Cap. 14 Il capitano Friztpatrick
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Il capitano Fritzpatrick del distretto di Hyde entrò nell’ufficio del capitano Raydor, perché aveva chiesto di parlare con il tenente Flynn per chiarire la situazione dei suoi agenti e del distretto di Hyde. Era un uomo di mezza età, di aspetto giovanile e prestante. Era molto alto e nel Dipartimento godeva di una buona reputazione, lo avevano mandato nel distretto di Hyde, perché doveva sistemare parecchie cose, non solo interne al distretto, ma anche sul territorio. Stava facendo un buon lavoro, era solo all’inizio e aveva bisogno di tempo per poter riformare e portare il distretto agli standard ottimali, come voleva il Dipartimento.
Il capitano Fritzpatrick era a conoscenza della reazione del tenente Flynn, quando i suoi due agenti erano andati alla Crimini Maggiori per scusarsi dell’inconveniente. Certo, si erano chiariti, ma gli animi erano rimasti accesi e il capitano Fritzpatrick sapeva che già non scorreva buon sangue tra i due distretti e non voleva dare adito ad altre discussioni. Purtroppo quella notte era fuori città e solo il giorno dopo, aveva appreso di quanto accaduto nel suo distretto.
Il capitano Friztpatrick aveva capito e aveva aspettato a parlare con il tenente Flynn, dietro suggerimento del capitano Raydor, però aveva insistito a parlare con lui, perché voleva chiarire la posizione dei suoi agenti. Quel tardo pomeriggio, il capitano Fritzpatrick del distretto di Hyde era entrato nell’ufficio del capitano Raydor. Avevano parlato per una buona mezz’ora, poi il capitano aveva chiamato il tenente Flynn in ufficio. Andy aveva visto il capitano di Hyde entrare e aveva fatto finta di nulla, ma conosceva bene il perché della visita.
“Tenente Flynn si accomodi e parliamo con il capitano Fritzpatrick di Hyde. In realtà è già da un po’ di tempo che il capitano Fritzpatrick mi ha chiesto di poter parlare con lei, spero che ora non ci siano problemi.”
Andy annuì e guardò il capitano, sapeva che la conversazione era difficile.
“Senta tenente Flynn, volevo sincerarmi delle sue condizioni e porgere ufficialmente le scuse di tutto il distretto di Hyde, per quella maledetta notte. Spero che possa accettare le mie scuse e quelle dei miei uomini.” Disse il capitano Fritzpatrick.
“Accetto le scuse.” Rispose Flynn senza indugiare.
“Quelle dei miei due agenti?”
Flynn scosse la testa, sorrise e disse: “Certo, accetto anche le loro scuse.”
“Sono nella mia macchina, stanno aspettando la mia telefonata per venire qui e porgerle di persona le scuse. Volevo sincerarmi che fosse pronto, so tenente che ha passato un momento difficile e noi di certo, non l’abbiamo aiutata.”
“Per me può tenerli tutto il giorno nella sua macchina quei due str…” Disse Flynn a denti stretti, adesso si stava innervosendo.
“Tenente Flynn …” Lo riprese il capitano Raydor.
Andy sorrise, si accomodò meglio sulla sedia e disse: “Certo che accetto le loro scuse e vorrei anch’io scusarmi per la reazione che ho avuto nei loro confronti, niente di personale, ero solo un po’ agitato.”
“Bene allora li chiamo, così possiamo chiarire e non lasciare alcun fraintendimento tra i due distretti.” Il capitano Fritzpatrick prese il cellulare e chiamò i due agenti che salirono trafelati alla Crimini Maggiori ed entrarono nell’ufficio del capitano Raydor. Strinsero la mano a Flynn, che sorrise e si scusò per averli insultati. Il capitano Raydor aveva notato che il tenente Flynn era molto agitato, la presenza dei due agenti lo aveva innervosito Andy, stava ricordando quella notte d’inferno che aveva passato ad Hyde. Sharon sperava che Andy non cedesse all’ira e alla collera, fino ad ora si era comportato in maniera impeccabile. Il capitano Fritzpatrick l’aveva chiamata più volte, cercando di riallacciare i rapporti tra i due distretti e cercando di evitare una lamentala al suo distretto. A denti stretti, Andy aveva stretto la mano ai due agenti, voleva in ogni caso andare avanti e dimenticare quanto successo. Chiarito l’inconveniente e sicuri di non ricevere alcuna lamentela, il capitano di Hyde e i suoi agenti lasciarono la Crimini Maggiori sollevati e contenti.
Il capitano Raydor era soddisfatta per aver concluso questa spiacevole situazione nel migliore dei modi, si congratulò con il tenente Flynn per la cortesia e per aver mantenuto un ottimo atteggiamento. Il tenente Flynn indugiò nell’ufficio del capitano Raydor. “C’è altro di cui parlare?” Chiese Sharon, vedendo che il volto di Andy si era incupito. Silenzio. “Andy? Tutto ok?”
“Ehm … sì … vorrei …”
“Dimmi Andy.”
“In realtà Sharon, volevo chiederti un favore.”
“Certo, se posso.”
“Ho bisogno di un po’ di tempo.” Disse Andy e abbassò lo sguardo, non aveva il coraggio di guardarla negli occhi, sapeva che le stava facendo del male.
“Cosa vuol dire?” Chiese scuotendo la testa.
“Vuol dire che stasera torno a casa mia, ho bisogno di stare un po’ da solo e …”
“Non è bene se stai da solo. Andy non sei solo. Capisco che ora ti senti …”
“Sharon per favore … è già difficile così, ti prego. Voglio rimanere un po’ da solo.” Silenzio. “Vorrei … ti chiedo una pausa nella nostra relazione.” Silenzio. Alzò lo sguardo e la fissò negli occhi verde giada, che gli stavano trafiggendo il cuore.
“Sei sicuro?” Chiese Sharon con tristezza.
“Ti chiedo una pausa. Ho bisogno di tempo.”
“Bisogno di tempo per cosa?” Chiese Sharon, era spaventata, adesso sapeva dove stava andando la conversazione. Silenzio. “Andy?”
“Ho bisogno di riflettere, di rimuginare, di capire …” Disse alzando il viso e fissandola in quegli occhi verde giada, che si stavano riempiendo di lacrime. Silenzio.
“Andy cosa stai dicendo?” Le parole erano rotte dall’emozione e le lacrime pronte a scendere copiose sulle sue guance, ma non voleva cedere, non ora.
“Sharon so che ti sto chiedendo … ma io non ce la faccio…” Andy si mise la mano vicino alla bocca, era visibilmente emozionato e provato.
“Andy … no …” Adesso Sharon sapeva cosa era quel brutto presentimento che aveva ancora addosso, nonostante le cose fossero andate abbastanza bene. Era questo il silenzio che c’era tra lei e Andy la sera quando erano a casa insieme. Questo era il motivo della sensazione di essere lontano mille anni luce l’uno dall’altro. Adesso che si era reso visibile e tangibile, Sharon si accorse di avere paura, sentiva le lacrime pronte a cadere dai suoi occhi.
“Sharon ti prego… Ho bisogno di raccogliere le idee.” Silenzio.
Sharon diede un colpo di tosse e si ricompose “Senti Andy, se è questo che vuoi, non posso certo obbligarti a stare con me. Comunque non credo sia una buona idea che tu stia da solo. In ogni caso, a qualsiasi ora del giorno e della notte sappi che mi puoi chiamare.”
“Grazie. So che posso contare su di te e di questo te ne sono grato.” Silenzio. “Adesso è meglio se ritorno al lavoro.” Disse Andy e tornò alla sua scrivania. Il volto era scuro e Provenza notò subito il cambiamento d’umore dell’amico. Il capitano chiuse gli scuri del suo ufficio e anche la porta, qualcosa era successo, Provenza scosse la testa, c’erano guai in arrivo.
Flynn disse che doveva andare ad un incontro, prese la giacca e uscì. Provenza non disse nulla, ma gli sembrava strano, qualcosa non quadrava. Andò davanti alla porta del capitano Raydor e bussò, non attese la risposta ed entrò. Rimase sorpreso di vedere il capitano che finiva di asciugarsi le lacrime e cercava nascondere gli occhi rossi. Aveva pianto e il motivo era Andy.
Provenza chiese come fosse andato l’incontro con il capitano Fritzpatrick e Sharon rispose che l’incontro era andato molto bene, Andy era stato conciliante e aveva accettato le scuse dei due agenti. La questione era risolta e chiusa. Provenza chiese cosa fosse successo dopo tra lei e Andy e il capitano rispose che Andy le aveva chiesto una pausa nella loro relazione, ma secondo lei, Andy voleva troncare la loro storia, ma non ne aveva il coraggio.
Provenza rimase senza parole, sospirò e disse al capitano di essere ancora paziente con Andy, questa prova l’aveva colpito nell’intimo. Chiese al capitano se poteva congedare la squadra e mandare tutti a casa. Il capitano annuì, la giornata era stata dura, voleva solo tornare a casa e piangere tutte le lacrime che le erano rimaste. Sharon chiese a Provenza di stare vicino a Andy, perché sapeva che la sua presenza in questo momento non era gradita, era motivo di imbarazzo.
“Rimarrò vicino all’idiota …” Disse Provenza visibilmente contrariato.
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