Cap.29 Joker
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Quella sera, Sharon sentiva che qualcosa sarebbe cambiato, aveva un sesto senso, che le diceva che ci sarebbe stata una svolta. Prepararono le attrezzature e si preparò come le sere precedenti. Era nervosa, l’atmosfera che si respirava era carica di tensione, persino Madame X sembrava nervosa, anche se non voleva darlo a vedere. Janish era pronta per il cambio di persona, se le cose fossero diventate troppo bollenti dal punto di vista sessuale. Il copione sembrava lo stesso: Sharon entrò in camera e si sedette sul letto. Le luci erano soffuse e sul tavolino c’era la solita bottiglia di champagne. Entrò il cliente, era piccolo e minuto, ben vestito con folti capelli. Si sedette sulla sedia vicino al tavolino senza dire una parola. Sharon si alzò e cercò di rompere il silenzio.
“Ciao tesoro, sono Rosa Blu, come ti chiami?”
“Ciao Rosa Blu, sono Andrew e sono molto felice di incontrarti.” Prese la bottiglia e versò lo champagne in un flute. “Vorrei che ti spogliassi per me, Rosa Blu. Ti guarderò da qui.”
“Certo tesoro …” Sharon si avvicinò, cercando di capire con chi avesse a che fare, ma l’uomo era seduto in una zona di penombra, si vedeva a malapena la sua figura e seduto sorseggiava lo champagne. Sharon pensò di avere a che fare con un tipo, che voleva vedere e basta, ma doveva tenere l’attenzione, molto alta. Cominciò a togliere il poncho di pizzo, con fare sensuale e lo appoggiò sul letto. Fece qualche passo per avvicinarsi e vedere meglio, ma l’uomo disse: “Rimani pure lì, ti voglio vedere in tutta la tua bellezza, Rosa Blu … sei eccitante!”
“Come desideri, tesoro.” Sharon rimase dove si trovava. Si tolse le scarpe con il tacco, una scarpa la prese, sorrise maliziosamente, fece spallucce e la tirò sul letto dietro di sé. L’altra la tirò, poco distante dai piedi di Andrew, sperando che si sporgesse per prenderla, ma l’uomo rimase immobile, a sorseggiare lo champagne. Si tolse le autoreggenti, una la raggomitolò e la tirò sorridendo: “Vuoi restare nell’ombra, ti piace così?” Chiese all’uomo cercando di capire le vere intenzioni.
“Mi stai eccitando, sei bellissima!”
Sharon si tolse anche la seconda autoreggente e la lasciò cadere vicino, ammiccando con il capo.
“Puoi girarti, per favore.”
“Certo tesoro” Sharon fece un passo in avanti e si voltò, mostrando il resto dell’intimo, era mozzafiato.
“Wow … mi stai facendo impazzire! Vieni a darmi un bacio … Rosa Blu.” La voce di Andrew era eccitata, appoggiò il flute sul tavolino e attese. Sharon esitò un momento, sorrise, cercando di mantenere la calma, voleva vedere meglio con chi aveva a che fare, si avvicinò lentamente, leccandosi le labbra e ammiccando. Quando fu vicino all’uomo, appoggiò le mani sui braccioli e si sporse, ma quando fu vicina, l’uomo le spinse il capo ancora più vicino e approfondì il bacio. Sharon non se lo aspettava, ma non poteva scoprire le sue carte ora, sembrava un uomo che cercava solo di guardare e poco più. L’uomo approfondì ancora il bacio e le diede un colpo con la lingua, lei si ritrasse, sorridendo e si allontanò dicendo: “Perché non ci mettiamo sul letto, saremo più comodi.”
“Vieni qui vicino, Rosa Blu e baciami!” Il tono era cambiato, sembrava più un ordine, che una richiesta e la cosa non piaceva, sentiva che l’incontro stava prendendo una piega diversa. Doveva mantenere la calma. Si avvicinò lentamente e sorrise, cercando di mascherare la tensione e la paura. “Brava, vieni qui e baciami …” Il tono adesso, era meno perentorio e sembrava calmo. Quando si avvicinò per baciarlo ancora, l’uomo si avvinghiò e la baciò duro, Sharon reagì d’impulso e tentò di liberarsi dalla presa, ma sentì il freddo di una lama sul collo e rimase ferma. L’uomo staccò di poco le labbra, senza lasciare la presa, erano vicini l’uno all’altra, sentiva il respiro affannoso di Sharon: “Togliti la maschera, Rosa Blu …” Ordinò in tono perentorio.
“Andy …” Mormorò con un tono di voce, che diceva che aveva bisogno d’aiuto.
“Mi chiamo Andrew … dimmi che mi ami, Rosa Blu!”
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Nella camera accanto, la squadra stava ascoltando attraverso la cimice tutto quanto, quando Andy sentì il suo nome pronunciato in quel modo, non esitò, si alzò, prese la pistola.
“Non ha detto la parola di sicurezza Flynn, non ti muovere!” Ordinò Provenza con fermezza.
“L’hai sentita? E’ in pericolo!”
“Non ha detto la parola di sicurezza, ti ordino di rimanere qui!”
“Va’ al diavolo!” Flynn corse nella camera accanto come un pazzo e sperò di sbagliarsi, ma quando aprì la porta, si trovò davanti una scena, che gli trafisse il cuore: Sharon era senza maschera e l’uomo la stava trattenendo, minacciandola con un coltello alla gola. L’uomo non fece una mossa e non si spaventò, anzi, rise, vedendo Flynn, con il terrore negli occhi.
“Arrenditi, sei circondato! Abbassa il coltello e nessuno si farà male!” Gridò Flynn puntando la pistola, dritto al viso dell’uomo.
“Ahahahaha … non sparerai Andy …” L’uomo continuò a ridere, si tolse dal collo un dispositivo che faceva mutare la voce: “Non sparerai vero Andy?! Ahahahahahaha!”
Flynn riconobbe la voce, gli gelò il sangue nelle vene, rimase immobile, come imbambolato, continuava a guardare Sharon e il coltello che aveva alla gola. Un rivolo di sangue, scendeva dalla punta del coltello, che spingeva contro la gola di Sharon.
“Non sparerai Andy … e sai perché? Perché ti conosco … metti giù la pistola e lanciala verso di me.”
Arrivò anche il resto della squadra, rimasero fuori dalla camera, in sostegno al tenente Flynn. Provenza entrò lentamente, nessuno gli stava prestando attenzione.
“Sei circondata dottoressa Jean, arrenditi!” Gridò Andy.
“Abbassa la pistola Andy, oppure le taglio la gola …” La dottoressa Jean aveva un ghigno sul volto, sapeva che Andy non avrebbe sparato.
“Spari tenente! Spari tenente è un ordine!” Gridò Sharon.
Flynn fece cenno di no, con la testa, non poteva sparare, Sharon era sulla linea di fuoco, bastava un niente e poteva colpirla, non voleva rischiare.
“Adesso mi sto divertendo!” Premette ancora contro la gola di Sharon e la ferita fece uscire più sangue, Sharon fece una smorfia di dolore.
“Ok, ok …. abbasso la pistola … aspetta, non farle del male …” Flynn si abbassò per mettere a terra la pistola. Non perdeva d’occhio Sharon, che lo fissò e fece l’occhiolino, si lasciò andare a peso morto all’indietro, la dottoressa Jean si trovò impreparata a sorreggere il peso e perse l’equilibrio, Sharon le cadde addosso, facendola cadere all’indietro e si trovò il corpo di Sharon su di sé.
BOOM! Uno sparo ferì la mano della dottoressa Jean, che aveva il coltello e lo fece cadere per terra. Flynn fu subito ad allontanare il coltello, Sharon si riprese e rigirandosi, colpì con il palmo della mano aperta la donna, che era ancora a terra e la stordì. Flynn corse verso Sharon, che si era alzata, intanto erano entrati anche gli altri componenti della squadra e avevano immobilizzato la donna. Andy mise il fazzoletto sulla ferita della gola di Sharon.
“Perché non ha sparato tenente?” Chiese quasi indispettita, non aveva eseguito un suo ordine.
“Oggi sono in vena di disubbidire agli ordini, capitano.” Flynn le tamponava la ferita, era preoccupato e sperava che il sangue si fermasse.
“Grazie tenente Provenza.” Aveva sparato un colpo impeccabile, ferendo la dottoressa Jean e facendole cadere il coltello.
“Prego capitano, ma deve ringraziare l’idiota, se non avesse disubbidito ai miei ordini, non sarebbe finita in questo modo.” Provenza lanciò un’occhiataccia a Flynn “Ottimo lavoro!”
“Grazie Provenza, per avermi guardato le spalle!”
“Ottimo colpo tenente!” Tao si congratulò, mentre ammanettava la donna insieme a Sanchez. Avevano medicato provvisoriamente la mano, non era niente di grave. Sharon si avvicinò, tolse la parrucca e la maschera nera, che copriva parte del volto e scoprì il viso, di chi conosceva già l’identità: La dottoressa Casey Jean!
“Rosa Blu … ahahahahahah!” Rise in modo sguaiato.
“Portatela via!” Ordinò il capitano Raydor, intanto Emy le aveva portato il trench per coprirla. Sharon si era seduta sulla sedia, con Flynn che le stava vicino.
“Dovrebbe andare in ospedale capitano, per far vedere questa ferita.” Sapeva che Sharon non lo stava ascoltando, continuava a dare ordini, ignorandolo.
“Delimiti la scena del crimine, detective Skyes e raccolga tutte le prove.”
“Certo capitano.”
“Capitano, dovrebbe far vedere la sua ferita.”
“Non è nulla tenente Provenza.”
“Il regolamento lo prevede, rimarrò io sulla scena del crimine, si faccia accompagnare da Flynn. I paramedici saranno qui tra poco.”
“Grazie tenente Provenza, per tutto quanto.” Sharon annuì, sapeva che Provenza aveva ragione.
“Sharon, stai bene, cara?” Chiese Madame X, che fino ad allora era rimasta in disparte, ma era preoccupata quanto gli altri. “Devi farti medicare, stai perdendo sangue.”
“Starò bene Madame X, non è nulla. Andiamo tenente Flynn.”
“Certo capitano.”
Andy e Sharon uscirono dalla camera e trovarono i paramedici. Sharon voleva solo farsi medicare e rimanere sulla scena del crimine.
“Le regole capitano, deve farsi vedere in ospedale per accertamenti.” Flynn scosse il capo, sapeva che Sharon non voleva andare in ospedale.
“Non parlare di regole Andy, non stasera. Cosa non ti era chiaro nel mio ordine, di sparare a quella maledetta donna?!”
“Eri sulla linea di tiro, rischiavo di colpirti.”
“Ti avevo dato un ordine!”
“Se per questo, anche Provenza mi aveva dato un ordine, ma vi sbagliavate entrambi!” Andy alzò la voce, era stufo di sentire stupidaggini. Arrivò Provenza, prese Flynn di peso e lo portò nella camera accanto. Senza troppa gentilezza gli disse che il giorno seguente avrebbero chiarito ogni cosa, ora dovevano seguire le regole. Portare il capitano in ospedale, mentre il resto della squadra avrebbe delimitato la scena del crimine, visto che ne avevano una. Riprese ancora Flynn, doveva darsi una calmata. Se non riusciva a mantenere il sangue freddo, avrebbe mandato Skyes con il capitano. Andy fece cenno di no, si scusò, sarebbe andato insieme al capitano, senza dire altro. Tornarono entrambi dal capitano e Provenza disse al paramedico di portarla in ospedale e di fare i controlli del caso.
Sharon rimase in silenzio, sapeva che Provenza aveva ragione, seguì il paramedico insieme a Flynn e entrò in ambulanza. Aveva una benda intorno al collo, la ferita sembrava non perdere più sangue, ma volevano visitarla. Quando arrivarono al Pronto Soccorso, la portarono in un ambulatorio e la visitarono, mentre Andy era in sala d’attesa. Ripensò a tutta quella serata pazzesca e scosse la testa, perché erano stati fortunati.
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Continua …
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