendo, avevano messo in fuga i sicari della malavita e soccorso Provenza, che era ferito ad una gamba.
Andy era scappato ed era sparito senza lasciare tracce. Erano arrivate le ambulanze e la polizia. Era arrivata anche la squadra della Crimini Maggiori con il capitano Raydor, che dopo essersi accertata delle condizioni di Provenza, aveva appreso che il tenente Flynn era fuggito, senza lasciare tracce.
I federali a questo punto avevano deciso di rendere le loro indagini più incisive, dichiararono il tenente Flynn un ricercato e chiesero al Dipartimento di Polizia collaborazione per trovarlo prima della malavita. Il capitano Raydor protestò, Andy non poteva essere un ricercato in fuga, ma i federali chiesero al capitano di farsi da parte, perché troppo coinvolta emotivamente e personalmente.
Sharon cercò di protestare, ma arrivò anche Taylor, disse che la polizia avrebbe assistito i federali nelle indagini e nella ricerca del tenente Flynn. Sharon capì che non poteva fare molto e per il momento accettò le condizioni che le erano state imposte. Intanto Provenza venne portato in ospedale, non era grave, ma doveva farsi controllare da un dottore. Continuava a sbraitare che li avevano colti di sorpresa, qualcuno li aveva traditi e dovevano trovare Andy. Sharon si fece accompagnare da Mike in ospedale per verificare le condizioni di Provenza e ascoltare la sua versione dei fatti. La polizia aveva messo sotto controllo la casa di Flynn e stava aspettando la prossima mossa del tenente.
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Continua …
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