Alla ricerca di Andy
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Cap.39 In attesa di istruzioni
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Sharon stava guidando, ogni tanto dava qualche occhiata ad Andy, seduto sul lato del passeggero, guardava fuori dal finestrino. Sul volto aveva un velo di tristezza, un’aria stanca e trasandata, la barba lunga e le occhiaie. Non doveva dormire da giorni, gli fece tenerezza guardare Andy ridotto in condizioni così pietose. Il capitano Raydor, decise che doveva prendere tempo e cercare di aiutare Andy e ricordare, di certo non voleva consegnarlo ai federali. Si ricordò di un motel fuori mano e pensò che trascorrere insieme qualche giorno, forse avrebbe aiutato Andy a ricordare. Quando Andy vide, che entravano nel parcheggio del Motel Morrison, rimase stupito “Non mi consegna ai federali?”
“Attenderemo istruzioni in merito tenente, per ora rimarremo qui. Se mi dà la sua parola d’onore, che non tenterà la fuga, non mi obbligherà ad usare queste.” Sharon lo fissò negli occhi e gli fece intravedere le manette. Andy la guardò, sospirò e rassegnato le diede la sua parola, non avrebbe tentato la fuga, era stanco di scappare.
Sharon sorrise, sapeva che poteva fidarsi, non sarebbe fuggito. Dopo aver parcheggiato, entrarono nel motel e presero una camera matrimoniale. Andy era perplesso, sapeva che non erano le procedure, qualcosa non quadrava, ma voleva riposarsi, era molto stanco.
Entrati in camera, Sharon gli chiese se volesse farsi una doccia, aveva un aspetto terribile, la barba sfatta, i capelli arruffati e sembrava avesse dormito con gli abiti indosso. Andy accettò, aveva bisogno di una ripulita e confermò, che aveva dormito più notti con gli stessi abiti. Lo disse vergognandosi un poco, era ridotto piuttosto male e inoltre si sentiva come uno peso sul cuore, ma non sapeva spiegare, cosa potesse essere.
Sharon lo guardò, doveva lottare per il suo amore, doveva tirare fuori le unghie e riprendersi il suo uomo. Capì che doveva riconquistare Andy, doveva ritrovarlo e convincerlo a fidarsi di lei, a riscoprire i suoi sentimenti. Doveva soffiare sul fuoco della loro passione, coperta dalla cenere e dal passato. Non poteva finire in questo modo, Andy avrebbe riscoperto il loro amore!
Guardò fuori dalla finestra del motel, sembrava un posto tranquillo, potevano stare lì qualche giorno. Attese che Andy uscisse dalla doccia e gli disse di riposare, mentre lei sarebbe andata a comprare del cibo. Andy rimase in boxer e maglietta e si mise a letto, come si appoggiò si addormentò. Sharon non perse tempo, chiuse la porta e andò verso un 7eleven per comprare un cambio di vestiti. Comprò del thè e dei biscotti, patatine e qualche soda. Uscì velocemente e tornò al Motel, sperando di non aver perso Andy.
Rientrò e lo trovò ancora a letto, che dormiva, era stravolto. Cercò un locale che consegnava pizze a domicilio e attese che Andy si svegliasse, ora arrivava la parte difficile. Nel frattempo chiamò Rusty, disse che sarebbe rimasta fuori casa per qualche giorno, ma che si sarebbe fatta sentire. Mandò un messaggio a Provenza, scrivendo che avrebbe aspettato notizie a casa. Quando Andy si svegliò, Sharon gli diede i vestiti che aveva comprato: un cambio di intimo, jeans e maglietta, sembrava un ragazzino. Sorrise, guardandolo mentre prendeva i vestiti nuovi e sorridendo, lui che teneva tanto al suo outfit, adesso si accontentava di un paio di jeans e di una maglietta.
Andy ringraziò Sharon per i vestiti nuovi e puliti, ne aveva bisogno, andò in bagno e si cambiò, ora si sentiva molto meglio. Uscì e sorridendo, fece un giro su sé stesso, chiedendo se il suo aspetto fosse cambiato in meglio. Sharon Sorrise, quello era Andy, vanitoso, anche con un paio di jeans e una maglietta! Per cena, Sharon propose di prendere della pizza, l’avrebbe fatta consegnare al motel.
“Visto che sta ordinando la pizza, può prendermi una birra?” Chiese Andy con noncuranza.
Sharon rimase interdetta a quelle parole. Andy la guardò perplesso, non capiva. “Ho detto qualcosa di male?”
“Tenente Flynn, ha ripreso a bere?” Sharon era preoccupata, temeva in una risposta positiva.
“Ho chiesto solo una birra, perchè?” Andy la guardò sospettoso, non aveva chiesto niente di trascendentale.
“Tenente Flynn, essendo un ex alcolizzato, non può bere.”
Andy sorrise e fece spallucce “Se lo ero, non me lo ricordo, quindi mi può ordinare una birra?”
“Non credo sia una buona idea, tenente.” Sharon era in modalità Darth Raydor, adesso non poteva certo cedere.
“Senta capitano, può ordinare una maledetta birra! No, non mi ricordo di essere stato un alcolizzato, ok!?” Andy si stava innervosendo e agitando. Tutta la situazione stava diventando paradossale.
“Calma. Calma. Prenderò due pizze e coca cola. Dobbiamo rimanere vigili e attenti.” Prese il cellulare e fece l’ordinazione, senza neanche ascoltare i mugugni di Andy, che si era riseduto, ormai rassegnato a subire l’ordine della donna.
Chiamò la consegna della pizza, dopo una decina di minuti, arrivò il ragazzo delle consegne. Mangiarono in silenzio, ognuno lanciando all’altro delle occhiate furtive, cercando di capire le intenzioni altrui. Terminata la pizza, Sharon diede la soda che aveva comprato per Andy, rimase sorpreso, perché la soda era della sua marca preferita, quello se lo ricordava.
Terminato di bere la soda, Andy prese dalla tasca del giubbotto il pacchetto delle sigarette, che aveva comprato al supermercato e si mise una sigaretta in bocca, pronto ad accenderla.
“Cosa sta facendo?” Sharon era sorpresa, non si aspettava una cosa del genere da parte di Andy, era un salutista, non avrebbe mai fumato una sigaretta.
“Mi sto accendendo una sigaretta, cosa c’è? Non mi dica che questa è una camera non fumatori, perché non ci credo!” Andy era sbalordito.
“Tenente Flynn … non fuma …” Sharon lo disse quasi sottovoce, non credeva ai propri occhi.
Andy guardò perplesso la sigaretta e il pacchetto, non si ricordava neanche di questo. Le aveva comprate perché … ecco … non sapeva bene il perché. Erano vicino …maledizione! Scosse la testa, non ricordava nulla, si alzò e sbuffò, lanciando il pacchetto sul tavolino.
“Ok! Prima non fumavo, però non me lo ricordo! Posso fumare questa maledetta sigaretta?!”
“Calma, tenente, calma. Innanzitutto possiamo darci del tu. Siamo Sharon e Andy, ok?!”
Silenzio. Andy la guardò sospettoso, non capiva se era un trucco oppure la verità: “Ok.”
Mise a posto la sigaretta e l’accendino, adesso non aveva più voglia di fumare, si sedette e sospirò.
Silenzio.
Rimasero in silenzio, nessuno dei due sembrava volesse dire qualcosa, quando Sharon gli si avvicinò e chiese con dolcezza: “Andy, ti ricordi di me?”
Andy la guardò stranito, perché quella donna che l’odiava tanto continuava a stargli addosso? Perché cercava di aiutarlo? Non riusciva a capire il suo piano. Voleva forse metterlo in difficoltà? In tutta questa storia, le cose non quadravano e comunque si sentiva strano. Sharon continuava a guardarlo, cercando le parole giuste, perché Andy si fidasse, sapeva che non sarebbe stato facile.
“Mi puoi dire, cosa ti ricordi di quello che è successo tre settimane fa, con il tenente Provenza, quando siete andati a presentare il mandato di comparizione? Questo te lo ricordi?”
Andy rimase qualche secondo in silenzio, incerto sul da farsi, non sapeva se fidarsi, se rispondere, sapeva solo che era stanco di scappare e aveva rischiato più volte di venire ucciso, quindi sperava nella protezione della polizia. “Dove sono gli altri? Dov’è la squadra della Crimini Maggiori?” Era turbato, qualcosa non quadrava.
“Arriveranno anche loro, per adesso sto lavorando da sola.”
“Cosa vorrebbe dire da sola?” Andy la fissò, il capitano Raydor era strana, era tutta una situazione strana, la sua espressione esprimeva in tutto e per tutto le sue perplessità.
“Vuol dire che ti ho trovato e che resteremo insieme per un po’ di tempo, in attesa di istruzioni.”
Sharon sorrise, doveva armarsi di tanta, tanta pazienza.
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Continua …
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